Qualche notte d'insonnia + smart tv + necessita' di tenere il volume a zero per non disturbare = 1920 in horror
In ordine di gradimento...
Das Cabinet des Dr. Caligari Robert Wiene
Lo avevo visto secoli fa in una di quelle versioni tutte a scatti e immagini smangiucchiate, mi aveva lasciato l'idea di un film "importante", ma piuttosto farraginoso. Rivisto oggi splendidamente restaurato, in una definizione dei particolari persino eccessiva risulta il capolavorone che e'. Folle e onirico, incredibilmente "lynchiano" nel ritmo sonnambolico e "burtoniano" nelle fantastiche scenografie, e scusate la banalita' degli esempi. Sequenze come il primo piano del risveglio di Cesare sono ancora oggi inquietanti, all'epoca dovevano essere sconvolgenti. Il prologo e l'epilogo imposti dalla produzione sono in genere criticati, ma secondo me aggiungono al tutto un'ambiguita' molto moderna.
Dr. Jekyll and Mr. Hyde di John S. Robertson
Notevolissima prima versione "moderna" del celebre romanzo. Come sempre il film mette in scena solo la seconda parte del romanzo, quella che conosco tutti, ponendo un'attenzione particolare agli stravizi di Hyde (la cui natura nel romanzo non e' mai specifiata), cioe' andare a puttane per bettole e fumerie d'oppio. Le allusioni sessuali sono per altro notevoli: 13 anni dopo con l'entrata i vigore del codice Hays non sarebbero state piu' possibili per un bel pezzo. La regia e' elegante e raffinata, la recitazione singolarmente compassata per gli standard del muto, l'atmosfera ottocentesca adeguatamente sinistra e opprimente. Il clima morboso funziona anche oggi, anche perche' tutte le donnine traviate da Hyde (se non ricordo male nel romanzo non ce n'era mezza) sono ancora piuttosto sexi. John Barrymore, il nonno di Drew, nella doppia parte, e' perfetto: bello e malinconico come Jekyll, vampiresco e man mano sempre piu' repellente come Hyde. Immagino che la scena in cui si trasforma sotto gli occhi del suocero e poi lo uccide a bastonate dovesse essere terrorizzante per l'epoca. L'allucinazione dell'Hyde-ragno che si impossessa di Jeckyll fa impressione anche adesso.
Der Golem Paul Wegener, Carl Boese
Confesso che del mito e della leggenda del Golem mi e' sempre fregato poco e il film racconta la storia nota: il rabbino Loew crea il Golem per difendere il ghetto, quello pero' si innamora della figlia di lui un po' zoccola e impazzisce. Il film pero' visivamente spacca. Senza arrivare al delirio di "Caligari" il ghetto ebreo e' una fantastica scenografia espressionista, e tutto il film ha un'atmosfera da fiaba un po' matta, o da pre-fantasy, che prende e affascina ancora oggi. Il Golem, un ciccione col parrucone, e' piu' grottesco che spaventoso, ma chissa' che effetto faceva all'epoca. Film pro-ebraico, ma inquieta parecchio il pensiero come anche un film cosi' deve aver contribuito parecchio a cementare l'idea degli ebrei come razza a parte detentrici di chissa' quali segreti.
The Penalty di Wallace Worsley
Piu' che un horror un dark melodrama, come li chiamavano allora. Il davvero grandissimo Lon Chaney fa la parte politcamente scorretta di un tizio rimasto senza gambe quando era bambino a causa di un errore medico e "quindi" diventato un super-criminale anarchico, che sogna di mettere a ferro e fuoco San Francisco, sedurre la figlia del dottore che lo rovino', e a tempo perso farsi trapiantare le gambe del di lei fidanzato. Gli americani avevano gia' capito tutto: fottendosene delle ricercatezze formali degli europei, puntavano gia' tutto su ritmo, chiarezza di inquadrature ed esposizione narrativa, sequenze veloci e alternate, personaggi forti e moderni (c'e' pure una donna poliziotto che fuma e si infiltra nalla gang del protagonista... va beh, poi se ne innamora), una bella dose di violenza. E' il personaggio di Chaney, sinistro e satanico, ma anche tormentato, che sposta il film nei territori vicini all'horror. Ancora impressionante vederlo muoversi e recitare sulle ginocchia: sembra davvero senza gambe, occultate con qualche doloroso trucco masochista dei suoi, immagino.
Genuine di Robert Wiene
Wiene ritenta il colpaccio di "Caligari", non riuscendoci. Storia di un eccentrico vecchio riccone che compra al mercato delle schiave (dove si vedono culi e tette appena velati) una sacerdotessa perversa rapita dal suo tempio. La porta nel suo palazzo, ma lei seduce il barbiere e gli fa tagliare la gola. Segue melodrammatica storia d'amore col nipote del morto. Motivo d'interesse del film e' il palazzo del riccone, uno sgangherato miscuglio di esotismo, espressionisimo, decorativismo e particolari stile famiglia Adams (un pendolo-scheletro), ma la regia e' staticissima, la storia noiosissima, incasinata e con troppi personaggi. Quel che affossa il tutto e' che la protagonista seduttrice e' un cesso inguardabile, resa ancora piu' grottesca dai ridicoli costumini futuristi che dovrebbero fare personaggio barbaro ed eccentrico. Lontanissimo il fascino ipnotico di "Caligari", probabilmente attribuibile solo in parte al lavoro di Wiene.
per completezza...
Januskopf film perduto di Friedrich Wilhelm Murnau
E ahime' quando si parla di cinema muto bisogna parlare dei tanti film andati perduti. Questo di Murnau era un'altra versione di "Dottor Jeckill e Mister Hyde", raccontata dal punto vista di... una testa di gesso posta nel laboratorio del dottore. Premessa folle e genialoide di un probabile ennesimo capolavoro di Murnau, ma non lo sapremmo mai.