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Il thriller all'italiana


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74 replies to this topic

#51 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 12 febbraio 2019 - 17:03

La morte risale a ieri sera (Duccio Tessari, 1970)
 
 
la-morte-risale-a-ieri-sera-locandina.jp
 
Duccio Tessari dimostra di saper dire la sua non solo in ambito western.
 
Tratto dal romanzo di Scerbanenco "I Milanesi ammazzano il sabato" (in realtà nel film Duca Lamberti si trasmuta in commissario di polizia, espediente già adottato da Fernandone Di Leo ne "I ragazzi del massacro"), la pellicola mette in scena una bituminosa storia di prostituzione, menomazione mentale e ninfomania, sullo sfondo di una Milano davvero torva e per nulla edulcorata o riletta in chiave pop, come spesso avveniva nei film di genere italiani di quel periodo, ancorché violentissimi e truculenti.
 
Il modello di riferimento, più che il giallo nostrano di matrice baviana/argentiana/lenziana (d'altronde, "L'uccello con le piume di cristallo" è coevo, e dunque la miccia dell'ordigno giallo era stata appena appicciata), pare quasi essere quello del più asciutto e introspettivo polar francese, per quanto non manchino alcuni elementi chiave del thriller e del poliziesco italici.
 
Il risultato è davvero eccellente ed anche a suo modo originale (il mood che si respira, come ho accennato, è più accostabile a film sui generis, vagamente melvilliani, quali "Un detective" di Romolo Guerrieri che non al filone del giallo sexy e/o orrorifico), grazie sicuramente all'ottimo materiale di partenza, ma anche alle ottime interpretazioni di Raf Vallone, nelle vesti di un padre disperato, e Frank Wolff, che incarna in maniera impeccabile un commissario di polizia assolutamente lontano dallo standard callaghaniano (!?) del poliziottesco: molto più umano, intimamente lacerato e sinceramente disilluso.
 
Ottima la colonna sonora di Gianni Ferrio; ci sono pure un paio di brani cantati da Mina.

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#52 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 17 aprile 2019 - 14:40

Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (Sergio Martino, 1972)

2h6y9t2.jpg

Buono come lo ricordavo. Se c’è una cosa di cui bisogna dare atto a Martino è di avere cambiato registro in tutti i thriller che ha girato, tenendo ferma solo la parte ‘argentiana’ (cioè gli omicidi cruenti e all’arma bianca) che però sembra spesso solo uno specchietto per allodole in film che invece sono totalmente diversi da quelli di Argento. Questo suo quarto giallo si ispira vagamente al Gatto nero di Poe, è costruito su una trama lambiccata e piena di (improbabili) colpi di scena che però non annoia mai (anche se più grazie all’impianto visivo che non per la bontà della scrittura) e si regge su una riuscita atmosfera morbosa e malsana, sull’istrionica interpretazione di Luigi Pistilli, perfetto nella parte dello scrittore alcolizzato e nevrotico, e sull’avvenenza della Fenech, all’apice del suo magnetismo, che in pratica si tromba tutti i personaggi del film. La Strindberg in una parte più difficile e intensa è però ancora più brava. Girato sui Colli Euganei (a Montagnana e a Villa Cavalli a Teolo), a due passi da dove abito io.


  • 3

#53 Tom

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Inviato 17 aprile 2019 - 14:51

E' praticamente la versione exploitation di "Un tranquillo posto di campagna" di Petri, girato mi pare sempre dalle tue parti.

Tutti e due film parecchio fighi.


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#54 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 17 aprile 2019 - 15:13

Quello di Petri non lo conosco, ma vedo che è stato girato proprio nella stessa villa, in effetti:

https://www.collieug...-cavalli-lugli/
villa-lugli-cavalli_1.jpg
Una di queste domeniche vado a vederla...


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#55 Tom

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Inviato 17 aprile 2019 - 15:21

Ah, addirittura. Ecco perche' tendo a sovrapporli.


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#56 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 18 aprile 2019 - 09:12

I corpi presentano tracce di violenza carnale (Sergio Martino, 1973)

15yyww0.jpg

Forse il miglior giallo-thriller martiniano. Sicuramente quello più compatto e che si muove più apertamente in territori argentiani. Mentre nei precedenti film la figura dell’assassino guantato veniva inserita all’interno di trame intricate e un po’ arzigogolate in questo psicologie e motivazioni dei personaggi vengono azzerate e centro e motore di tutta la vicenda sono le coreografie degli omicidi e relative mutilazioni, tutte di grande ricercatezza stilistica e nelle quali il regista calca pesantemente sul pedale del gore, tanto che in America - dov’è conosciuto col titolo Torso - il film diventò un piccolo cult-movie dei circuiti dei drive-in e viene a tutt’ogi considerato un precursore del cinema slasher. Non c’è un vero personaggio principale ma una galleria di personaggi, soprattutto femminili (con un comparto di attrici, come sempre in Martino, di tutto rispetto: di personale rispetto al genere Martino ci inserisce l’erotismo, con la solita ampia profusione di scene di sesso softcore), che vengono fatti fuori uno dopo l’altro in un gioco al massacro che si conclude in sequenza d’assedio dentro una villa di notevole tensione.
Belle le location italiane tra Perugia (e bisogna dire che il collegamento tra questa vicenda di studentesse americane assassinate e un celebre fatto di cronaca nera degli ultimi anni viene abbastanza automatico) e l’Abruzzo.


  • 4

#57 woody

    Classic Rocker

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Inviato 18 aprile 2019 - 16:37

Sono d'accordo su Torso il miglior Martino, inclusi poliziotteschi, le commedie mai viste se non qualcuna quando avevo meno di 12-13 anni, mi mancano pure quelli di avventura di fine 70.

 

L'altro con Pistilli invece come dicevo più sopra mi aveva annoiato, anche se a dire il vero qualcosa di interessante c'era e manco a dirlo pure Un tranquillo posto di campagna era stato l'unico Petri a non convincermi, nonostante la grandissima colonna sonora di Morricone e una scena centrale (mi sembra fosse un incubo) veramente riuscita. Franco Nero, mi dispiace per i b-movie aficionados, ma è attore piuttosto di legno, per niente naturale o spontaneo, sembra sempre che stia cercando di ricordarsi la battuta e che cosa deve fare, mai in parte.

Dice che La montagna del dio cannibale e L'isola degli uomini pesce siano da guardare? Pure gli appassionati hanno pareri non troppo convinti su quei film (spero di essermi ricordato i titoli che non ho controllato)


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#58 woody

    Classic Rocker

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Inviato 14 agosto 2019 - 17:04

Ho appena trovato una serie di interviste a Sergio Martino, vi linko quelle in topic

 

La coda dello scorpione

https://www.youtube....h?v=87m_wfkxoIU

Martino qui si vanta di aver inventato il genere "splasher", cioè non si vanta, dice solo che gli americani gli hanno riferito questa cosa, glielo dicono in riferimento al suo giallo successivo I corpi presentano tracce di violenza carnale (incredibile quanti film siano "il primo slasher": Psycho, Sei donne per l'assassino, Reazione a catena, Bava ne ha girati due di primi slasher addirittura  asd , Non aprite quella porta, Halloween...)

 

Il tuo vizio è una stanza chiusa
https://www.youtube....h?v=CbJq4Vrmw3s

 

Ce ne sono altri ma non parlano dei thriller, da Giovannona coscialunga e 2019 dopo la caduta di New York


  • 0

#59 Tom

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Inviato 22 ottobre 2020 - 08:54

dove-comincia-la-notte-1991-maurizio-zac

 

1991 Dove comincia la notte di Maurizio Zaccaro

Rivisto dopo la sbiaditissima visione di piu' di un quarto di secolo fa, me lo ricordavo un buon film, invece e' un gran film che meriterebbe di essere rivalutato in pompa magna. Lo si trova su youtube poveramente - ma in qualche modo anche coerentemente - rippato da una vecchia VHS. Googlando si fa persino fatica a trovarne fotogrammi decenti, l'unica facilmente reperibile e' la dozzinale  locandina con sangue e coltellacci che lo spaccia per un film totalmente diverso. Narrativamente infatti rientra nel genere quasi a pelo, essendo piu' un drammatico-gotico, dove piu' che sul piano fisico le cose si risolvono (o, meglio, si aggrovigliano) sul piano psicologico. Pero', porca miseria, se e' inquietante. Vedendolo stanotte gli ordinari scricchioli della casa e del frigo mi hanno fatto voltare la testa un paio di volte. Si incastra perfettamente nel filone thriller di Pupi Avati, sceneggiatore e chiaramente mentore del regista esordiente, ma riflette benissimo anche il clima twinpeaksiano dell'epoca. Regia e sceneggiature quadratissime, bella colonna sonora, attori cosi' cosa', ma con le facce giuste e serviti da un buon doppiaggio. Qui una recensione approfondita che condivido e che ben controbatte anche su certi presunti difetti del film. 


  • 5

#60 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 22 ottobre 2020 - 09:01

Lo vidi  negli anni 90 a un passaggio televisivo e a onor del vero mi sembrò subito un mezzo capolavoro, molto migliore della quasi totalità dei film italiani che venivano esaltati all'epoca (Salvatores, Tornatore ecc)  ma da allora non l'ho più rivisto.


  • 1

#61 Tom

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Inviato 27 ottobre 2020 - 16:46

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1979 Il filo e il labirinto
- Il sognatore, di Paolo Fondato
- Dietro la tenda scura, di Stefano Calanchi
- Sono già stato qui, di Nanni Fabbri
- L'armadio, di Biagio Proietti
 

Once Upon a Time in... RAI. In un certo senso il decennio thriller si concludeva con una delle ultime produzioni RAI in bianco e nero, "Il filo e il labirinto", miniserie antologica di quattro episodi sul paranormale, argomento allora molto in voga. Trasmessa a fine estate del '79, e' in effetti una serie che sprizza autunnalita' ad ogni fotogramma. La lezione di Argento & Co e' ben visibile (a cominciare dall'importanza dedicata al decor e all'arredamento), ma piu' che sulla suspense gli episodi puntavano su un'atmosfera angosciosamente malinconica, che per altro lascia ancora il segno, anche perche' le storie sono nerissime e senza speranza. Dagli anni 80 in poi diventera' inimmaginabile che la RAI produca roba nel segno di Kafka (Sono già stato qui) o del Bergman piu' nero (L'armadio). Lo stile e' quello degli sceneggiati anni 70, quindi attori di impostazione teatrale (tra cui qualche doppiatore storico), fotografia di classe, commenti musicali di alta scuola "library", un elegante grigiore borghese e un ritmo sonnambolico. Questi due ultimi elementi molti li trovano indigesti, io li trovo quasi poetici.

 

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  • 4

#62 dick laurent

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Inviato 14 agosto 2021 - 06:26

approfittatene finchè dura:

https://www.youtube....F2XLRyGw/videos

 

e sul gotico (Good C6?):

https://www.youtube....1Qoa290w/videos


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#63 ubik

    mainstream Star

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Inviato 14 agosto 2021 - 11:59

 

 

e sul gotico (Good C6?):

https://www.youtube....1Qoa290w/videos

 

 

:wub:  :wub:  :wub:


  • 0

#64 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 14 agosto 2021 - 12:39

che roba hai trovato dick...


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#65 dick laurent

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Inviato 14 agosto 2021 - 13:43

che roba hai trovato dick...

 

Si davvero, spero di sbagliarmi ma temo non dureranno troppo a lungo. 


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#66 woody

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Inviato 14 agosto 2021 - 16:45

Ho dato un'occhiata ai thriller, c'è qualcosa consigliabile fra tutti quei titoli? Così a occhio mi sembrano i peggiori del genere, ma magari si trova pure qualche chicca.

Non mi sto lamentando sia chiaro, dick ha fatto benissimo a condividere.

Fra le curiosità metterei Il Prato macchiato di rosso, purtroppo si trovano solo copie sforbiciate per la tv, mai riuscito a vedere la versione integrale
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#67 dick laurent

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Inviato 14 agosto 2021 - 17:00

Ho dato un'occhiata ai thriller, c'è qualcosa consigliabile fra tutti quei titoli? Così a occhio mi sembrano i peggiori del genere, ma magari si trova pure qualche chicca.

Non mi sto lamentando sia chiaro, dick ha fatto benissimo a condividere.

Fra le curiosità metterei Il Prato macchiato di rosso, purtroppo si trovano solo copie sforbiciate per la tv, mai riuscito a vedere la versione integrale

 

mi sa che qualcuno tipo Tom può essere decisamente più utile di me. Dei pochi che ho visto al volo direi per esempio che Un tranquillo posto di campagna è notevole, con una gran regia e colonna sonora sperimentale di Morricone assai interessante. Film molto sui generis va detto, di quei titoli più autoriali con aspetti thriller/giallo o anche horror ma che poi sono qualcos'altro, tipo Blow up, Ondata di calore, La morte ha fatto l'uovo e simili. Anche La ragazza che sapeva troppo lo ricordo valido, un Bava in bianco e nero con grande fotografia.


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#68 woody

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Inviato 14 agosto 2021 - 17:07

Si visti entrambi ma quelli in effetti non possono essere considerati minori nel genere. Petri è appunto un autore (mi sembra nella pag prima esprimevo un'opinione su quel film) e Bava è l'iniziatore. Però vedo che la maggior parte dei titoli è roba che pure gli aficionados tendono a non considerare troppo riusciti, per questo chiedevo consigli
  • 0

#69 dick laurent

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Inviato 14 agosto 2021 - 17:46

e La Donna del lago (da non confondere col quel filmetto mediocrissimo e molto più recente La ragazza del lago, che pure ne riprende un po' le atmosfere) l'hai visto? Anche quello è un giallo/thriller molto bello.


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#70 woody

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Inviato 14 agosto 2021 - 21:44

e La Donna del lago (da non confondere col quel filmetto mediocrissimo e molto più recente La ragazza del lago, che pure ne riprende un po' le atmosfere) l'hai visto? Anche quello è un giallo/thriller molto bello.

Si, valido pure quello.

L'iguana dalla lingua di fuoco di Freda provai a vederlo ma soffriva di attori e atmosfera troppo ingessati e smisi ben presto.
Il gatto dagli occhi di giada di Bido lo vidi eoni fa, ricordo che non mi fece impazzire ma se a uno piace il genere credo valga la pena tentare (Frusciante ad esempio lo incensa in uno degli ultimi video di consigli).
Stesso giudizio per La tarantola dal ventre nero di Cavara.
La notte che Evelyn uscì dalla tomba di Miraglia me lo ricordo meno peggio di quanto mi aspettassi, può divertire se si è dell'umore giusto per un trash anni 70 e se si sopporta la recitazione di Anthony Steffen.
Murderock di Fulci parecchio bruttino e noioso, praticamente Flashdance in salsa horror con le musiche di Keith Emerson.
La vittima designata dicono che non sia male, ma più un film drammatico che un thriller, però non posso confermare non l'ho mai visto.
Milano calibro 9 ovviamente è un classico.
Orgasmo, come gli altri due gialli di Lenzi pre-Argento sono invecchiati malissimo, scene erotiche ultrapatinate e legnosissime, trame arzigogolate ambientate nell'alta borghesia del tempo.
Quello di Cozzi altro giallaccio sgangherato ma vedibile, quello di Martino è a mio parere il meno riuscito dei 5 gialli di inizio carriera ma se ricordo bene era piaciuto a diversi utenti qui dentro.
Vedo che ci sono anche sceneggiati TV della durata di 3-4 ore ma non mi sono mai avventurato in imprese simili.
Doppio delitto di Steno potabile ma piuttosto fiacco, credo che uscì sulla scia del successo del bel film di Comencini La donna della domenica come pure Giallo napoletano di Corbucci, tutti e tre Matroianni come protagonista.

Tutto il resto non lo conosco


  • 1

#71 bluetrain

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Inviato 05 febbraio 2022 - 14:01

Spasmo (Umberto Lenzi, 1974)

 

41254.jpg

 

Ritorno alle sue origini gialle per Lenzi ("Paranoia", "Orgasmo", "Così dolce... così perversa"), con questa ambientazione nell'alta borghesia dipinta in modo sempre più malato (letteralmente) e afflitta da decadenza e corruzione morale, che ne conferma in qualche modo la sua vena (per quanto blanda) politica, di norma assente all'interno dello spaghetti thriller.

Siamo comunque piuttosto lontani dai cliché argento-baviani del genere o dalle sue derive sexy, ormai ampiamente codificati all'epoca, sia nella forma, con una fotografia piuttosto cupa e poco sgargiante (temo anche per via di una produzione piuttosto povera che non ha consentito grandi margini di manovra), che nei contenuti (perdio, dov'è l'assassinino mascherato e misterioso con i guanti di pelle?), poveri di sangue e fanciulle alleggerite dall'inutile fardello del volgare vestiario, ma in compenso conditi con succulenti e inquietantissimi manichini di donna strapazzati nei modi più turpi.
In fin dei conti, la trama strizza decisamente più l'occhio all'albionico Alfredone che non ai coevi compatrioti, tirando comunque fuori un film colmo di cupa paranoia e con un finale piuttosto efficace e di tutto rispetto.  
 
spasmo_03.jpg?fit=737%2C297&ssl=1

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#72 Tom

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Inviato 20 aprile 2022 - 22:42

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1995 Voci Notturne

Scritto da Pupi Avati e diretto da Fabrizio Laurenti e' uno sceneggiato (uso un termine gia' all'epoca desueto perche' come modi e' qualcosa di molto vicino ai prodotti televisivi anni 70) in cinque puntate di un'ora e venti ciascuna, trasmesso con scarsissima convinzione e a mo' di tappabuchi dalla RAI a fine estate 1995, per poi farlo sparire. Diventato un culto tra i pochi che l'avevano visto, la sua piccola fama verra' alimentata attraverso la nascente internet e con la ricerca delle rarissime vhs di chi aveva registrato i cinque episodi. La RAI ci mettera' quasi vent'anni prima di riproporlo e renderlo disponibile in una degna versione digitale. Personalmente ne avevo visto per caso proprio gli ultimissimi minuti dell'ultima puntata all'epoca della messa in onda e ne ero rimasto intrigato.  Finalmente recuperato (su youtube si trovano sia gli episodi rippati da quelle eroiche vhs, sia la versione digitale) e' andato oltre le mie aspettative. Davvero una figata di serie, intrigante, ingegnosa e in molti punti fottutatamente inquietante, con molti leitmotiv della poetica gotica di Avati, a cominciare dalla presenza di una vecchia inquietante allettata in una casa inquietantissima. 

 

Come "giallo all'italiana" siamo piu' dalle parti del mystery esoterico stile Pendolo di Foucault che non ai thriller truculenti alla Casa della finestre che ridono o Zeder. Non e' neanche troppo nascosto l'intento di Avati di costruire il suo "Twin Peaks": l'inizio con il rinvenimento di un cadavere nel fiume, la stuttura corale, il ritmo lentissimo, i molti misteri lasciati alla fantasia dello spettatore, il surreale che irrompe nella struttura procedural realistica (per una volta si mostra come davvero si svolgono le indagini su un crimine in Italia, con tutte le varie gerarchie e gli intoppi burocratici) e l'uso "mimetico" delle forme delle convenzioni televisive. Un autentico ufo nell'asfissiante fiction italiana di quegli anni.

 

E seguendo il filo di questo serie...

 

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1994 La stanza accanto Fabrizio Laurenti

L'anno prima di Voci notturne Pupi Avati aveva preso le misure di Fabrizio Laurenti, gia' regista di un paio di tardi horror splatter, affidandogli un'altra sua sceneggiatura, mentre lui sempre in USA girava il thriller drammatico "L'amico d'infanzia", che pure ha numerosi collegamenti con Voci Notturne. Ambientato in America nel 1940, con il sottotema dei profughi polacchi fuggiti da Hitler ridiventato di tragica attualita', e' un thriller psicologico che si muove sulla falsariga del piccolo capolavoro Dove comincia la notte, a cui mi sa che strappa il triste primato di essere ancora piu' misconosciuto e dimenticato. Non si raggiungono quei livelli di inquietudine e originalita', ma e' comunque un gioiellino, dove l'ambientazione sudista e' curata e pian piano monta una bella tensione che esplode efficacemente nel finale. Anche questo si recupera su youtube, ma solo in versione "eroica".

 

Ennesime riprove che Pupone Avati poteva essere un John Holmes del genere invece che un normodotato nei drammini dei tinelli.


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#73 woody

    Classic Rocker

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Inviato 21 aprile 2022 - 13:17

Di questo Laurenti ho appena visto il doc "Piero Vivarelli, life as a B-Movie". Non conoscevo questo Vivarelli ma il documentario è perlomeno curioso, anche se non mi sembra che questo Vivarelli abbia fatto poi granchè come regista.


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#74 Tom

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Inviato 21 aprile 2022 - 14:47

Io Vivarelli ce l'ho presente solo per "Il dio serpente" (che non e' un film su un bestemmiatore toscano, ma un film "voodoo" con una fotonica Nadia Cassini quasi sempre nuda o mezza nuda) e per l'orrido film su Satanik, dove a fargli da aiuto regista c'era proprio un giovane Avati, che dichiaro' di essere passato alla regia proprio perche' "se Vivarelli era buono come regista, ero buono anch'io". asd


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#75 Kerzhakov91

    Born too late

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  • LocationSan Pietroburgo, Russia

Inviato 22 aprile 2022 - 08:22

"Voci notturne" mi intriga, ne ho sempre sentito parlare appunto come il "Twin Peaks italiano" (o quantomeno come un tentativo di ricreare quelle atmosfere). 


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