Ps. Interessantissimo il caso dell'India: una sola ondata con infezioni e mortalità bassissime in rapporto alla popolazione.
I motivi tipicamente addotti sono tre:
- la popolazione è molto più giovane della nostra;
- la popolazione ha sviluppato una maggiore resistenza causa la forte incidenza di altre malattie, tipo la tubercolosi;
- infezioni e mortalità sono estremamente sottostimate (in alcune regioni il tasso di morti su positivi al seriologico è anche 10 volte superiore alle altre).
Ma perchè, il caso del Giappone? Densità di popolazione altissima, età media alta, pochissime restrizioni, a quanto ho letto anche un contact tracing abbastanza all'acqua di rose e come risultato pochi morti.
Anche il caso della Germania...3 mesi di lockdown per poi vedere la curva dei contagi rialzarsi come se nulla fosse.
Per aumentare la tua confusione, su twitter in questi giorni gira molto questo grafico con il confronto dei morti per milione di abitanti in Svezia e Germania nella seconda ondata.
Tipicamente è postato dagli anti-lockdown come dimostrazione che il lockdown tedesco non serve a nulla, se non a danneggiare l'economia.
Per me due grafici più che eloquenti sono questi.
Il grafico delle terapie intensive Covid in Italia:
Il grafico delle terapie intensive Covid in Svezia:
Non è che ci sia molto da dire, sono identici come andamento. Salita, picco e discesa per la prima ondata, poi calma piatta d'estate per entrambi, poi seconda ondata con successiva discesa non fino a zero ma fino a una lenta stabilizzazione; e ora nuova risalita.
La densità di popolazione è un argomento che non riesco a capire...ma il virus se ne ricorda solo quando è ora di scendere che la densità è bassa? E casualmente ne scaturisce lo stesso identico andamento che in Italia, solo che qua il merito va attribuito alle restrizioni? E se invece ci affidassimo al buon vecchio rasoio di Occam e alla spiegazione più semplice, secondo cui il virus segue il suo corso (che è quello descritto dai modelli SIR, teorizzati già nel 1927..nulla di nuovo insomma) incurante di chi si affanna a contenerlo con misure spesso inutili?
Capisco che sembri controintuitivo che nonostante le misure prese molto diverse l'andamento sia lo stesso, anch'io lo pensavo. Ma lo pensavo perchè ero ignorante.
Poi ho dato un'occhiata al piano pandemico del 2019 dell'OMS, in cui vengono valutate tutte le NPI (Non Pharmaceutical Interventions), in sostanza tutti gli interventi sanitari in senso lato, pur non essendo direttamente farmacologici. Tutto ciò in presenza di pandemia di tipo influenzale con trasmissione per via aerea.
https://apps.who.int...1516839-eng.pdf
Per dire, in 90 pagine non c'è una singola menzione del coprifuoco.
Parlando di "travel restrictions", a pagina 70 (vedi screen qua sotto) si dice che secondo alcuni studi, restrizioni tali da ridurre la mobilità del 75% o meno non avrebbero provocato un effetto apprezzabile nella dinamica dei contagi di precedenti epidemie influenzali.
Se la riduzione della mobilità diventa del 90% si notano degli effetti...ma quali effetti di preciso? Si ritarda il picco di 1 o 2 settimane. In sostanza si sposta il problema in avanti e solo di poco, il che in piena emergenza ti permette di prendere tempo.
Questo con una riduzione della mobilità del 90%, roba che da noi non c'era neanche nel primo lockdown. Alla luce di tutto ciò, è perfettamente normale che l'andamento delle due curve sia lo stesso, non c'è nulla di cui stupirsi.
Riassumiamo un po' la questione: in sostanza l'evidenza scientifica che avevamo a priori ci diceva che prendendo il provvedimento X con ogni probabilità non avremmo potuto aspettarci nulla di miracoloso; la curva avrebbe fatto il suo corso imperterrita o al massimo avremmo potuto rimandare il problema di 1 o 2 settimane.
In Italia, dato che probabilmente non sapevamo manco cos'era un piano pandemico (d'altronde il nostro c'eravamo scordati di aggiornarlo da qualche annetto ) abbiamo fatto comunque X, raccontandoci pure che seguivamo l'evidenza scientifica, che non c'era altra scelta e chi non faceva X altrove stava sbagliando clamorosamente.
A distanza di 1 anno, anche l'evidenza a posteriori ci conferma a più riprese che X non ha portato particolari vantaggi dal punto di vista sanitario, mentre ha causato danni diretti e tangibili sotto diversi altri punti di vista.
Dunque, come reagire di fronte all'ondata successiva?
Ma reiterando X in loop ovviamente. Over and over again.