No country for old men
#1
Inviato 22 febbraio 2008 - 12:51
E' uscito oggi e io l'ho visto quest'inverno a New York, insieme a Juno e a I am Legend.
No Country for Old Men... mi sembra che sia un verso di Yates. Il libro di McCarthy è molto bello e questo nuovo dei Coen riesce perfettamente a coglierne lo spirito e va' pure oltre. L'ho visto vicino al Lincoln Center di NY. Piccola premessa: i Coen lavorano molto sugli slang dei vari stati e questa volta è stato scelto il texano; quindi quando parla Tommy Lee Jones-originario di San Saba- non si capisce nulla, tranne il monologo iniziale quasi identico al libro.
La storia è quella di un cacciatore, Llewellyn Moss, che riesce a impadronirsi di una valigetta piena di milioni di dollari trovata vicino la scena di un delitto. Forse è possibile cambiare la vita con quella e diventare felici... Sulle sue tracce da una parte c'è l'assassino Chigur e dall'altra c'è lo sceriffo che in fondo crede ancora nella giustizia. Ma gli uomini sono cambiati.
E' un film alla Fargo sicuramente, per il tema dei soldi e della felicità, che pur non arrivando a quei livelli-di capolavoro-ci va' molto vicino. Merito di una sceneggiatura solida che lascia col fiato sospeso dall'inizio alla fine. Ci sono sicuramente scelte stilistiche particolari: l'inizio lento in cui vengono riprese fedelmente le descrizioni del libro-dei paesaggi, delle strade, dei personaggi in silenzio...- con dialoghi ridotti all'osso è omaggio a un cinema vecchio stile, tra John Ford e il miglior Malick. La seconda parte è un solido western metropolitano dove il grandissimo Javier Bardem si cimenta in un altro perfetto ruolo da villain. E' crudele, è pericoloso-ancora più della peste, dice uno dei protagonisti- e se lo incontri devi avere solo tanta fortuna: Testa o croce? Tante volte assassini hanno fatto giochetti simili, ma il risultato qui è veramente angosciante, quasi da film horror. Insomma fa' sembrare i membri della famiglia Firefly, la famiglia Addams. Oltre a lui fanno la loro figura il protagonista Josh Brolin, visto di recente in Planet Terror, Woody Harrelsoon e il già citato Tommy Lee Jones. L'unica donna è la brava e bella Kelly MacDonald e anche lei ci sa fare-ricordate Trainspotting?-. Ci sono pure delle gustosissime aggiunte surreali in puro stile Lebowski. Insomma i Coen non potevano fare di meglio e lasciano la strada aperta a quello che potrebbe essere il loro capolavoro assoluto.
8 (a una seconda visione, capendo cosa dice Tommy Lee Jones, potrò forse dargli 9)
PS: possibilmente andatelo a vedere in inglese coi sottotitoli. Il doppiaggio sembra pessimo da quanto ho sentito nel trailer
#2
Inviato 22 febbraio 2008 - 13:42
(...) Insomma i Coen non potevano fare di meglio e lasciano la strada aperta a quello che potrebbe essere il loro capolavoro assoluto.
sì, va a imprimersi senza dubbio tra i più significativi di questi autori d'eccezione; ho avvertito costantemente la loro impronta e quel senso ineluttabile inesorabile, letale, tenendo a mente soprattutto il torbido esordio noir "Blood Simple." (1984) che affiora subliminale. L'opera più vicina a cui quest'ultimo riconverge temi, ambienti e taglio complessivo, semmai con meno licenza e ancora più algido, perturbante livore.
Lo rivedrò a breve, è un film che va almeno rivisto una seconda volta a distanza di tempo.
#3
Inviato 22 febbraio 2008 - 13:52
Apriamoci un topic apposito.
Ecco un altro vanesio...
Il doppiaggio è ottimo..
#4
Inviato 22 febbraio 2008 - 15:44
bardem best villain, ever.
#5
Inviato 22 febbraio 2008 - 17:01
#6
Inviato 22 febbraio 2008 - 18:59
Oggi su Repubblica breve ma divertente incontro al vertice tra teste geniali: i Cohen conversano con Cormack McCarthy. Se da questi tre non esce il capolavoro, smetto di guardare film.
Allora fatti una scorpacciata prima di vederlo. Oppure ritira le tue parole.
#7
Inviato 23 febbraio 2008 - 00:43
Visto due volte di seguito. Sono senza parole. ASSOLUTO.
Il più bel noir uscito al cinema dai tempi di Heat, non a caso altro film melvilliano fino al midollo. Ma se Mann saccheggiava a piene mani (e sublimemente) Le deuxième souffle, i fratelli Coen attingono altrettanto sontuosamente a Le samouraï. E lo fanno in un modo così intelligente e ispirato che sono assolutamente certo che non se ne sarà (ancora) accorto nessuno: Anton Chigurh, che è già diventato l'idolo di noi tutti, altro non è che una versione rivista e corretta del Frank Costello (Jef nell'originale) di Jean-Pierre Melville. Non sto a spiegare il perché e soprattutto il percome, ma chiunque abbia visto il film di JPM non potrà negare l'esattezza del riferimento. Certo, c'è anche il Siegel di Charley Varrick, probabilmente il Frank Tuttle di This Gun for Hire (prototipo dello stesso film di Melville), e, ipotesi eccentrica, lo splendido Missouri di Arthur Penn, ma Le samouraï costituisce costante sottotesto.
+
=
Voto: 10
#8
Inviato 23 febbraio 2008 - 01:12
Premetto che il film sta nel thread sbagliato, il topic appropriato sarebbe quello di Melville.
(...)Le samouraï costituisce costante sottotesto.
Voto: 10
speravo caldamente in una reazione simile, rispolvero quel Melville prima di subito, e torno a vedere il film una seconda volta.
Sssssssssssìììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!
#9
Inviato 23 febbraio 2008 - 09:29
Voto: 10
è bastato questo per avermi convinto, domani ci vado.
spero di poter essere d'accordo con te.
sergente welsh: solo in mezzo alla gente
mi sono innamorato di un'attrice hard
Non morite come me
#10
Inviato 23 febbraio 2008 - 11:03
Il più bel noir uscito al cinema dai tempi di Heat, non a caso altro film melvilliano fino al midollo. Ma se Mann saccheggiava a piene mani (e sublimemente) Le deuxième souffle, i fratelli Coen attingono altrettanto sontuosamente a Le samouraï. E lo fanno in un modo così intelligente e ispirato che sono assolutamente certo che non se ne sarà (ancora) accorto nessuno: Anton Chigurh, che è già diventato l'idolo di noi tutti, altro non è che una versione rivista e corretta del Frank Costello (Jef nell'originale) di Jean-Pierre Melville. Non sto a spiegare il perché e soprattutto il percome, ma chiunque abbia visto il film di JPM non potrà negare l'esattezza del riferimento. Certo, c'è anche il Siegel di Charley Varrick, probabilmente il Frank Tuttle di This Gun for Hire (prototipo dello stesso film di Melville), e, ipotesi eccentrica, lo splendido Missouri di Arthur Penn, ma Le samouraï costituisce costante sottotesto.
Naturalmente sono uno sporco ipocrita che in genere se ne sbatte dell'origine letteraria della maggior parte dei film che vede , ma visto che in questo caso ho letto il romanzo e McCarthy è attualmente uno dei miei scrittori preferiti, rompo le balle e rilevo che nella tua e altre analisi del film manca il riferimento al libro.
Le citazioni che rilevi sono tutte pertinenti e suggestive (particolarmente azzeccati secondo me i riferimenti a Siegel e al mio adorato Penn), ma non dimentichiamo che "Non è un paese per vecchi" è soprattutto la trasposizione molto fedele di un romanzo. L'ombra e la filosofia di McCarthy si estendono sulla pellicola dalla prima all'ultima battuta, dalla prima all'ultima scena. Melville & compagnia, se ci sono, vanno prima filtrati attraverso il tentativo, in gran parte riuscito, dei Coen di riproporre sullo schermo le atmosfere disseccate, i dialoghi laconici e i personaggi crudelmente innocenti dello scrittore. Insomma, prima di copiare e incollare nel topic di Melville sarebbe il caso di aprirne uno dedicato allo scrittore e passare prima da lì.
Ah, dimenticavo: grandissimo film... posso continuare a guardare film.
#11
Inviato 23 febbraio 2008 - 11:07
Il film dopo una prima parte davvero ottima non mantiene tutte le aspettative ("giustificherò" meglio più avanti), ma ovvio che va visto.
#12
Inviato 23 febbraio 2008 - 11:25
Il più bel noir uscito al cinema dai tempi di Heat, non a caso altro film melvilliano fino al midollo. Ma se Mann saccheggiava a piene mani (e sublimemente) Le deuxième souffle, i fratelli Coen attingono altrettanto sontuosamente a Le samouraï. E lo fanno in un modo così intelligente e ispirato che sono assolutamente certo che non se ne sarà (ancora) accorto nessuno: Anton Chigurh, che è già diventato l'idolo di noi tutti, altro non è che una versione rivista e corretta del Frank Costello (Jef nell'originale) di Jean-Pierre Melville. Non sto a spiegare il perché e soprattutto il percome, ma chiunque abbia visto il film di JPM non potrà negare l'esattezza del riferimento. Certo, c'è anche il Siegel di Charley Varrick, probabilmente il Frank Tuttle di This Gun for Hire (prototipo dello stesso film di Melville), e, ipotesi eccentrica, lo splendido Missouri di Arthur Penn, ma Le samouraï costituisce costante sottotesto.
Naturalmente sono uno sporco ipocrita che in genere se ne sbatte dell'origine letteraria della maggior parte dei film che vede , ma visto che in questo caso ho letto il romanzo e McCarthy è attualmente uno dei miei scrittori preferiti, rompo le balle e rilevo che nella tua e altre analisi del film manca il riferimento al libro.
Le citazioni che rilevi sono tutte pertinenti e suggestive (particolarmente azzeccati secondo me i riferimenti a Siegel e al mio adorato Penn), ma non dimentichiamo che "Non è un paese per vecchi" è soprattutto la trasposizione molto fedele di un romanzo. L'ombra e la filosofia di McCarthy si estendono sulla pellicola dalla prima all'ultima battuta, dalla prima all'ultima scena. Melville & compagnia, se ci sono, vanno prima filtrati attraverso il tentativo, in gran parte riuscito, dei Cohen di riproporre sullo schermo le atmosfere disseccate, i dialoghi laconici e i personaggi crudelmente innocenti dello scrittore. Insomma, prima di copiare e incollare nel topic di Melville sarebbe il caso di aprirne uno dedicato allo scrittore e passare prima da lì.
Ah, dimenticavo: grandissimo film... posso continuare a guardare film.
Hai ragione da vendere Tom. E io ne compro un po'. Non ho letto il libro e ho già discusso la questione con persone che lo hanno letto (e adorato).
Eppure trovo che un film del genere vada affrontato senza aver letto il romanzo prima. Per una semplice ragione: sennò godi meno. E non mi sembra una ragione da poco (opinione discutibile ma dannatamente sincera).
Per apprezzare la sontuosa, iperbolica, totale cinematograficità di questo film occorre essere liberi dalle sovrastrutture letterarie. Questo è un film perfetto. Cinematograficamente perfetto. E la sua ragion d'essere è innanzitutto cinematografica. Che poi questo CINEMA sia impregnato di McCarthy è senz'altro importantissimo e trascurarlo sarebbe delittuoso (quindi incasso l'obiezione ripromettendomi di leggere il libro), ma, ripeto, credo che per godersi pienamente il film sia preferibile non aver letto il romanzo di McCarthy.
Guarda, ti suggerisco di rivedere il Samouraï melvilliano: non si tratta di citazioni, ma di serratissimo dialogo intertestuale. Non ne parlo qui perché voglio scriverne per Gli Spietati, ma ti assicuro che è un faccia a faccia continuo. Naturalmente quella del topic sbagliato era una boutade, questo film è coeniano nel sangue, Blood Simple.
PS- Sto riguardando Chi ucciderà Charley Varrick?, riferimento molto più pertinente di quanto ricordassi.
#13
Inviato 23 febbraio 2008 - 12:54
#14
Inviato 23 febbraio 2008 - 13:08
Non sono d'accordo con Tom sulla grandezza di McCarthy (scrittore molto sopravvalutato) e difendo corey dal non aver fatto grandi accenni nel suo commento al libro d'origine (d'altronde è del film che qui si parla)...la cosa che più mi ha colpito è la valenza letteraria dei Coen che il libro lo hanno praticamente riscritto a modo loro, da una parte fedeli allo sviluppo dell'autore, dall'altra non smentendosi e tornando ai loro vezzi migliori, piegando il registro narrativo alle loro esigenze di finzione...
Anzi, mi spingo oltre, il film è la PIETRA MILIARE definitiva nella filmografia dei fratelli di Minneapolis, la presa di coscienza del mondo che va in cancrena si affianca all'ironia feroce e metalinguistica a loro cara (qui c'è veramente tutto, da "Fargo" e "Il grande Lebowski" a "L'uomo che non c'era")...insomma dopo questo capolavoro non si potrà più dire che i film dei Coen si parlano addosso...
Cast da paura, regia impeccabile e sceneggiatura che donerei tutti gli organi vitali per conoscere il segreto di come imparare a scriverla..
#15
Inviato 23 febbraio 2008 - 13:11
Anzi, mi spingo oltre, il film è la PIETRA MILIARE definitiva nella filmografia dei fratelli di Minneapolis (...)
Era quello che avevo in mente di scrivere io. No Country for Old Men è il Fanny & Alexander dei fratelli Coen.
#16
Inviato 23 febbraio 2008 - 13:14
Questo è un film perfetto. Cinematograficamente perfetto. E la sua ragion d'essere è innanzitutto cinematografica.
Concordo eh. Non vorrei che si pensasse che intendo sottovalutarlo: questo è un film dei Coen al 100%, che spero appunto serva anche alla riabilitazione di quel suo piccolo gemello oscuro che è "Blood Simple". Che i due fratelli abbiano saputo sovrapporsi e far loro la poetica di McCarthy, è roba da grandi del cinema.
Tra le tante cose da dire su questo film, una per me sentitissima: la quasi totale assenza di colonna sonora. Dopo tanti anni di film jukebox, un film americano che lascia parlare i suoni e i rumori è una rigenerazione. Ho i brividi di cosa sarebbe stata la magistrale scena dello scontro al motel tra Barden e Brolin (cazzo era il fratello maggiore dei "Goonies"! ho passato tutto il film a provare a ricordare dove l'avevo già visto!) senza quel meraviglioso silenzio.
#17 Guest_vegeta_*
Inviato 23 febbraio 2008 - 13:25
Ho i brividi di cosa sarebbe stata la magistrale scena dello scontro al motel tra Barden e Brolin (cazzo era il fratello maggiore dei "Goonies"! ho passato tutto il film a provare a ricordare dove l'avevo già visto!) senza quel meraviglioso silenzio.
il film lo vedrò stasera.
Josh Brolin è però il vero attore-rivelazione del 2007: sinora relegato a ruoli da comprimario (lo ricordo in "Mimic" o "L'uomo senza ombra"), è apparso in alcuni dei film più belli e importanti della stagione: perfetto, viscido cattivo in "Planet Terror" e "American Gangster" di Scott. Capo della polizia "Nella Valle di Elah" e infine antieroe in questo acclamato film dei Coen.
Mi sa che ne sentiremo parlare ancora parecchio
#19 Guest_vegeta_*
Inviato 23 febbraio 2008 - 18:49
Pensa, alcuni lo vogliono come nuovo terminator ???
dopo cotanti filmoni non si sputtanerà mica subito? :-\
#20 Guest_Enrico_*
Inviato 23 febbraio 2008 - 19:37
Assieme a Deathproof il più bei film dal 2000 in poi.
#21 Guest_vegeta_*
Inviato 23 febbraio 2008 - 19:46
Assieme a Deathproof il più bei film dal 2000 in poi.
ah quindi dobbiamo aspettarci una cazzata?
#22 Guest_Enrico_*
Inviato 23 febbraio 2008 - 20:02
#23
Inviato 23 febbraio 2008 - 20:38
Volevo sapere una cosa: Le samourai esiste in Italia in dvd? Se nò mi accontenterei anche di una criterion oltreoceano...
http://www.dvd-italy...oni.asp?id=1451
Vai di criterion senza pensarci due volte. Melville deve essere onorato come si deve. Non si conosce il Cinema se non si conosce Sua Maestà JPM.
#24
Inviato 23 febbraio 2008 - 20:43
No, per quelle ci pensi già te, come sempre, giusto?
Intervento da incorniciare.
#25 Guest_vegeta_*
Inviato 23 febbraio 2008 - 21:00
No, per quelle ci pensi già te, come sempre, giusto?
Intervento da incorniciare.
stai affillando i tacchetti?
moderatoreeeeeeeee....esigo un intervento (non superficiale eh)...zubito!
#26
Inviato 23 febbraio 2008 - 21:06
Olé, forse riesco con l'offertona su ebay.
Volevo sapere una cosa: Le samourai esiste in Italia in dvd? Se nò mi accontenterei anche di una criterion oltreoceano...
http://www.dvd-italy...oni.asp?id=1451
Vai di criterion senza pensarci due volte. Melville deve essere onorato come si deve. Non si conosce il Cinema se non si conosce Sua Maestà JPM.
#27
Inviato 23 febbraio 2008 - 22:09
(...) Insomma i Coen non potevano fare di meglio e lasciano la strada aperta a quello che potrebbe essere il loro capolavoro assoluto.
sì, va a imprimersi senza dubbio tra i più significativi di questi autori d'eccezione; ho avvertito costantemente la loro impronta e quel senso ineluttabile inesorabile, letale, tenendo a mente soprattutto il torbido esordio noir "Blood Simple." (1984) che affiora subliminale. L'opera più vicina a cui quest'ultimo riconverge temi, ambienti e taglio complessivo, semmai con meno licenza e ancora più algido, perturbante livore.
Pure io c'ho visto molto di "Blood simple", che ho visto tempo fa e non ricordo bene, ma di cui mi è rimasta esattamente la sensazione che descrivi tu, e che ho ritrovato pienamente in questo ultimo film.
Film eccezionale, perfetto, monumentale. Pubblico in sala molto molto deluso (mi piace origliare i commenti ): in effetti mi sorprendo di quella montagna di nomination agli Oscar e temo sia un po' troppo poco convenzionale qua e là per poterne fare incetta. Grande cinema, i Coen sono tornati :-*
#28
Inviato 24 febbraio 2008 - 00:32
stai affillando i tacchetti?
moderatoreeeeeeeee....esigo un intervento (non superficiale eh)...zubito!
Caso mai affilando, mon petit chou :-*
Intervieni sull'ortografia prima di richiedere aiuti a gran voce
Sono sicuro che il film dei Coen non ti garberà, marescia'.
#29 Guest_vegeta_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 01:45
Sono sicuro che il film dei Coen non ti garberà, marescia'.
perchè?
Buon film a mio parere, che rimastica con virtuosismo temi già affrontati dai fratelli in altre occasioni (il caso, il marcio della nostra società).
Alcune sequenze da brividi (la fuga di Brolin alle prime luci dell'alba, inseguito dai messicani, il confronto tra il protagonista e il killer nel motel), e tensione altissima, quasi insostenibile, per tre quarti di film. Non l'ho trovato un capolavoro questo si: il personaggio dello sceriffo appesantisce in maniera didascalica le battute finali, e il "nichilismo" di fondo è forse un po' compiaciuto. Ma è comunque un film da vedere e rivedere.
Sono sul 7,5, se dobbiamo buttarla in numeri
(sono un po' stufo, potrei aver fatto qualche errore ortografico eh )
#30
Inviato 24 febbraio 2008 - 01:48
Sono sicuro che il film dei Coen non ti garberà, marescia'.
perchè?
Buon film a mio parere, che rimastica con virtuosismo temi già affrontati dai fratelli in altre occasioni (il caso, il marcio della nostra società).
Alcune sequenze da brividi (la fuga di Brolin alle prime luci dell'alba, inseguito dai messicani, il confronto tra il protagonista e il killer nel motel), e tensione altissima, quasi insostenibile, per tre quarti di film. Non l'ho trovato un capolavoro questo si: il personaggio dello sceriffo appesantisce in maniera didascalica le battute finali, e il "nichilismo" di fondo è forse un po' compiaciuto. Ma è comunque un film da vedere e rivedere.
Sono sul 7,5, se dobbiamo buttarla in numeri
(sono un po' stufo, potrei aver fatto qualche errore ortografico eh )
Come vedi non mi sbagliavo. Mereghettino!
#31 Guest_vegeta_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 01:50
Sono sicuro che il film dei Coen non ti garberà, marescia'.
perchè?
Buon film a mio parere, che rimastica con virtuosismo temi già affrontati dai fratelli in altre occasioni (il caso, il marcio della nostra società).
Alcune sequenze da brividi (la fuga di Brolin alle prime luci dell'alba, inseguito dai messicani, il confronto tra il protagonista e il killer nel motel), e tensione altissima, quasi insostenibile, per tre quarti di film. Non l'ho trovato un capolavoro questo si: il personaggio dello sceriffo appesantisce in maniera didascalica le battute finali, e il "nichilismo" di fondo è forse un po' compiaciuto. Ma è comunque un film da vedere e rivedere.
Sono sul 7,5, se dobbiamo buttarla in numeri
(sono un po' stufo, potrei aver fatto qualche errore ortografico eh )
Come vedi non mi sbagliavo. Mereghettino!
ummm...ai film che non mi garbano non do di certo un 7,5 su 10!
E poi se seguissi pianamente le indicazioni di Mastro Merego avrei dovuto stroncare brutalmente pure "L'assassinio di Jesse James", che invece ho trovato favoloso... , stavolta però sono piuttosto d'accordo con ciò che scrive.
#32
Inviato 24 febbraio 2008 - 02:09
Sono sicuro che il film dei Coen non ti garberà, marescia'.
perchè?
Buon film a mio parere, che rimastica con virtuosismo temi già affrontati dai fratelli in altre occasioni (il caso, il marcio della nostra società).
Alcune sequenze da brividi (la fuga di Brolin alle prime luci dell'alba, inseguito dai messicani, il confronto tra il protagonista e il killer nel motel), e tensione altissima, quasi insostenibile, per tre quarti di film. Non l'ho trovato un capolavoro questo si: il personaggio dello sceriffo appesantisce in maniera didascalica le battute finali, e il "nichilismo" di fondo è forse un po' compiaciuto. Ma è comunque un film da vedere e rivedere.
Sono sul 7,5, se dobbiamo buttarla in numeri
(sono un po' stufo, potrei aver fatto qualche errore ortografico eh )
Come vedi non mi sbagliavo. Mereghettino!
ummm...ai film che non mi garbano non do di certo un 7,5 su 10!
E poi se seguissi pianamente le indicazioni di Mastro Merego avrei dovuto stroncare brutalmente pure "L'assassinio di Jesse James", che invece ho trovato favoloso... , stavolta però sono piuttosto d'accordo con ciò che scrive.
Ero certo che non ti avrebbe entusiasmato, Alex bello, ma proprio sicuro sicuro. Buon maestro non mente. E come ogni allievo zelante di tanto in tanto prendi le distanze dal maestro per rassicurare la tua coscienza. Anche stavolta hai perso l'occasione per riscattarti dalla mediocrità (come il tuo esergo recita), marescia'. Te lo dico senza intenzione polemica, è esattamente quello che penso. Hai un'ultima chance solo se guardi (o riguardi) il samourai melvilliano e scorgi le analogie.
No hard feelings.
#33 Guest_vegeta_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 10:14
E come ogni allievo zelante di tanto in tanto prendi le distanze dal maestro per rassicurare la tua coscienza.
Anche stavolta hai perso l'occasione per riscattarti dalla mediocrità
guarda, senza offesa, ma sei una merda.
Non trovo davvero possibile che uno non possa nemmeno più esprimere la propria opinione senza essere INSULTATO, tacciato d'essere un mediocre, preso in giro.
Non mi meraviglia che alcune persone proprio a causa di un soggetto come te abbiano deciso di frequentare meno il forum, perdendo la voglia di scrivere.
Sei una persona squallida, e spero che tu te ne renda conto.
Con questo chiudo. Credo, con tua somma gioia, che non mi sentirete più per un pezzo. Mi hai davvero disgustato.
#34
Inviato 24 febbraio 2008 - 10:29
E come ogni allievo zelante di tanto in tanto prendi le distanze dal maestro per rassicurare la tua coscienza.
Anche stavolta hai perso l'occasione per riscattarti dalla mediocrità
guarda, senza offesa, ma sei una merda.
Non trovo davvero possibile che uno non possa nemmeno più esprimere la propria opinione senza essere INSULTATO, tacciato d'essere un mediocre, preso in giro.
Non mi meraviglia che alcune persone proprio a causa di un soggetto come te abbiano deciso di frequentare meno il forum, perdendo la voglia di scrivere.
Sei una persona squallida, e spero che tu te ne renda conto.
Con questo chiudo. Credo, con tua somma gioia, che non mi sentirete più per un pezzo. Mi hai davvero disgustato.
#35
Inviato 24 febbraio 2008 - 10:33
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#36 Guest_Oyuki_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 10:55
Ti offendi se qualcuno si permette di esprimere un giudizio negativo su una tua recensione (parlando di modo), salvo poi continuare a punzecchiare chi non ti sta particolarmente simpatico.
Qui dentro non funziona così, non so per quanto ancora si debba fartelo notare.
#37
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:09
Mi dispiace per vegeta, spero che ci ripensi.
#38
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:12
Corey, sei soddisfatto adesso?
Ti offendi se qualcuno si permette di esprimere un giudizio negativo su una tua recensione (parlando di modo), salvo poi continuare a punzecchiare chi non ti sta particolarmente simpatico.
Qui dentro non funziona così, non so per quanto ancora si debba fartelo notare.
1. Non mi offendo affatto Oyuki. Contrattacco, fa più attività. L'interventino che ha deriso il mio giudizio (non era una "contestazione" come sostenevi disinvoltamente tu, ma una derisione bella e buona) era di una bruttura sostanziale e ben più grave delle offese aperte (che per lo meno hanno il dono della sincerità). Non era sul modo, come dici tu, ma si indignava sul contenuto del giudizio.
2. Quanto alle presunte punzecchiature, credo che sia sufficiente questo:
In tutta sincerità e amicizia: io non ho visto il film, ma quantomeno se leggo le critiche di Mereghetti riesco a capire COSA vuole dirmi. Se la nuova critica italiana non approssimativa è quella dei tuoi pipponi (qui sul sito o su quello degli Spietati), io mi tengo ben stretto Mereghetti, ché almeno lo capisco senza essermi dovuto prendere per forza una laurea in semiologia del cinema.
internvento da incorniciare
Se poi c'è chi non regge il semolino, non è colpa mia: ci pensi prima di iniziare a schernire. Io, per me, se mi si tratta civilmente, rispondo con altrettanta se non maggiore civiltà. Altrimenti rendo la pariglia.
#39
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:16
Corey, devi piantarla sul serio: non avevo letto la discussione, ma certi toni saccenti e offensivi su questo forum sono banditi da sempre, quindi non faremo sconti neanche con te.
Mi dispiace per vegeta, spero che ci ripensi.
Figurati se chiedo sconti, Claudio. I miei toni sono rugginosi, non saccenti e offensivi. Trovo molto più saccenti e offensivi alcuni interventi sarcastici che invece, evidentemente, non destano preoccupazione alcuna.
Guarda, che io non ho niente contro la persona che si cela dietro il nick incollerito. Ma che qui (come altrove) è una ruota e che si doveva aspettare una rappresaglia gliel'avevo annunciato pubblicamente. Adesso siamo pari. No hard feelings.
#40
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:20
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#41
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:20
Bene, torniamo al film e allo splendido personaggio di Chigurh. La sua condotta è puramente, inflessibilmente morale: il suo codice etico è talmente elevato e incomprensibile per gli uomini (irresponsabili) che incontra da confondersi col destino (emblematico il suo lanciare monete fatali). Chigurh è un sacerdote della morte e della Giustizia.
Ora, siccome la sua furia vendicativa è tanto impassibile quanto incontrollata, mi viene da chiedermi se non possa essere interpretata come una sorta di recrudescenza della morale in un universo postcapitalista esclusivamente governato dall'economia.
L'etica, rinnegata e umiliata dall'economia, si ripresenta sotto forma di somministratrice di Morte. Un'immagine indecifrabile per gli uomini nuovi, letteralmente invisibile e insostenibile per loro (tant'è che quando Llewelyn dice a Carson che "ha visto Chigurh", Carson gli risponde stupito "e non sei morto?").
Insomma, la mia ipotesi è che Chigurh sia una sorta di versione ferocemente, sublimemente vendicativa di un'etica espulsa dall'economia. Un'etica che, alienata dal corpo sociale, distrugge sistematicamente l'irresponsabilità che trova sulla sua strada. Un angelo sterminatore.
#42 Guest_Ortodosso_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:25
Il codice morale dell'etica postcapitalista? Ma neanche i pensierini di quinta elementare, c'è spazio per un polygen di gigiriva, l'unica reazione possibile è la sghignazzata, renditene conto.
#43
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:30
Ma vogliamo parlare nel merito delle puttanate che dici?
Il codice morale dell'etica postcapitalista? Ma neanche i pensierini di quinta elementare, c'è spazio per un polygen di gigiriva, l'unica reazione possibile è la sghignazzata, renditene conto.
Che ti devo dire Orto, per me non sono puttanate e la quinta elementare (bella espressione "pensierini da quinta elementare") l'ho passata da un pezzo. Se riesco a farti sghignazzare tanto meglio, significa che ho doti comiche involontarie e questo non mi disturba affatto. Poi ognuno elabora le riflessioni consentite dalla propria potenza intellettuale, ovvio.
#44
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:32
l'unica reazione possibile è la sghignazzata, renditene conto.
ma de che! pensa un pò per te.
:-*
#45
Inviato 24 febbraio 2008 - 11:50
#46
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:03
vegeta è il mio migliore amico virtuale e solo io ci posso giocare capito? solo io
#47
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:04
La sezione cinema è sempre più spesso in balia di polemiche, di inutili dispute su chi è più bravo, di lotte per stabilire chi è il più coglione. E' già qualche mese che noto questo andazzo: da una parte ci sono alcuni utenti che da quando scrivono non hanno mai, ma proprio mai, commentato il cinema a modo loro, bensì limitandosi (bensì limitandosi fa molto studio legale, lo ammetto) a demolire (per gusto? per stronzaggine?) le opinioni altrui...poi c'è lo sbrodolamento simil-dams di chi, magari, il cinema lo ha studiato, o comunque ne ha una visione accademica, e dunque lo prende come una materia in cui o sei preparato o non lo sei, e se non lo sei che parli a fare? Poi ci sono i dizionaristi, che effettivamente non arrivano a capire che in forum ci interessa la loro di opinione, non del recensore di turno e si appiattiscono su quello che dice il loro vate, annullando ogni divertimento di critica (come osi non essere d'accordo con Mereghetti? e con Farinotti?)...
Insomma, dal mio ufficio o da casa, anche quando intervengo poco e leggo solamente, un pò ho respirato ultimamente questa serie di tensioni...mah, magari è solo un'impressione mia..
#48
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:06
corey scusa ma come ti permetti?
vegeta è il mio migliore amico virtuale e solo io ci posso giocare capito? solo io
#49
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:15
Comunque una cosa voglio dirla pure io...
La sezione cinema è sempre più spesso in balia di polemiche, di inutili dispute su chi è più bravo, di lotte per stabilire chi è il più coglione. E' già qualche mese che noto questo andazzo: da una parte ci sono alcuni utenti che da quando scrivono non hanno mai, ma proprio mai, commentato il cinema a modo loro, bensì limitandosi (bensì limitandosi fa molto studio legale, lo ammetto) a demolire (per gusto? per stronzaggine?) le opinioni altrui...poi c'è lo sbrodolamento simil-dams di chi, magari, il cinema lo ha studiato, o comunque ne ha una visione accademica, e dunque lo prende come una materia in cui o sei preparato o non lo sei, e se non lo sei che parli a fare? Poi ci sono i dizionaristi, che effettivamente non arrivano a capire che in forum ci interessa la loro di opinione, non del recensore di turno e si appiattiscono su quello che dice il loro vate, annullando ogni divertimento di critica (come osi non essere d'accordo con Mereghetti? e con Farinotti?)...
Insomma, dal mio ufficio o da casa, anche quando intervengo poco e leggo solamente, un pò ho respirato ultimamente questa serie di tensioni...mah, magari è solo un'impressione mia..
Secondo me non è questo il problema. Il vero problema è la tolleranza. Se si smorzassero un po' (non dico abolendoli, bada bene) i toni sarcastici e strafottenti e si parlasse un po' più di cinema, magari qualcosa di buono ne verrebbe fuori, e questo a prescindere dalla formazione personale e dalle antipatie (non nei confronti dei film e dei registi, ovvio, ma nei confronti degli utenti). Pensa al thread su Cloverfield che, benché ammorbato da interventi trolleggianti, ha raggiunto un grado assai evoluto nella riflessione sul film (e non lo dico solo perché è stata la mia traiettoria interpretativa ad essere incrementata).
Poi, dico io, nel merito va bene qualsiasi tipo di intervento, anche il più goliardico e cazzone. L'importante è che non si usi la goliardia per burlarsi allegramente degli altri. Tutto qui. Quello della formazione o delle inclinazioni è un falso problema. C'è spazio per tutti, com'è giusto che sia, salvo le provocazioni patenti o latenti. Quelle è meglio che restino in saccoccia (anche se credo sia irrealistico aspettarsi che scompaiano del tutto). Gli stili di espressione e i giudizi personali sono sacrosanti, le entrate a gamba tesa no.
#50
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:27
Secondo me non è questo il problema. Il vero problema è la tolleranza. Se si smorzassero un po' (non dico abolendoli, bada bene) i toni sarcastici e strafottenti e si parlasse un po' più di cinema, magari qualcosa di buono ne verrebbe fuori, e questo a prescindere dalla formazione personale e dalle antipatie (non nei confronti dei film e dei registi, ovvio, ma nei confronti degli utenti). Pensa al thread su Cloverfield che, benché ammorbato da interventi trolleggianti, ha raggiunto un grado assai evoluto nella riflessione sul film (e non lo dico solo perché è stata la mia traiettoria interpretativa ad essere incrementata).
Poi, dico io, nel merito va bene qualsiasi tipo di intervento, anche il più goliardico e cazzone. L'importante è che non si usi la goliardia per burlarsi allegramente degli altri. Tutto qui. Quello della formazione o delle inclinazioni è un falso problema. C'è spazio per tutti, com'è giusto che sia, salvo le provocazioni patenti o latenti. Quelle è meglio che restino in saccoccia (anche se credo sia irrealistico aspettarsi che scompaiano del tutto). Gli stili di espressione e i giudizi personali sono sacrosanti, le entrate a gamba tesa no.
Tutto giusto, sottoscrivo anche i segni di interpunzione e le parentesi. Bisognerebbe farlo leggere a corey...
At this range, I'm a real Frederick Zoller.
La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!
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