tornando al disco di Noele, io trovo che scorra via liscio piacevolemente, ovviamente niente di nuovo ma mi pare un ritorno più che accettabile dopo anni e anni di dischi poco ispirati (vabbè che non ho sentito il suo precedente e gli Oasis li ho abbandonati senza speranze dopo il brutto brutto Heathen Chemistry, grossa delusione per me che li ho vissuti e li adoravo da ragazzino)
The Importance of Being Idle non ti piace?
E' da quella canzone che sostanzialmente ha iniziato a percorrere una fase di carriera più rilassata e a "vendersi come artista maturo".
Del disco c'è poco da dire perché è essenzialmente buon artigianato pop, con evidenti segnali di maturazione sonora inerente alla sua carriera, tutte esigenze e capacità che mancano ormai a gente come Ashcroft e Brown e ad altri sopravvissuti del brit-pop, ad esempio. Salvo giusto Albarn e Cocker per il rotto della cuffia. Non ho mai ascoltato i dischi solisti di Anderson.
Il problema di Noel al momento è che proprio non ne vuole sapere di vendersi come un babbione, Heat of the Moment e You Know we Can't go Back sono delle paraculate, e in generale si sente che ha cercato in tutti i modi di non lasciar andare il disco verso quella direzione dimessa e contemplativa che gli si addiceva di più. Spero cambi idea in futuro, ma dubito lo farà.
While the Song Remains the Same e Dying of the Light altri due brani meravigliosi.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."