Vista l'odierna uscita di Renzi riguardo al ponte sullo Stretto di Messina provo a spiegare in due parole perchè al di fuori dall'Italia l'opera è considerata quasi irrealizzabile.
Inanzitutto le due sponde sono sue due placche tettoniche differenti con in mezzo un sistema di faglie tra i più complessi al mondo da qui un rischio sismico elevatissimo con notevoli possibilità di tsunami dovuti a eventuali frane sottomarine.
Queste placche agiscono in due modi: si stanno allontanando gradualmente quindi la distanza tra Sicilia e Calabria sta aumentando e vengono anche spinte verso l'alto dalla placca africana ma purtroppo non in maniera uniforme: una si sta alzando in misura superiore all'altra, cosa che porterà nel tempo le due regioni ad altezze diverse.
Basta ricordare che il terremoto del 1908 arrivò al 7,2 della scala Richter e allontanò le due sponde di circa 70 cm oltre a far sprofondare quella siciliana di 75 cm e quella calabrese di 55 cm.
Si tratterebbe dunque di una costruzione mai tentata prima in nessun angolo del mondo con dei problemi da affrontare a livello ingegneristico quasi insormontabili visto che i ponti a unica campata esistenti più lunghi arrivano circa alla metà di quello previsto sullo stretto e sono costruito in zone geologicamente molto più stabili.
Si potrebbe anche aggiungere che la zona è pure ventosissima, il che su un ponte così lungo porta il rischio di chiusura per tale motivo per diversi giorni all'anno, ma di fronte agli altri ostacolo costruttivi questo può sembrare quasi un problema minore.
Concludo facendo presente che a Messina e Reggio Calabria solo l'1- 5% delle case è antisismica e che oltre a quello terribile del 1908 (circa 100.000 morti) altri sismi della stessa intensità hanno colpito con una certa frequenza la zona (basta ricordare quello del 1783, 6.9 richeter, 50.000 morti o a quello altrettanto forte del 362), cosa che dovrebbe indurre a spostare eventuali risorse verso la messa in sicurezza di queste città anzichè sperperali in progetti di dubbia realizzazione e utilità.