per cui probabilmente sarà una specie di vittoria di Pirro, o un solo rimandare l'erosione della sfera di influenza della nato ad est, ma questo è quanto poteva ottenere.
d'accordo quindi qui
si profila un'ennesima vittoria di putin sul fronte geopolitico internazionale
ti sei lasciato un po' trascinare dall'entusiasmo eh
(la chiudo qua però, non voglio scassare il cazzo).
Poi io te l'ho detto in passato cosa penso del tuo "eurasiatismo" - con questa Russia a parte la sinergia sulle bollette del gas i paesi dell'Europa Occidentale hanno poco a che farci soprattutto culturalmente e legalmente (magari ecco l'Italia da paese arretrato e corrotto qual è un po' di più). Sulla lettura che fai prima sul tornare ad essere periferia geografica, economica ed strategica. Sulla prima c'è poco da farci (volevo scrivere "il futuro è nel Pacifico" ma un'espressione orrenda alla Rampini). Sulla seconda sono un po' delle esagerazioni, anche se siamo in affanno, diciamo che siamo molto avanti nella corsa, prima che l'India o l'Indonesia di turno ci raggiungano:
With a combined population of over 500 million inhabitants,[22] or 7.3% of the world population,[23] the EU in 2012 generated a nominal gross domestic product (GDP) of 16.584 trillion US dollars, constituting approximately 23% of global nominal GDP and 20% when measured in terms of purchasing power parity. If it were a country, the EU would come first in nominal GDP and second in GDP (PPP) in the world.[24] Additionally, 26 out of 28 EU countries have a very high Human Development Index, according to the UNDP. In 2012, the EU was awarded the Nobel Peace Prize.[25]
Sull'essere periferia strategica - direi meglio così. Ricordiamoci che seppur a caro prezzo (in Italia soprattutto) abbiamo avuto decenni di pace e sviluppo, l'Europa si può permettere di essere un'isola kantiana in un mondo realista, anche grazie agli altri.
sulla vittoria, intendevo dire che potrebbe ottenere il massimo da una situazione che nelle premesse era impossibile da controllare. non mi pare poco
sul discorso dell'europa però non sono d'accordo, se è vero che l'asse del mondo si sta spostando verso il pacifico, temo che non godremo della prosperità che ci è stata garantita, nonostante tutto, dal periodo della guerra fredda. ed è soprattutto ora di guadagnare indpendenza nelle scelta strategiche, cosa che invece è ben lontana dal realizzarsi, a prescindere dall'eurasiatismo (che è comunque una linea di pensiero a cui riconosco tantissime ragioni) o meno