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[Siegel]

Come era prevedibile, sgomento e rabbia tra gli ebrei di hollywood riguardo il film di Glazer

[ucca]

un altro anticipo della futura politica estera americana, non tanto diversa dall'attuale nei fatti ma con una narrativa un pochino più drastica.

 

"Qualsiasi ebreo che voti per i democratici odia la sua religione": lo ha detto Donald Trump in un podcast del suo ex consigliere presidenziale Sebastian Gorka. Il tycoon ha commentato anche le critiche dell'amministrazione Biden e del leader dei senatori dem Chuck Schumer verso il premier israeliano, Benyamin Netanyahu "Non penso che odino lui, penso che odino Israele. E il Partito Democratico odia Israele"

 

Donaldone Trump.

[Garga Charrua]

In un'intervista al Toronto Star, la ministra degli Esteri canadese Melanie Joly ha affermato che il governo del suo Paese attuerà una risoluzione non vincolante approvata dalla Camera dei comuni che chiede la fine di "ulteriori autorizzazioni e trasferimenti di armi verso Israele per garantire il rispetto del regime canadese di esportazione di armi e aumentare gli sforzi per fermarne il commercio illegale, anche verso Hamas".

 "È deplorevole che il governo canadese stia facendo un passo che mina il diritto di Israele all'autodifesa contro i terroristi di Hamas", ha commentato sul suo profilo X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "La storia giudicherà duramente l'attuale azione del Canada", ha aggiunto.

 

 

"Bravo bravo, noi condividiamo. Ma ora siamo davanti alla Corte dell'Aia e lei è imputato di genocidio."

[Siegel]

Neonati continuano a morire di fame ormai quotidianamente, ma ovviamente non sono importanti quanto le navi commerciali per le quali sono stati creati anche eserciti ad hoc, mi chiedo quanto dovrà andare avanti questo schifo? Per quanto tempo Netanyahu e il suo esercito di luridi assassini potrà continuare ad ammazzare civili indistintamente senza subire alcuna conseguenza?

[Legolas]

un altro anticipo della futura politica estera americana, non tanto diversa dall'attuale nei fatti ma con una narrativa un pochino più drastica.

 

"Qualsiasi ebreo che voti per i democratici odia la sua religione": lo ha detto Donald Trump in un podcast del suo ex consigliere presidenziale Sebastian Gorka. Il tycoon ha commentato anche le critiche dell'amministrazione Biden e del leader dei senatori dem Chuck Schumer verso il premier israeliano, Benyamin Netanyahu "Non penso che odino lui, penso che odino Israele. E il Partito Democratico odia Israele"

 

Donaldone Trump.

 

Ma infatti Trump presidente cambierebbe la linea USA sull'Ucraina, assolutamente non su Israele che rimarrà il partner USA in medio oriente, anche perché dall'altra parte hai i musulmani e se Biden è indifferente, Trump li odia a tutto tondo.

[ucca]

posizione purtroppo confermata da mike jhonson ieri, ovviamente questo ha un impatto anche sul presente e sul potere negoziale di biden.

[Siegel]

L'ennesimo viaggio di Blinken in medio oriente è ancora una volta una grandissima presa per il culo.

[Siegel]

Per alcuni di voi forse immagini del genere sono diventate la normalità, io sono sempre più disgustato nel vedere che si continua a morire in questo modo di fronte all'indifferenza generale. Succede anche in altre parti del mondo? Purtroppo sì, ma non per gli stessi motivi. Questi sono bambini che avrebbero potuto vivere e crescere senza problemi se israele non li stesse facendo morire di fame volontariamente.

[John Trent]

Siegel abbiamo capito il punto e siamo, ovviamente, tutti disgustati insieme a te, nessuno (lo giuro!) è contento che l'esercito ammazzi i bambini. D'ora in poi possiamo passare oltre ai poveri bambini ammazzati? Te lo chiedo come cortesia personale, grazie.

[Siegel]

Siegel abbiamo capito il punto e siamo, ovviamente, tutti disgustati insieme a te, nessuno (lo giuro!) è contento che l'esercito ammazzi i bambini. D'ora in poi possiamo passare oltre ai poveri bambini ammazzati? Te lo chiedo come cortesia personale, grazie.

 

Secondo te a me piace? Mi diverte? Mi rallegra le giornate? Purtroppo è quello che sta succedendo quotidianamente, non è che posto link a caso presi da chissà dove che riguardano chissà quali paesi. Il thread riguarda Israele/Palestina/Medio Oriente, sono forse off topic con il materiale che posto? Posto video che dovrebbero essere fonte di discussione e non va bene, faccio lo stesso con altro materiale e non va bene ancora, dimmi tu...o si gioca a fare i piccoli analisti o niente?

[John Trent]

Ok, ci ho provato, continua se ti sembra sensato, soprattutto introducendoli con toni di polemica verso non si sa chi ("Per alcuni di voi forse immagini del genere sono diventate la normalità" ma per chi? Ma quando mai?).

[Gozer]

Ok, ci ho provato, continua se ti sembra sensato, soprattutto introducendoli con toni di polemica verso non si sa chi ("Per alcuni di voi forse immagini del genere sono diventate la normalità" ma per chi? Ma quando mai?).

 

John, il tizio è Insurgentes, il troll storico che veniva ciclicamente bannato e tornava ogni volta con nuovi connotati. Purtroppo questa volta lo stanno lasciando fare perché non esiste più la moderazione e tocca tenercelo. 

[Siegel]

Ok, ci ho provato, continua se ti sembra sensato, soprattutto introducendoli con toni di polemica verso non si sa chi ("Per alcuni di voi forse immagini del genere sono diventate la normalità" ma per chi? Ma quando mai?).

 

Ho chiesto e provo a richiedere quale sarebbe il modo corretto secondo te di postare in questa discussione, visto che o si gioca al piccolo analista o qualsiasi altra cosa non è ben vista.

[Siegel]

 

Ok, ci ho provato, continua se ti sembra sensato, soprattutto introducendoli con toni di polemica verso non si sa chi ("Per alcuni di voi forse immagini del genere sono diventate la normalità" ma per chi? Ma quando mai?).

 

John, il tizio è Insurgentes, il troll storico che veniva ciclicamente bannato e tornava ogni volta con nuovi connotati. Purtroppo questa volta lo stanno lasciando fare perché non esiste più la moderazione e tocca tenercelo. 

 

 

Devo ancora capire esattamente perché mi segui praticamente ovunque (o quasi), non ti conosco e da come ti comporti non ho nemmeno voglia di conoscerti, hai convinzioni tutte due basate su non so bene che cosa, ma ti invito a chiamare troll qualcun altro, invece di intervenire a sproposito. Sei il padrone del forum o credi per chissà quale motivo di esserlo? Vai cercando attenzione o il tuo unico scopo è creare confusione?

[Siegel]

Ditemi, anche un video riguardo i coloni vi turba? O ciò che vi infastidisce è che non siate voi a proporre argomenti di discussione?

E per la cronaca, questo è un video pubblicato ieri dalla Cnn, quindi non è che posto video a caso tanto per...

 

[ucca]

ma ti dirò che ne ho visti anche io di documentari sui coloni e sono rimasto allibito dalla chiarezza di queste persone. Non c'è alcun dubbio nella loro mente, chi non è arabo se ne deve andare o morire, quella è loro terra, fine. Conosco la tipa, l'ho già vista in altri video e avrebbe potuto serenamente lavorare per le SS. 

[Legolas]

Se vogliamo mettere i puntini sulle I, entrambi i popoli vogliono sterminare/cacciare l'altro e prendersi tutto, entrambi la vedono come terra "consacrata", entrambi hanno fazioni di estremisti disposti a tutto
Se vai tra i palestinesi ad intervistare ti direbbero le stesse identiche cose, anzi, a Gaza il lavaggio del cervello inizia praticamente nella culla.

[Mr Repetto]

Ditemi, anche un video riguardo i coloni vi turba? O ciò che vi infastidisce è che non siate voi a proporre argomenti di discussione?
E per la cronaca, questo è un video pubblicato ieri dalla Cnn, quindi non è che posto video a caso tanto per...

- coloni, + culoni
https://www.quora.co...odels-of-Israel

[Garga Charrua]

(Se me l'avessero detto 7-8 anni fa quello che sto per scrivere...) 

Sentite, che Insu sia il solito autistico nel riportare le notizie non cambia il fatto che, santiddìo, questo thread sia tragicamente vuoto quando invece da altre parti bastava che un mortaretto esplodesse in un lago e ammazzasse una paperella per urlare al genocidio. A ognuno le sue priorità, basta che nessuno rompa le palle a nessuno. 

[Mr Repetto]

(Se me l'avessero detto 7-8 anni fa quello che sto per scrivere...) 
questo thread sia tragicamente vuoto

Anche il fatto che sia diventato la pattumiera di un troll inutile e molesto, che andava bannato al minuto zero che metteva di nuovo piede qui, non aiuta.

[corrigan]

[ucca]

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antònio Guterres, ha dichiarato che la decisione di Israele di non consentire più convogli umanitari dell'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) al nord della Striscia di Gaza, è "totalmente inaccettabile". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

 

 

 

 

Veramente dei maiali. Tra l'altro per la prima volta gli USA non mettono il veto ad una risoluzione per il cessate il fuoco, Israele subito annuncia 

 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che se gli Stati Uniti non pongono il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU che chiede un cessate il fuoco, annulleranno la delegazione israeliana a Washington, guidata dal ministro degli Affari strategici Ron Dermer e dal consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto al primo ministro di inviare una delegazione interagenzia per esaminare le alternative all’invasione di Rafah durante la telefonata della scorsa settimana.

 

 

Una leadership contro tutti. In attesa di Trump, ovviamente.

[Garga Charrua]

Prima o poi doveva succedere:

 

[ucca]

Si ha tentennato solo un po' poi si è deciso a sostenere i terroristi

[Legolas]

Va detto che il veto americano il mese scorso è stato strombazzato ai quattro venti, i veti di Russia e Cina della scorsa settimana sono passati sotto silenzio.

Tutte le grandi potenze stanno lucrando su quello che sta avvenendo a Gaza, ma continua questa narrazione che vorrebbe solo gli USA a farlo.

[ucca]

Il motivo era che la precedente risoluzione vincolava il cessate il fuoco al rilascio degli ostaggi, questa no.

[Zpider]

Non ho capito come interpretare la scelta.

Si son decisi a scaricare Netanyahu (a favore di qualcuno tipo Gallant) o è un braccio di ferro per manifestare la contrarietà al piano su Rafah?

[ucca]

elezioni

[Legolas]

Semplicemente a novembre ci sono le elezioni negli USA, Trump sta cavalcando il malcontento della gente per le troppe guerre in cui gli USA disperdono le loro risorse economiche e quindi Biden vuole chiudere quanti più fronti possibile.

Poi per le potenze europee i fronti primari rimangono l'Ucraina e il Mar Rosso,  immagino vedano con fastidio un prolungarsi degli scontri a Gaza visto che è una guerra che non tocca gli europei.

Insomma, tolti i due contendenti e l'Iran, gli scontri a Gaza non li vede di buon occhio nessuno e tutti per motivi diversi vogliono un cessate il fuoco.

[ArchieFisher]

In ottica elettorale c'entra di più il fatto che la sinistra radicale è molto filopalestinese ed incazzata nera con Biden per questo. Di qui il tentativo più o meno palese degli USA di forzare Netanyahu alle dimissioni per poi arrivare a un cessate il fuoco.

In ogni caso, anche Trump ieri ha rilasciato dichiarazioni in tal senso:

You have to finish it up and do it quickly and get back to the world of peace. We need peace in the world… we need peace in the Middle East.

[ucca]

meraviglioso, non è proprio chiarissimo come farà ma è evidente che presentarsi alle elezioni con due o tre conflitti aperti in cui si è coinvolti non è esattamente il massimo per uno che è già vecchio e rincoglionito.

[Mr. Atomic]

Un po' di rispetto per Biden, echecazzo

[Sandor]

Per assurdo Netanyahu rischia di cadere non per non aver difeso la sua gente dai massacri del 7 ottobre o per una guerra di sterminio ma per quei furbi degli ultraortodossi a cui è stato permesso di non fare servizio di leva fino ad ora che per tutti gli altri dura ben 3 anni.

Adesso la corte costituzionale ha intimato di fare una legge per risolvere la questione ,basterebbe anche qualcosa di facciata ma i partiti di estrema destra sono contrari ad ogni compromesso e minacciano di lasciare il governo così la corte costituzionale ha deciso che dal primo aprile gli ultraortodossi dovranno cominciare il servizio di leva.

Ora il buon Bibi si deve inventare qualcosa per salvare il suo governo ,certo è un maestro nel tenersi a galla ma con quei pazzi dei partiti che rappresentano gli ultraortodossi rischia di saltare tutto mentre si prepare l'ennesimo massacro a Rafah.

[Zimmerman]

Se vogliamo mettere i puntini sulle I, entrambi i popoli vogliono sterminare/cacciare l'altro e prendersi tutto, entrambi la vedono come terra "consacrata", 

Con la sola differenza - se vogliamo scriverli, i puntini sulle i - è che un popolo ci sta riuscendo da anni alla grande, con geometrica e lucida premeditazione/organizzazione. Una progettualità ineccepibile.
L'altro no.

[Legolas]

Con la sola differenza - se vogliamo scriverli, i puntini sulle i - è che un popolo ci sta riuscendo da anni alla grande, con geometrica e lucida premeditazione/organizzazione. Una progettualità ineccepibile.

L'altro no.

 

Ma questo semplicemente perché l'altro popolo è inferiore sia militarmente che economicamente, non certo perché è più buono o meno spietato.

I palestinesi se non esistesse Israele sarebbero in Occidente a fare il jihad come tutti gli altri musulmani, se il 7 ottobre sono morte "solo" 1200 persone non è perché Hamas abbia rispetto per la vita ma semplicemente perché non ha a disposizione i mezzi di Israele perché in caso contrario farebbe gli stessi morti con le stesse modalità.

[ucca]

non è la prima volta che sento non solo da te, questa osservazione. in sostanza si dice "se la formica fosse una formica gigante non avrebbe pietà di noi". Che è vero, molto probabile. Il problema è che non si vede alcun modo al momento per la formica di sterminarci tutti. Quando qualcuno inventerà il sistema, ne riparliamo. E magari prendiamo contromisure. Nel frattempo dare fuoco a tutti i formicai e sterminarle senza pietà non fa di noi persone migliori. Il succo è questo. Confondi anche popoli con governi. Io spero che i due popoli siano migliori dei loro governi. In generale gli stati confessionali sono sempre e comunque un male perchè crei cittadini di serie A e di serie B, nel migliore dei casi, e perchè sono focolai di intolleranza (vedi i coloni di merda). 

[ucca]

Intanto: 

 

Gli americani, soprattutto i democratici, si sono inaciditi sulla risposta militare di Israele all’attacco di Hamas del 7 ottobre. A dimostrarlo, riporta il Washington Post, due sondaggi. Se inizialmente l’opinione pubblica americana sosteneva l’azione militare di Israele a Gaza, un sondaggio Gallup mostra che ora la disapprova con un rapporto di 55% a 36%. I democratici hanno espresso un giudizio nettamente negativo, con un margine di disapprovazione di ben 75 a 18.

 

[Legolas]

Non è la prima volta che sento non solo da te, questa osservazione. in sostanza si dice "se la formica fosse una formica gigante non avrebbe pietà di noi". Che è vero, molto probabile. Il problema è che non si vede alcun modo al momento per la formica di sterminarci tutti. Quando qualcuno inventerà il sistema, ne riparliamo. 

 

Ma rimane comunque una precisazione da fare, altrimenti si cade nelle argomentazioni di chi dice che l'Italia fascista era buona perché non ha fatto gli stessi morti della Germania nazista o del Giappone.

Ed invece faceva schifo uguale, semplicemente non aveva la stessa macchina militare ed industriale, esattamente come i dittatori africani odierni non hanno la stessa macchina militare ed industriale di Putin.

Il male che puoi fare è sempre limitato dalle tue potenzialità e quelle di Hamas sono estremamente limitate, gran parte dei morti fatti dagli israeliani sono causati dall'aviazione che i palestinesi non hanno, ovvio che il numero di morti civili sia estremamente limitato, ma questa gente ha zero rispetto per la vita tanto quanto Netanyahu, quindi si, se avessero le stesse potenzialità militari farebbero gli stessi morti.

[ucca]

Nessuno difende Hamas. Almeno non qui dentro, fuori purtroppo qualcuno li scambia per partigiani ma è un altro discorso. È come Santoro che candida Lilin, un auto sabotaggio che andrebbe studiato.

[Garga Charrua]

Nessuno difende Hamas. Almeno non qui dentro, fuori purtroppo qualcuno li scambia per partigiani ma è un altro discorso. È come Santoro che candida Lilin, un auto sabotaggio che andrebbe studiato.

 

Diciamo pure che ridurre un movimento di liberazione nazionale con un secolo di storia a islamcaccapupù e Hamas è una visione che in una scala di gravità va dall'ingenuo al Fiamma Nirenstein. Qua siamo vicini al Fiamma Nirenstein.

[Ukrainian Roulette]

Ricordatevi sempre che se cade una bomba in Europa ( o nel Caucaso, tanto pare sia la stessa cosa) l'Africa è senza grano.
Fidatevi, va bene in una qualsiasi discussione sulle attuali guerre.

[ucca]

https://m.dagospia.c...vitabile-389893

Intervista bellissima. L'idea di spostare un milione di persone per portarle finalmente al mare con la bella stagione è commovente. Dobbiamo restare uniti contro il male per andare tutti al mare.

[ucca]

https://www.ilfattoq...-breve/7498064/

L'unica democrazia in medio oriente.. vabbè, quasi. Che fasci di merda

[Garga Charrua]

Forse non era Insu che postava a raffica, è che tenere il passo delle atrocità di questi sadici schifosi è oggettivamente difficile. 

[ucca]

ma si, adesso hanno ammazzato anche qualche operatore umanitario ma dice che è stato un errore, una fatalità "In guerra capita".

Mai visto un paese e una leadership smerdarsi in questo modo comunque e farla franca. vedremo.

[Kim Il-sung]

[ucca]

Un terribile errore. Difficilissimo capirci qualcosa

[Kim Il-sung]

Errore? Queste immagini le può usare il produttore del sistema di puntamento per dimostrare l'assoluta precisione nel colpire il bersaglio. 

[ucca]

Ehhh ma adesso fanno un'indagine, valuteranno

[Garga Charrua]

https://foreignpolic...sraeli-society/

 

The Problem Isn’t Just Netanyahu, It’s Israeli Society

Despite blaming the prime minister, a large majority of Jewish Israeli citizens support his destructive policies in Gaza and beyond.

 

When U.S. Senate Majority Leader Chuck Schumer, one of the staunchest pro-Israel lawmakers in the United States and the highest-ranking Jewish official in Washington, effectively called for Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu’s ouster on the Senate floor in mid-March, it was a watershed moment for anyone following Israel’s role in U.S. politics.

 

Israel has been so sacrosanct in America for so long that the idea that a hawkish Democrat like Schumer would call for regime change in Israel is extraordinary. But the Senate leader’s stance is fairly mainstream among Israelis. There’s consensus—even within his own party—that elections should be held early. It seems like conventional wisdom in Israel that Netanyahu is dragging out the war for his own political survival, since he knows the moment it comes to a halt, Israelis will focus even more resolutely on investigating the failures of Oct. 7 and pushing for early elections to vote him out of office.

 

The focus on Netanyahu is a convenient distraction from the fact that the war in Gaza is not Netanyahu’s war, it is Israel’s war—and the problem isn’t only Netanyahu; it’s the Israeli electorate.

 

Blaming Netanyahu—who refuses to leave Israeli political life despite being on trial for corruption and presiding over the country during the worst catastrophe in its history—has eclipsed the fact that when it comes to Israeli policies on Gaza in particular, and the Palestinians in general, many Israelis are broadly aligned with Netanyahu. By a large margin they support the current military campaign in Gaza and the government’s goal of destroying Hamas, whatever the human toll for Palestinians in the Gaza Strip.

 

FOR YEARS, ISRAELIS HAVE BEEN ABLE—through military and economic domination—to disregard the single most pressing issue facing the country—its control over millions of Palestinians. The shock and trauma inflicted by the Oct. 7 attack opened the floodgates even further on what is considered acceptable.

 

A large majority—88 percent—of Jewish Israelis polled in January believe the astounding number of Palestinian deaths, which had surpassed 25,000 at the time, is justified. A large majority of the Jewish public also thinks that the Israel Defense Forces (IDF) is using adequate or even too little force in Gaza. Couched in the idea that Hamas forced this “war of no choice” upon Israel and the people of Gaza and that Hamas must be destroyed as a matter of Israeli survival, even the threat of imminent famine in Gaza has not provoked opposition to the campaign.

 

Further, in a February poll by the Israel Democracy Institute, around two-thirds of Jewish respondents (63 percent) said they oppose the proposal for Israel to agree in principle to the establishment of an independent, demilitarized Palestinian state. Israeli leaders have framed the movement underway internationally for governments to unilaterally recognize Palestine as a state to be rewarding the Palestinians for the Oct. 7 attack.

 

You don’t need a poll to discover that support for a two-state solution, much less for Palestinian basic rights of freedom and self-determination, has been steadily declining among Jewish Israelis in recent years, and today is probably the lowest it has ever been. You can just look at the positions of Israel’s Jewish political parties. Almost none of them endorse a two-state solution, and the ones in power actively reject it, working fastidiously to thwart it from ever happening.

 

The thousands of Israelis who are once again turning out to march in the streets are not protesting the war. Except for a tiny handful of Israelis, Jews, and Palestinians, they are not calling for a cease-fire or an end to the war—or for peace. They are not protesting Israel’s killing of unprecedented numbers of Palestinians in Gaza or its restrictions on humanitarian aid that have led to mass starvation. (Some right-wing Israelis even go further by actively blocking aid from entering the strip.) They are certainly not invoking the need to end military occupation, now in its 57th year. They are primarily protesting Netanyahu’s refusal to step down and what they see as his reluctance to seal a hostage deal.

 

At a recent protest in Jerusalem, “We are not our government” signs were front and center, echoing the distinction Democrats are making between the Netanyahu government and its people.

 

But that distinction is misleading.

 

Putting all the blame on the prime minister misses the point. It disregards the fact that Israelis have long advanced, enabled, or come to terms with their country’s system of military occupation and dehumanization of Palestinians.

 

That’s true of other members of the war cabinet who are often depicted as counterweights or alternatives to the prime minister. It wasn’t Netanyahu but his defense minister, Yoav Gallant, who called for a total siege of Gaza after Oct. 7: “no electricity, no fuel, no food, everything will be closed.” It wasn’t Netanyahu but the supposedly centrist president, Isaac Herzog, who implied that every resident of Gaza is a legitimate target when he said at the outset of the war that there’s an “entire nation out there that is responsible. This rhetoric about civilians not aware, not involved [in the Oct. 7 onslaught]—it’s absolutely not true.” (He later said his words were taken out of context.) Incendiary and genocidal language by various Israeli politicians and figures was well documented in South Africa’s case at the International Court of Justice late last year.

 

Focusing on Netanyahu also ignores the rightward drift of the Israeli body politic, which has normalized racism and nationalism, especially evident in mainstream media’s coverage of the war. Israeli news rarely shows the suffering in Gaza, almost never platforms Palestinians, and military journalists seldom challenge or scrutinize the IDF’s version of events.

 

It also disregards the fact that Israelis are still showing up for reservist duty without question, almost six months into this war, despite distrusting Netanyahu’s leadership and motives, and despite having already threatened to refuse duty over the government’s judicial overhaul plan.

 

Despite the high number of soldiers killed since Oct. 7 (600) and wounded (over 3,000, not including much higher numbers suffering from post-traumatic stress), mothers of soldiers are not protesting the war, a factor that played a significant role in opposition to Israel’s occupation of Lebanon and eventual withdrawal.

 

And a change of leadership won’t necessarily mean meaningful policy changes. If Benny Gantz, Israel’s former defense minister and IDF chief of the general staff who is polling well against Netanyahu, were to become prime minister, it is unlikely that he would adopt policies regarding the Palestinians that are substantially different from Netanyahu’s.

 

In 2019, Gantz released an election campaign video boasting of sending parts of Gaza back to the Stone Age during his term as IDF chief of the general staff in 2014. And today, like Netanyahu, he insists on an invasion of the southern Gaza city of Rafah, where up to 1.5 million local and displaced Palestinians are now concentrated, to deal what they claim will be a final and fatal blow to Hamas.

 

He also rejects unilateral recognition of a Palestinian state; instead, he has at most acknowledged the possibility for Palestinians to have an “entity,” not a state. Indeed, as defense minister in the short-lived Naftali Bennett government in 2021, Gantz hosted Palestinian Authority (PA) President Mahmoud Abbas in his home, indicating he espouses the military’s deeply ingrained understanding that keeping the PA operational is a vital Israeli national security interest for maintaining control.

 

THE DOCTRINE OUTLINED by the Biden administration to restructure the PA and send it to Gaza, along with creating a political process that would require Israeli concessions toward a Palestinian state as part of a Saudi-Israeli normalization deal, is the only alternative to Israel’s protracted destruction and occupation of Gaza currently on the table.

 

Some former Israeli government and security officials have also adopted this approach, since they understand it is the best option for Israel to stem further alienation from the American public and maintain some international legitimacy.

 

A survey among Jewish and Palestinian citizens of Israel in February showed that half would support a political process along these lines. In this sense, some Israelis are at least searching for a pragmatic off-ramp.

 

Whether this idea is realistic is also doubtful: It is unclear if the PA can be reformed sufficiently to regain legitimacy among Palestinians; likewise, it is unlikely Hamas would disappear completely from the scene in Gaza. Nor does the proposed track outline what sorts of concessions Israel would need to make. But it could at least produce an immediate de-escalation in the form of a cease-fire, which is vital.

 

Either way, it’s notable that the U.S. administration is proposing it, not an Israeli leader or politician. As such, the outcome of such a process would depend on how both Israelis and Palestinians respond to a cease-fire over time, and how much the United States and other actors would be prepared to push to make it happen. For now, Israelis are largely not calling for a cease-fire.

 

As long as Netanyahu is in power, the war is almost sure to drag on, and along with it the risk of mass death from starvation in Gaza; further regional escalation; and an Israeli public living with shrunken, insecure borders without ever knowing the fate of their loved ones held in Gaza.

 

Putting all their energy into ousting Netanyahu, while understandable, keeps Israelis from assuming responsibility for their complicity in the prolonged military occupation, the destruction of Gaza, and their failure to outline a genuine political path out of the current crisis. In that sense, Netanyahu is a convenient scapegoat.