Pezzo brutto melodicamente, il testo e' quello che mi aspettavo da un bollito come Yorke: una minchiata. Come tanti della sua generazione ha smesso di essere rilevante a fine '90/primi '00 a stare larghi: ora e' l'equivalente "di cultura medio-alta" di uno zio che borbotta alticcio ad un pranzo della domenica.
Radiohead
#1101
Inviato 08 gennaio 2022 - 13:57
#1102
Inviato 08 gennaio 2022 - 14:19
Pezzo brutto melodicamente, il testo e' quello che mi aspettavo da un bollito come Yorke: una minchiata. Come tanti della sua generazione ha smesso di essere rilevante a fine '90/primi '00 a stare larghi: ora e' l'equivalente "di cultura medio-alta" di uno zio che borbotta alticcio ad un pranzo della domenica.
Beh gusti a parte da OK Computer a Kid A/mnesiac sguazza nello Zeitgeist. A partire dal disco del 2003 cala di livello perché diventa piu esplicito. HTTT è il disco piu politico e figlio dei tempi (9-11, Bush, guerra in Iraq), così come The Eraser, con Harrowdown Hill sulla morte di David Kelly. In Rainbows è un disco che c'entra poco con pezzi molto personali, a parte Videotape che è sul terrorismo suicida (e ci sta nel 2007). Da lì in poi si è effettivamente si è fossilizzato.
@Gozer, sì mi sai che hai ragione tu sui fan effettivamente. Però allo stesso tempo continuo a pensare che la "stampa", almeno per un gruppo come loro, non conti piu un cazzo.
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#1103
Inviato 09 gennaio 2022 - 20:52
Ora
queste sono dinamiche sorpassate nel caso dei Radiohead da piu di 20 anni. la "stampa" insegue invece di dettare il momento, e i Radiohead sono in uno stadi della loro carriera che possono permettersi pure un disco di bluegrass senza doversi preoccupare di una qualche "conseguenza".
Non ne sono convinto. King of Limbs, che deragliava abbastanza, è stato stroncato, mentre l'ultimo, che era esattamente ciò che i Radiohead dovevano fare con ogni nota dove doveva essere secondo stereotipo, è stato accolto trionfalmente. Due conti se li saranno fatti.
Stroncato mi sembra esagerato, diciamo che passò presto in sordina.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."
#1104
Inviato 09 gennaio 2022 - 22:04
ha smesso di essere rilevante
#1105
Inviato 10 gennaio 2022 - 10:54
Se intende da solista sono d'accordo con bosforo... The Eraser è un grandissimo album ma le sue ultime due uscite (Tomorrow's Modern Boxes e Anima) lasciamo un po' a desiderare... A parte un paio di capolavori che avrebbe fatto bene a lasciare come materiale per la sua band principale, ma capisco anche che se suoni con le stesse persone da quando avevi 15 anni c'hai voglia di fare le cose un po' da solo ecco. Greenwood vabbè gioca in un campionato totalmente diverso, quello delle colonne sonore, modern classical insomma.
Il progetto Atoms For Peace invece era fighissimo, con Flea bassista, un bel mix fra afro-beat e melodismo ispirato.
E posso aggiungere che dal vivo il progetto Atoms For Peace faceva la sua porca figura, anche perchè rileggeva alcuni pezzi solisti di The Eraser e un paio di b-sides dei Radiohead.
#1106
Inviato 11 gennaio 2022 - 00:14
Non metto in discussione l'influenza dei Radiohead e poi credo che album come Ok Computer, Kid A, Amnesiac e Hail To Thief siano indiscutibili, aldilà dei gusti. Personalmente i quattro album in questione li apprezzo nel complesso. Nel senso che trovo dei brani assolutamente over the top come Exit Music, Subterranean Homesick Alien (che chiamerò Alien perchè sbaglio sempre a scriverla ma è lei), Idioteque, Treefingers,Pyramid Song, Life in Glasshouse (uno dei brani più belli dei Radiohead per me), 2+2=5 ma non riesco proprio ad innamorarmi della band. Ci sono le classiche band per cui si ha molto rispetto e che non si disdegna ascoltare di tanto in tanto ma che non ci prendono, questi per me sono i Radiohead. E fin qui tutto ok.
Ciò che non va a mio avviso è la pontificazione di qualsiasi cosa i Radiohead abbiano mai fatto. Vengono trattati come degli dei e per come la vedo io il credito non deve essere illimitato perchè nemmeno il Bowie dei colpi a vuoto Tonight e Never Let Me Down viene (giustamente) decolpevolizzato. Per me l'ultimo album dei Radiohead è imbarazzante tanto quanto i dischi appena citati, pur nella sua diversità estetica. E che lo pensi solo io e non tutto il resto del mondo ci può anche stare. Ma dubito che tutti gli ascoltatori abbiano le orecchie foderate di prosciutti e di devozione. E tra i Radiohead del 97 e quelli del 2016 ci passa un abisso.
#1107
Inviato 11 gennaio 2022 - 03:34
D'altronde mi pare presente un po' in tutta la storia della musica commerciale,pronta ad esaltare artisti di cartapesta con una bella facciata.
Detto ciò concordo sul manipolo di dischi intorno al 2000,valore assolutamente alto ma senza esagerare,che la musica Musica sta su altre vette.
#1108
Inviato 19 marzo 2022 - 21:45
Si delinea forse un progetto in ambito piu' strettamente radioheadiano, che non l'ennesima scappatella yorkiana.
Comincia ad interessarmi.
#1109
Inviato 22 aprile 2022 - 09:11
Vabbuo', sentito il nuovo (bel) singolo mi chiedo che senso abbia il non fare uscire il tutto a nome Radiohead e morta li'. Gli altri tre c'avevano judo? Non vogliono dare l'appiglio a Bara di chiamarli Radiomerd? Smilemerd in effetti ha un suono meno efficace.
13 maggio, comunque...
A Light For Attracting Attention
1. The Same
2. The Opposite
3. You Will Never Work in Television Again
4. Pana-vision
5. The Smoke
6. Speech Bubbles
7. Thin Thing
8. Open The Floodgates
9. Free In The Knowledge
10. A Hairdryer
11. Waving A White Flag
12. We Don’t Know What Tomorrow Brings
13. Skrting On The Surface
#1110
Inviato 22 aprile 2022 - 09:39
#1111
Inviato 22 aprile 2022 - 12:06
Ma io credo che con gli altri siano ai titoli di coda ormai. Alla fine Thom e Jonny hanno continuato a collaborare e hanno creato un progetto loro. Ascolterò il disco ma anche io rimpiango i Radiohead (quelli dal 1997 al 2003)
Lasciando fuori In Rainbows perdi ogni credibilità
#1112
Inviato 22 aprile 2022 - 12:09
Lasciando fuori
In RainbowsThe Bends perdi ogni credibilità
#1113
Inviato 22 aprile 2022 - 18:10
Lasciando fuori
In RainbowsThe Bends perdi ogni credibilità
Per me In Rainbows rappresenta proprio l'inizio della fine dei Radiohead: ottimo disco, grandi canzoni (All I Need, Reckoner), ma l'atmosfera generale mi è sembra sembrata troppo "leggera" per essere un disco dei Radiohead. Un disco romantico, solare, per carità anche piacevole da sentire. Ma io amo i Radiohead paranoici e apocalittici di inizio millennio. Altra band proprio.
#1115
Inviato 22 aprile 2022 - 23:01
#1116
Inviato 22 aprile 2022 - 23:26
In Rainbows è quasi al livello di Ok Computer o Kid A.
Come avevo scritto da qualche altra parte, questa perla si trova unicamene nel Cd 2, disponibile solo nell'edizione giapponese, tanto per dire.
Aspetto un'edizione speciale 2cd + 1 dvd , tipo quelle di Ok Computer, Kid A, Amnesiac e HTTT, con tutti gli outtakes e il video dei brani suonati from the basement, in versioni forse migliori rispetto a quelle in studio.
#1118
Inviato 23 aprile 2022 - 07:10
In Rainbows è quasi al livello di Ok Computer o Kid A.
Come avevo scritto da qualche altra parte, questa perla si trova unicamene nel Cd 2, disponibile solo nell'edizione giapponese, tanto per dire.
Aspetto un'edizione speciale 2cd + 1 dvd , tipo quelle di Ok Computer, Kid A, Amnesiac e HTTT, con tutti gli outtakes e il video dei brani suonati from the basement, in versioni forse migliori rispetto a quelle in studio.
Anche io la aspetto. Quella di Ok Computer (Ok Not Ok) è favolosa, 3 LP con il terzo disco di b-sides (comprese quelle citate da sandor)
#1120
Inviato 23 aprile 2022 - 09:46
Nessuno dice che In Rainbows non sia un signor disco, anzi in quel momento storico era un disco quasi necessario per i Radiohead con alcuni brani veramente clamorosi, così come clamorosi sono alcuni pazzi di The King Of Limbs e varie b-sides dell'epoca (un pezzo su tutti: The Butcher), però per me i Radiohead erano la band di The National Anthem e delle incursioni jazz di inizi anni zero.
#1122
Inviato 13 maggio 2022 - 10:28
Oggi è uscito A Light for Attracting Attention
Ho ordinato l'LP ma arriva tra un mese
Me lo sto gustando comunque su Spotify, pensavo avessero detto tutto con i singoli (ben 6) usciti finora, invece i pezzi migliori non erano ancora usciti:
Open the Floodgates
Speech Bubbles
We Don't Know What Tomorrow Brings
Meraviglioso.
8.6 e bnm su pitchfork.
#1123
Inviato 13 maggio 2022 - 15:56
L'album comunque mi sembra un frullato delle ultime istanze dei Radiohead, c'è un po' di The King of Limbs, ma addirittura ci sento eco dal periodo Kid A/Amnesiac.
Da una rece su rym
The Same = Like Spinning Plates + Everything In Its Right Place
The Opposite = Identikit + Down Is The New Up
You Will Never Work in Television Again = Bodysnatchers + Transatlantic Drawl + The Trickster
Pana-Vision = Suspirium + Pyramid Song + The Numbers
The Smoke = Punch-Up At A Wedding + Decks Dark + Lotus Flower
Speech Bubbles = Present Tense + Knives Out
Thin Thing = In Limbo + I Might Be Wrong + Identikit
Open the Floodgates = Daydreaming + Codex + Go Slowly
Free in the Knowledge = Bulletproof + Give Up The Ghost + Gagging Order
A Hairdryer = I Might Be Wrong + Little By Little
Waving a White Flag = Glass Eyes + Morning Bell/Amnesiac
We Don't Know What Tomorrow Brings = Where I End And You Begin + Ful Stop + Bangers And Mash
Skrting on the Surface = Scatterbrain + In Limbo + Reckoner
I mean, holy shit balls, if these comparisons don't whet your appetite...
#1124
Inviato 13 maggio 2022 - 16:36
Ho ascoltato il disco, avevo l'hype personale settato su altino, anche per via del live in streaming visto qualche mese fa, da cui avevo tratto un'impressione molto favorevole. La mia è solo una reazione da primo ascolto ma sono un poco deluso, sembrano davvero semplicemente i Radiohead (che, per carità, ad avercene) con un nome diverso. Dal vivo — sarà che i RH live non son mai riuscito a vederli — mi avevano colpito come più particolari. Comunque sia ci sono alcuni pezzi parecchio belli (la doppietta "Speech Bubbles"-"Thin Thing" mi ha stregato), mentre altri che nel concerto avevo trovato spaccassero nella versione del disco mi paiono più piatti e caricaturali. Il punto debole della formula, mi spiace dirlo, mi è parsa la performance di Thom Yorke, che nel concerto avevo apprezzato come piuttosto versatile vocalmente (con inflessioni soul qua e là che non m'aspettavo) mentre qui pare essere in gran parte dei brani capace di un'unico mood espressivo — il solito. Per il resto buono il florilegio di tempi dispari e delle consuete truccherie armoniche, volendo sono cose ormai un po' prevedibili ma non ci sputo certamente sopra. A conti fatti, direi un disco meno entusiasmante di quel che speravo ma comunque carino, coi suoi momenti e direi anche un po' più vispo delle ultimissime cose a nome Radiohead. Ci tornerò.
#1125
Inviato 13 maggio 2022 - 18:15
Nessuno dice che In Rainbows non sia un signor disco, anzi in quel momento storico era un disco quasi necessario per i Radiohead con alcuni brani veramente clamorosi, così come clamorosi sono alcuni pazzi di The King Of Limbs e varie b-sides dell'epoca (un pezzo su tutti: The Butcher), però per me i Radiohead erano la band di The National Anthem e delle incursioni jazz di inizi anni zero.
Lo ammetto, i dischi successivi a Hail to the Thief li ho ascoltati solo superficialmente e visto che non mi hanno preso, non ho perso altro tempo per entrarci.
Può essere un errore, come mi è successo con i Van Der Graaf Generator in cui avevo sempre ignorato il "secondo periodo" (Godbluff, Still Life etc), per poi ascoltarli
con più attenzione e scoprire che sono in parte anche migliori del periodo "d'oro".
Però la mia sensazione è che i Radiohead abbiano raggiunto un vertice così alto nel periodo OK Computer - Kid A - Amnesiac che era impossibile ripetere o restare a quel livello.
Infatti, Hail to the Thief è un bellissimo disco, ma parecchio inferiore a quei tre lì.
Ma si può anche vedere da un'altra prospettiva: magari ci fossero altri gruppi (recenti) che abbiano prodotto tre capolavori come questi dei Radiohead!
#1126
Inviato 13 maggio 2022 - 20:37
#1127
Inviato 13 maggio 2022 - 20:59
#1128
Inviato 14 maggio 2022 - 09:47
Per quel che mi riguarda il disco cresce ad ogni ascolto, fino a considerarlo davvero molto bello. La voce "lagnosa" di Yorke non mi ha mai dato fastidio, anzi forse è una delle cose che più mi ha assuefatta al gruppo.
#1130
Inviato 14 maggio 2022 - 14:27
Ma è tipo un nuovo "The Bends"? (magari...)
"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)
"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)
"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)
#1132
Inviato 17 maggio 2022 - 09:29
A me sta sorprendendo la grazia, l'eleganza con il quale i pezzi sono legati tra loro. Non vedevo questa armonia da almeno vent'anni in un "loro" disco.
#1133
Inviato 17 maggio 2022 - 16:55
Mi aspettavo un disco più thebendsiano, ma sono comunque soddisfatto perché le chitarre di Greenwood giocano un ruolo cruciale.
#1134
Inviato 17 maggio 2022 - 17:07
non capisco per quale motivo abbiano usato un nome fittizio.
Beh, lo sai senz'altro ma qualcuno deve dirlo: perché la formazione non è la stessa, tutto qui. (Poi ovviamente se la sono venduta bene, creando aspettative in parte esagerate).
#1135
Inviato 17 maggio 2022 - 18:23
Bel trip. Miglior disco di musica cosmica e senza gravita' che mi sia capitato di ascoltare da un pezzo.
#1136
Inviato 17 maggio 2022 - 19:30
#1137
Inviato 17 maggio 2022 - 20:33
Mi avevano fregato con quella schifezzuola di You'll Never Work In Television Again e poi mi tirano fuori una gemma come Open the Floodgates. Bastardi.
E pure nel resto del disco ci sono dei bei pezzi sparsi qua e là. Veri bastardi.
Stavolta penso ignorerò i testi.
Io onestamente non lo sento come un disco dei Radiohead, al di là degli input principali di Yorke e Greenwood percepisco che c'è una parte mancante dalla formazione solita.
"I think I just feel how everyone feels, which is I have three or four really great folk albums in me."
"Small critically acclaimed movies about lesbians learning how to recycle"
#1138
Inviato 19 maggio 2022 - 09:21
Nuovo ascolto e mi sono definitivamente lasciato andare. E' un buon disco, non è un capolavoro semplicemente perché non vuole esserlo, ma tutti i pezzi suonano freschi, armonici, non forzati. E' un flusso naturale di tredici pezzi (difficile di questi tempi attirare l'attenzione dell'ascoltatore con tredici pezzi) che scorre via tra pianoforti, batterie, fiati e la voce di Thom Yorke. A me sta piacendo e sorprendendo tanto perché non mi aspettavo questa roba.
#1139
Inviato 26 maggio 2022 - 10:55
Tanta fuffa, ma mi tengo assolutamente Speech Bubbles, Open the Floodgates, e Free in the Knowledge.
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#1140
Inviato 16 giugno 2022 - 08:50
E' un buon disco, non è un capolavoro semplicemente perché non vuole esserlo
Io invece mi sono fatto l'idea che si siano inventati un nuovo nome non solo per avere le mani piu' libere, ma in un certo senso anche per non esporre troppo un album dalle ambizioni anzi molto "capolavorose". Non sono certo scemi e lo sanno bene che il marchio RH e' tanto amato quanto un facile bersaglio. E che ormai chi li ama e' molto piu' prudente e frenato di chi non li sopporta.
Esponendomi alle nefaste influenze, io azzardo: per lo meno un grandissimo album. Le vibrazioni alla Wicker Man del video di Free in the Knowledge dicono tanto, e' un horror esoterico un po' inquietante e un po' lenitivo - un mood che mi sembra di cogliere anche in altri dischi post-pandemia di questi mesi. Un trip "kraut" sviluppato attraverso distinti blocchi narrativi: la quotidianita' allucinata delle prime canzoni (dove anche You'll Never Work In Television Again acquista un suo senso e una sua forza), il viaggio nottorno a "eyes wide shut" di quelle centrali, quel "qualcosa" da brividi che sorge nell'alba inquietante di Waving A White Flag. E l'ambiguo fatalismo del dittico finale, tra la certificazione d'irrilevanza di We Don't Know What Tomorrow Brings e la rassegnazione quasi pacificata di Skrting on the Surface.
Insomma, oh:
#1141
Inviato 16 giugno 2022 - 09:59
Ho preso il vinile, lo voglio riascolare in formato fisico e farmi un'idea definitiva. Di certo rosico per non aver preso i biglietti dei loro concerti italiani.
#1142
Inviato 16 giugno 2022 - 11:05
ah non è una tribute band dei Radiohead?
a parte le battute idiote, è tutto molto affine al sound della band, ripulito di certe forzature degli ultimi lavori. Il fatto che tutti ci tornino e che in molti casi cresca con gli ascolti (e anche per me è così) la dice lunga sulla bontà dell'operazione. bene, ma non benissimo
#1143
Inviato 16 giugno 2022 - 11:09
#1144
Inviato 06 luglio 2022 - 19:44
Forse dipende dal fatto che non seguo assiduamente i Radiohead dai tempi di In Rainbows, ma questo disco a nome Smile mi sta piacendo un sacco. Senza stare a farla troppo lunga, il mio pensiero viene riassuto qui:
A me sta sorprendendo la grazia, l'eleganza con il quale i pezzi sono legati tra loro. Non vedevo questa armonia da almeno vent'anni in un "loro" disco.
I pezzi sono emotivi e trascinanti, il sound stellare, Yorke miagola ma non troppo per i suoi standard. Le canzoni imboccano spesso un buon senso melodico, o per lo meno una strumentazione interessante che riesce a portare avanti il pezzo senza troppi giri a vuoto.
(Unico appunto da fantacalcio: avrebbero dovuto assumere la nostra Magaletti alle percussioni, per modificare definitivamente il "Radiohead sound" verso un vero tocco avant-jazz, altrimenti che si fanno a fare i side project?).
#1145
Inviato 07 luglio 2022 - 08:59
Io credo che dal vivo siano anche più sperimentali, non so ho questa sensazione. Pare che abbiano anche proposto pezzi inediti, mi aspetto altro materiale da questi Smile.
#1146
Inviato 07 luglio 2022 - 10:47
Io credo che dal vivo siano anche più sperimentali, non so ho questa sensazione. Pare che abbiano anche proposto pezzi inediti, mi aspetto altro materiale da questi Smile.
Beh, non credo possano proporre un live di 45 minuti con soli pezzi da quest'album.
Comunque concordo con Damy, l'atmosfera è molto simile a quella di A Moon Shaped Pool, ma lì si sentiva la mancanza di un filo conduttore (per forza di cose, i pezzi erano stati composti in anni differenti) mentre qui anche quel paio di pezzi meno riusciti è ben inserito ed amalgamato
#1147
Inviato 11 giugno 2023 - 18:05
POPOLARE
Ricordo che ne lessi al momento dell'uscita sulla rivista cartacea Tutto Musica, che lo premiò con cinque stellette e un ampio articolo. Conoscevo ben poco i RH – avevo forse senticchiato Ok Computer e Kid A grazie a una compagna di classe piuttosto sveglia – ma quell'articolo mi fece capire quale ruolo rivestivano nel panorama del rock alternativo, appena varcato il terzo millennio. Quella copertina così satura di parole sghembe, colori accesi e caos ordinato, mi evoca ancora adesso la stessa sensazione di timore reverenziale e penso che, al di là del mutare dei gusti che tutti inevitabilmente ci coglie, il sound creato in quel primo lustro del Duemila sia riuscito a mantenersi non solo attuale ma sostanzialmente inimitabile, l'aguzza e al contempo fragile scorza di un pathos tragico che non riesco a percepire come una "posa"; è una musica che, magari anche inconsciamente, ci ha davvero scavati a fondo, e lì permane.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#1148
Inviato 12 giugno 2023 - 06:28
Rimane il disco che me li ha fatti conoscere, ricordo che lo ascoltavo di notte con un lettore cd portatile. Sono 15 pezzi che raccontano 15 storie differenti con suoni differenti tra loro. E' un po' Ok Computer, un po' Kid A, una via di mezzo molto efficace. Nel complesso un ottimo disco forse l'ultimo grande disco dei Radiohead.
Sicuramente un disco politico, arrabbiato, deluso, rock. Gran testi di Yorke
#1150
Inviato 12 giugno 2023 - 09:46
In Rainbows è l'esatto contrario di Hail To The Thief. E' un disco sereno, romantico, appassionato. I Radiohead per me sono quelli politici, arrabbiati, paranoici. In Rainbows è un gran bel disco ma quelli sono Radiohead più "imborghesiti" se vogliamo.
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