Otherside, ti ridò 1 punto.
Che però ti ritolgo subito visto che non ti è piaciuto il libro neanche stavolta

Inviato 10 luglio 2007 - 21:51
Inviato 11 luglio 2007 - 17:58
Inviato 11 luglio 2007 - 20:09
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
Inviato 12 luglio 2007 - 08:07
Mi sono ingarbugliata un pò XD Scusate XD
Si, avevo detto che mi sono impegnata nella lettura comunque sono impegnata anche nella vita XD
ma allora a quanti punti sono ?
-10
Inviato 13 luglio 2007 - 15:35
Inviato 13 luglio 2007 - 15:54
Finalmente ho letto il processo, era da tempo che ne avevo voglia...
il maestro d'italiano delle elementari ci fece leggere l'ultimo capitolo..
Inviato 14 luglio 2007 - 08:29
Finalmente ho letto il processo, era da tempo che ne avevo voglia...
il maestro d'italiano delle elementari ci fece leggere l'ultimo capitolo..
Io leggevo le avventure di Pimpa alle elementari.
Inviato 17 luglio 2007 - 22:10
Inviato 18 luglio 2007 - 01:41
non so se centra molto, ma sto leggendo Il deserto dei tartari, di buzzati, e le atmosfere mi ricordano tantissimo quelle kafkiane: angoscia, decadenza, colori praticamente assenti (ricordo che lessi il processo dopo la spada di shannara: che contrasto!) e, soprattutto, la totale perdita di sicurezza del protagonista nella fortezza. Cosa ne pensate?
[\OT]
http://www.youtube.c...h?v=QsEyvrXKtvg (giovanni bivona: maestro di vita)
[OT]
Inviato 18 luglio 2007 - 13:55
non so se centra molto, ma sto leggendo Il deserto dei tartari, di buzzati, e le atmosfere mi ricordano tantissimo quelle kafkiane: angoscia, decadenza, colori praticamente assenti (ricordo che lessi il processo dopo la spada di shannara: che contrasto!) e, soprattutto, la totale perdita di sicurezza del protagonista nella fortezza. Cosa ne pensate?
[\OT]
http://www.youtube.c...h?v=QsEyvrXKtvg (giovanni bivona: maestro di vita)
[OT]
Sicuramente nel panorama italiano Dino Buzzati è lo scrittore più vicino a Kafka, insieme a Tommaso Landolfi, tanto da essere stato accusato spesso dalla critica di essere un epigono e la sua scrittura una sorta di manierismo forzato, soprattutto per quanto riguarda Il Deserto dei Tartari.
Ma la visione di Buzzati sebbene sia comunque tragica riserva una tenue speranza, come ne "Il deserto dei tartari", dove il protagonista accetta con lieve serenità il proprio assurdo destino.
Invece in Franz Kafka e nei suoi personaggi la speranza lascia sempre spazio alla sconfitta, all'incapacità di comprendere il reale.
Inoltre io credo che Franz Kafka sia la sua scrittura e che le sue pagine siano davvero frutto di un trasumanare, di uno stillare sangue riservato davvero a pochi scrittori e che lo allontana da coloro che gli vengono accostati, come Buzzati o Camus.
Buzzati inoltre fu artista a tutto tondo, si cimentò in fantascienza, favole e altro con esiti di alto valore poetico confermandosi uno degli scrittori migliori del nostro novecento, anche se purtroppo un po' dimenticato, oltreche ottimo pittore e disegnatore, mentre l'immenso genio di Kafka si è dedicato a racconti e romanzi che percorrono sempre un'unica strada.
Inviato 18 luglio 2007 - 16:35
Sono d'accordo praticamente su tutto, anche perché mi piacciono molto sia Buzzati che Kafka. Per quanto riguarda quest'ultimo, ho un po' di fatica a riprenderlo, mi infastidisce l'angoscia totale che riesce a trasmettere senza alcun artifizio retorico, è purtroppo per me grande davvero, e riesce anche troppo bene a penetrare nella mia scorza. Aspetto tempi e voglie migliori per leggere/rileggere qualcosa.
non so se centra molto, ma sto leggendo Il deserto dei tartari, di buzzati, e le atmosfere mi ricordano tantissimo quelle kafkiane: angoscia, decadenza, colori praticamente assenti (ricordo che lessi il processo dopo la spada di shannara: che contrasto!) e, soprattutto, la totale perdita di sicurezza del protagonista nella fortezza. Cosa ne pensate?
[\OT]
http://www.youtube.c...h?v=QsEyvrXKtvg (giovanni bivona: maestro di vita)
[OT]
Sicuramente nel panorama italiano Dino Buzzati è lo scrittore più vicino a Kafka, insieme a Tommaso Landolfi, tanto da essere stato accusato spesso dalla critica di essere un epigono e la sua scrittura una sorta di manierismo forzato, soprattutto per quanto riguarda Il Deserto dei Tartari.
Ma la visione di Buzzati sebbene sia comunque tragica riserva una tenue speranza, come ne "Il deserto dei tartari", dove il protagonista accetta con lieve serenità il proprio assurdo destino.
Invece in Franz Kafka e nei suoi personaggi la speranza lascia sempre spazio alla sconfitta, all'incapacità di comprendere il reale.
Inoltre io credo che Franz Kafka sia la sua scrittura e che le sue pagine siano davvero frutto di un trasumanare, di uno stillare sangue riservato davvero a pochi scrittori e che lo allontana da coloro che gli vengono accostati, come Buzzati o Camus.
Buzzati inoltre fu artista a tutto tondo, si cimentò in fantascienza, favole e altro con esiti di alto valore poetico confermandosi uno degli scrittori migliori del nostro novecento, anche se purtroppo un po' dimenticato, oltreche ottimo pittore e disegnatore, mentre l'immenso genio di Kafka si è dedicato a racconti e romanzi che percorrono sempre un'unica strada.
Inviato 18 luglio 2007 - 21:28
Inviato 19 luglio 2007 - 02:16
Fra gli scrittori italiani secondo me quello piu' vicino a Kafka non e' ne' Buzzati ne' Landolfi, ma il Federigo Tozzi di "Con gli occhi chiusi" (se si ha la pazienza di grattare sotto la superficie vernacolare). Qui sono presenti due temi che mi sembrano essenziali nell'economia kafkiana: la presenza/assenza del Padre e la distorsione della realta' attuata tramite una radicalizzazione dell'oggettivita' e del 'realismo' narrativo. Temi che ad esempio in Buzzati non si trovano: quello che si trova e' solo una allegoria banale (anche se a volte condotta con grande classe) sul mistero della vita.
Inviato 19 luglio 2007 - 08:52
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
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