Nine Inch Nails
#52
Inviato 28 maggio 2013 - 21:47
#53
Inviato 29 maggio 2013 - 07:37
Non vedo l'ora. Spero che dopo tutti i vari progetti alternativi sia qualcosa di spiazzante. E se non sbaglio han già fissato una data in Italia..
#54
Inviato 29 maggio 2013 - 07:55
edit: 28
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#55
Inviato 29 maggio 2013 - 12:36
#56
Inviato 29 maggio 2013 - 13:32
#57
Inviato 29 maggio 2013 - 14:31
#58
Inviato 30 settembre 2014 - 13:01
Si trova già la terza soundtrack della premiata ditta Reznor/Ross per David Fincher.
Gone Girl
Lo ascolticchiavo iersera - oltre 80 minuti ma comunque assai meno del colosso per Millennium.
La "cattiva" notizia è che probabilmente, confrontata con le precedenti, questa sarà la loro prova minore.
La buona notizia è che al solito la fattura dei brani è assai pregiata e scorre liscia come sempre, con un'impennata verso la fine. Anche questa potrà sicuramente conservare una certa autonomia rispetto al film, della durata di 150 minuti e che attualmente su IMDb ha un punteggio di 9,1 (<1000 votanti).
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#59
Inviato 06 ottobre 2014 - 14:42
che invece piano piano reznor avrebbe abbandonato le parole per una musica strumentale visiva direi che era abbastanza prevedibile già 20 anni fa. negli ultimi anni poi questa è diventata un po' la sua oasi di pace, dove rifugiarsi, dove il nome nine inch nails e la sua ingombrante legacy non era presente, e dove nei fatti ha prodotto le sue cose migliori degli ultimi 10 anni
da una parte può essere un bene - il naturale cambiamento di un uomo/artista - dall'altra può deludere chi pretendeva da lui una lunga carriera all'insegna della sbalorditiva qualità dei primi lavori. ma nei fatti io credo che la creatura nine inch nails quello che aveva da dire l'abbia detta nei suoi fantastici inizi. non ho ascolto l'ultimo disco del 2013 sotto lo storico moniker, ma credo che non smentisca le mie parole. comunque lo dice uno che considera the downward spiral uno dei suoi due o tre dischi rock preferiti in assoluto. è un'opera perfetta, magnifica in ogni sua parte e in perfetto equilibrio. equilibrio/bilanciamento che però già si perderà col successivo the fragile, vuoi per il suo formato da doppio disco che per forza di cose spezza la linearità e la concisione del disco singolo, vuoi per questa sua natura di progetto anche abbastanza difficile da "masticare", che prende mille strade e ne abbandona altrettante ad ogni nuova traccia. sta anche in questo, nel suo essere il tipico capolavoro "sbagliato", troppo personale e troppo squilibrato, molto del suo fascino, e in ogni caso resta una uscita gigante nella discografia dei nin, in particolare rapportata a cosa è uscito dopo, pallide copie/riaggiornamenti dei capolavori che furono
della grandezza di reznor si poteva già intuire nell'esordio di pretty hate machine. ma l'ep broken sottovalutattismo, per me i nin che preferisco nascono lì. ma ovviamente the downward spiral è uno dei picchi degli anni 90 - decennio invero ricchissimo, molto probabilmente il mio preferito in musica - è un testo generazionale/epocale, che qualcuno di maligno può magari anche tacciare di maledettismo giovanile di maniera con i suoi inni blasfemi o con le sue serenate lussuriose e la parola "fuck" sussurrata come in un orgasmo ogni due o tre canzoni. ma dietro alla facciata di scandalo (decisamente più attutito oggi) ci sono una angoscia e una disperazione esistenziali senza fine e senza fondo. la musica raggiunge poi delle vette espressive impressionanti, la musica "visiva" del reznor degli ultimi anni è già contenuta tutta qua, non solo nelle strumentali bellissime ma soprattutto nei pezzi dove si fonde con la voce e le parole
potrebbe quindi non aver registrato più niente dopo questo disco che per me aveva già fatto più di quanto chiunque altro riesca a fare in una vita intera
#61
Inviato 06 ottobre 2014 - 14:55
ma ovviamente the downward spiral è uno dei picchi degli anni 90 - decennio invero ricchissimo, molto probabilmente il mio preferito in musica - è un testo generazionale/epocale, che qualcuno di maligno può magari anche tacciare di maledettismo giovanile di maniera con i suoi inni blasfemi o con le sue serenate lussuriose e la parola "fuck" sussurrata come in un orgasmo ogni due o tre canzoni. ma dietro alla facciata di scandalo (decisamente più attutito oggi) ci sono una angoscia e una disperazione esistenziali senza fine e senza fondo. la musica raggiunge poi delle vette espressive impressionanti, la musica "visiva" del reznor degli ultimi anni è già contenuta tutta qua, non solo nelle strumentali bellissime ma soprattutto nei pezzi dove si fonde con la voce e le parole
potrebbe quindi non aver registrato più niente dopo questo disco che per me aveva già fatto più di quanto chiunque altro riesca a fare in una vita intera
Per quanto mi riguarda è invece il contrario. Ammetto di non conoscere approfonditamente i NIN, ma anche solo The Downward Spiral mi fa dire che tutto il suo percorso lo ha portato alla vera maturità delle ultime colonne sonore, che è per me la dimensione dove ha più da offrire a chi non cerca manifesti angoscianti a tutti i costi (perché a parte quello non ci trovo moltissimo in Spiral, mentre in altre angosce analoghe mi ritrovo molto di più anche musicalmente). Nella fattispecie, il triplo per Dragon Tattoo è perfettamente compiuto e a sé stante, un lavoro di qualità davvero superiore se teniamo conto anche della durata complessiva.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#62
Inviato 08 ottobre 2014 - 13:57
Peraltro The Fragile è un'opera che resta comunque di altissimo livello. Ecco, al massimo, Reznor avrebbe potuto fermarsi lì (ma per fortuna non l'ha fatto).
#63
Inviato 21 ottobre 2014 - 16:51
25anne fa esce la graziosa macchina dell' odio: con un paio di mesi d' anticipo iniziano gli anni 90
sin <3
#64
Inviato 23 ottobre 2014 - 12:51
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#65
Inviato 24 ottobre 2014 - 12:58
Leggo con calma stasera e sparo la sentenza. Il disco l'ho già ascoltato diverse volte, anche in cuffia ma non mi son fatto ancora un'idea definitiva.
Peraltro sto aspettando che Amazon.it metta in pre-order la versione fisica. Ho letto che da noi dovrebbe uscire il primo dicembre, in linea con l'uscita del film nelle sale nostrane, insomma.
#66
Inviato 16 gennaio 2015 - 00:45
ho ascoltato hesitation marks. non so neanche io perché. dico soltanto che se reznor avesse fatto uscire il disco soltanto a suo nome non sarebbe cambiato molto. perché non è di certo un disco dei nin. non mi interessa stare qui a capire se sia o non sia un buon disco. è il disco di un'altra band. tutti gli album post-the fragile non hanno aggiunto una virgola alla discografia maggiore dei nin. hesitation marks perlomeno vi ha posto fine. è quasi pleonastico sottolineare che se i nin continueranno a fare dischi, hesitation marks rappresenterà un nuovo inizio. che a me non interessa
devo rifarmi le orecchie
e io resto di questa idea, che se ai nin togli il nichilismo, la perversione, l’estetica dark che si intrecciavano e fondevano con la musica, si perde gran parte del loro fascino, ti ritrovi semplicemente una perfetta macchina musicale tirata a lucido. video che sembravano finti snuff, la murder house di sharon tate. la loro musica viveva delle pulsioni negative ed autodistruttive di reznor, come un vampiro si nutriva della sua depressione, delle sue manie suicide, della sua dipendenza dalle droghe. dopo l’overdose del 2000 quell’uomo non c’è stato più. il problema è che come ha saputo rinnovare la propria vita, reznor non ha saputo altrettanto bene rinnovare la formula dei nin. finita la rabbia, finita la benzina
mi viene quasi da fare un parallelo con il suo amico david fincher. anche fincher dopo fight club (anno 1999, come the fragile) ha intrapreso un percorso di normalizzazione della propria arte. fa ancora film belli (del resto anche reznor ha fatto ancora dischi buoni) ma non hanno più il guizzo, il marchio, che rendevano unici i suoi film degli anni 90. almeno per me. adesso mi riguarderei seven con in sottofondo the downward spiral. sarebbe da fare
#67
Inviato 16 gennaio 2015 - 01:10
e io resto di questa idea, che se ai nin togli il nichilismo, la perversione, l’estetica dark che si intrecciavano e fondevano con la musica, si perde gran parte del loro fascino, ti ritrovi semplicemente una perfetta macchina musicale tirata a lucido. video che sembravano finti snuff, la murder house di sharon tate. la loro musica viveva delle pulsioni negative ed autodistruttive di reznor, come un vampiro si nutriva della sua depressione, delle sue manie suicide, della sua dipendenza dalle droghe. dopo l’overdose del 2000 quell’uomo non c’è stato più. il problema è che come ha saputo rinnovare la propria vita, reznor non ha saputo altrettanto bene rinnovare la formula dei nin. finita la rabbia, finita la benzina
Su questo mi sento abbastanza d'accordo con te, ormai Reznor è pulito e accasato, si è lasciato alle spalle la furia del passato e la musica riflette questo cambiamento.....anche se Hesitation Marks(che mi aveva lasciato un po' freddino all'uscita) lo posso riascoltare senza problemi e apprezzare in virtù dei suoni e della produzione immacolata i suoi grandi album sono altri e distanti, pure senza andare indietro di 15 anni, che pure Year Zero mi era piaciuto molto.
#68
Inviato 16 gennaio 2015 - 07:51
Per me il fondo è stato The slip, davvero inascoltabile, ma ora effettivamente coi NIN non c´entra più niente.
Le sue Soundtrack sono sempre molto belle, e Hesitation Marks non mi fa schifo, ma coi NIN c´entra poco infatti. Poteva farlo uscire a suo nome, e senza quel paio di pezzi finto-incazzati che ormai mi suonano fintissimi e li trovo sempre fra i peggiori.
Non so, anche come pietra tombale dei NIN non mi sembra granché, mentre nel percorso dell´uomo-Reznor ci sta, e richiama abbastanza quanto fatto con la moglie negli HTDA (nonostante le smentite). Tra l´altro facesse solo cose di questo tenore, diverse, lasciando riposare il marchio NIN, non ci vedrei proprio niente di male.
#69
Inviato 16 gennaio 2015 - 08:21
che i livelli di tDS o Fragile siano lontani è palese ma comunque anche questo disco è buono, è musica un po' diversa, d'altro canto è dal lontano Still (2002) che è partita la mutazione. "La mutanda" livello più basso mi trova d'accordo.
Capisco molto meno gli argomenti non sono i NIN/è lui solo: è da una vita che NIN significa Trent Reznor (e basta), da quel discone che è The Fragile (incluso), Chris Vrenna c'è solo nei primi due dischi e Flood (programming&producer) idem, tenendo sempre presente che anche in questi due la parte del leone, fino alla produzione, l'ha sempre fatta Reznor.
E dal vivo questa differenza col passato si nota ancora meno perché sono spaventosi, chiunque si aggreghi alla band.
#70
Inviato 16 gennaio 2015 - 08:54
Sì chiaro, il mantra Trent Reznor is Nine Inch Nails, Nine Inch Nails is Trent Reznor vale sempre.
Peró è vero anche che finora, pur cambiando pelle a ogni pubblicazione o quasi, sembrava esserci un´idea coerente dietro ai NIN, un´idea che fatico a vedere in questo Hesitation Marks, ma sono davvero pippe mentali, perché come detto: Nine Inch Nails is Trent Reznor and Trent Reznor is Nine Inch Nails.
#71
Inviato 16 gennaio 2015 - 10:37
Peró è vero anche che finora, pur cambiando pelle a ogni pubblicazione o quasi, sembrava esserci un´idea coerente dietro ai NIN, un´idea che fatico a vedere in questo Hesitation Marks
si anche io intendevo dire questo. che poi with teeth, year zero e the slip suonano "minori" perché sono all'interno di una discografia che contiene pretty hate machine, the downward spiral, the fragile e broken, ma sono tutto fuorché dischi brutti, anzi penso che i nin non abbiano mai fatto un disco brutto
ma hesitation marks è il disco di un altro progetto. bello o brutto che sia. capisco che la sigla nine inch nails le sue copie le faccia sempre vendere, però...
#72
Inviato 16 gennaio 2015 - 10:52
Peró è vero anche che finora, pur cambiando pelle a ogni pubblicazione o quasi, sembrava esserci un´idea coerente dietro ai NIN, un´idea che fatico a vedere in questo Hesitation Marks
si anche io intendevo dire questo. che poi with teeth, year zero e the slip suonano "minori" perché sono all'interno di una discografia che contiene pretty hate machine, the downward spiral, the fragile e broken, ma sono tutto fuorché dischi brutti, anzi penso che i nin non abbiano mai fatto un disco brutto
ma hesitation marks è il disco di un altro progetto. bello o brutto che sia. capisco che la sigla nine inch nails le sue copie le faccia sempre vendere, però...
a parte che dopo 7 secondi netti di ascolto di un pezzo di HM si riconosce che sono i NIN direi che è naturale che dopo cinque lustri si cambi, fossero rimasti alla frustate di tDS probabilmente farebbero ridere.
Che poi, come rilevi, si è molto severi perché i termini di raffronto sono i dischi vecchi, cioè dei pesi massimi assoluti, un disco minore dei NIN equivale a un disco piuttosto bello di un altro gruppo che debutta nel genere.
#73
Inviato 16 gennaio 2015 - 11:08
norman già dal tuo avatar capisco che hai amato hesitation marks e che ti batterai fino alla morte per difenderlo ma a me non interessa capire se è o meno un buon disco. dico solo che mi sembra il punto di non ritorno della storia dei nin. francamente se reznor non avesse scongelato la sua creatura e avesse fatto uscire il disco solo a suo nome, non è che mi avrebbe cambiato la vita ma mi avrebbe fatto più piacere
#74
Inviato 16 gennaio 2015 - 11:21
è nell'avatar perché mi piace molto esteticamente
#75
Inviato 16 gennaio 2015 - 12:17
Dopo Whit Teeth li ho un po persi di vista. The Dawnward Spiral è una pietra miliare del Rock e della musica tutta, The Fragile ha lo stesso problema di MCIS degli Smashing Pumpkins, troppi reimpitivi ma cmq resta un masterprice.
#76
Inviato 16 gennaio 2015 - 13:29
dopo with teeth reznor si è imborghesito (hahahahah fa ridere l'espressione ma rende l'idea)
sono cresciuto con the downward spiral lo ascolto tuttoggi è qualcosa di imprescindibile
fragile un'altra opera d'arte dove la maturità dell'artista incomincia a prendere piede
con with teeth inizia la lenta mentamorfosi, rimangono alcune canzoni bellisse, ma niente a che fare con i precedenti
slip hesit marks mai ascoltati, mi bastano i singoli
trent rimane sempre nel mio cuore e le sue colonne sonore sono sempre strafighe!
ha inventato un genere, un modo di produrre musica
secondo il mio modesto parere artisti come Ben Frost o Haxan Cloac hanno un qualcosa che vagamente ricorda trent
ma sono io che da quando avevo 15 anni con the d.s. nel cervello "vedo artisti assomigliarglisi"
"dannati rumorini nella mia testa" cit
#77
Inviato 16 gennaio 2015 - 15:35
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#78
Inviato 16 gennaio 2015 - 16:22
a Se7en o Fight Club preferisco 10 volte un Social network o Gone girl, per qualsiasi motivo.
non so se siamo OT, ma lasciatelo dire: questo è un problema SOLO tuo
#79
Inviato 16 gennaio 2015 - 20:14
dopo with teeth reznor si è imborghesito (hahahahah fa ridere l'espressione ma rende l'idea)
sono cresciuto con the downward spiral lo ascolto tuttoggi è qualcosa di imprescindibile
fragile un'altra opera d'arte dove la maturità dell'artista incomincia a prendere piede
con with teeth inizia la lenta mentamorfosi, rimangono alcune canzoni bellisse, ma niente a che fare con i precedenti
slip hesit marks mai ascoltati, mi bastano i singoli
trent rimane sempre nel mio cuore e le sue colonne sonore sono sempre strafighe!
ha inventato un genere, un modo di produrre musica
secondo il mio modesto parere artisti come Ben Frost o Haxan Cloac hanno un qualcosa che vagamente ricorda trent
ma sono io che da quando avevo 15 anni con the d.s. nel cervello "vedo artisti assomigliarglisi"
"dannati rumorini nella mia testa" cit
anche per me Weeth Teeth è più bello di tutti quelli dopo e personalmente metto sullo piano tDS e Fragile perché se il primo scava di più il secondo ha un tiro spaventoso, con filotti di pezzi superfighi e meno pesanti (rispetto a tDS).
E pure io ho avuto il tuo stesso rifiuto quando ho sentito Hesitation Marks ma mi son dovuto ricredere, dagli una possibilità, magari sentendolo come si deve perché i suoni non sono secondari, in vinile è meglio perché meno martellante ma se non è possibile consiglierei i flac: esistono due versioni in giro, la Audiophile version (forse è pure 24 bit ma non ricordo) per me è molto meglio e tira verso il vinile, è meno compressa e ha delle dinamiche più ampie, insomma migliori. E magari skippa i primi pezzi perché la seconda parte è meglio.
#80
Inviato 30 gennaio 2015 - 21:03
post dedicato al più sottovalutato (su questi lidi) prodotto dei NIN, ovvero l'EP broken (1992). è il disco che segna il passaggio dalle atmosfere synth-pop di pretty hate machine (un capolavoro, intendiamoci) alla potenza di fuoco - di ministry-iana memoria - di appunto broken e the downward spiral. è il loro album - ops: EP - più aggressivo, abrasivo. ed è esattamente quello che reznor voleva. è un assalto sonoro, un viaggio all'inferno di soltanto 30 minuti. io lo adoro. contiene alcuni indiscutibili capolavori del loro repertorio. quindi attaccate le cuffie al pc, cliccate su questo link e partiamo insieme per questo viaggio
se pretty hate machine era prevalentemente elettronico, broken è chitarre heavy + un muro di effetti turpi e distorsioni. l'intro strumentale di pinion (1:02) istituzionalizza il nuovo corso ed avverte l'ascoltatore: è la quiete (carica di tensione) prima della tempesta
ed ecco infatti partire wish (3:46), LA canzone dei NIN - spero che su questo siamo tutti d'accordo -, con il suo incedere rutilante, gli stop&go e le corse a perdifiato. e le lyrics, un concentrato di rabbia acida, di esasperazione malsana e nichilistica del repertorio perverso di pretty hate machine. "This is the first day of my last days": compendio di tutto il sentimento autodistruttivo del giovane reznor. anche se il verso per cui è passato alla storia è questo: "Gotta listen to your big-time, hard-line, bad luck, FIST-FUCK". come ironizzò lo stesso reznor in seguito: "said fist fuck and won a grammy"
neanche il tempo di riprendersi che parte l'heavy metal apocalittico di last (4:44) - ministry-iano al 100%, ascoltare il loro capolavoro assoluto psalm 69 che è tra l'altro dello stesso anno se si vuole un intero disco su queste sonorità. pezzone impressionante che affonda nella stessa melma senza fondo, tra dichiarazioni di suicidio (artistico? è un pezzo, è un album, da leggere anche in questa prospettiva tenendo conto della rotta di collisione con la label TVT records) ed invettive idrofobe
una nuova strumentale, help me i am in hell (1:56), a scandire la transizione verso il segmento finale del disco. è come energia a stento trattenuta, pronta a deflagrare da un momento all'altro
ed ecco infatti prontamente arrivare le urla infernali di happiness in slavery (5:21), uno dei capolavori storici del loro repertorio, diventato famoso grazie al mitico video censurato un po' ovunque che riuscì nell'impresa di far credere all'america che reznor fosse il diavolo. il pezzo è un concentrato di perversione, un apologo della dannazione eterna, una esaltazione del sadismo nell'era cyberpunk. fili, carne, metallo, sangue. è tetsuo che incontra cronenberg che incontra seven. in musica però. le grida lancinanti della macchina nel finale, con la voce di reznor che viene via via disumanizzata dalle distorsioni turpi (anche queste di ministry-iana memoria), anticipano le tematiche che saranno centrali in the downward spiral
gave up (4:08) con il suo fast tempo che sembra anticipare il digital hardcore di march of the pigs, è un altro dei loro classici. voci robotiche, calvalcate a perdifiato, aperture hard-rock. e l'ultima ammissione fatalista: "I tried, but I gave up". e poi solo il caos
l'EP un tempo finiva con queste 6 canzoni. la versione CD era a doppio disco: il secondo conteneva due cover, che poi sono state aggiunte alla versione CD finale, che è anche quella che potete acquistare oggi. trattasi di physical (5:29) di adam ant e suck (5:07) in cui in pratica reznor coverizza se stesso visto che il pezzo era uscito originariamente sotto il moniker pigface che era un supergruppo che riuniva tra gli altri pezzi di ministry, public image ltd ed inizialmente pure lo stesso reznor. sono due pezzi belli ma io ho sempre pensato che non aggiungessero una virgola a quel cazzotto in faccia che erano i 6 pezzi originari di broken
arrivati in fondo se anche voi avete le orecchie in fiamme sappiate che è solo un bene. musica così non se ne fa più
#81
Inviato 05 dicembre 2015 - 17:45
Solo per dire che da due/tre giorni non faccio che ascoltare the downward spiral, disco che avrò sulla mensola da 15 anni credo e con la quale ho avuto un rapporto sempre un po' contraddittorio, nel senso che per lungo tempo non l'ho apprezzato mai fino in fondo, alcune tracce le amavo, altre le trovavo forse troppo pesantucce, un po' tutto l'album lo trovavo un po' indigesto.
Ora che lo riprendo dopo praticamente anni dall'ultima volta mi piace molto di più e non mi capacito come adesso rivaluti o addirittura scopra della canzoni valutate male, ignorate o semplicemente non piaciute.
Una per esempio è reptile, ma anche le stesse heresy, march of the pigs oggi le trovo bellissime.
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
#82
Inviato 05 dicembre 2015 - 20:23
La seconda parte del disco è pazzesca quanto la prima, c'è poco da fare. Reptile anche per me uno dei vertici. In definitiva si tratta per me di uno di quegli album che non ha brani minori.
Statisticamente parlando, non lo so.
#83
Inviato 06 dicembre 2015 - 19:54
come da bambino continuo ad amare questo album e rimarrà un fondamento nella mia conoscenza musicale
è semplicemente un tuttuno non riesco a parlare di singole canzoni sono tutte collegate l'una all'altra
è un immenso divenire (nel vortice)
eraser reptile ruiner closer piggy a wham place
bho ci sono nato e ogni volta che lo ririririascolto penso sempre sia il mio album preferito di sempre
#84
Inviato 22 dicembre 2016 - 12:31
#85
Inviato 22 dicembre 2016 - 17:20
Trent ha capito che con gli LP ci fa poco ultimamente.
With Teeth, Year Zero, Hesitation Marks erano buoni dischi ma con troppi brani di contorno. The Slip da evitare come la peste.
Secondo me i NIN come i Massive Attack esprimono il loro potenziale meglio con formati EP; comunque non vedo l'ora di ascoltarlo.
#86
Inviato 23 dicembre 2016 - 08:46
EP fantastico! Bentornati NIN!
#87
Inviato 23 dicembre 2016 - 22:56
Burning bright pezzo dellamadonna, i NIN trapassati noise dagli Swans più marziali feat. Kevin Shields.
#89
Inviato 24 dicembre 2016 - 09:11
E' un EP molto figo, molto breve e con dei suoni veramente interessanti. Ha capito che gli LP sono troppi lunghi e dispersivi, con 4/5 pezzi riesce a esprimere benissimo quello che serve.
Interessanti anche le collaborazioni con Dave Grohl, la moglie e Dave Navarro.
#90
Inviato 24 dicembre 2016 - 13:37
Niente da fare, la vecchiaia è una brutta bestia, per tutti...
#91
Inviato 24 dicembre 2016 - 23:30
bellissima... sembrano gli electric wizard
#92
Inviato 25 dicembre 2016 - 03:56
l'ultima canzone Burning Bright (Field On Fire) è una figata
le altre fanno cagare di brutto.. peccato.
#93
Inviato 19 gennaio 2017 - 10:59
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#94
Inviato 27 aprile 2017 - 18:32
nonostante tutto, ovvero cadute di stile produttivo virato pop narcolettico e crepuscolo esistenziale da ruffiano, questa band di gran lunga rimane tra le miei dieci preferite.
nei momenti in cui non esisteva una anguria da falciare (tradotto: la rete era solamene un meta esperimento psico genetico) il ragazzo spezzava le redini dello starnuto sempre uguale a se stesso del metal e delle consolle elettroniche proiettate verso un prodigale incesto con il quattro quarti del tutto ordinario, in una sagace violazione del domicilio capitalista.
fino alla fine degli anni Novanta si potrebbe considerare un genio immane, capace di portare la lezione dei grandi maestri industriali fissandone le regole e svuotandole di senso per sputarci dentro odio e ateismo ferrigno. come pianista è un grande, basta notare il finale della composizione della fuga di Strade Perdute come esempio. certo, dopo ha voluto cambiare vita, e invece di optare per l'eroina ha scelto la passera, che oltre ad essere il più grande problema da risolvere se vogliamo emanciparci completamente dal capitalismo diviene problema pressoché insopportabile per geni e artisti di livello. se la produzione dopo un meraviglioso concerto dal vivo del 2002 è davvero penosa, si crede che questi album non siano altro che dei test da collaudarsi in versione concerto. sonno giorni che sto ammirando in alta definizione alcune prestazioni canore e non solo del Nostro, e la band dal vivo semplicemente devasta.
colonne sonore: sono dell'avviso che questa terminologia dovrebbe essere disabilitata per sempre. colonna? ma non scherziamo. è almeno dalla fine degli ottanta che abbiamo una perfetta asimmetria o persino non contatto tra ciò che vediamo e ciò che crediamo di ascoltare.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#95
Inviato 28 aprile 2017 - 07:13
1989-2004 Han dato il meglio
2005-2017 Il meglio va trovato in una miriade di brani, remix e EP
#97
Inviato 18 luglio 2017 - 10:31
Solo per dire che da due/tre giorni non faccio che ascoltare the downward spiral, disco che avrò sulla mensola da 15 anni credo e con la quale ho avuto un rapporto sempre un po' contraddittorio, nel senso che per lungo tempo non l'ho apprezzato mai fino in fondo, alcune tracce le amavo, altre le trovavo forse troppo pesantucce, un po' tutto l'album lo trovavo un po' indigesto.
Ora che lo riprendo dopo praticamente anni dall'ultima volta mi piace molto di più e non mi capacito come adesso rivaluti o addirittura scopra della canzoni valutate male, ignorate o semplicemente non piaciute.
Una per esempio è reptile, ma anche le stesse heresy, march of the pigs oggi le trovo bellissime.
io invece che l'ho sempre adorato, oggi lo trovo un disco che sento distante. lo considero sempre come un capolavoro, uno dei dischi centrali della mia vita, ma in un certo senso mi appare anche un po' buffo, come tante cose che appartengono all'adolescenza.
quando ero una ragazza ribelle che scriveva poesie dark dicevo cose come "Reptile canzone che ogni donna vorrebbe sentirsi dedicare", mentre oggi il maledettismo romantico di un testo del genere mi suona ingenuo. anche se alla fine la potenza musicale del disco rimane intatta e l'atmosfera malata che sa creare resta fantastica. non ascolto più musica così pesante, ma TDS lo rimetterei su subito, lo so a memoria.
una cosa che non mi sono mai spiegata, perchè quando si parla di loro si parla sempre di alternative metal? a me sembra che non abbiano mai avuto nulla di lontanamente metal. in un certo senso era più vicino al metal Kurt Cobain di Reznor.
#98
Inviato 18 luglio 2017 - 10:59
una cosa che non mi sono mai spiegata, perchè quando si parla di loro si parla sempre di alternative metal? a me sembra che non abbiano mai avuto nulla di lontanamente metal. in un certo senso era più vicino al metal Kurt Cobain di Reznor.
nell'alternative metal ci è finito un po' tutto e il contrario di tutto. mi piaceva però la definizione di un critico dell'epoca che diceva una cosa del genere: "è musica per chi trova i nirvana troppo soft, ma i metallica troppo hard"
la fase broken-the downward spiral è quella in cui i nin flirtano con l'industrial metal, poi ci devi mettere anche le produzioni per manson... insomma fino al 96-97. però come ha dimostrato in seguito la loro carriera, restano un act alternative rock, o al massimo industrial rock, più che industrial metal o alt-metal. anche se in quella fase rientravano nel genere-ombrello
tra l'altro dovrebbero fare uscire un altro EP. ma come ho già avuto modo di dire fino alla nausea, non mi prendono le loro ultime cose. tanto ho amato quel periodo di cui sopra, tanto mi hanno fatto ammosciare negli ultimi... 10 anni?
#99
Inviato 18 luglio 2017 - 11:08
Solo per dire che da due/tre giorni non faccio che ascoltare the downward spiral, disco che avrò sulla mensola da 15 anni credo e con la quale ho avuto un rapporto sempre un po' contraddittorio, nel senso che per lungo tempo non l'ho apprezzato mai fino in fondo, alcune tracce le amavo, altre le trovavo forse troppo pesantucce, un po' tutto l'album lo trovavo un po' indigesto.
Ora che lo riprendo dopo praticamente anni dall'ultima volta mi piace molto di più e non mi capacito come adesso rivaluti o addirittura scopra della canzoni valutate male, ignorate o semplicemente non piaciute.
Una per esempio è reptile, ma anche le stesse heresy, march of the pigs oggi le trovo bellissime.
io invece che l'ho sempre adorato, oggi lo trovo un disco che sento distante. lo considero sempre come un capolavoro, uno dei dischi centrali della mia vita, ma in un certo senso mi appare anche un po' buffo, come tante cose che appartengono all'adolescenza.
quando ero una ragazza ribelle che scriveva poesie dark dicevo cose come "Reptile canzone che ogni donna vorrebbe sentirsi dedicare", mentre oggi il maledettismo romantico di un testo del genere mi suona ingenuo. anche se alla fine la potenza musicale del disco rimane intatta e l'atmosfera malata che sa creare resta fantastica. non ascolto più musica così pesante, ma TDS lo rimetterei su subito, lo so a memoria.
una cosa che non mi sono mai spiegata, perchè quando si parla di loro si parla sempre di alternative metal? a me sembra che non abbiano mai avuto nulla di lontanamente metal. in un certo senso era più vicino al metal Kurt Cobain di Reznor.
Quoto più o meno tutto, uno dei dischi più importanti tra quelli ascoltati nei '90, a tratti al primo posto nelle mie preferenze del decennio, ma riascoltato qualche anno fa l'ho trovato molto più pop del previsto, leggi: molto più prevedibile nella struttura di quel che ricordavo, e molto più musicale di quanto si pensi. Resta sicuramente uno degli album più sentiti e interiorizzati, ma appartiene temo a un tempo oramai passato. Le mie preferite restano il formidabile attacco di Mr Self Destruct, il funk di Closer, la meravigliosa title track, per me superiore a Hurt, infatti la vedrei bene in chiave folk, e in generale gli ultimi pezzi che preparano degnamente alla catastrofe distruttiva del protagonista.
Sulla scia dell'entusiasmo di questo disco ricordo di aver comprato Fragile appena uscito, a scatola chiusa e pagandolo un botto. Probabilmente il mio acquisto peggiore, non sono mai riuscito a farmelo piacere neanche di straforo, moscio come pochi altri album ricordo.
Ah, la cover di Dead Souls mi fa cagare.
#100
Inviato 18 luglio 2017 - 12:57
io Downward l'ho scoperto con l'uscita di Fragile, quindi li ho amati allo stesso modo entrambi nello stesso periodo, insiema a quel bel disco sottovalutato del primo. ma con il tempo mi accorgo che Fragile tendo a non riprenderlo in mano, sicuramente per la lunghezza, ma anche perché alla fine è una prosecuzione del precedente. ci sono affezionata ma se devo scegliere ascolto l'originale non il sequel.
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi