Il cibo non si butta. Ricordo mia nonna che baciava il pane raffermo prima di cestinarlo o darmelo per le papere. Se scoccia comprare solo un cornetto o un caffè allora si può abbracciare la filosofia del 'O cafè suspiso. Lo si dona.
Le mance mi mandano sempre in un cortocircuito mentale, non manco mai di darle ma talvolta a lasciare solo qualche spiccio mi sento a disagio ed eccedere idem. Facciamo una App manciometro che calcola l'esatta cifra.
Con i soldi ho un rapporto ambiguo, sono disattenta al mio conto, tendenzialmente corta di braccio quando si tratta di me stessa e di cosine futili, detesto sprecare e lasciarmi andare alla voglia di possesso delle cose. Vorrei sempre avere meno e mi libero di ciò che non uso. Però negli anni mi sono fatta zero problemi a prendermi la macchina fotografica dei miei sogni, la pianola, libri&cibo, giretti in montagna, capatine al lago, musica, cinema etcetera. Il mio atteggiamento naive viene molto criticato ma detesto avere a che fare con il denaro, controllo il conto una volta ogni due mesi (con annesse un paio di ore di machecazz) e dono a destra e manca anche quando non potrei.
Ora mi scarico l'App che ti paga per camminare. Cammino come se non ci fosse un domani. Guadagno tre euro. E poi ne spendo trecento. Tutt'appost.