In generale non mi convince il timbro e per come si lega al resto dell'impasto musicale. Faccio esempi pratici. In "sola soletta" e a seguire mi pare talvolta poco sicuro anche nell'intonazione, nella dinamica (volume che svanisce rispetto agli strumenti). In qualche punto dove imposti di più (cantàndo vàà) e metti più intensità mi sembra più "giusta".
Ovviamente sto facendo le pulci e te le faccio proprio perché sei tu. C'è pure da considerare che cantare le melodie classiche in modo non impostato (ma anche viceversa) è già di per sé difficile.
Hai fatto altre trascrizioni di questo tipo? L'idea mi piace molto. Non è alla fine dissimile da quelli che hanno ricantato alcuni brani dell'opera napoletana (Bruni, Peppe Barra hanno fatto brani proprio di Pergolesi ad esempio), ma tu ovviamente stai in un altro tipo di suoni d'arrivo, che mi garbano molto.
Conta che per scelta non ho messo nessuna compressione, ed oggi si è molto abituati ad ascoltare la voce messa nei mix con compressioni ad hoc che uniformano la dinamica e le variazioni di volume. Non ho messo compressioni in nessuna traccia e non l'ho nemmeno registrata a metronomo perché ultimamente sono veramente saturo rispetto ad un certo modo di produrre i dischi, facendo stare tutto in griglia, ritoccando qualsiasi imperfezione, pompando tutto all'inverosimile e appiattendolo con compressioni spintissime. Ho appena finito di produrre l'ultimo album e avevo bisogno di sfogarmi, perché con chiunque abbia avuto a che fare con la produzione del suono ormai adotta questo approccio di vacuo perfezionismo e massimalismo del suono.
Non sono un grandissimo conoscitore della scuola napoletana, ma avrei in canna alcune trascrizioni dallo Stabat Mater di Pergolesi, che poi è una delle mie opere preferite. Il problema là è che la tematica è potentemente religiosa, e figurati quanto mi costa cantarla.
Trovo tutto molto bello,. hai fatto anche i cori tu?