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Clint Eastwood


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398 replies to this topic

#151 Guest_Maedhros_*

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:05

ora non per dire, ma uno che fa Mystic River, Letters from IwoJima, Million dollar baby, Gran Torino (e Hereafter) nel giro di un pugno di anni, cazzo deve fa' in più per godere dei consensi della critica?
io semmai non mi spiego perchè il mondo cinéfilo esalti clint praticamente solo per i film dell'ultimo decennio, mentre i suoi film anni 90 li vedo generalmente snobbati come solo un cinéfilo sa snobbare il cinema ameriano (gli spietati e vabbè, ma l'esemplare madison county, un mondo perfetto e l'apologo più cupo della sua carriera, Potere Assoluto, non hanno nulla da invidiargli. e Fino a prova contraria pure non scherza), e assolutamente nessuno si caga i suoi western personalissimi, Il Texano, il Cavaliere Pallido, straordinari suvvia.
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#152 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:17

La stessa cosa vale in questo momento storico non solo per Eastwood, purtroppo. Basti pensare a Michael Mann o a Pedro Almodovar


Su Eastwood e Mann indubbiamente ci sono questi battaglioni (parlo della critica italiana) ma su Almodòvar mica tanto, su.
Anche i fan di "Tutto su mia madre", "Parla con lei" e "Volver" accolsero freddamente "La mala educaciòn" e maluccio (immeritatamente) "Gli abbracci spezzati".
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#153 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:21

avete ragione tutti. non so se l'ho scritto qua o ai tempi di "Gran Torino", comunque mi pare evidente che i tanti anni di snobismo nei confronti di Eastwood hanno provocato una santificazione di principio per questa grande personalità del cinema contemporaneo. aggiungiamoci anche che da "Gli spietati" ha difficilmente steccato, pur avendo il ritmo di un film all'anno, e questa è una cosa che conta non poco. grazie al cielo interverrà il Tempo a dare il giusto peso a tutto...


@Jules: guarda che Almodovar e Mann dividono molto rispetto a Eastwood, che davvero oramai unisce tutti.


comunque per "E' nata una stella" ho già pronto il commento:
"è un musical asciutto e crepuscolare. l'ultimo musical possibile."
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#154 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:30

grazie al cielo interverrà il Tempo a dare il giusto peso a tutto...


Ribadendo la grandezza delle sue Opere. Amen.  :-*



Comunque "E' nata una stella" non è esattemente un musical (nota indirizzata un po' a tutti...).
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#155 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:31

Ma forse Almodovar ok, ma Mann dov'è che divide? E' praticamente ovunque considerato il più grande regista sulla faccia della terra (cosa che tra l'altro è vera).
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#156 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:34

E' praticamente ovunque considerato il più grande regista sulla faccia della terra.


Ma quando mai!?!
E' considerato tale dallo schieramento dei critici tipo Gervasini o Bocchi, che darebbero 10 anche a un'eventuale porcheria (cosa che vale anche per Clint, sebbene abbia una schiera di fan ancora più vasta).

Ma parliamo di critica italiana, eh: in America non la pensano cosi'.
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#157 Guest_Maedhros_*

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:38

Ma forse Almodovar ok, ma Mann dov'è che divide? E' praticamente ovunque considerato il più grande regista sulla faccia della terra (cosa che tra l'altro è vera).


non è vera, Mann è il secondo, il primo è Clint  :-* asd
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#158 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 15:47

Occupandomi da un po' delle recensioni dei film dell'amato Clint Eastwood per ondacinema, è probabile che prima o poi ne possa nascere una monografia.
Sintetizzando il tutto, posso dire che a mio avviso Clint Eastwood non è necessariamente il più bravo regista vivente , ma non ho alcun dubbio nel definirlo il più importante regista statunitense del decennio appena trascorso.
I suoi film, insieme, offrono un ritratto unico, testamentario non solo di un cinema classico, un personaggio e bla bla bla, ma il ritratto più imponente del decennio appena trascorso. Gli Stati Uniti d'America (o meglio: l'umanità degli Stati Uniti d'America) negli audiovisivi passano innanzitutto per il cinema di Eastwood (e da "The Sopranos", ma questo è un altro discorso), anche quando la cornice si situa in altre epoche storiche.
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#159 Guest_ale_*

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Inviato 24 gennaio 2011 - 16:01

i suoi film anni 90 li vedo generalmente snobbati come solo un cinéfilo sa snobbare il cinema ameriano (gli spietati e vabbè, ma l'esemplare madison county, un mondo perfetto e l'apologo più cupo della sua carriera, Potere Assoluto, non hanno nulla da invidiargli).


guarda io sono di quelli che considerano questi film che hai citato di gran lunga superiori ai vari Flags, Letters e Gran Torino. Potere Assoluto non l'ho citato prima e pur non mettendolo di certo allo stesso livelo degli Spietati, lo considero un gran film.

La stessa cosa vale in questo momento storico non solo per Eastwood, purtroppo. Basti pensare a Michael Mann o a Pedro Almodovar (cito due registi molto diversi, uno che amo e uno che disprezzo).


Almodovar è un regista che conosco pochissimo proprio in virtù del fatto che neanche a me piace il suo cinema, i però tanto osannati Volver e Parla con lei li ho visti e mi hanno detto davvero poco (forse anche a causa della mia limitata conoscenza della sua cinematografia e del suo stile). è comunque un regista amato dalla critica e anche da un certo pubblico, questo sì, anche se non credo che gli venga perdonato proprio tutto.
su Mann invece dò ragione a strangelove: a parte alcuni, è uno di quei registi veramente poco considerati in Italia tranne quando ti tira fuori film che hanno una risonanza mediatica (tipo Nemico Pubblico o in passato ricordo Insider).
al contrario quando esce un film di Eastwood non c'è persona che non dispensi elogi a destra e a manca, e soprattutto nessuno si astiene dal parlarne. ma molto probabilmente ciò è proprio dovuto al fatto che in passato è stato tremendamente snobbato.

Gli Stati Uniti d'America (o meglio: l'umanità degli Stati Uniti d'America) negli audiovisivi passano innanzitutto per il cinema di Eastwood (e da "The Sopranos", ma questo è un altro discorso), anche quando la cornice si situa in altre epoche storiche.


sicuramente, ma secondo me è un discorso iniziato già 20 anni fa. molti dei film usciti in questi anni sono delle propaggini, o meglio, dei ritorni e degli approfondimenti dei film degli anni '90. secondo me il nucleo fondante del cinema di Eastwood è lì.
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#160 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 24 gennaio 2011 - 16:04

Gli Stati Uniti d'America (o meglio: l'umanità degli Stati Uniti d'America) negli audiovisivi passano innanzitutto per il cinema di Eastwood (e da "The Sopranos", ma questo è un altro discorso), anche quando la cornice si situa in altre epoche storiche.



Questi temi insieme a quello dei legami personali con il rapporto padre-figlio/a(non per forza legati a legami di sangue,anzi quasi mai)sempre in evidenza sono i punti cardini della produzione degli ultimi 20 anni(quella che conosco maggiormente). Pur non essendo anche lo sceneggiatore delle sue opere i suoi film mantengono sempre un filo conduttore ben in evidenza.
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#161 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 16:10

su Mann invece dò ragione a strangelove: a parte alcuni, è uno di quei registi veramente poco considerati in Italia


Beh, non proprio. Come detto ci sono degli schieramenti che lo ritengono intoccabile. E comunque snobbato proprio no.
In Italia, comunque, è molto più considerato rispetto alla critica statunitense, dove un grande film come "Nemico pubblico" fu accolto freddamente, "Miami Vice" peggio, "Collateral" come un buon film di genere ma nulla più.

Anche Eastwood, ad ogni modo, è spesso snobbato: mentre usciva il suo"Gran Torino" (per me, ad oggi, l'ultimo grande capolavoro del cinema) le riviste americane perdevano tempo a incesare "Slumdog Millionaire".
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#162 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 16:18

Seattle Sound, certo, hai assolutamente ragione.

sicuramente, ma secondo me è un discorso iniziato già 20 anni fa. molti dei film usciti in questi anni sono delle propaggini, o meglio, dei ritorni e degli approfondimenti dei film degli anni '90. secondo me il nucleo fondante del cinema di Eastwood è lì.


Sicuramente, ma se li' trova la sua grandezza (anche nei decenni precedenti aveva regalato qualche grande film), da "Mystic River" in poi trova l'immortalità (perdonate l'ampollosità, ma è per rendere un'idea). Negli anni '90 realizza grandi film (e "Gli spietati" lo inserisco tra i suoi risultati più alti, ci mancherebbe), ma forse solo negli anni 2000 i personaggi dei film di Clint Eastwood trovano l'ideale combinazione tra la sua figura (e le figure di coloro che regnano i suoi film) e quelle dei cittadini medi degli Stati Uniti d'America. Qui si va al di là dell'ex pistolero, e si va al di là delle stesse tematiche eastwoodiane di cui parlava seattle sound. Qui il cinema di Clint Eastwood acquista valore sociale, politico, morale. In questo senso "Gran Torino" è una autentica summa.



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#163 Guest_ale_*

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Inviato 24 gennaio 2011 - 17:35

forse solo negli anni 2000 i personaggi dei film di Clint Eastwood trovano l'ideale combinazione tra la sua figura (e le figure di coloro che regnano i suoi film) e quelle dei cittadini medi degli Stati Uniti d'America.


qui non capisco bene quello che vuoi dire: l'americano medio si rispecchia nei protagonisti di questi film oppure i personaggi sono una rappresentazione dell'americano medio di questi anni?
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#164 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 gennaio 2011 - 19:18


forse solo negli anni 2000 i personaggi dei film di Clint Eastwood trovano l'ideale combinazione tra la sua figura (e le figure di coloro che regnano i suoi film) e quelle dei cittadini medi degli Stati Uniti d'America.


qui non capisco bene quello che vuoi dire: l'americano medio si rispecchia nei protagonisti di questi film oppure i personaggi sono una rappresentazione dell'americano medio di questi anni?


No, non credo tanto che l??americano medio si rispecchi nei personaggi di Clint.
Volevo fondamentalmente dire due cose:
il discorso dell??Eastwood degli anni Duemila sull??America Oggi è il più complesso, credibile ed equilibrato del decennio da poco finito. Anche quando si rifà a episodi e epoche passate (il dittico bellico, ??Changeling?) parla dell??oggi.
A questo ampio e articolato affresco di una nazione, si accompagna quello, forse ancora più mirabile, dell??americano medio. Un americano magari vinto o comunque non potente del quale Eastwood scava nelle emozioni, le ragioni, i sentimenti più profondi. La dignità. Oggigiorno nel cinema americano nessuno sa parlare dei sentimenti della ??gente comune? con la stessa profondità di Clint Eastwood. Non è il solo merito del suo cinema, ma volevo sottolineare questo aspetto.
La parola "classicismo", dunque, non si rifà solo ad un discorso di messa in scena, di aspetto figurativo, tecnico, ma alla capacità di scandagliare l'animo dell'essere umano propria del cinema classico hollywoodiano che non sto qui a ricordare.
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#165 Guest_ale_*

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Inviato 24 gennaio 2011 - 23:05

il discorso dell??Eastwood degli anni Duemila sull??America Oggi è il più complesso, credibile ed equilibrato del decennio da poco finito.


effettivamente mi vengono in mente solo i Coen come altri registi in grado di fare un discorso complesso sull'America di oggi.

Oggigiorno nel cinema americano nessuno sa parlare dei sentimenti della ??gente comune? con la stessa profondità di Clint Eastwood. Non è il solo merito del suo cinema, ma volevo sottolineare questo aspetto.
La parola "classicismo", dunque, non si rifà solo ad un discorso di messa in scena, di aspetto figurativo, tecnico, ma alla capacità di scandagliare l'animo dell'essere umano propria del cinema classico hollywoodiano


okay ora ho capito. analisi davvero interessante e certamente non banale: allora aspettiamo la monografia!
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#166 Homer

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Inviato 27 gennaio 2011 - 08:38

Questa è un'ottima news!

http://blogs.indiewi...oods_j._edgar/#

Finisci in fretta il musical, và! E pensa alle cose serie, Clint.
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#167 Homer

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Inviato 12 agosto 2011 - 20:00

Sulla home page di OndaCinema abbiamo pubblicato una news su Clint e sul suo prossimo film, J.Edgar, di prossima uscita.
Stay tuned!

http://www.ondacinema.it/

Immagine inserita

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SCENEGGIATURA: Dustin Lance Black
ATTORI: Leonardo Di Caprio, Naomi Watts, Josh Lucas, Judi Dench, Armie Hammer, Ed Westwick

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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#168 Mia

    Classic Rocker

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Inviato 12 agosto 2011 - 21:51

Ma Clint sfornerà capolavori per sempre? Io attendo con ansia (anche se Hereafter non l'ho visto :'( )
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#169 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 12 agosto 2011 - 23:23

Ma Clint sfornerà capolavori per sempre? Io attendo con ansia (anche se Hereafter non l'ho visto :'( )


è esattamente quello che pensavo prima di vedere Hereafter
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I'm too old for this shit


#170 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 08 settembre 2011 - 16:39

Grazie Euri per la bella risposta. Purtoppo per rispondere in maniera esauriente ( A ) alle tue domande dovrei rivedere il film ( B ) e al momento mi manca proprio il tempo sia per ( B ) che per ( A ).
In breve del pugile meschino, ehm ehm, non ho alcun ricordo :firuli:, quella della familgia di lei mi parve di gran lunga la sequenza peggiore, mentre la svolta drammatica non la reputo una scelta 'bassa', ma al contrario abbastanza coraggiosa. Un tipica americanata non avrebbe tarpato le ali alla protagonista proprio agli albori del trionfo; al massimo avrebbe riservato il dramma al solo finale; Clint e Haggis invece interrompono una serie di successi strappati col sudore, il sangue e l'orgoglio a metà film: una scelta tutt'altro che convenzionale. Quanto alla relazione con l'allelanatore, su questo ci posso scommettere confidando nella mia non sempre impeccabile memoria, ripensando alle varie tappe ne posso confermare la notevole complessità. Tutto sommato è la relazione (decisamente eastwoodiana) di un padre a cui manca una figlia con una figlia a cui manca un padre, ma il rapporto che (come da copione: qui in effetti non c'è niente di nuovo) fatica a decollare racchiude un'infinità di sfumature, dal dubbio che prima o poi finiscano a letto, all'omicidio come atto d'amore.
Per risponderti sul mio inconscio, ammetto che l'empatia possa esserci stata: in effetti difficile commuoversi senza partecipare al travaglio dei personaggi. Ma con una storia talmente lontana sia dalla mia esperienza personale (e familiare), narrata con un linguaggio così lontano dai miei gusti, è difficile che abbia perso la distanza critica con cui guardo i film. A una eventuale futura visione non so se reagirò allo stesso modo; nel caso possiamo riprendere il dibattito.
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#171 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 08 settembre 2011 - 17:23

ci stavo riflettendo e mi trovo d'accordo con satyajit. la lettura di eury mi sembra metta troppo in ombra quello che anche per me è il nucleo centrale del film, cioè la relazione tra i due protagonisti. è soprattutto un film sulla responsabilità, portato all'estremo. ognuno può diventare in determinate circostanze agente educativo ed in questo senso chi fa un percorso e mostra un'evoluzione è il personaggio di Eastwood. La ragazza sa quello che vuole, fino alla fine, al voler morire.
L'ambito sportivo sembra assolutamente funzionale al loro incontro (in effetti quale ambito migliore. forse la scuola, ma Clint professore lo vedo poco ^_^ ) e secondo me c'entra anche molto col fatto che è un ambito in cui si maneggiano sostanze, anche molto pericolose. Una ulteriore responsabilità.

Neanch'io ho nessun ricordo del pugile meschino ... ma che faceva? :rolleyes:
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#172 verdoux

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Inviato 08 settembre 2011 - 17:53

lo sbruffoncello e le ha prese da Morgan Freeman (con una mano sola)
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#173 wong73

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Inviato 21 settembre 2011 - 15:33

http://www.youtube.c...player_embedded

il trailer di J.EDGAR

Leo nei panni del fondatore dell'F.B.I....per chi stava sperando in un Oscar per Ryan Gosling (o Michael Fassbender) nn sarà una buona nuova...
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#174 nicholas_angel

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Inviato 21 settembre 2011 - 15:37

Promette bene, anche se Leo invecchiato (alla fine del trailer) non se po' vedé
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#175 wong73

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Inviato 21 settembre 2011 - 15:43

anche se Leo invecchiato (alla fine del trailer) non se po' vedé


hai senza dubbio ragione...ma si sa che i make up improbabili spesso giocano un ruolo cruciale durante la corsa ai premioni :D
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#176 sokurov

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Inviato 21 settembre 2011 - 18:04

anche se Leo invecchiato (alla fine del trailer) non se po' vedé


hai senza dubbio ragione...ma si sa che i make up improbabili spesso giocano un ruolo cruciale durante la corsa ai premioni :D


somiglia a Philip Seymour Hoffman così invecchiato, ingrassato e con quei sopraciglioni chiari!
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#177 wong73

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Inviato 21 settembre 2011 - 18:12

somiglia a Philip Seymour Hoffman così invecchiato, ingrassato e con quei sopraciglioni chiari!


lo avranno fatto per renderlo più appetibile agli occhi dei membri dell'Academy, che notoriamente hanno un debole per Seymour Hoffman :D
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#178 nicholas_angel

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Inviato 22 settembre 2011 - 16:19

A me ricorda il trucco di Carla Gugino da vecchia in Watchmen. Ovviamente ridicolo anche quello, ma di premi neanche l'ombra...
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#179 wong73

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Inviato 23 settembre 2011 - 16:49

Ovviamente ridicolo anche quello, ma di premi neanche l'ombra...


e il fatto che Carla Gugino nn riceva premi è fi per sè argomento sufficiente a ridimensionare l'importanza dei premi cinematografici ;)
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#180 Guest_ale_*

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Inviato 12 novembre 2011 - 12:53

J. Edgar negli USA sta dividendo la critica (il pubblico invece pare che apprezzi). ecco due recensioni: una fortemente negativa (Washington Post) e una positiva (NYTimes).

http://www.washingto...ew.html?hpid=z4

http://movies.nytime...html?ref=movies
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#181 Fitzcarraldo

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Inviato 12 novembre 2011 - 13:11

Ok, ora ho una voglia matta di vederlo. Ovviamente a scatola chiusa, mi pare più convincente quella nytimes.
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#182 wong73

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Inviato 14 novembre 2011 - 17:51

forse il suo film che ha avuto le peggiori recensioni, almeno in America...cmnq la curiosità di vederlo rimane, ci mancherebbe...
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#183 FabioBlu

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Inviato 19 novembre 2011 - 12:08

sarà SICURAMENTE bello!
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#184 Tom

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Inviato 16 dicembre 2011 - 12:41

http://www.corriere....e577a90ab.shtml

:mellow:
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#185 Fitzcarraldo

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Inviato 16 dicembre 2011 - 12:55

http://www.corriere....e577a90ab.shtml

:mellow:

:facepalm:
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#186 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 16 dicembre 2011 - 13:04

Clint, ti vorrò per sempre bene, ma che mi combini? :(
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#187 Fitzcarraldo

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Inviato 05 gennaio 2012 - 00:54

Clint, ti vorrò per sempre bene, ma che mi combini? :(

ti quoto, ma a proposito di "J. Edgar" :facepalm: è il secondo anno a fila che vado al cinema felice come un bambino che sa che avrà il suo nuovo giocattolo che attende da tanto ed è il secondo anno che esco deluso e tristissimo :(
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#188 Guest_ale_*

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Inviato 05 gennaio 2012 - 01:29

addio, nonno Clint perde l'appoggio della sua base cinefila che lo venerava come un dio rimanendo a bocca aperta per ogni suo film ("capolavoro!"). ora saranno tutti con le baionette spianate per i prossimi film ("una delusione") asd
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#189 vegeta851

    Enciclopedista

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Inviato 05 gennaio 2012 - 01:57

Ma veramente le (tante) stroncature che sto leggendo sinora provengono tutte da persone o testate che hanno sempre trattato con sufficienza o superficialità il suo cinema....per esempio non ci vuole un indovino per capire che a quelli di spietati non piacerà. In quanto presunto fanatismo dei suoi fan vorrei far notare i piazzamenti dei suoi ultimi 2 film nelle nostre classifiche...
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#190 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 05 gennaio 2012 - 02:15

ma non scherziamo ... anche se non m'è piaciuto, resta sempre cinema e diretto alla grande mica è un Vanzina qualsiasi. La scena finale in cui Clyde entra in quel simulacro pieno di chincaglieria varia che è stanza da letto di Edgar vale l'opera omnia di boldi+de sica+merdacce simili. Purtroppo, secondo me, in questi ultimi film concede troppo alla maniera ed è evidente che vorrebbe raccontare una storia con piglio semplice e classico, senza fronzoli e andando diretto al punto, ma il fatto è che il punto si rivela infine banalotto e poco consistente. Vabè magari ne scriverò più ampiamente quando si aprirà la discussione dedicata la film.
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I'm too old for this shit


#191 Guest_ale_*

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Inviato 05 gennaio 2012 - 11:45

ma non scherziamo ... anche se non m'è piaciuto, resta sempre cinema e diretto alla grande mica è un Vanzina qualsiasi.


dai, questi sono colpi bassi: perché ogni volta rinfacciate i Vanzina o Parenti (come se ci fosse da rinfacciare)? secondo me invece ho colpito nel segno, perché conosco fin troppo bene le meccaniche cerebrali (vedi: le seghe mentali) dei cinefili :P
comunque, se possibile, a me dopo questa notizia Eastwood sta ancora più simpatico di prima e ai miei occhi non può che guadagnare punti. io l'ho sempre stimato, anche perché è difficile trovare una persona che sia al contempo un'icona vivente, un divo simpatico, un grande regista e un repubblicano!
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#192 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 05 gennaio 2012 - 11:50

beh veramente non mi interessa se lui fa televione e che tipo di televisione fa, anche il precedente, prima del fattaccio, non mi era piaciuto moltissimo. J. Edgar è ingessato nonostante i salti temporali che sono congegnati bene, costruiti spesso come una rielaborazione della dissolvenza incrociata
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#193 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 05 gennaio 2012 - 11:53

Per parlare del nuovo film di Clint Eastwood c'è una apposita discussione: trasferitevi li'.
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#194 Tom

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Inviato 05 gennaio 2012 - 12:38

Ma veramente le (tante) stroncature che sto leggendo sinora provengono tutte da persone o testate che hanno sempre trattato con sufficienza o superficialità il suo cinema....per esempio non ci vuole un indovino per capire che a quelli di spietati non piacerà. In quanto presunto fanatismo dei suoi fan vorrei far notare i piazzamenti dei suoi ultimi 2 film nelle nostre classifiche...

Eastwood fa parte della larga schiera di artisti di cui molti si sentono in dovere di dire male perché "tutti ne dicono bene", il che crea curiosi paradossi.

Comunque, l'ultimo film non l'ho visto, ma dopo "Gran Torino" ho come l'impressione che oltre ad essersi pensionato come attore abbia fatto un volontario passo indietro anche come autore. Nel senso che mi pare si ponga in modo più distaccato come regista e si metta molto volentieri al servizio delle sceneggiature. Cosa che ha sempre fatto, ma ultimamente di più. D'altra parte, per l'ennesima volta, ricorderei che il suo punto di riferimento da sempre è stato John huston, uno che all'età di Eastwood alternava con tutta tranquillità splendidi film d'autore come "The Dead" e "La saggezza nel sangue", a film commerciali di classe come "L'onore dei Prizzi" e "Fuga per la vittoria", a cagate alimentari come "Annie" e "Fobia". Un professionista che faceva il suo lavoro, prima che un artista con delle cose da dire.
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#195 grivs

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Inviato 05 gennaio 2012 - 13:17


ma non scherziamo ... anche se non m'è piaciuto, resta sempre cinema e diretto alla grande mica è un Vanzina qualsiasi.


dai, questi sono colpi bassi: perché ogni volta rinfacciate i Vanzina o Parenti (come se ci fosse da rinfacciare)?


ormai li hai trasformati nel berlusconi di ondacinema, non so se amarti o odiarti asd
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[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#196 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 07 gennaio 2012 - 00:22

Ovviamente FilmTv si è già lanciato in articoli approfonditi e lodi sperticate, fiumi di 9 e 10. asd
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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#197 William Blake

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Inviato 12 febbraio 2012 - 11:00





Gli spietati (Eastwood, 1992) - 9
pietra tombale del western classico

Secondo me è esattamente il contrario. Il mito del west era stato "smontato" già negli anni 60 e 70, mentre il film di Eastwood mi sembra una paradossale rifondazione di quel mito, pur con presupposti ideologici opposti a quelli del western classico. Infatti se è vero che nel finale il suo personaggio rivela la sua vocazione al Male, è però anche palese che si tratta di una sequenza catartica, in cui il personaggio ri-diventa "titanico", mitico, leggendario, sia pure in senso negativo.
Come dire: sì erano brutti, sporchi e cattivi, ma erano comunque bigger than life.

io lo leggo come l'ultimo passo di una storia che trapassa nel mito, e ci trapassa in tutte le sfumatura che il termine mito può avere da quelle che lo flettono in un qualcosa di favolistico e illusorio a quelle che invece che lo vedono come parte integrante della realtà in un viluppo di storie vere e storie false. La funzione che svolge in ogni caso il mito è una funzione per certi versi pedagogica che dice perché e come si è arrivati alla società successiva e quindi solamente in questo trapasso si può andar oltre con la certezza di chi si è, con la certezza che la propria esistenza e la propria società sia fondata. Questo è quello che accade ne "Gli spietati" in cui viene compiuto questo passo necessario per poter andar oltre.


eh ma allora dai ragione a Tom (come gliela do io). "Unforgiven" rifonda la mitologia, la cui tomba era stata il cinema di Peckinpah fin dal crepuscolo di "Sfida nell'Alta Sierra": qui la mitologia è volta in negativo proprio perché ha trapassato la morte e ne ha consapevolezza storica e cinematica (Eastwood rallenta i frame per secondo, quindi dilata la percezione che Peckinpah aveva insanabilmente fratturato).


La differenza però sta nel fatto che io vedo una continuità tra storia che trapassa in mito e che sorge quindi dal basso (dal fare la storia) mentre voi leggete il mito come un a posteriori inserito dall'alto che rilegge il passato. Secondo me questa sottile differenza mi permette di dire legittimamente che il film di Eastwood è ancora un classico (anche se fuori tempo massimo), ma addirittura quello che portando alle estreme conseguenze una tendenza intrinseca al genere lo conclude.



ti rispondo qui, perché mi pare più adatto. allora, se potevo capire che tu considerassi "la pietra tombale" Gli spietati, ora ti seguo un po' meno. perché la mitologia per forza di cose deve rileggere a posteriori il passato. viene subito prima della Storia (e una volta quello che per noi era mito per altri era storia e religione). il mito non può che ordinare -attraverso degli archetipi- un passato/caos. una volta che il genere western ha concluso il suo corso mitografico ("Si stampi la leggenda" - L'uomo che ha ucciso Liberty Valance) incontrandosi con la Storia (Peckinpah ma anche tutte le derivazioni da Leone, a partire da "Il buono il brutto e il cattivo"), la sua classicità ha trovato la sua lapide. pertanto quello che fa Eastwood è proprio riesumare e rifondare il mito, strappandoli dalle tombe (sono tutti anziani) e ribaltando gli archetipi al negativo (la legge è cattiva, l'assassino è il nostro eroe etc).
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#198 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 22 luglio 2012 - 16:43

Vorrei dire due parole su due Eastwood "minori" che a mio avviso sono stati troppo velocemente accontonati da critica e cinefili.

FINO A PROVA CONTRARIA (TRUE CRIME, 1999)

Immagine inserita

Steve Everett (Eastwood) è un fallito a 360 gradi: giornalista invecchiato (male), bevitore, donnaiolo, superfumatore, adultero, cattivo padre. Eppure nel suo lavoro è un professionista, perché come dice il suo direttore interpretato da James Wood “è uno stronzo, ma sapessi quanti fior di professionisti sono stronzi!”.
È singolare, ma è la cifra vincente del film il fatto che sia affidato ad un antieroico giornalista il compito di mettere in luce – dalla sua prospettiva “deficitaria” e tutt’altro che moralmente “superiore” – le magagne della società americana. In questo modo Eastwood, che si affida ad un copione scritto a sei mani da Larry Gross, Paul Brickman e Stephen Schiff, può permettersi – senza salire sul pulpito o urlarlo dal balcone – di smontare “la logica del sistema giudiziario USA, la macchina disumana della pena di morte, il latente razzismo della maggioranza silenziosa, il sistema formalistico della democrazia fittizia, il giornalismo che bada al "lato umano", il clericalismo ipocrita e untuoso, il perbenismo familiare e persino Babbo Natale” (M. Morandini).
Tutto questo senza sacrificare la tensione narrativa di un film che fa della concisione, della chiarezza e del “passo rapido” la sua vera forza. Nessuno lo ha messo in luce, ma è un film costruito benissimo, che tiene incollati allo schermo per due ore, senza un momento di troppo, senza dimenticare nulla per strada. Irresistibili i siparietti irriverenti e parolacciari tra Eastwood e Wood giocati su una serie di scambi di battute fulminanti da screwball comedy.


DEBITO DI SANGUE (BLOOD WORK, 2002)

Immagine inserita

Clint Eastwood torna a rivestire i panni di un poliziotto 12 anni dopo La Recluta, ma soprattutto 14 e 19 anni dopo gli ultimi episodi della serie dell’ispettore Callaghan, uno dei quali diretto da Eastwood stesso. In molti hanno visto l’incontro tra Eastwood e il personaggio creato dal romanziere Michael Connelly come un ritorno alla figura del “duro”, del poliziotto dai modi non proprio ortodossi. In realtà, con ammirevole onestà intellettuale, in questo film Eastwood seppellisce definitivamente quella che era diventata per lui una sorta di “seconda pelle”, lasciando spazio invece alla figura di un vecchio detective in pensione che deve fare i conti con la malattia – ovvero la propria debolezza fisica – e con la scoperta dell’altro da sé che è tuttavia dentro di sé – il trapianto di cuore che subisce e che innesca le vicende, è in realtà una esplicita metafora.
L’altro da sé che Terry McCaleb – il detective di Eastwood – assume dentro di sé è l’elemento femminile – non a caso simbolizzato dal cuore. Il film non è solo un atto di rispetto e ammirazione verso le donne. Come fa notare A. G. Mancino nella sua recensione, quello di Eastwood è un film profondamente etico contro il razzismo che rimanda “alla consapevolezza di un intellettuale bianco ... del ‘debito’ materiale, culturale e morale verso la compagine messicana, e non solo, dentro l'intera e variegata società statunitense, di cui il film si fa emblematicamente carico”. Chi gli ha salvato la vita donandogli il suo cuore, è infatti una giovane madre messicana uccisa in modo atroce da un rapinatore.
Quello che Brian Helgeland ha scritto e Eastwood diretto, non è quindi solo un bel thriller, ma è anche una esemplare dichiarazione di poetica, in perfetta continuità con il suo corpus filmico. A chi rimprovera al film di riproporre i più classici stereotipi del genere, viene da chiedergli cosa abbia capito del cinema di classica trasparenza del vegliardo Eastwood. Il film in ogni caso funziona molto bene anche come detective story: è teso, ben scritto, anche inquietante nel trattare il tema del rapporto perverso che si è instaurato tra il detective e il serial-killer a cui dà la caccia da anni. Il finale è sicuramente convenzionale e poco realistico – con una deriva quasi da film d’azione – ma il difetto qua è sicuramente nel manico, nella sceneggiatura, ma ancora prima nel best-sellers da cui è tratto.
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#199 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 22 luglio 2012 - 17:58

DEBITO DI SANGUE (BLOOD WORK, 2002)

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Clint Eastwood torna a rivestire i panni di un poliziotto 12 anni dopo La Recluta, ma soprattutto 14 e 19 anni dopo gli ultimi episodi della serie dell’ispettore Callaghan, uno dei quali diretto da Eastwood stesso. In molti hanno visto l’incontro tra Eastwood e il personaggio creato dal romanziere Michael Connelly come un ritorno alla figura del “duro”, del poliziotto dai modi non proprio ortodossi. In realtà, con ammirevole onestà intellettuale, in questo film Eastwood seppellisce definitivamente quella che era diventata per lui una sorta di “seconda pelle”, lasciando spazio invece alla figura di un vecchio detective in pensione che deve fare i conti con la malattia – ovvero la propria debolezza fisica – e con la scoperta dell’altro da sé che è tuttavia dentro di sé – il trapianto di cuore che subisce e che innesca le vicende, è in realtà una esplicita metafora.
L’altro da sé che Terry McCaleb – il detective di Eastwood – assume dentro di sé è l’elemento femminile – non a caso simbolizzato dal cuore. Il film non è solo un atto di rispetto e ammirazione verso le donne. Come fa notare A. G. Mancino nella sua recensione, quello di Eastwood è un film profondamente etico contro il razzismo che rimanda “alla consapevolezza di un intellettuale bianco ... del ‘debito’ materiale, culturale e morale verso la compagine messicana, e non solo, dentro l'intera e variegata società statunitense, di cui il film si fa emblematicamente carico”. Chi gli ha salvato la vita donandogli il suo cuore, è infatti una giovane madre messicana uccisa in modo atroce da un rapinatore.
Quello che Brian Helgeland ha scritto e Eastwood diretto, non è quindi solo un bel thriller, ma è anche una esemplare dichiarazione di poetica, in perfetta continuità con il suo corpus filmico. A chi rimprovera al film di riproporre i più classici stereotipi del genere, viene da chiedergli cosa abbia capito del cinema di classica trasparenza del vegliardo Eastwood. Il film in ogni caso funziona molto bene anche come detective story: è teso, ben scritto, anche inquietante nel trattare il tema del rapporto perverso che si è instaurato tra il detective e il serial-killer a cui dà la caccia da anni. Il finale è sicuramente convenzionale e poco realistico – con una deriva quasi da film d’azione – ma il difetto qua è sicuramente nel manico, nella sceneggiatura, ma ancora prima nel best-sellers da cui è tratto.

mah, attribuire tutti i meriti alla coppia helgeland/eastwood e i difetti a connelly mi sembra quanto meno superficiale, fazioso e anche un po' disonesto.

sia il libro che il film sono due ottimi prodotti di intrattenimento.

ciao.
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#200 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 22 luglio 2012 - 18:09

mah, attribuire tutti i meriti alla coppia helgeland/eastwood e i difetti a connelly mi sembra quanto meno superficiale, fazioso e anche un po' disonesto.

sia il libro che il film sono due ottimi prodotti di intrattenimento.

ciao.


Quello che dico io è che il film non è solo un ottimo prodotto di intrattenimento. Forse il messaggio non è passato chiaramente.

Superficiale mi sta bene, ma fazioso e disonesto sono un po' eccessivi. Stiamo pur sempre parlando di cinema :)
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