C'è un particolare che certifica come gran parte degli appassionati e degli addetti ai lavori italici, molto ben rappresentati da quel cialtrone di Caressa, della serata di ieri non abbiano capito assolutamente nulla. Alla fine è partita, come prevedevo, la controretorica che, in pratica, tende a raccontare quanto successo come il trionfo degli scarsi che ce l'hanno fatta per aver buttato il cuore oltre l'ostacolo. In realtà, chi ha visto la partita sa benissimo che, nei centottanta minuti, nonostante la Juve sia andata due volte in vantaggio, c'è stato un predominio degli olandesi a livello fisico, tattico e soprattutto tecnico, imbarazzante. Non si capisce in base a cosa la Juve venga definita mediamente più forte dal punto di vista tecnico, quando i giocatori di movimento degli altri sanno tutti trattare il pallone meglio di Bernardeschi. Ribadisco, perché su questi lidi devo averlo scritto altre tremila volte: il giocatore italiano medio è ben rappresentato da De Sciglio, quello che, con la diligenza ottimamente impartita nelle scuole calcio nostrane, fa la diagonale che salva l'uno contro zero sul secondo palo. Ieri sarà successo un miliardo di volte, il che ha evitato un passivo peggiore per la Juve. Per il resto, non sa fare altro. Non ha idea di come si infastidisca l'avversario con la palla al piede, non è un fulmine dal punto di vista fisico, ha la personalità di una sagoma di quelle che si usano per esercitarsi nei calci di punizione. Certo, la Juve non è fatta da undici De Sciglio, ma neanche da undici Ronaldo. La linea difensiva è stata un disastro, senza Chiellini a sopperire alle deficienze tattiche di Alex Sandro, con Rugani molle e distratto. Il centrocampo non l'ha mai vista, e voglio rimanere sul tenero. Dybala capitano è stato un capolavoro di idiozia di Allegri: ha voluto curare un caso conclamato di depressione con un metodo brutale, nella partita più importante dell'anno.
Il calcio italiano diventerà sicuramente migliore quando gli addetti ai lavori che ragionano come quando avevamo sei anni e non facevamo altro che sfogliare l'album Panini si dedicherà ad altro. O, più facilmente, quando la finiranno di dire che Pjanic è meglio di De Jong per non si sa quale merito pregresso. O che De Ligt (classe novantanove) sia sulla buona strada, ma per arrivare a campioni come Bonucci ce ne vuole. L'autoindulgenza del movimento si autoalimenta così. "Va tutto bene, è un incidente di percorso, quella dell'Ajax è solo una favola bella e fortunata".
Quello della Juve è, in realtà, un fallimento bello grosso. Il resto delle contendenti, tra psicodrammi e autoeliminazioni, era anche particolarmente scarno. Ronaldo, a 'sto giro, aveva pure la loro stessa maglia. Eppure ieri sera erano tutti lì a gettare acqua sul fuoco, a ricordare ai bianconeri che la dose di pompini per la prossima vittoria col Frosinone di turno gliela garantiranno comunque.