Bandit, le ragioni principale del no per quanto ho avuto modo di capire sono:
- la composizione farraginosa del Senato, che verrà popolato non si sa precisamente come di non-eletti su base regionale, per farsi voce di questioni locali senza vincolo di mandato territoriale, con seduta mensile e area di competenza teoricamente non così limitata;
- il togliere ogni competenza alle regioni, riportandola a Roma, su interventi locali definibili come "grandi opere", con meno possibilità dei cittadini di dar voce alle istanze locali (v. Tav, v. Otranto).
Però dai, non saranno non-eletti. Saranno eletti indirettamente dal consiglio regionale, che seguirà per obbligo costituzionale le indicazioni degli elettori. È tecnicamente un'elezione di secondo grado, perché un'elezione diretta di parlamentari che non possono votare la fiducia al governo appariva fuori luogo, ma sostanzialmente saranno scelti da noi.