Anni fa, diverse settimane dopo il funerale di mio nonno, attorno al pezzo di terra dove è sepolto fu fatto costruire un bel recinto in qualche tipo di roccia, non so se marmo, e in testa a questo recinto fu messa una lastra. Già che c'era la mia famiglia ne approffitò e fece costruire anche la parte di tomba di mia nonna, in preparazione alla sua futura dipartita. Sul versante di lastra (che è in comune) della mia nonnina figura già la sua immagine, una stampa in bianco e nero fatta a mo' di dipinto. Io le ho sempre fatto notare tra le sue risate che in quella immagine sembra un pesce palla: il miticissimo artista che ha prodotto l'opera in questione le ha messo chissà se per ripicca o per stile personale qualche chilo in più che nè aveva ai tempi del misfatto nè ha mai avuto, gonfiandola appunto come un pesce palla. Altro particolare, l'immagine la raffigura già in età avanzata, 80enne.
Così mi sembra si faccia nella stragrande maggioranza dei casi, si ricorda sempre il morto con immagini che risalgono ai tempi della loro ultima "versione", raramente da giovani o in mezza età. Mi ha fatto sempre strano che di tutte le persone che una persona è in vita, si lasci sempre come testimonianza "l'ultima", come se tutte le altre non fossero mai esistite. Posso capire la logica dientro questa scelta, ma avendo diversi decenni tra cui scegliere, perché si tramandano quasi sempre ai posteri i morti al punto massimo o quasi della loro decadenza in vita, al momento della stanchezza, dei capelli bianchi, delle rughe, della sfumatura? Alla mia ultima visita al cimitero, mentre tiravo ghiande a mia madre e mia cugina, ho chiesto a mia zia perché non hanno fatto raffigurare i miei nonni sulla lastra con immagini di loro da più giovani, magari risalenti all'epoca in cui lei e mia madre erano ancora ragazze, e lei mi rispose: "perché sennò chi li viene a trovare non li riconoscerebbe".
Io già penso che, morti pure quelli che l'hanno conosciuta in vita, chi vedrà la tomba di mia nonna tra decine o centinaia di anni riderà di questa vecchietta con il gargarozzo di un rospo.