a me dispiace davvero di come gli stati uniti siano precipitati in basso dal punto di vista accademico. la gente nelle humanities non studia nemmeno più letteratura, nessuno si occupa più di roba figa o che piace a loro personalmente: tutti sono alla caccia del problematico, del brutto, del revisionismo, in una gara a chi la spara più grossa, perché ormai il moloch che hanno eretto i postmodernisti esige questo. non puoi permetterti di rimanere indietro, non puoi permetterti di chiuderti in biblioteca e fare ricerca seria, devi anzi stare sui social a pontificare su tutto, altrimenti la gente sospetta che non te ne freghi un cazzo, e tanto basta a perdere il lavoro. ci sarebbero delle storie da raccontare sul nostro dipartimento, che comunque non è troppo infiltrato, ma è una conversazione che solo io, orto e pochi fortunati potremo avere in quel di california avenue.
mi dispiace immensamente per i ragazzini, lo giuro mi piange il cuore ogni volta. io mi sono appassionato alla letteratura e alle humanities perché le trovavo belle, pur nella loro imperfezione e problematicità. i malati di mente stanno negando la bellezza alle generazioni future, le stanno educando ad odiare, a vedere il mondo secondo la loro lente distorta. e con malati di mente non voglio connotare negativamente chi soffre di patologie mentali, ma faccio riferimento a qualcosa che aveva illustrato wittgenstein con estrema chiarezza: i problemi della filosofia, sono essenzialmente problemi di linguaggio; un cattivo uso del linguaggio comporta un cattivo uso della mente, un uso per l'appunto malato.
come hanno già illustrato bosforo e corrigan, il 90% di questa rivoluzione culturale passa attraverso un policing del linguaggio, usato in maniera volutamente errata e in malafede. le evidenze fattuali che sostengono queste teorie sono nulle, è proprio una questione di un linguaggio vuoto che si autoalimenta ed è too big to fail. tutti quelli che si definiscono teorici, in realtà non potrebbero nemmeno considerarsi dei (pessimi) retori o etimologi. il problema è l'abbraccio mortale ormai instauratosi tra wokeness e capitale (consiglio il profilo twitter https://twitter.com/WokeCapital), che rende virtualmente impossibile ogni opposizione, e non so se vi rendete conto di quanto poco basti per essere bollati come omo/transfobici, venire doxati online e perdere il lavoro. alla rowling, che comunque ha ispirato una grossa fetta della comunità lgbt che bazzicava tumblr e twitter (due flagelli), vanno riconosciuti due coglioni enormi per aver fatto ciò che molti vorrebbero e non possono fare, perché giustamente non ha nulla da perdere.
beh ma sicuramente la letteratura e le arti in generale come le intendo e le amo io (e penso tu e altri in questo forum) pertengono a una riserva indiana che ogni anno si fa più ristretta, per i motivi da te descritti. banalmente, nessuno fa analisi del testo, del linguaggio, dello stile, interessano ormai soltanto i modelli di rappresentazione (e quanto siano distanti alla mentalità del 2020), la descrizione dei ruoli di genere, sessismo/razzismo/classismo implicito o esplicito. non interessa la contestualizzazione perché se un'espressione artistica si allontana dal "bianco" allora è automaticamente nera. in un altro thread parlavo del sangue amaro che mi facevo su letterboxd, dove classici del cinema venivano brutalizzati e ridotti a merda fumante per una rappresentazione "sbagliata" o per una scena sessista, perché "è sempre stato sbagliato, solo che prima non avevamo la possibilità di parlare" (che in prospettiva è sicuramente vero, ma non è che con l'igienizzazione del passato, si migliora il futuro...ma se glielo vai a spiegare, passi per boomer/fascista).
su come il capitalismo stia assorbendo la woke culture rendendola anche un trend per il marketing, d'accordo. diciamo che da lontano percepisco l'idea che in questo momento qualsiasi presa di posizione a favore e qualsiasi cambiamento, anche se fatto per imbiancare i muri, venga ritenuto comunque meglio del silenzio e dell'immutabilità rispetto allo status quo.
quel profilo twitter è uno scherzo? cioè mi pare chiaramente una roba omofoba 
non comprendo onestamente il discorso del "vogliono arrivare ai bambini": CHI vuole arrivare ai bambini e PERCHE'? non conosco la situazione nelle scuole americane e inglesi, ma non capisco perché educare i bambini alla diversità e all'accettazione si tramuti in "l'obiettivo è convincere tutti a fare la procedura di transizione" o giù di lì O.o sarà che parto da una prospettiva italiana e qui una collega mi ha chiesto preoccupatissima se un'attività a cui avevo aderito con altri colleghi non fosse "propaganda gender", mentre era un incontro con dei giovani di un'associazione LGBTQ che spero sia servito per alunni che su determinate questioni sanno ben poco (e vivono in condizioni socio-culturali non particolarmente illuminanti).
augias peraltro ha sblastato quella cogliona da vero signore. quindi solo i condannati a morte, e nello specifico quelli che l'hanno subita, possono parlare di pena di morte? cancelliamo hugo e dostoevskij a sto punto. ci rendiamo conto dell'assurdità di questa posa mentale? allora chi ci governa non può prendere alcun tipo di misura perché non può conoscere ogni singolo individuo o comunità? siamo al caos. questo comportamento estremamente infantile è un altro tipico tratto dei malati di mente--all'innocenza antica torna pur anco e bamboleggia il mondo.
atlas, così però guardi il dito e non la luna. il parallelo di Augias è paraculo, perché sa che nessuno obietterà alcunché: mica si deve arrivare al paradosso in cui i gay parlano di omofobia, le donne di sessismo etc. ma non si può fare finta - ed è questo il punto - che in Italia non ci sia quest'odiosa abitudine di far parlare le stesse persone (che guarda caso sono quasi sempre maschi) di tutti gli argomenti (dal #metoo al BLM, passando per l'omotransfobia, per la politica italiana e quella americana) anche quando chiaramente non hanno le competenze o, ancora meglio, le esperienze per farlo da una prospettiva che non sia la loro (e quindi aggiungendo zero al dibattito). da questo punto di vista il problema della rappresentatività e delle diversità in Italia esiste eccome, perché è dovuta arrivare la pandemia di Covid-19 per permettere a degli "esperti" di parlare (che poi abbiano parlato pure troppo è un altro conto): BLM in Italia è diventato un dibattito su quanto sono cattive le "minoranze" a buttare giù le statue dell'irreprensibile e coraggioso Cristoforo Colombo o di quanto fosse un maestro di giornalismo Montanelli. avessi letto o visto in tv un rappresentante della comunità afroitaliana o uno scrittore/scrittrice (tipo Igiaba Scego)... l'Italia è l'unico paese in cui si parla di "dittatura del politically correct" quando da trent'anni il diritto di parola ce l'hanno le stesse persone 
@bosforo
Forse con le esagerazioni intendi questo
sì.
ps: come si fa ad asserire che la P(edofili) sia la prossima lettera ad aggiungersi all'acronimo LGTBQIA in un paese come gli Usa letteralmente ossessionato dallo spauracchio della pedofilia, in cui anche un 22enne che esce con una 17enne è censurabile e dove film come "La vita d'Adele" e "Call Me By Your Name" sono stati accusati di romaticizzare relazioni pedofile?
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"