provando idee radicali e non parlo di moduli o formazione, ma di come stare in campo (l'Ajax a Torino portava otto giocatori al limite dell'area di rigore).
A me infatti fa sorridere che gli allenatori italiani parlino ancora di modulo, di equilibri, di distanze tra i reparti, quando ieri si è visto chiaramente che la Juve non era minimamente preparata ad affrontare una squadra che non ha dato mezzo punto di riferimento. Io in centottanta minuti non ho capito in che ruolo ha giocato Tadic, per dire. E credo che la stessa cosa sia successa ad Allegri e Bonucci. E non si può certo dire che il tutto sia stato ispirato dal caso. Si vedeva benissimo che tutti quanti occupavano gli spazi in funzione della palla e dei compagni, non in funzione dello stracazzo di modulo. Il tutto, ripeto, senza sbagliare un controllo o un passaggio. Un pensare fuori dagli schemi consueti che ha mandato in tilt i meccanismi difensivi bianconeri: è dura scalare se non sai chi dover prendere e in quale momento, aggiungeteci pure la direzione. Tadic poteva giocare dentro l'area o alternarsi con un centrocampista, anche due o tre volte durante la stessa azione. Mi si dirà: "e che problema c'è, se si gioca a zona?". Andatelo a dire ai centrali della Juve, già impegnati a risolvere i guai provocati da Alex Sandro, che ha giocato costantemente a dieci metri dal punto che avrebbe dovuto coprire. Oltre alla bravura dell'Ajax, c'è stata pure un bel po' di presunzione da parte di Allegri.