Purtroppo hanno squalificato Yordano, insieme a tanti altri, per 7 partite, quindi salta una partenza e il prossimo appuntamento con il fight club è rimandato di alcuni giorni.
Parliamo del catcher, ovvero il tizio con la maschera che sta dietro il battitore e acchiappa i lanci. Spesso chi segue il baseball poco o nulla pensa che sia poco più che un raccattapalle, in realtà non è così, anzi, è nettamente il ruolo più difficile da giocare. Alcuni motivi:
- Fisicamente massacrante, può sembrare una stupidaggine ma stare accovacciati in quel modo per ore, al caldo, con addosso quell'armatura è già di per sé tostissimo. Spesso si prendono pure pallate, che, nonostante le protezioni, non fanno di certo bene. I ricevitori sono i giocatori che hanno bisogno di più giorni di riposo in assoluto nel corso della stagione.
- Continuamente sotto pressione, tutti i lanci passano per le sue mani, mentre gli altri position players difficilmente fanno più di una decina di giocate a partita.
- Ogni palla non bloccata può voler dire che tutti i corridori avanzano di una base, e spesso si trovano a bloccare lanci scomodissimi che rimbalzano nella sabbia.
- Se un avversario prova a rubare una base è il catcher che deve subito tirare verso la base per provare a prenderlo.
- Cosa più importante in assoluto: chiama i lanci al pitcher (che poi prende la decisione definitiva, ma è sempre pesantemente influenzato dalla chiamata del ricevitore). I ricevitori passano tantissimo tempo a studiare i battitori avversari prima delle partite, la selezione dei lanci può fare una differenza enorme.
- FRAMING! Ormai Moneyball è uscito da quasi 15 anni, l'analisi statistica avanzata è usata da tutte le squadre (oddio i Phillies...) e non è più di per sé un vantaggio come lo era per gli A's all'epoca. Le squadre più povere cercano sempre soluzioni per guadagnare un minimo di vantaggio che a fine stagione possa essere decisivo, ma si tratta spesso di aggiustamenti con effetti minimi.
Il framing invece, fra le novità degli ultimi anni, è forse quella dal maggiore impatto, e consiste nell'abilità del catcher di trasformare i ball in strike (ed evitare che succeda il contrario). Come si fa? La zona di strike è un quadrato immaginario in base al quale l'arbitro decide se un lancio è colpibile (strike) o no (ball). 4 ball e vai in base, 3 strike e sei eliminato. Dal momento che gli arbitri non sono cyborg, capita che su due lanci identici uno venga chiamato strike e l'altro ball. Ci si è accorti col tempo che, in questi casi-limite, non conta solo il caso: alcuni ricevitori riescono a farsi chiamare con continuità strike, solitamente quelli forti anche in altri aspetti del ruolo.
Questo accade perché si posizionano meglio e hanno un gesto più composto e "credibile" rispetto ad altri. Considerando che un catcher titolare gioca sulle 130 partite all'anno, in ciascuna delle quali riceve circa 150 lanci, di queste situazioni in cui fare la differenza ce ne sono una marea e l'impatto alla lunga è enorme.
Basti pensare che spesso il catcher è il battitore più scarso della squadra, proprio perché l'importante è che sia forte in difesa. Poi ogni tanto ci sono fenomeni come Buster Posey, Joe Mauer o Brian McCann che sono al top sia con la mazza che con il guanto.