Ultimamente invece ho cambiato parzialmente idea. Non condanno la bulimia musicale in tutto e per tutto. Tanto, voglio dire, l'ascolto di un disco è un passatempo come per qualcuno è magari giocare a calcetto con gli amici o guardarsi un film in tv. Ci sta quindi che l'ascolto, anche singolo, di un determinato disco valga solo per un determinato momento isolato.
Per me continua ad essere un cancro.
Se poi consideri l'ascolto come un passatempo come un altro, che sia correre o andare in bici, benissimo, ma io da quelli che mettono stellette e recensioni di 2 o 3 dischi al giorno e poi tirano giù sentenze dopo uno o due ascolti non ho nulla da "imparare"e mi fanno pure specie, e mi tengo una conoscenza sicuramente minore, ma ben più solida
I dischi tendenzialmente si iniziano a capire e assimilare al terzo ascolto (no, non è una frase di Franci, è mia
).
A meno che l'album in questione non ti faccia proprio cagare: in quel caso, ovviamente, è inutile perdere ulteriore tempo.
Ho notato che la grandezza dei Kinks viene percepita soprattutto da chi ascolta parecchia musica. Chi ne ascolta meno, seppure riesca ad apprezzarli, non si rende conto della perfezione assoluta della discografia di questa band, dal '64 al '70 non c'è un riempitivo uno.
Forse anche per questo non riuscirono a fare l'exploit che fecero altri gruppi dell'epoca
Troppo raffinati, troppo sarcastici, troppo sardonici, troppo malinconici. Sono caratteristiche non particolarmente apprezzate dalla massa. Forse anche troppo "pop", per l'ascoltare-ruock medio (non a caso, i loro album di maggior successo negli States furono quelli della seconda metà degli anni '70, non troppo distanti dall'AOR).