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Iosonouncane - Ira (2021)


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176 replies to this topic

#101 Piper

    Life is too short For iTunes

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  • LocationParadise Garage

Inviato 17 maggio 2021 - 15:41

per quanto mi riguarda io ci ho riprovato perché l'album davvero sembra un opera "lavorata" e perché, in teoria, è anche un tipo di impostazione compositiva che mi piace.

però la teoria continua a scontarsi con la pratica, dove le soluzioni sonore non riescono in alcun modo a catturare la mia attenzione.

io continuo a pensare che ci sia un problema di colore del suono, troppo cupo e chiuso, per cui quella che dovrebbe essere una struttura aperta, inteso come apertura a soluzioni non canoniche, finisce per diventare una gabbia in cui le idee di fondo del brano sembrano rimbalzare sulle pareti, un pò tutte uguali, senza trovare una strada, mortificando anche le cose potenzialmente interessanti che finiscono per essere (ripeto) affogate.

però ecco, suona così alle mie orecchie e nel mio impianto e nel mio ambiente. nulla vieta  ovviamente che ad altri arrivi in modo diverso


  • 8
<< Poi ce la prestiamo... Insomma la patonza deve girare>>

Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto

 
 Song 'e Ondarock - web Radio|

#102 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 17 maggio 2021 - 16:18

però certo è molto particolare che ci siano poche vie di mezzo ma il giudizio si divida più o meno tra pallaalcazzo e monumentale 

 

beh per un macigno di 2 ore non mi pare affatto particolare, mi sarei stupito del contrario


  • 1

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#103 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 17 maggio 2021 - 16:25

io lo sto ascoltando in ginocchio sui vetri e le mani piene di chiodi ma nulla, è troppo pop e mainstream per i miei gusti; forse mi mancano 30 ascolti per percepire l'abisso nunziatano

 

proporrei di cambiare il titolo del topic: "siamodeicani"


  • 0

 


#104 woody

    Classic Rocker

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Inviato 17 maggio 2021 - 16:30

A me è piaciuto e sono circa 20 anni che non seguo l'indie italiano perchè fondamentalmente tutte le volte che ci ho provato non mi dice niente.

La cosa che mi ha stupito è che in effetti come diceva qualcuno (mi sembra gozer) potrebbe essere benissimo un disco uscito 15 anni fa abbondanti. Cioè mi ha stupito perchè non ascoltando sto genere mi sono approcciato a questo disco con una certa curiosità e sicuro di non conoscere minimamente i riferimenti musicali di iosonouncane. 
Comunqeu questo non mi ha impedito di apprezzare il lavoro e di trovarci anche una certa personalità (ancora ovviamente non l'ho ascoltato tutto per bene). Tra i riferimenti ho visto che qualcuno ha citato Hassell e Roedelius, io oltre all'ovvio Kid A ci ho sentito Sylvian nel primo brano e i Residents di Eskimo nel secondo. Sarebbe interessante continuare.

La persona che mi ha consigliato questo disco mi ha poi detto che il capolavoro di sto tizio con un nome francamente di merda  si intitola Stormi, ora non ho ascoltato attentamente il testo, però quel brano rappresenta praticamente i motivi per cui io non ascolto sta roba, quindi ben venga sto Ira. Non sapevo che avesse collaborato con in grande Paolo Angeli, forse pure lui ha avuto un certo influsso sulla realizzazione del disco*.

Una curiosità, quale sarà l'età media degli ascoltatori di questo disco? Sono i 30-40enni che erano giovani quando i primi dischi di cane sono usciti o ha un certo seguito pure tra i più giovani, diciamo quelli nella fascia dei 16 ai 25 anni più o meno?

 


  • 1

#105 Zpider

    Procrastinatore

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Inviato 17 maggio 2021 - 16:30

per quanto mi riguarda io ci ho riprovato perché l'album davvero sembra un opera "lavorata" e perché, in teoria, è anche un tipo di impostazione compositiva che mi piace.

però la teoria continua a scontarsi con la pratica, dove le soluzioni sonore non riescono in alcun modo a catturare la mia attenzione.

io continuo a pensare che ci sia un problema di colore del suono, troppo cupo e chiuso, per cui quella che dovrebbe essere una struttura aperta, inteso come apertura a soluzioni non canoniche, finisce per diventare una gabbia in cui le idee di fondo del brano sembrano rimbalzare sulle pareti, un pò tutte uguali, senza trovare una strada, mortificando anche le cose potenzialmente interessanti che finiscono per essere (ripeto) affogate.

però ecco, suona così alle mie orecchie e nel mio impianto e nel mio ambiente. nulla vieta  ovviamente che ad altri arrivi in modo diverso

 

 

E' indubbiamente saturo e asfissiante e alcune delle sensazioni che descrivi le ho avute anche io ma non le ritengo negative perché le vedo funzionali e coerenti al concept, così come la scelta della non lingua. Quel senso di soffocamento è una cornice disturbante che carica emotivamente la ricerca dei tanti dettagli che ci sono immersi. 

Chiaro poi che se l'esperienza finale non risulta appagante qualsiasi discorso si chiude, nel mio caso lo è stata... anche se non è certo un album che riascolterò centinaia di volte... e mi spiace anche molto non averlo sentito la prima volta direttamente dal vivo, che penso sia la dimensione primaria per la quale è stato concepito.


  • 2

#106 Tony Randine

    Utente misofono

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Inviato 17 maggio 2021 - 16:36

Se provoca senso di soffocamento penso che l'obiettivo di questo disco sia stato centrato in pieno.
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#107 valeriodonofrio

    Valerio

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Inviato 17 maggio 2021 - 17:14

A me è piaciuto e sono circa 20 anni che non seguo l'indie italiano perchè fondamentalmente tutte le volte che ci ho provato non mi dice niente.
La cosa che mi ha stupito è che in effetti come diceva qualcuno (mi sembra gozer) potrebbe essere benissimo un disco uscito 15 anni fa abbondanti. Cioè mi ha stupito perchè non ascoltando sto genere mi sono approcciato a questo disco con una certa curiosità e sicuro di non conoscere minimamente i riferimenti musicali di iosonouncane. 
Comunqeu questo non mi ha impedito di apprezzare il lavoro e di trovarci anche una certa personalità (ancora ovviamente non l'ho ascoltato tutto per bene). Tra i riferimenti ho visto che qualcuno ha citato Hassell e Roedelius, io oltre all'ovvio Kid A ci ho sentito Sylvian nel primo brano e i Residents di Eskimo nel secondo. Sarebbe interessante continuare.
La persona che mi ha consigliato questo disco mi ha poi detto che il capolavoro di sto tizio con un nome francamente di merda  si intitola Stormi, ora non ho ascoltato attentamente il testo, però quel brano rappresenta praticamente i motivi per cui io non ascolto sta roba, quindi ben venga sto Ira. Non sapevo che avesse collaborato con in grande Paolo Angeli, forse pure lui ha avuto un certo influsso sulla realizzazione del disco*.
Una curiosità, quale sarà l'età media degli ascoltatori di questo disco? Sono i 30-40enni che erano giovani quando i primi dischi di cane sono usciti o ha un certo seguito pure tra i più giovani, diciamo quelli nella fascia dei 16 ai 25 anni più o meno?

Il tuo amico ti ha consigliato male, Stormi è solo il brano più famoso e apprezzato dal pubblico indie più mainstream. Direi che il suo brano migliore era Tanca
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#108 markmus

    cui prodi

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Inviato 17 maggio 2021 - 17:33

pure per me un disco tutto sommato “piacevole”. è omogeneo e quindi tende a stufare tutto in un boccone ma mi pare fatto bene e non lo vorrei più variegato, sarebbe un altro disco. più corto sì però.

più che kid a o gira mi fa pensare ai Pink Floyd post-Barrett e pre-DSotM, psichedelico più che sperimentale, anche muffoso per certi versi, ma non in senso negativo. certo se toglieva qualche moog qua e là ci guadagnava, poi come per tutti i dischi doppi / tripli / quadrupli troverò quali sono i pezzi che avrebbe dovuto tagliare asd
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#109 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

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Inviato 17 maggio 2021 - 17:43

Sì, ma non parlate di Stormi come se fosse una hit da Festivalbar, vi prego  :(


  • 4
Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#110 woody

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Inviato 17 maggio 2021 - 19:38

No no per carità non lo è di sicuro.
Cerco di non dare giudizi negativi alla musica indie perchè piacendomene talmente poca è ovvio che sia semplicemente un problema di gusti.


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#111 Tony Randine

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Inviato 18 maggio 2021 - 22:59

Io intanto più proseguo con gli ascolti e più mi chiedo chi abbia messo in giro la voce che a livello di sonorità sarebbe stato quasi pionieristico. Non credo lo stesso Incani. Ok, c'è effettivamente moltissimo lavoro di arrangiamento produzione, sovrastrutture e quant'altro, ma alla fine credo che l'album risulti molto più naturale e "suonato" di quanto non si dica in giro. Può essere un disco di 15 anni fa (ok magari non di più) come estremamente contemporaneo. La forza e la bellezza di IRA per me non è ciò che è stato messo dentro, ma il modo in cui. Ripeto, per me non ha nessuna velleità di album futuristico e/o sperimentale. Almeno non negli arrangiamenti.
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#112 Patrono

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Inviato 19 maggio 2021 - 09:44

Anche io sto proseguendo con gli ascolti e le ottime (a volte pure grandi) impressioni si confermano. Ho però una riserva: mi sembra che questo disco sia meno "personale". E' vero che, come ho scritto ieri, dentro questo disco di Iosonouncane ci senti (anche)... Iosonouncane, però non so, "Die" lo sentivo più suo, forse perchè più legato alla sua terra, boh. Questo mi sembra più di ampio respiro e a volte le influenze soverchiano l'autore.

 

Però boh, eh, bisogna considerare che Die è uscito da 5 anni, questo da una settimana. 

 

 

Io intanto più proseguo con gli ascolti e più mi chiedo chi abbia messo in giro la voce che a livello di sonorità sarebbe stato quasi pionieristico. Non credo lo stesso Incani. Ok, c'è effettivamente moltissimo lavoro di arrangiamento produzione, sovrastrutture e quant'altro, ma alla fine credo che l'album risulti molto più naturale e "suonato" di quanto non si dica in giro

 

E' un album assolutamente suonato, è sato registrato tutto in presa diretta, e solo poi rimodellato da Incani.

Infatti credo che i live integrali saranno molto simili al disco, l'ha detto anche la Locci in un' intervista


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#113 Tony Randine

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Inviato 19 maggio 2021 - 10:42

Sì ma infatti si sente eccome. Io ho letto poco e nulla a riguardo, né prima né dopo l'uscita del disco. Manco sapevo ci fossero tutte queste aspettative e chiacchiericcio intorno. Non lo dico per nascondermi dietro un dito, è che mi è venuto proprio naturale isolarmi da tutto il baraccone chiassoso (nei limiti di quanto può esserlo un disco di iosonouncane ovviamente) che gli è cresciuto intorno. Infatti il mio rammarico rimane proprio questo: al di là del fatto che sia piaciuto o meno - lì son gusti e vabbè - c'è chi si è concentrato più a smentire quello che si diceva in rete, e non solo, piuttosto che sul contenuto dell'album. C'è chi addirittura l'ha bollato come mattone senza nemmeno averlo ascoltato tutto. E niente.
Sul discorso "album poco personale" può anche darsi, ma pensandoci bene si poteva dire lo stesso nel passaggio da Macarena... a Die. Alla fino qual'è la sua vera personalità? Forse è proprio questa la croce e delizia della sua musica.
P. S io sinceramente non vedo l'ora di vederlo live
  • 0

#114 Patrono

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Inviato 19 maggio 2021 - 14:41

Sì ma infatti si sente eccome. Io ho letto poco e nulla a riguardo, né prima né dopo l'uscita del disco. Manco sapevo ci fossero tutte queste aspettative e chiacchiericcio intorno. Non lo dico per nascondermi dietro un dito, è che mi è venuto proprio naturale isolarmi da tutto il baraccone chiassoso (nei limiti di quanto può esserlo un disco di iosonouncane ovviamente) che gli è cresciuto intorno. 

 

Neanche io ne sapevo nulla; o meglio, sapevo che era atteso, ma fine.  ti confesso che, a parte il Cane, penso seguirei qualunque cosa pur di non seguire la scena indie italiana.

 

 

Sul discorso "album poco personale" può anche darsi, ma pensandoci bene si poteva dire lo stesso nel passaggio da Macarena... a Die. Alla fino qual'è la sua vera personalità? Forse è proprio questa la croce e delizia della sua musica.
 

 

Si si ma sono d'accordo, considera che una suggestione mia dopo tot ascolti..il disco è appena uscito, aspetterei a fare certi discorsi in maniera definitiva. 


  • 0

#115 tupelo

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Inviato 19 maggio 2021 - 15:45

Purtroppo il concerto a Brescia è già sold out (sarà anche per la capienza ridotta).


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#116 valeriodonofrio

    Valerio

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Inviato 21 maggio 2021 - 20:52

https://www.sputnikm...sonouncane-IRA/


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#117 Tony Randine

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Inviato 22 maggio 2021 - 04:31

L'ultima parte della recensione sarebbe dovuta apparire nel booklet interno
  • 0

#118 Sleepyhead

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Inviato 22 maggio 2021 - 07:11

Ho ascoltato un pezzo durante Propaganda e inizialmente mi sembrava un pezzo di un gruppo misconosciuto del 2003 alla Archive.
  • 0

"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#119 Tony Randine

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Inviato 22 maggio 2021 - 09:09

È una cosa positiva o negativa?
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#120 Wriss

    もののあはれ

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Inviato 22 maggio 2021 - 17:24

Questo disco indubbiamente ha un pregio: è arrivato un po' ovunque ed ha alzato un casino, per fortuna aggiungo io.

Ora, io ci sguazzo in queste robe, concettuali, intangibili, caustiche, di rottura (penso immediatamente alle cose lunghissime alla Autechre) che sono fuori dalla portata del 99% della popolazione. Incani probabilmente è un altro che ci sguazza per fare una roba così concettuale e "outsider". In questo ha l'indubbio merito di aver educato, letteralmente, un pubblico che non aveva mai esplorato oltre un certo scenario indie pop italiano, quale si collocava Incani a sua insaputa, anzi, non ne contemplava nemmeno l'esistenza. Tra questi sicuramente ci sono quelli che erano nel mood giusto e lo stanno venerando altri che invece ne sono stati addirittura tramortiti. 

Però come ha detto qualcuno in qualche post fa ci sarà stato sicuramente qualcun altro, tra questi, che sarà rimasto colpito dal linguaggio del disco, e ha trovato la motivazione o semplicemente la curiosità per scavare un po' più in profondità. E scusate se è poco. 


  • 3

RYM


#121 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 22 maggio 2021 - 17:42

Tutto bello, però sticazzi tra di noi lo possiamo dire? :D

 

L'album deve valere a sè, per le cose che porta di proprio. E non dico non abbia nulla, eh.


  • 4

#122 Sleepyhead

    Enciclopedista

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Inviato 24 maggio 2021 - 16:06

È una cosa positiva o negativa?

 

Passabile con un retrogusto d'antan alla Giardini di Mirò.


  • 0

"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#123 ucca

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Inviato 25 maggio 2021 - 10:04

per quanto mi riguarda io ci ho riprovato perché l'album davvero sembra un opera "lavorata" e perché, in teoria, è anche un tipo di impostazione compositiva che mi piace.

però la teoria continua a scontarsi con la pratica, dove le soluzioni sonore non riescono in alcun modo a catturare la mia attenzione.

io continuo a pensare che ci sia un problema di colore del suono, troppo cupo e chiuso, per cui quella che dovrebbe essere una struttura aperta, inteso come apertura a soluzioni non canoniche, finisce per diventare una gabbia in cui le idee di fondo del brano sembrano rimbalzare sulle pareti, un pò tutte uguali, senza trovare una strada, mortificando anche le cose potenzialmente interessanti che finiscono per essere (ripeto) affogate.

però ecco, suona così alle mie orecchie e nel mio impianto e nel mio ambiente. nulla vieta  ovviamente che ad altri arrivi in modo diverso

 

Sto provando anche io, ha qualcosa di autistico nella ripetizione ossessiva dei ritmi e nelle aperture piuttosto elementari a livello melodico (vedi "piel" ad esempio). Il problema di fare cose grandiose è che bisogna avere melodie particolarmente solide o interessanti a supporto altrimenti risulta tutto molto pesante (ma capita anche agli swans). Rispetto al panorama italico mi sta ricordando l'ultimo disco di Maroccolo "Alone" che aveva un pò lo stesso problema alle mie orecchie. 


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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#124 royaltyfree

    pivello

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Inviato 26 maggio 2021 - 11:10

 

per quanto mi riguarda io ci ho riprovato perché l'album davvero sembra un opera "lavorata" e perché, in teoria, è anche un tipo di impostazione compositiva che mi piace.

però la teoria continua a scontarsi con la pratica, dove le soluzioni sonore non riescono in alcun modo a catturare la mia attenzione.

io continuo a pensare che ci sia un problema di colore del suono, troppo cupo e chiuso, per cui quella che dovrebbe essere una struttura aperta, inteso come apertura a soluzioni non canoniche, finisce per diventare una gabbia in cui le idee di fondo del brano sembrano rimbalzare sulle pareti, un pò tutte uguali, senza trovare una strada, mortificando anche le cose potenzialmente interessanti che finiscono per essere (ripeto) affogate.

però ecco, suona così alle mie orecchie e nel mio impianto e nel mio ambiente. nulla vieta  ovviamente che ad altri arrivi in modo diverso

 

Sto provando anche io, ha qualcosa di autistico nella ripetizione ossessiva dei ritmi e nelle aperture piuttosto elementari a livello melodico (vedi "piel" ad esempio). Il problema di fare cose grandiose è che bisogna avere melodie particolarmente solide o interessanti a supporto altrimenti risulta tutto molto pesante (ma capita anche agli swans). Rispetto al panorama italico mi sta ricordando l'ultimo disco di Maroccolo "Alone" che aveva un pò lo stesso problema alle mie orecchie. 

 

 

Ma non è che è proprio questa mancanza nel dare un peso importante alla melodia che rende il disco vecchio, nel panorama del pop alternativo?

 

Dov'è la provocazione nel fare un disco dai riferimenti principali come Kid A dei Radiohead e Robert Wyatt, e privarlo della testimonianza dell'evoluzione culturale della melodia che anche loro integravano nei loro lavori?

Se è proprio questa la provocazione, mi sembra parecchio vecchia.

 

Tra l'altro, al di là del fatto della melodia in sé, Iosonouncane ha sempre nascosto la sua voce ma mantenendola presente, in questo modo dandole anche importanza. E questa cosa ha dei limiti e stavolta ha portato questa cosa alle estreme conseguenze. Ma rimane la sensazione che sia un gesto di imbarazzo, che finisce per stroncare una parte importante del tuo pregevole lavoro musicale. Assumi un cantante, fai prima.

Oggi c'è bisogno di voci forti.

Non mi arriva proprio la forza dell'intenzione di fondo, se devo prenderla come una provocazione.

 

A me sembra l'ennesimo disco rabbiosamente nostalgico e passatista, un funerale strozzato di un desiderio di morte (della voce, della musica, delle speranze) che è ormai un desiderio a sua volta decomposto, ridotto all'osso. La musica colta (=bianca) maschile depressa apocalittica decadente e paternalista che fu, o che in Italia sarebbe potuta essere.

E in questa chiave secondo me è più digeribile e apprezzabile. Una pietra tombale di degno rispetto.

Spero (e credo che sarà così) che i musicisti italiani alternativi - e magari anche Iosonouncane - prendano questo disco come la fine di un capitolo, di un mood subculturale emarginato e suicida. E spero che in futuro ci sia la vita, magari a partire da queste stesse macerie, ma non più il desiderio di ritirarsi in tutto questo.


  • 1

#125 wago

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Inviato 26 maggio 2021 - 11:25

Per quanto questo disco non mi entusiasmi, trovo la prospettiva del precedente intervento parecchio fuori fuoco. Non credo che IRA voglia rappresentare una "provocazione", né che l'uso della voce di Incani andrebbe rimpiazzato con un cantante terzo (in una cosa come questa, poi). Non penso ci sia bisogno di voci forti. Non penso che "=bianca" possa essere una chiave di lettura utile in qualunque contesto, e certamente direi che in questo lascia il tempo che trova. Non mi sembra, francamente, un disco di "musica colta".

Sulla sepolcralità e il passatismo concordo, e anche sull'anelito a non vedere negli anni prossimi una prosecuzione del discorso avviato (o riesumato) da questo album. Ma non tanto per la vecchiaia, la bianchezza o la gratuità di un intento provocatorio tutto da dimostrare, ma perché, molto banalmente, preferivo Incani nella sua veste più canzonettara e vedo più prospettive di rinascita per il panorama italico in vie che non appaiano fin da subito come vicoli ciechi espressivi.


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#126 ucca

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Inviato 26 maggio 2021 - 11:49

Ma più che kid a che aveva melodie bellissime dei radiohead ricorda hail to the thief, che non ne aveva proprio. È una deriva concettuale che nasce vecchissima in effetti, soprattutto se intesa come provocazione ormai nessuno fa più melodia mi pare, in questo è molto allineato. Semmai la cosa diversa è il lavoro fatto sulla voce, messa sullo sfondo anch'essa.
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#127 Tony Randine

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Inviato 26 maggio 2021 - 13:07

Chiedere l'aiuto di un altro cantante è fantastico. Un po'come se Van Gogh avesse chiesto aiuto ad un geometra per aggiustargli le prospettive de La camera di Vincent ad Arles. Con le debite proporzioni eh. Non sia mai.
Oggi c'è bisogno di voci forti?? Ma dove c'è scritto? Chi l'ha stabilito?
Questo disco (al di là dei soliti paragoni oziosi con altri album storici) di melodie bellissime ne ha da vendere. Almeno per quanto mi riguarda. E dirò di più, di "mattone" ha solo la lunghezza. Ma - come già scritto - si può sopperire a questo evitando di ascoltarlo tutto d'un fiato. Le canzoni prese singolarmente le trovo quasi tutte molto meno ostiche di quanto si pensi.
Capisco tutto; questo disco può piacere, così come può fare schifo. Ci mancherebbe... De gustibus. Ma cerchiamo anche di valutarlo in modo un po' meno "viziato" da elementi che con il contenuto dell'album e con l'intento dell'autore non c'entrano nulla. E soprattutto evitiamo di parlarne come se queste due ore di musica fossero quasi frutto del caso, o peggio dell'incapacità di Incani di poter fare diversamente.
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Inviato 26 maggio 2021 - 14:51

A me il disco piace, anche se non me ne sono innamorato, e comunque mi ha lasciato confuso. Non volevo schierarmi né tra i detrattori, né tra gli estimatori appassionati. L'ho ascoltato a pezzi varie volte e improvvisamente mi è venuto un pensiero leggendo le ultime risposte del topic.

 

Che ci fosse una postura di provocazione negli intenti mi sembra chiaro anche dalle interviste e dalle recensioni degli estimatori. Nella recensione del sito si parlava esplicitamente di una via per il futuro indicata da questo disco. Ho realizzato che questo intento mi è sembrato estremamente confuso sia in lui che negli ascoltatori, e penso che fosse anche frutto di una postura intellettuale e culturale che trovo criticabile sotto vari punti di vista, come ho già detto.

 

Sull'uso della voce trovo sinceramente che non sia un'operazione così chiara, personalmente è la mia opinione. Non mi sembra affatto voler rinunciare davvero alla forma canzone, ma più che alterare quella forma, mi sembra restituirne una versione ovattata, protetta dietro un'apparente manipolazione dal gusto intellettuale.

Che è un'operazione forse molto più diffusa di quello che si è pensato per molti anni, nell'ambiente della musica che avrei dovuto definire "colta"="bianca".

Metto le virgolette, è un problema di nome e status, di postura, di maschera, di costume, che ha una chiara provenienza e un chiaro pubblico, di "bianchi" che si identificano in una cultura "classica" anche quando avanguardista. E che Incani faccia uso di questo modo di fare, come ho detto secondo me emerge anche dalle interviste e dalla ricezione del disco.

Non parlo di eccessiva arroganza, non mi sembra che Incani abbia avuto un atteggiamento di questo tipo, ma che più che altro abbia fatto scelte motivate da un certo costume, un modo di fare diffuso e anche un po' invecchiato.

Questa sensazione l'hanno avuta forse anche i tanti che hanno detto che se Incani non fosse stato già noto, se non ci fosse stato hype questo disco sarebbe stato dimenticato. Io non credo sia così, perché è un disco di valore. Ma la sensazione non mi sembra ingiustificata o fantasiosa.

 

Il costume fa parte del contenuto del disco, della sua genesi come del suo ascolto. Di questo mi ha definitivamente convinto David Byrne in "Come funziona la musica"

 

Penso che, come aveva detto credo paloz, da questo disco potrebbe scaturire una bella discussione sullo stato del pop alternativo italiano (non voglio chiamarlo indie, non so come altro dire) in generale.

Anche perché, al di là della sua ricezione, è oggettivamente un oggetto abbastanza alieno nel panorama musicale italiano, anche per l'ambizione (dubito che nessun musicista sperimentale in Italia abbia passato tutti quegli anni e la quantità di tempo che Incani ha impiegato per realizzare questo disco, e sono contento per tutti noi che lo abbia fatto).

La domanda su quanto possa essere considerato attuale e incisivo in un orizzonte internazionale è stata sollevata da molti.

E questi sono grandi pregi chiaramente.

 

Alla luce di questi fenomeni di costume, generalmente diffusi nell'ambito della musica italiana alternativi, che ci sia "bisogno di voci forti" lo ritengo vero soprattutto per l'Italia. Proprio per contrastare la tendenza a giustificare le proprie scelte musicali attraverso una postura intellettuale che si allontana dalla canzone (dall'It pop), che in assenza di un'adeguata competizione e di un ambiente vivace, può diventare un freno.

Ma più nello specifico ritengo che questo bisogno di voci forti sia importante anche sul panorama internazionale. Perché fuori dal nostro paese il pungolo di dover fare una musica autentica e incisiva (in particolare intorno all'uso della voce) è al giorno d'oggi naturale e ineludibile, per molti motivi anche riguardanti i cambiamenti sociali che rendono impossibile fare scelte musicali secondo uno status culturale molto sicuro di sé e della sua "altezza". E per quanto riguarda la voce inutile citare il tema dell'enorme fortuna dell'autotune, che rende l'uso della voce quantomeno problematico per chiunque faccia voglia una musica contemporanea, per un pubblico di persone appartenenti al mondo di oggi.

Io personalmente non apprezzo l'abuso dell'autotune, un abuso che tra l'altro di fondo si dà un tono molto creativo e artistico, se vogliamo intellettuale a buon mercato. E in questo senso la voce nel disco di incani la percepisco personalmente come una parodia della mancanza di forza della voce nella musica di oggi. Questa parodia mi dà una sensazione dolorosa, che non mi soddisfa, non mi identifico in questa ironia, preferirei una risposta forte, anche altrettanto malinconica ma in modo più chiaro.

 

Dopo un disco del genere, mi aspetto un nuovo disco di Iosonouncane diverso da questo e che mi piaccia di più di tutti quelli che ha fatto. Per me è un disco di passaggio che potrebbe segnare la nascita di un musicista italiano maturo a livello internazionale. Che forse non è ancora avvenuta.


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#129 ucca

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Inviato 26 maggio 2021 - 15:01

Chiedere l'aiuto di un altro cantante è fantastico. Un po'come se Van Gogh avesse chiesto aiuto ad un geometra per aggiustargli le prospettive de La camera di Vincent ad Arles. Con le debite proporzioni eh. Non sia mai.
Oggi c'è bisogno di voci forti?? Ma dove c'è scritto? Chi l'ha stabilito?
Questo disco (al di là dei soliti paragoni oziosi con altri album storici) di melodie bellissime ne ha da vendere. Almeno per quanto mi riguarda. E dirò di più, di "mattone" ha solo la lunghezza. Ma - come già scritto - si può sopperire a questo evitando di ascoltarlo tutto d'un fiato. Le canzoni prese singolarmente le trovo quasi tutte molto meno ostiche di quanto si pensi.
Capisco tutto; questo disco può piacere, così come può fare schifo. Ci mancherebbe... De gustibus. Ma cerchiamo anche di valutarlo in modo un po' meno "viziato" da elementi che con il contenuto dell'album e con l'intento dell'autore non c'entrano nulla. E soprattutto evitiamo di parlarne come se queste due ore di musica fossero quasi frutto del caso, o peggio dell'incapacità di Incani di poter fare diversamente.

 

Io di melodie bellissime non ne ho sentite, però confesso di non essere riuscito ad arrivare in fondo. Magari se ti va indicami i pezzi cui ti riferisci, magari mi sono sfuggiti e sarei felice di ricredermi. Sull'uso della voce, invece, sono d'accordo. Nelle produzioni in generale, non sono italiane, mi sembra sia ormai prassi spararla sopra tutto il resto, e soprattutto che sia sempre presente lungo tutto il pezzo. Questa cosa invece l'ho apprezzata, più strumento e meno prima donna  


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#130 Tony Randine

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Inviato 26 maggio 2021 - 19:29

Chiedere l'aiuto di un altro cantante è fantastico. Un po'come se Van Gogh avesse chiesto aiuto ad un geometra per aggiustargli le prospettive de La camera di Vincent ad Arles. Con le debite proporzioni eh. Non sia mai.
Oggi c'è bisogno di voci forti?? Ma dove c'è scritto? Chi l'ha stabilito?
Questo disco (al di là dei soliti paragoni oziosi con altri album storici) di melodie bellissime ne ha da vendere. Almeno per quanto mi riguarda. E dirò di più, di "mattone" ha solo la lunghezza. Ma - come già scritto - si può sopperire a questo evitando di ascoltarlo tutto d'un fiato. Le canzoni prese singolarmente le trovo quasi tutte molto meno ostiche di quanto si pensi.
Capisco tutto; questo disco può piacere, così come può fare schifo. Ci mancherebbe... De gustibus. Ma cerchiamo anche di valutarlo in modo un po' meno "viziato" da elementi che con il contenuto dell'album e con l'intento dell'autore non c'entrano nulla. E soprattutto evitiamo di parlarne come se queste due ore di musica fossero quasi frutto del caso, o peggio dell'incapacità di Incani di poter fare diversamente.

 
Io di melodie bellissime non ne ho sentite, però confesso di non essere riuscito ad arrivare in fondo. Magari se ti va indicami i pezzi cui ti riferisci, magari mi sono sfuggiti e sarei felice di ricredermi. Sull'uso della voce, invece, sono d'accordo. Nelle produzioni in generale, non sono italiane, mi sembra sia ormai prassi spararla sopra tutto il resto, e soprattutto che sia sempre presente lungo tutto il pezzo. Questa cosa invece l'ho apprezzata, più strumento e meno prima donna

Premetto che finito di assimilarlo per bene in questi giorni. Inizialmente mi lasciava la stessa sensazione che hanno avvertito molti, e cioè quella di un album monocolore, un po' "intubato" e coperto da una leggera patina sfocata. Proprio come la copertina. Con il passare dei giorni però le canzoni hanno iniziato a prendere forma, aprirsi, e diventare ben distinguibili fra loro. Tutto ciò che inizialmente sembrava sommerso è pian pianino iniziato a venire a galla. Le melodie spesso sono idee brevi (e non parlo solo delle linee vocali) ripetute quasi come un mantra, che progressivamente ti si stampano in testa e faticano ad andarsene. Almeno a me stanno facendo questo effetto.
Ti direi Hiver e Piel (che sono forse quelle più convenzionali) ma ci metto anche Foule, Niran (al momento la mia preferita) Prison, Horizon, Soldiers, Sangre... Ci sarebbe anche Nuit ma è rovinata verso la fine da un'apertura vocale che ricorda pericolosamente i Muse.
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#131 wago

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Inviato 26 maggio 2021 - 19:33

 

 

Ci sarebbe anche Nuit ma è rovinata verso la fine da un'apertura vocale che ricorda pericolosamente i Muse.

 

Ripartirò da quella.  asd

 

p.s. la prospettiva di royaltyfree mi sembra un pelo troppo intellettualistica ber bollare come intellettualistico l'approccio del Cane


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#132 ucca

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Inviato 26 maggio 2021 - 19:53

Chiedere l'aiuto di un altro cantante è fantastico. Un po'come se Van Gogh avesse chiesto aiuto ad un geometra per aggiustargli le prospettive de La camera di Vincent ad Arles. Con le debite proporzioni eh. Non sia mai.
Oggi c'è bisogno di voci forti?? Ma dove c'è scritto? Chi l'ha stabilito?
Questo disco (al di là dei soliti paragoni oziosi con altri album storici) di melodie bellissime ne ha da vendere. Almeno per quanto mi riguarda. E dirò di più, di "mattone" ha solo la lunghezza. Ma - come già scritto - si può sopperire a questo evitando di ascoltarlo tutto d'un fiato. Le canzoni prese singolarmente le trovo quasi tutte molto meno ostiche di quanto si pensi.
Capisco tutto; questo disco può piacere, così come può fare schifo. Ci mancherebbe... De gustibus. Ma cerchiamo anche di valutarlo in modo un po' meno "viziato" da elementi che con il contenuto dell'album e con l'intento dell'autore non c'entrano nulla. E soprattutto evitiamo di parlarne come se queste due ore di musica fossero quasi frutto del caso, o peggio dell'incapacità di Incani di poter fare diversamente.


Io di melodie bellissime non ne ho sentite, però confesso di non essere riuscito ad arrivare in fondo. Magari se ti va indicami i pezzi cui ti riferisci, magari mi sono sfuggiti e sarei felice di ricredermi. Sull'uso della voce, invece, sono d'accordo. Nelle produzioni in generale, non sono italiane, mi sembra sia ormai prassi spararla sopra tutto il resto, e soprattutto che sia sempre presente lungo tutto il pezzo. Questa cosa invece l'ho apprezzata, più strumento e meno prima donna
Premetto che finito di assimilarlo per bene in questi giorni. Inizialmente mi lasciava la stessa sensazione che hanno avvertito molti, e cioè quella di un album monocolore, un po' "intubato" e coperto da una leggera patina sfocata. Proprio come la copertina. Con il passare dei giorni però le canzoni hanno iniziato a prendere forma, aprirsi, e diventare ben distinguibili fra loro. Tutto ciò che inizialmente sembrava sommerso è pian pianino iniziato a venire a galla. Le melodie spesso sono idee brevi (e non parlo solo delle linee vocali) ripetute quasi come un mantra, che progressivamente ti si stampano in testa e faticano ad andarsene. Almeno a me stanno facendo questo effetto.
Ti direi Hiver e Piel (che sono forse quelle più convenzionali) ma ci metto anche Foule, Niran (al momento la mia preferita) Prison, Horizon, Soldiers, Sangre... Ci sarebbe anche Nuit ma è rovinata verso la fine da un'apertura vocale che ricorda pericolosamente i Muse.
Piel mi è parso l'esatto esempio di apertura melodica banale, provo le altre. Grazie
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#133 Tony Randine

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Inviato 26 maggio 2021 - 20:51

Piel mi è parso l'esatto esempio di apertura melodica banale, provo le altre. Grazie


Sì, la linea vocale non è esattamente il massimo dell'originalità ed è (ripeto) forse il brano piu vicino alla classica forma canzone, ma il tutto è sbanalizzato dal fatto che si muove su dei passaggi di tonalità repentini e non proprio usuali.
  • 0

#134 royaltyfree

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Inviato 26 maggio 2021 - 21:35

p.s. la prospettiva di royaltyfree mi sembra un pelo troppo intellettualistica ber bollare come intellettualistico l'approccio del Cane

 

 

Si, ho anche ingigantito l'hype nel criticarlo. Ma non volevo mancare di rispetto a Incani, che secondo me ne merita molto, semmai prendere sul serio l'ipotesi (aperta da altri e contestata da alcuni) che si tratti di un lavoro che sarà davvero importante nella sua vita a lungo termine. Non lo avrei fatto per un altro disco.

Ma mi rendo conto che è una discussione che andrebbe portata avanti andando off topic. E sinceramente non ho le conoscenze né di musica italiana né di musica internazionale per aprire un topic sull'argomento.

 

Personalmente lo sfogo - e lo sgonfiamento dell'hype - mi ha aiutato a dare una chiave per il disco che me lo ha fatto apprezzare meglio.

La sensazione che il disco parli un linguaggio sconosciuto mi metteva anche in soggezione, un linguaggio del futuro ... Mi appesantiva l'ascolto, e improvvisamente mi sono accorto che era anche una sensazione a mio parere infondata.

Invece l'idea che sia un linguaggio della morte e del passato mi apre molte più chiavi di accesso, poi a ognuno la sua. Sfido ad argomentare che mi sbaglio, è plausibile, e sicuramente il disco avrà un'influenza sul futuro della musica italiana. Io penso che sarà un esempio del potenziale perduto del passato. Malinconia rabbiosa per il lutto di ciò che non si è espresso e ormai è perduto.


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#135 debaser

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Inviato 26 maggio 2021 - 22:09

Tony, comunque in questo thread mi sei piaciuto molto: fin dall'inizio difensore a spada tratta di un album che non avevi manco ascoltato interamente.. e a quanto pare che manco ti era piaciuto, ma forse alla fine stai riuscendo piano piano a fartelo piacere asd
  • 3

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#136 Tony Randine

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Inviato 26 maggio 2021 - 22:37

Tony, comunque in questo thread mi sei piaciuto molto: fin dall'inizio difensore a spada tratta di un album che non avevi manco ascoltato interamente.. e a quanto pare che manco ti era piaciuto, ma forse alla fine stai riuscendo piano piano a fartelo piacere asd

Non è esattamente così, ma capisco anche che messa in questo modo risulti più divertente la cosa. C'è anche chi al contrario è riuscito a non farselo piacere per forza dopo averne ascoltato 20 minuti al max e l'ha spernacchiato in toto senza possibilità di appello perché la batteria microfonata in quel modo la usava Iva Zanicchi pre rinoplastica già 60 anni fa.
L'ho detto fin dall'inizio che l'avrei preso a piccole dosi, e ho capito sin da subito che aveva del potenziale per ciò che sono i miei gusti. Iosonouncane inoltre è un'artista che conosco bene, e so come approcciarmi ai suoi dischi che solitamente non mi colpiscono subito ma mi prendono dopo diversi ascolti. E anche questo non ha fatto eccezione.
  • 0

#137 Fidelio

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Inviato 27 maggio 2021 - 07:01

Sono all'ascolto da diversi giorni. E' un disco che richiede una buona mole di tempo per essere digerito. Ogni pezzo è un piccolo film, un piccolo viaggio sonoro, ogni giorno cambia il mio pezzo preferito del disco. Ha fatto un lavoro fuori da ogni schema, molto coraggioso e credo che anche all'estero sarà apprezzato non poco.


  • 1

#138 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 27 maggio 2021 - 10:24

Intanto però le recensioni della tua roba venivi a chiederle a me.

Stai nel tuo che io sto nel mio.


  • 0

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#139 piersa

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Inviato 30 maggio 2021 - 16:43

? A me, il primo ascolto mi ha esaltato, e sono venuto qui apposta per dirlo (lo so, sticazzi).
  • 4

#140 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 30 maggio 2021 - 18:54

Ho ripulito il thread di tutti gli interventi di oggi.

Se ricominciate, lo lucchetto per qualche giorno.


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#141 Tony Randine

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Inviato 30 maggio 2021 - 18:56

Sì però anche cancellare i post così in blocco che senso ha? Tipo quello dell'utente (di cui non ricordo il nome) che in mezzo al casino ha comunque espresso un parere sul disco.
  • 0

#142 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 30 maggio 2021 - 19:09

Ho ripristinato l'unico post che parlava del disco.

Comunque davvero, basta.


  • 3
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#143 ucca

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Inviato 02 giugno 2021 - 14:51

Chiedere l'aiuto di un altro cantante è fantastico. Un po'come se Van Gogh avesse chiesto aiuto ad un geometra per aggiustargli le prospettive de La camera di Vincent ad Arles. Con le debite proporzioni eh. Non sia mai.
Oggi c'è bisogno di voci forti?? Ma dove c'è scritto? Chi l'ha stabilito?
Questo disco (al di là dei soliti paragoni oziosi con altri album storici) di melodie bellissime ne ha da vendere. Almeno per quanto mi riguarda. E dirò di più, di "mattone" ha solo la lunghezza. Ma - come già scritto - si può sopperire a questo evitando di ascoltarlo tutto d'un fiato. Le canzoni prese singolarmente le trovo quasi tutte molto meno ostiche di quanto si pensi.
Capisco tutto; questo disco può piacere, così come può fare schifo. Ci mancherebbe... De gustibus. Ma cerchiamo anche di valutarlo in modo un po' meno "viziato" da elementi che con il contenuto dell'album e con l'intento dell'autore non c'entrano nulla. E soprattutto evitiamo di parlarne come se queste due ore di musica fossero quasi frutto del caso, o peggio dell'incapacità di Incani di poter fare diversamente.

 
Io di melodie bellissime non ne ho sentite, però confesso di non essere riuscito ad arrivare in fondo. Magari se ti va indicami i pezzi cui ti riferisci, magari mi sono sfuggiti e sarei felice di ricredermi. Sull'uso della voce, invece, sono d'accordo. Nelle produzioni in generale, non sono italiane, mi sembra sia ormai prassi spararla sopra tutto il resto, e soprattutto che sia sempre presente lungo tutto il pezzo. Questa cosa invece l'ho apprezzata, più strumento e meno prima donna

Premetto che finito di assimilarlo per bene in questi giorni. Inizialmente mi lasciava la stessa sensazione che hanno avvertito molti, e cioè quella di un album monocolore, un po' "intubato" e coperto da una leggera patina sfocata. Proprio come la copertina. Con il passare dei giorni però le canzoni hanno iniziato a prendere forma, aprirsi, e diventare ben distinguibili fra loro. Tutto ciò che inizialmente sembrava sommerso è pian pianino iniziato a venire a galla. Le melodie spesso sono idee brevi (e non parlo solo delle linee vocali) ripetute quasi come un mantra, che progressivamente ti si stampano in testa e faticano ad andarsene. Almeno a me stanno facendo questo effetto.
Ti direi Hiver e Piel (che sono forse quelle più convenzionali) ma ci metto anche Foule, Niran (al momento la mia preferita) Prison, Horizon, Soldiers, Sangre... Ci sarebbe anche Nuit ma è rovinata verso la fine da un'apertura vocale che ricorda pericolosamente i Muse.

Ho provato con tutte quelle che hai segnalato, nada. Ascoltando pensavo di riprendere closer dei joy division per ritrovare un po' di voglia di vivere. La cosa che più mi deprime è l'arrangiamento mi verrebbe voglia di prendere il synth e spaccarglielo in testa. Magari per puro caso trova un effetto meno noioso, altre frequenze, non lo so. Basta, passo ad altro.
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#144 Cliff

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Inviato 02 giugno 2021 - 14:58

Ascoltando pensavo di riprendere closer dei joy division per ritrovare un po' di voglia di vivere.


asd
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Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante


#145 Tony Randine

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Inviato 02 giugno 2021 - 20:30

Chiedere l'aiuto di un altro cantante è fantastico. Un po'come se Van Gogh avesse chiesto aiuto ad un geometra per aggiustargli le prospettive de La camera di Vincent ad Arles. Con le debite proporzioni eh. Non sia mai.
Oggi c'è bisogno di voci forti?? Ma dove c'è scritto? Chi l'ha stabilito?
Questo disco (al di là dei soliti paragoni oziosi con altri album storici) di melodie bellissime ne ha da vendere. Almeno per quanto mi riguarda. E dirò di più, di "mattone" ha solo la lunghezza. Ma - come già scritto - si può sopperire a questo evitando di ascoltarlo tutto d'un fiato. Le canzoni prese singolarmente le trovo quasi tutte molto meno ostiche di quanto si pensi.
Capisco tutto; questo disco può piacere, così come può fare schifo. Ci mancherebbe... De gustibus. Ma cerchiamo anche di valutarlo in modo un po' meno "viziato" da elementi che con il contenuto dell'album e con l'intento dell'autore non c'entrano nulla. E soprattutto evitiamo di parlarne come se queste due ore di musica fossero quasi frutto del caso, o peggio dell'incapacità di Incani di poter fare diversamente.


Io di melodie bellissime non ne ho sentite, però confesso di non essere riuscito ad arrivare in fondo. Magari se ti va indicami i pezzi cui ti riferisci, magari mi sono sfuggiti e sarei felice di ricredermi. Sull'uso della voce, invece, sono d'accordo. Nelle produzioni in generale, non sono italiane, mi sembra sia ormai prassi spararla sopra tutto il resto, e soprattutto che sia sempre presente lungo tutto il pezzo. Questa cosa invece l'ho apprezzata, più strumento e meno prima donna
Premetto che finito di assimilarlo per bene in questi giorni. Inizialmente mi lasciava la stessa sensazione che hanno avvertito molti, e cioè quella di un album monocolore, un po' "intubato" e coperto da una leggera patina sfocata. Proprio come la copertina. Con il passare dei giorni però le canzoni hanno iniziato a prendere forma, aprirsi, e diventare ben distinguibili fra loro. Tutto ciò che inizialmente sembrava sommerso è pian pianino iniziato a venire a galla. Le melodie spesso sono idee brevi (e non parlo solo delle linee vocali) ripetute quasi come un mantra, che progressivamente ti si stampano in testa e faticano ad andarsene. Almeno a me stanno facendo questo effetto.
Ti direi Hiver e Piel (che sono forse quelle più convenzionali) ma ci metto anche Foule, Niran (al momento la mia preferita) Prison, Horizon, Soldiers, Sangre... Ci sarebbe anche Nuit ma è rovinata verso la fine da un'apertura vocale che ricorda pericolosamente i Muse.
Ho provato con tutte quelle che hai segnalato, nada. Ascoltando pensavo di riprendere closer dei joy division per ritrovare un po' di voglia di vivere. La cosa che più mi deprime è l'arrangiamento mi verrebbe voglia di prendere il synth e spaccarglielo in testa. Magari per puro caso trova un effetto meno noioso, altre frequenze, non lo so. Basta, passo ad altro.
E vabè. In fondo nel tuo caso è anche un album partito col piede sbagliato. Difficile raddrizzarlo in corsa. Se non altro ci hai provato. Ad un certo punto è doveroso anche il tanto caro e inflazionato "de gustibus".
Unico appunto, anzi due: fare un disco più deprimente e cupo di Closer non è mica impresa da poco. Credo che involontariamente tu gli abbia fatto un grosso complimento.
Il secondo è che io tutta 'sta pesantezza e/o depressione non ce la sento proprio. Anzi, mi sembra per gran parte un disco "distensivo".
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#146 ucca

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Inviato 02 giugno 2021 - 21:57

Non fraintendermi però, closer non ha un solo passaggio noioso.
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#147 Tony Randine

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Inviato 02 giugno 2021 - 22:52

Nemmeno per me. A proposito di fraintendimenti
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#148 The Careless Whisper

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Inviato 03 giugno 2021 - 00:11

Ma paragonato ad altri mattonazzi indigesti (tipo il triplo album della tizia con l'arpa o il triplo dei Magnetic Fields o il pompatissimo Deathconsciousness) siamo sicuri che non sia anche meglio?


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#149 Tony Randine

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Inviato 03 giugno 2021 - 08:22

È sempre il solito discorso. Dipende dall'approccio che si ha con questi dischi. 69 Love songs (immagino tu ti riferissi a quello) se preso a piccole/medie dosi - che poi ognuno se le regola da solo - di mattonazzo non ha nulla. Tutt'altro. Certo che sparato tutto di fila il discorso cambia, e chissà se esiste qualcuno sulla faccia della terra che ci è veramente riuscito. Come ho scritto in precedenza, il problema di questi dischi non è la durata, ma il fatto che spesso e volentieri (almeno per me) il livello medio dei brani tende ad oscillare troppo, e quasi sempre mi ritrovo a pensare che se scremati a dovere avrebbero guadagnato molti più punti. Però è anche vero che le canzoni di un disco X molto lungo che avrei tenuto e quelle che avrei scartato non rispecchierebbero la scelta di qualcun altro. Quindi boh...forse alla fine va bene così.
Su quello di Joanna Newsom e l'altro non mi esprimo perché non li conosco
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#150 Sleepyhead

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Inviato 03 giugno 2021 - 10:59

 

 

e chissà se esiste qualcuno sulla faccia della terra che ci è veramente riuscito.

 

:ph34r:


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."





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