La seconda fila
Dietro ai primi cominciano i problemi. Alcuni giocatori (come Daryl Gurney o Mensur Suljovic) hanno disputato stagioni molto negative, altri non sembrano avere la costanza per portare a casa il titolo, altri hanno disputato buoni tornei e sono in crescita evidente ma sono alla prima partecipazione o poco più.
Quindi i prossimi 5 (e gli outsider che metterò successivamente) vanno presi ancora di più con le pinze, anche per via del fatto che questa è stata una stagione anomala.
6. Glen Durrant
Obbligatorio direi includere il campione della Premier League e semifinalista del World Matchplay. Volendo avrebbe potuto essere incluso anche nei primi 5, se non fosse che le sue ultime apparizioni (dopo esser risultato positivo al COVID e aver perso qualche settimana di pratica) sono un po' preoccupanti. Si fosse giocato a luglio sarebbe stato forse il favorito numero 1, visto che in quel periodo era veramente imbattibile in Premier League (anche con un po' di fortuna, non dico di no), ma purtroppo si gioca a metà dicembre. Se supera indenne i primi turni, specialmente se gli capita un sorteggio probante, diventa pericolosissimo perchè, come il vecchio Van Barneveld, è specialista in rimonte e chiusure difficili nei momenti decisivi. Però la strada, almeno inizialmente, è in salita.
7. James Wade
Per un paio d'anni, tra il 2007 e il 2010, James Wade sembrava destinato a diventare un mostro. Ha vinto una Premier League, due Grand Prix, un Matchplay e ha fatto tre semifinali al mondiale. Poi però s'è un po' fermato e si è trasformato in tutt'altro giocatore: uno costante, che raramente sbaglia partita e che non va mai sottovalutato.
Nell'ultimo periodo però è migliorato, alzando il livello del gioco e tornando a portare a casa qualche torneo nel 2018 e due finali quest'anno.
Dalla sua ha sicuramente l'esperienza: difficile che nel momento decisivo gli tremi la mano. Se i campioni hanno un momento no, lui c'è sicuro.
8. Michael Smith
Smith continua a essere uguale a se stesso. Potenzialmente, è uno dei pochi che può battere chiunque: becca il triplo venti come pochissimi altri, è capace di infilare tre frecce perfette nell'arco di 10 secondi senza nemmeno dar l'impressione di prendere la mira. Due anni fa, ha perso in finale contro Michael Van Gerwen.
Il suo problema è principalmente mentale. Fatica ad entrare in partita, spesso riesce a rimontare, ma altrettanto spesso si sfalda alla linea del traguardo, specialmente quando la partita è importante. Vista la bravura, fa specie che non abbia mai vinto niente e che le 4 finali importanti che ha disputato le ha perse. Quella di quest'anno, quella del Masters contro Peter Wright, è stata tragicomica vista la quantità di match dart buttate.
Però questa è la stessa cosa che si diceva l'anno scorso proprio di Peter Wright, che ha trovato le migliori prestazioni della sua carriera in semifinale e finale del mondiale. Che possa capitare anche a Michael Smith?
9. Simon Whitlock
Miglior giocatore australiano, che entra sul palco sulle note di Down under dei Men at work, Simon Whitlock è un altro dei giocatori più caratteristici dello sport, visto l'aspetto.
Non ha raccolto molto in carriera, solo uno European Championship nel 2012, ma per lui vale un po' il discorso contrario di Glen Durrant: sta giocando veramente bene.
E' sempre stato abbastanza preciso in doppia (e nelle freccette è fondamentale), per cui se trova anche le triple con la stessa costanza dell'ultimo periodo, in cui ha battuto per due volte Van Gerwen e trovato due semifinali, può andare parecchio avanti e giocarsela.
10. Dirk Van Duijvenbode
Numero 43 del mondo, magari non è il decimo favorito ma, come per De Sousa, vale la pena raccontare anche questa.
Nonostante non si sia mai qualificato al mondiale tranne che nel 2016, c'è da temerlo. Al suo primo torneo importante infatti, il World Grand Prix di quest'anno, è arrivato in finale tirando sassate a Suljovic, Van den Bergh, Gary Anderson e il Whitlock qui sopra, prima di arrendersi a Gerwyn Price. Ha ripetuto le buone prestazioni anche nel Player Championship finals (giocato questo weekend) e nello European Championsip con due quarti di finale.
E' il classico giocatore olandese che quando inizia di tirare ha praticamente già finito, che gioca di grinta e di nervi e che a ogni grande giocata trova maggiore fiducia per la prossima. Occhio, perchè se al primo torneo importante è arrivato in finale, al primo vero mondiale potrebbe anche decidere di vincere