Breve sintesi dell'ultima edizione
Metamorphosis: versione coreana dell'esorcista ma con un demone apparentemente ancora più forte e vendicativo, come horror funziona poco, dopo una settimana non ricordo quasi nulla, funziona giusto come intrattenimento momentaneo e stop, come coreano poteva essere tranquillamente anche americano, boh. VOTO: 6
Le Choc Du Futur: Tra gli altri si sentono i Throbbing Gristle e Laurie Spiegel, film di una inutilità pazzesca, grandissima figa però la Jodorowsky. VOTO: 5
True History of Kelly Gang: questa è stata una grandissima sorpresa invece, produzione mainstream ma molto crudo, dura più di 2 ore ma non ci sono momenti morti, tutti figli di puttana, Australia (et evoluzione di essa) rappresentata alla grande, film di assoluto valore. VOTO: 8
Abou Leila: produzione Torino Factory, un desert trip che mi ha convinto molto, funziona anche come road movie, alla fine c'è la sensazione che si esagera un po' e si perde il filo, ma resta un film molto interessante, senza i vari stravolgimenti finali sarebbe stato anche meglio. Voto: 7,5/8
Synonymes: film francese che ha vinto a Berlino quest'anno. 2 ore fatte di skatch, alcune riuscite altre di meno, un film che avrei potuto girare tranquillamente pure io, Voto: 6
Bina/ Antenna: film turco che si presenta abbastanza interessante, peccato per la svolta horror poco convincente. Voto: 4,5
Beats: film sulla rave generation in Scozia ma già agli sgoccioli (siamo nel 94') che è anche un film sull'amicizia, blabla... attori bravi, nel complesso film già visto diverse volte ma tiene il merito del saper intrattenere senza sbadiglioni. Voto: 7
La Gomera: spacciato come un capolavoro assoluto, per la presentazione si scomoda anche la Martini in una sala (Massimo 1) strapiena. Il punto più alto della New Wave rumena si dice, grande hype: in realtà è un filmetto che mescola in modo abbastanza goffo diversi generi, aldilà della trovata del linguaggio a base di fischio e di qualche trovata carina però non è nulla di che, buon film da intrattenimento e stop. Voto: 6,5
Dreamland: noir fumoso post-moderno (?) ambientato in una Lussemburgo Reale: diverte sul momento ma già me lo son scordato. Voto: 6
Il Grande Passo: questo me l'hanno costretto a guardarlo, alla fine però non mi è manco dispiaciuto molto, classico film da TV per le domeniche pomeriggio in famiglia, due attori protagonisti simpatici, qualche gag ben riuscito, filmetto. Pubblico molto entusiasta che si accontenta veramente con poco, boh. Voto: 6,5
Vitalina Varela: Onde, due ore e passa, girato completamente al buoi, la gente che stava in sala o è uscito ad inizio/metà film oppure dormiva beatamente. Storia di redenzione di una donna proveniente da Capo verde che dopo la morte del marito si stabilisce in una specie di Lisbona sotterranea. Devo essere sincero, qualche botta di sonno pure io l'ho avuto (andrebbe rivisto) ma atmosfere e dialoghi assolutamente pazzeschi, vince a Locarno. Voto: 7,5 (ma probabilmente anche di più)
Mientras Dure la Guerra: Un film su Miguel de Unamuno (che non conoscevo minimamente) durante l'avvento del franchismo, con tutti i suoi dilemmi vari. Scenografia di plastica, sceneggiatura piatta e prevedibile, sembrava una fiction della Rai. Inutile dire che il pubblico beota è andato in visibilio per sta cosa. Voto: 5,5
La Reve de Nuora: questo invece molto bello. Cinema veritè che vuol evitare di moralizzare, molto bene anche la regia, mi aspettavo una sorta di soap opera invece è stato un film crudo e molto intelligente, voto: 8
Sofà: stronzata applauditissima dal pubblico. Low budget, per carità, ma pure così non mi sembra un degno rappresentante del cinema novo. Voto: 5
A Febbre: altro prodotto Torino factory, che mi sembra una piccola eccellenza di approfondire. Il film: un indigeno occidentalizzato a Manaus sente costantemente il richiamo della vita selvatica. Volutamente lento con dialoghi volutamente semplici ma efficaci, immagini ben curate, si vede che nulla è stato lasciato al caso. Film che segue la sua linea senza azzardare troppo, bello ma non un capolavoro. Voto: 7,5
Kongo: documentario assolutamente folle, tra i migliori che abbia mai visto. Folklore locale mischiato con cristianesimo, sirene da catturare e sirene da lasciar nuotare in pace contro imprenditori cinesi, sacre scritture scarabocchi in un quaderno del Barca con Messi, tribunali folli, tutto stupendo. VOTO: 9,5
Ohong Village: Altro film pazzesco, produzione costosissima taiwanese girata in 16mm, è un film che fa da indagine sociologica sulla società rurale taiwanese. Mai banale e con delle immagini molto belle, se potete recuperate. VOTO: 9
Dylda/ Beanpole: secondo film dell'emergente Kantemir Balagov, che aveva già fatto Tesnota, uscita ultimamente nelle sale e presente nella classifica ricercatissima di Siberia. Questo è ancora meglio del primo, le due protagoniste hanno vinto il premio per il miglior interprete femminile ma anche il film in se avrebbe meritato la vittoria finale. URSS post-seconda guerra mondiale, sequenze brutali una dopo l'altra (la scena della scopata tra le più memorabili del cinema anni 10' bis) regia su livelli mostruosi. VOTO: 9,5
El Hoyo: concept ballardiano spagnolo: una torre fatto da più di 200 piani dove devi mangiare, il primo tiene la tavola completa, poi man mano si scende di piano con tutti gli avanzi fino l'esaurimento totale di cibo. Un film che piacerebbe molto a The Man o al buon vecchio Tom. Ci sono alcune lacune (forse) ma il film tiene il ritmo altissimo, potrebbe anche essere un manga giapponese. VOTO: 8
Queen & Slim: comincia benissimo, due neri al primo appuntamento fanno fuori un poliziotto bianco e da qua comincia il road movie in fuga. Notevolissima Jodie Turner-Smith (???) che prima sembra Kelela negli anni 70' e poi si trasforma in Grace Jones. Purtroppo dopo 1 ora su ritmi alti anche il film si trasforma in una mezza minchiata con tanto di sentimentalismi da bianchi, musiche in sottofondo da bianchi (mentre nella prima ora c'è un azzeccatissimo Almeda di Solange) drammi e lezioni morali da Serie C, questioni sociali affrontati pure alla banale. VOTO: 7
Altan: un simpatico documentario sul vignettista Altan
Swarm Season: documentario girato nelle Hawaii tra api, neo-folklore-pagano poco convincente e simulazioni sulla vita su Marte, nel mezzo tante immagini senza alcun senso per la narrazione di un kitch assai fastidioso. Come documentario non funziona, VOTO: 5
TFF 37: Su ottimi livelli con alcuni film veramente memorabili, mi è dispiaciuto non vedere Wet Season e i documentari 143 Rue Du Desert e Khamsin, tra le retrospettive mi sono recuperato The Sorcerers di Reeves (ottimo) e Colpiti al cuore, primo film di Gianni Amelio presente anche in sala, film che mi ha lasciato abbastanza indifferente (era meglio andar vedere Wet Season, scelta sbagliata) tranne per la presenza di Laura Morante, che negli anni 80' era certamente tra le donne più belle del mondo.