Partiamo da questo, sono anche bianco e sono privilegiato, mio nonno non era uno schiavo, mio padre non è arrivato su un gommone, ho tempo di scrivere sul forum, sono maschio, sono etero, etc. E tutto ciò non si traduce né deve tradursi in un senso di colpa.
Ho comunque un bagaglio di esperienze statisticamente comuni a neri privilegiati e non, statisticamente non comuni a bianchi privilegiati (e non), e così via.
Il topic, l'argomento della discussione in cui stiamo intervenendo, È una lamentela(?) della maggioranza bianca occidentale rispetto alla crescente rappresentazione di categorie minoritarie o peculiari ed i potenziali effetti negativi della cosa sulla libertà cinematografica [di chi agisce nei processi dietro al film, magari appunto membri della maggioranza o allineati per motivi sistemici].
Lo stralcio di Ray Bradbury è lo straccio di un uomo che sicuramente non fa parte delle minoranze di cui parla, no? Il che non significa che se faccio notare questo io provi simpatia per i Mormoni (che lui cita, senza simpatia immagino).
Qui credo stiano intervenendo quasi tutte persone non direttamente interessate dai temi di rappresentazione, il che è una costante e non si può fare finta che non abbia significato, è inscindibile dalla questione. Chi vuole aumenti la rappresentazione e la correttezza della stessa, vuole introdurre dei gruppi di persone in un'ideale cerchia: come si può non soppesare "veti" e scetticismi su uno squilibrio di "potere" in base al fatto che vengano esattamente da un lato della bilancia?
Ma questo non è l'unico aspetto che ho affrontato, come non posso dire che, sebbene possiate avere bias negativi verso personaggi delle minorities, preferireste vedere attori bianchi in quei ruoli di merda (per voi). Poi certo, a volte vi esprimete in senso simile, parlando di aggravanti, ma credo si tratti di processo alle intenzioni e non ai risultati. Semplifico: a livello della discussione non direste mai che Finn è peggiore anche perché nero, ma che vi dà un po' più fastidio quel personaggio di per sé (per voi) fastidioso, nell'idea che sia costruito per far lavorare Boyega o chi per lui.
Però non puoi fare finta che una tua sufficienza sul fatto che io conosca ed esperisca il razzismo come tu, per ragioni storiche, non puoi (ma non è che tu non possa in senso assoluto o che non ti possano essere capitate altre forme), sia innocua o meno grave di quella di neri, gay, donne, "neuroatipici" che vogliono chiudere le loro discussioni ai soggetti maggioritari, privilegiati etc.
Perché quando si sta in silenzio, ma in verità pure mentre si parla, quel che rimane sullo sfondo è un sistema sbilanciato per davvero, sbilanciato non solo per caso, a suo modo negli USA e a suo modo pure qui in Italia (o in Germania dove stai tu).
Perciò che tu venga a dirmi, dopo righe e righe varie che ho scritto [di cui giusto due a ricordare a Ronald Regaz o a The Man che parte del luogo geometrico dei loro punti di vista non è determinato dai ragionamenti legittimi che fanno a parole, esattamente come per me, o a sottolineare come Ray Bradbury così a occhio fosse già al sicuro] nell'ambito di questa discussione che io la meno col razzismo ma poi sono il primo a dire "bianchi privilegiati e razzisti", mi sembra una cosa di una superficialità considerevole.
Puoi offenderti ulteriormente, non rispondere, o provare a dilungarti in questo aspetto del confronto, ma a me piacerebbe ancora di più che leggessi, anche se sono stato pessimo con la sintassi, e poi però rispondessi alle altre cose che ho scritto, se ti interessano, e se non ti interessano che lasciassi proprio perdere questo aspetto di quello che scrivo (nel senso, non ci dobbiamo mica mettere in ignore).
Non mi piace sbottare sul personale, ma mi sembra di aver messo insieme un post civile e non ho intenzione di accollarmi (oltre ai privilegi e gli svantaggi annessi al mio profilo) un'accusa mono-riga ma comunque abbastanza densa d'hybris come quella dei post che ti ho quotato.
Amen