Lo strano vizio della signora Wardh (Sergio Martino, 1971)
Questo ero sicuro di averlo già visto ma o non ne ricordavo proprio nulla oppure più probabilmente lo confondevo con un altro giallo di Martino. Anche perché lo rammentavo come una discreta palla invece è un vero gioiellino. Forse non a livello di trama (che come si diceva sul topic di Suspiria in prodotti di questo tipo è abbastanza accessoria) ma senz'altro a livello di ‘confezione’: la regia stilosa di Martino, l’eleganza della fotografia, le scenografie, la colonna sonora di Nora Orlandi che è una quelle di ti si piantano in mente, le location prima viennesi e poi spagnole, la Fenech ventenne che è probabilmente quanto di più vicino sia mai esistito a una dea scesa sulla Terra e che riempie ogni fotogramma in cui appare con il suo magnetismo.
Il film era originariamente stato progettato per seguire la moda di quel filone sexy-thriller (vedi il titolo che allude a chissà quale perversioni che nel film non si vedono proprio) originato dai gialli di Lenzi con Carroll Baker di cui parla Tom nel primo post di questo thread ed infatti abbonda in scene erotiche e di nudo (molto all'acqua di rose, ma sicuramente audaci per l’epoca), ma dopo l’uscita dell’Uccello dalle piume di cristallo venne riaggiustato per sfruttare l’onda del successo del capostipite argentiano aggiungendo la figura dell’assassino con il rasoio e i guanti neri, nonché ovviamente diverse sequenze efferate di omicidi all’arma bianca (la più riuscita delle quali è quella nel parco dello Schönbrunn che potrebbe poi essere stata ripresa dallo stesso Argento per Quattro mosche di velluto grigio).,
Da questo film Martino partirà poi per realizzare un proprio mini-filone di thriller argentiani altrettanto truculenti ma più spinti sul lato erotico (sempre relativamente ai tempi si intende).
Il film é bello e concordo con la tua analusi. Quando lo vidí, però, rimasi un po' deluso dal culo troppo piatto di Edwige, assolutamente non all'altezza delle zucche. Mi scuso per l'appunto eccessivamente tecnico, ma andava detto.