Ho visto le prime 4 puntate.
Occhio agli spoiler.
Primo episodio:
Black Mirror torna a essere politico e ruggente, ma lo fa in modo un po' didascalico: il tema raccontato non è più sulla linea del "riflettete su questa cosa" perchè ormai è sotto gli occhi di tutti, quindi paradossalmente non vuole più essere illuminante. Regia da serie tv generalista, ma qui credo sia colpa di Netflix.
Secondo episodio:
Gande spunto, grande realizzazione, questo episodio, pur essendo meno tragico, è più coraggioso del primo sia per come va a finire, sia soprattutto per come tratta l'interesse per i dettagli (nel primo episodio caratteristica abbastanza assente): le dinemiche del gruppo di giovani della silicon valley a me fanno rabbrividire. Non so se era intenzione farle notare, ma poco cambia.
Terzo episodio:
Anche qui, ottimo spunto e tutto ciò che sta al contorno, ma regia molto blanda: il solito gruppo asessuato del team ReDreams (grazie Netflix) con battutine e ansiette varie rovina l'atmosfera che dovrebbe crearsi come ingrediente fondamentale per la storia d'amore e incece non attecchisce, complice il fatto di non mostrare il progredire della conoscenza tra le 2 attrici. Molto più efficiente San Junipero in questo. Ma come dicevo, ottima idea, che questa volta sì, fa riflettere.
Quarto episodio:
Forse il migliore finora (se la gioca con il secondo): un'ode anti-umana, i grandi emarginati che capiscono, comprendono, accettano e si adoperano, andando contro i poveri idioti che rimangono attaccati alle loro deboli convinzioni. Tra estasi rivoluzionaria buddista. Colonna sonora da infarto, tra Autechre e Mu-ziq, con finale letteralmente... esplosivo ("We Have Explosive" dei FSOL... Wipeout mio, quanto mi manchi). Peccato per la figura del detective maschio (ovviamente), irrealisticamente didascalica per quanto si incazza. E' un detective o un scaricatore di porto? Come sempre, "maschio=schifo" docet... finiranno per convincerci che è così, a forza di dai.
In generale direi che le sceneggiature sono tra il buono e l'ottimo, ma le regie sono troppo generaliste e frivole.