Bruce Springsteen
#1
Posted 21 January 2008 - 19:27 PM
#2
Posted 21 January 2008 - 19:34 PM
#3
Posted 21 January 2008 - 19:34 PM
che??????????????... a me piace quando imita gigi la trottola.
#4 Guest_Julian_*
Posted 21 January 2008 - 19:45 PM
La sua produzione vanta alcuni dischi meravigliosi e diversi punti "bassi", però nel complesso io lo apprezzo parecchio.
"The River" e "Born to run" sono due dischi che valgono una carriera.
Come diceva qualcuno: "Ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che amano Springsteen, e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo".
#5
Posted 21 January 2008 - 19:50 PM
Io gli preferisco diversi cantautori, ma Springsteen è forse (con Young) il più importante e rappresentativo di un certo modo di scrivere canzoni in tutto e per tutto "americano".
La sua produzione vanta alcuni dischi meravigliosi e diversi punti "bassi", però nel complesso io lo apprezzo parecchio.
"The River" e "Born to run" sono due dischi che valgono una carriera.
Come diceva qualcuno: "Ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che amano Springsteen, e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo".
Io lo amo e non l'ho mai visto dal vivo
#6
Posted 21 January 2008 - 19:52 PM
#7
Posted 21 January 2008 - 20:01 PM
Come diceva qualcuno: "Ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che amano Springsteen, e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo".
digli a quel qualcuno (un nipote di Scaruffi?) che c'è anche chi è stato al tour di Born in the USA e ritiene questo fatto uno dei propri peggiori peccati di gioventù (di questo mi vergogno cazzo!)
#8
Posted 21 January 2008 - 20:18 PM
Immenso, non saprei che altro dire.
#9
Posted 21 January 2008 - 20:44 PM
Springsteen è forse il più importante e rappresentativo di un certo modo di scrivere canzoni in tutto e per tutto "americano".
E' esattamente questo il motivo per cui non sono mai riuscito a digerirlo probabilmente. Ho un rapporto conflittuale con i cantautori americani (non digerisco neanche Dylan, per dire), li sento lontani culturalmente, e Springsteen è quello con cui si manifesta maggiormente questa mia idiosincrasia. Amo di più Young e Cohen che infatti sono canadesi (Cohen poi è europeo fino al midollo).
L'altra cosa che mi rende insopportabile Springsteen sono gli arrangiamenti: li trovo di una tamarraggine improponibile, con tutte quelle chitarre, tastiere, sassofono mandate sempre a mille tutte quante insieme. Si, il wall of sound e tutto il resto, ma per me è insopportabile. Non ho ascoltato proprio tutto, ma quelli che ho sentito mi hanno dato questa impressione.
Proprio per questo Nebraska è un disco della madonna, in cui tutto quello che non amo di Springsteen scompare e lascia solo grandi canzoni.
#10
Posted 21 January 2008 - 20:52 PM
#11
Posted 21 January 2008 - 20:56 PM
Come diceva qualcuno: "Ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che amano Springsteen, e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo".
digli a quel qualcuno (un nipote di Scaruffi?) che c'è anche chi è stato al tour di Born in the USA e ritiene questo fatto uno dei propri peggiori peccati di gioventù (di questo mi vergogno cazzo!)
Pentiti figliuolo! Pentiti!
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#12 Guest_vegeta_*
Posted 21 January 2008 - 23:58 PM
#13
Posted 22 January 2008 - 00:04 AM
E' uno degli autori che andrebbero presentati ad un alieno per fargli capire cos'è la musica rock.
va bene la musica ma poi l'alieno cosa penserebbe di noi a livello estetico?
non lo acceterebbero nemmeno al cambio dell'olio dal benzinaio dai
#14
Posted 22 January 2008 - 08:38 AM
Una delle più grandi icone del rock viventi, ha dato alle stampe una sfilza di capolavori e di dischi bellissimi che pochi possono vantare.
#15
Posted 22 January 2008 - 10:28 AM
E poi ci ha regalato PIù DI UN ALBUM MEMORABILE, e questo ditemi voi se è poco, come dicevate prima Born To Run, Nebraska, The River, ma neanche Darkness In The Edge Of The Town è malaccio. Per quanto riguarda Born In The Usa, l'ho amato da piccolo, ora lo considero un pò troppo commerciale, però rimane mooolto emozionante riascoltarlo quella volta all'anno che ti passa per le mani; personalmente non certo per la title-track o per Dancing in the dark, ma piuttosto Bobby Jean, Downbound Train e No Surrender che ha una musica notevole e un attacco da antologia. Di Human Touch e Lucky Town salvo solo qualche pezzo,ma nel complesso bisogna anche considerare che quello era uno Springsteen diverso in quel periodo (se avesse continuato sulla scia di born in the usa sarebbe finito come ripetitivo). Ciò tuttavia non toglie che lo sia diventato dopo , ripetitivo,pur altalenando album da songwriter (Ghost of Tom Joad, Devils And Dust) a dischi da rocker (The Rising, il migliore di questi ultimi anni secondo me) fino all'ultimo MAgic, che ancora non ho assimilato bene, ma non pare assolutamente nulla di nuovo,anzi...Se solo evitasse di pubblicare tutti quei live e quelle raccolte...verrebbero rivalutate antologie live come Live 75-85. E poi la E-street band mi pare sia famosa per gli interminabili concerti-fiume. Non li ho mai visti dal vivo e me ne dispiaccio.
#16
Posted 22 January 2008 - 11:26 AM
tutte le ansie e le contraddizioni della provincia americana si sono sublimate nelle sue canzoni.
insomma, è un monumento alla canzone d'autore USA.
ps: qualcuno ricorda la sequenza di Palombella rossa in cui nel mezzo di un'azione concitata in piscina un ragazzo infila la cassettina nel cascione e parte I'm On Fire? stupendo... ECCOLA
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#17
Posted 22 January 2008 - 12:32 PM
Negli ultimi 5 anni disco E-Street, cupo disco solista, grande omaggio a Seeger, di nuovo E-Street... Certo, non farà più "The River", ma avercene di dinosauri così.
Come si dice a proposito di certi anziani: LU-CI-DIS-SI-MO!
#18 Guest_Julian_*
Posted 22 January 2008 - 12:51 PM
Come diceva qualcuno: "Ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che amano Springsteen, e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo".
digli a quel qualcuno (un nipote di Scaruffi?) che c'è anche chi è stato al tour di Born in the USA e ritiene questo fatto uno dei propri peggiori peccati di gioventù (di questo mi vergogno cazzo!)
Va beh ma a te piace Grignani, non hai voce in capitolo.
#19
Posted 22 January 2008 - 12:57 PM
E poi lo trovo meno populista di Bob Dylan.
Eh? ??? :
Già è difficile immaginare un artista mainstream meno populista e conciliante (al limite della sociopatia) di Dylan, ma DI SICURO con Springsteen non c'è confronto in materia.
#20
Posted 22 January 2008 - 13:03 PM
L'album del 1975 è l'apice dello Springsteen "rock", ovvero quello a capo della E Street Band: il gruppo non è mai più riuscito a ripetere i picchi di quest'opera. Già a partire con il successivo Darkness On The Edge Of Town la scrittura e l'arrangiamento si fanno più scarni e ombrosi. Qui invece c'è un'ampiezza di respiro sconvolgente, melodie freschissime e una produzione eccezionale, che non verrà eguagliata in nessun altro album del nostro: un wall of sound pervasivo e totale che prende le mosse dalle trame di pianoforte.
Nebraska, forse il disco più celebrato di tutta la carriera di Springsteen, sta invece all'opposto della magniloquenza di Born To Run: registrazioni effettuate con un quattro piste, solo chitarra, voce e armonica volutamente sporche, grezze. Ma più che un disco folk, come potrebbe apparire a prima vista, è ancora rock, soltanto scarnificato, quasi spettrale nella sua essenzialità.
#21 Guest_Julian_*
Posted 22 January 2008 - 13:04 PM
Ed anche i suoi testi, i suoi racconti, le sue atmosfere, volenti o nolenti, rappresentano un pezzo di storia e di cultura imprescindibile della storia del 900'.
Ok, poi è popolista, rappresenta la quintessenza del classico "democratico" made in USA, quello che si schiera stando ben attendo a non fuoriuscire da certi canoni ed a non perdere mai d'occhio un certo appeal. Insomma, quello che gioca a fare il duro ma senza esagerare, al contrario del ben più incisivo Tom Waits, o anche del primo Dylan.
Ma questi discorso, seppur molto interessanti secondo me, non incidono sul valore della musica proposta.
#22
Posted 22 January 2008 - 13:10 PM
#23
Posted 22 January 2008 - 13:13 PM
Però credo non sia corretto catalogarlo come "semplice" cantautore: ai tempi della prima E Street Band, la musica aveva un ruolo centrale.
#24 Guest_kobaia_*
Posted 22 January 2008 - 13:14 PM
una ballata stratosferica per il suo miglior lavoro a mio avviso
born to run mi piaceva tanto ma riascoltandolo è scemato non so perché anche se resta un bel botto per uno che rischiava di chiudere la carriera: quel disco fu la sua salvezza un po' come lo fu tommy per gli Who
poi con born in the usa ho perso interesse non ho più comprato nulla di suo
anche il suo songwriter è calato dicono in molti ma non posso appurarlo che dovrei ascoltare i pezzi...ma proprio di mettermi dietro a springsteen di nuovo non ne ho le forze, non mi interessa più
darkness in the edge è troppo monotono le canzoni sono tutte troppo uguali per piacermi e convincermi, come anche nebraska alla fine lo trovo soporifero
dei primi album mi piacciono pezzi sparsi
tamarro è tamarro: prendere o lasciare
non è certo un duca e neppure un marchese
#25
Posted 22 January 2008 - 15:19 PM
..questa poi, Dylan populista? gentilmente, mi spiegheresti il perchè di questa tua affermazioneE poi lo trovo meno populista di Bob Dylan.
EDIT:vedo che non sono il solo ad essersi stupito:
E poi lo trovo meno populista di Bob Dylan.
Eh? ??? :
Già è difficile immaginare un artista mainstream meno populista e conciliante (al limite della sociopatia) di Dylan, ma DI SICURO con Springsteen non c'è confronto in materia.
#26
Posted 22 January 2008 - 15:48 PM
E comunque in merito all'ultimo cd Magic stenderei un velo pietoso..inascoltabile a mio avviso..commerciale è la parola più adatta..
Sta cosa mi ha lasciato perplesso perchè Devils And Dust non era affatto male..
#27
Posted 22 January 2008 - 16:06 PM
OT/non per essere pedante, ma il liga ha iniziato a "vendersi" molto prima/FINE OTun Ligabue, per esempio, che dopo il successo del Nome Cognome Tour ha iniziato a vendersi come il peggiore dei Biagio Antonacci.. :'(
#28
Posted 22 January 2008 - 17:53 PM
io preferisco lo springsteen "acustico", ritengo che the ghost of tom joad e nebraska siano i suoi punti più alti, però anche the river e born to run sono capolavori.
dal vivo poi non ci sono parole...
purtroppo gli ultimi lavori non sono all'altezza della sua carriera, però ritengo che, al contrario di altre band, non si sia mai sputtanato, e questo per me è un ulteriore segno di grandezza.
#29
Posted 22 January 2008 - 18:20 PM
Springsteen, oltre ad essere dopo Dylan e insieme a Waits il più grande cantautore americano di sempre,
Springsteen come Waits è un paragone che non regge...La carriera di waits è ben più varia e anke se meno gloriosa(in termini meramente economici e di popolarità) sicuramente più interessante per un musicofilo.
Ok, poi è popolista, rappresenta la quintessenza del classico "democratico" made in USA, quello che si schiera stando ben attendo a non fuoriuscire da certi canoni ed a non perdere mai d'occhio un certo appeal. Insomma, quello che gioca a fare il duro ma senza esagerare, al contrario del ben più incisivo Tom Waits, o anche del primo Dylan.
Ma questi discorso, seppur molto interessanti secondo me, non incidono sul valore della musica proposta.
Per quanto riguarda la sua immagine pubblica è piuttosto patetico ed incoerente....e queste sono cose che incidono sulla musica soprattutto se fai il songwriter
#30
Posted 22 January 2008 - 18:39 PM
OT/Penso che fino a "Fuori come va?" il suo culo non fosse ancora in vendita/FineOT
OT/non per essere pedante, ma il liga ha iniziato a "vendersi" molto prima/FINE OT
un Ligabue, per esempio, che dopo il successo del Nome Cognome Tour ha iniziato a vendersi come il peggiore dei Biagio Antonacci.. :'(
Comunque devo dire che quando ho ascoltato Magic ho avuto il timore che si fosse venduto pure Bruce..spero che il prossimo album mi dica il contrario
#31
Posted 22 January 2008 - 18:51 PM
eccola eccola!!! in anteprima MONDIALE la scaletta del concerto del BOSS© e della sua accolita di bolsi e sfiatati rocknrollerZZZ.
si parte con un pezzo da the rising, uno a caso, tanto non li conosce nessuno, qualcosa comunque che possa permettere ai fedeli di lanciarsi in qualche "lalalala" all'unisono. quindi "ciao firenze, siette belissimi" e solite banalità. dopo un altro paio di pezzi che nessuno riconosce, si passa a un evergreen bello tosto come glory days: favoloso il coretto botta e risposta "uh yeah" "allright!" tra bruce© e il resto della band. [N.d.R.: potrebbero anche durare 42 minuti a fare questo giochino, approfittatene per andare comodamente a cena].
pausa di 5 minuti per la e-street band per respirare - grazie anche ad apposite bombole installate sul palco - e si riparte con 10th avenue, così che il sassofonista possa emettere la prima delle 3 note che suonerà in tutta la serata.
dopo altri pezzi dimenticabilissimi, scatta uno dei momenti clou della serata: bruce© che spara un sermoncino. la stragrande maggioranza dei presenti non capisce niente di inglese, ma il neurone si risveglia quando LUI© pronuncia "bush".
partono i buhh e i fischi d'ordinanza, un paio di bandiere della pace sventolano nel prato, gran blues del fritto e rifritto. i suoi compari tornano appena in tempo dal piazzale michelangelo dove erano andati a fare un giretto e parte booooooooooooooorn in the uesssei - vi informo che è gradito il pugnetto alzato durante l'esecuzione del pezzo.
durante l'intervallo gran daffare dei roadies - vengono somministrati gerovital e ginseng, un paio di trasfusioni di sangue. è il momento dove patty scialfa prende in mano le redini della serata: bruce© la spedisce a un lavaggio automatico per pulire la limo. il batterista si inietta uno 'bbello speedballll e nonostante questo riuscirà a fare solamente una rullata fino alla fine del concerto. ci si accorge che le chitarre di bruce© nils steve e patty non erano collegate al banco del mixer: tutto viene risolto con una gran risata e con la decisione di lasciar perdere.
si ricomincia alla grande con un pezzo quasi rap, molto duro, molto fascio anche, dove bruce afferma la sua purezza (messa un po' in discussione ultimamente su certi forum) "no matter how many jacuzzi i've got, i'm STILL i'm STILL bruce© from the block". la folla in deliquio chiaramente apprezza.
i pezzi si susseguono senza tregua, la band è al massimo, grinta da vendere, gran rock'n'roll!!! ops scusate mi sono confuso con un altro gruppo.
bruce© adesso imbraccia l'acustica e suona un paio di pezzi da tom joad: l'ammosciamento di palle raggiunge livelli radioattivi, ma che nessuno osi dire una parola - faccia come il resto della gente, si precipiti verso il bar.
altro momento topico è la presentazione della band: uno per uno vengono introdotti tutti e 27 i musicisti sul palco, ognuno con una gag-chiosetta che varia dai 30 secondi ai 30 minuti: è il caso questo di clarence clemmons, il quale ha recentemente abbracciato la fede musulmana, ribattezzandosi mohammed albuziz pakanuss barzay etc etc e pretendendo sempre da bruce© lo spelling del suo nome. mi raccomando, voi delle prime file, imparatelo bene a memoria per ripeterlo, altrimenti il ciccione vi salta addosso.
gli accendini si accendono, i cuori si rincuorano, è il momento di un classico "da brividi" con contorno finale di aleee-oooo. quindi, gran finale: fuochi d'artificio, zucchero filato, scimmiette e caprette, e stanotte, naturalmente, henry il cavallo ballerà il valzer.
#32
Posted 22 January 2008 - 18:58 PM
Comunque devo dire che quando ho ascoltato Magic ho avuto il timore che si fosse venduto pure Bruce..spero che il prossimo album mi dica il contrario
Beh, sono praticamente 30 anni che Springsteen, con precisione quasi matematica, alterna l'album sborrone e l'album corruciato/riflessivo/personale.
Se non si smentisce al prossimo turno dovrebbe essere la volta dell'album corruciato.
#33
Posted 22 January 2008 - 19:02 PM
Springsteen come Waits è un paragone che non regge...La carriera di waits è ben più varia e anke se meno gloriosa(in termini meramente economici e di popolarità) sicuramente più interessante per un musicofilo.
Springsteen, oltre ad essere dopo Dylan e insieme a Waits il più grande cantautore americano di sempre,
Per quanto riguarda la sua immagine pubblica è piuttosto patetico ed incoerente....e queste sono cose che incidono sulla musica soprattutto se fai il songwriter
Nessun confronto musicale tra Springsteen e Waits, benchè rimugino, più o meno, gli stessi temi. Ho semplicemnte detto che, eccetto il Dyaln dei '60, in tutto il cantautorato americano due figure si ergono sopra le altre, Springsteen e Waits (piaccia o no), ciascuno con la musica che gli appartiene. Penso che quanto fatto da Springsteen tra il 75 e l'82 abbia pochi eguali nel rock (forse il solo Young dei '70, forse).
Quanto alle accuse di populismo... E allora? Chaplin era populista: facciamo senza? Frank Capra era populista: ebbene? John Steinbeck era populista: e con ciò? John Ford era populista: contestiamo anche lui? Per non parlare di tutto il country-folk, da Guthrie, a Seeger, a Cash...
#34 Guest_justin_timberlake_*
Posted 22 January 2008 - 19:02 PM
Ecco, questo e Greetings from Asbury Park sono terribilmente e colpevolmente sottovalutati, secondo me.Adoro i suoi primi 2 dischi (soprattutto The Wild, The Innocent and The E-Street Shuffle, per me il suo unico capolavoro),
Più che altro mi sa che quasi nessuno si prende la briga di ascoltarli.
#35
Posted 22 January 2008 - 19:11 PM
Nessun confronto musicale tra Springsteen e Waits, benchè rimugino, più o meno, gli stessi temi. Ho semplicemnte detto che, eccetto il Dyaln dei '60, in tutto il cantautorato americano due figure si ergono sopra le altre, Springsteen e Waits (piaccia o no), ciascuno con la musica che gli appartiene. Penso che quanto fatto da Springsteen tra il 75 e l'82 abbia pochi eguali nel rock (forse il solo Young dei '70, forse).
Quanto alle accuse di populismo... E allora? Chaplin era populista: facciamo senza? Frank Capra era populista: ebbene? John Steinbeck era populista: e con ciò? John Ford era populista: contestiamo anche lui? Per non parlare di tutto il country-folk, da Guthrie, a Seeger, a Cash...
[/quote]
Non rimuginano affatto gli stessi temi si vede che hai ascoltato poco waits....è come paragonare bukowski a kerouac sono distanti anni luce, oltre a parlare di cose differenti lo fanno con un liguaggio piuttosto antitetico. per quanto riguarda il populismo io non ho mai usato questo termine... ritengo solo che springsteeen sia schiavo di un clichè che lo condanna a risultare, dopo oltre trent'anni di carriera, patetico
#36
Posted 22 January 2008 - 20:25 PM
Comunque io ho tutta la discografia di Bruce ma non ho ancora avuto modo di ascoltare tutti gli album perchè sono TANTI! Però, posso dire che mi emoziona, mi emoziona tantissimo. Canzoni come Lonesome day (provate ad ascoltarla in macchina quando siete in autostrada durante una bella mattina di sole), the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A., atlantic city, waitin' on a sunny day...fino ad arrivare al nuovo album con radio nowhere, livin' in the future, I'll work for your love, beh trovo che siano straordinarie! La grinta che mette Bruce Springsteen nel cantare non ce l'ha nessun altro. E' unico! Adoro anche i suoi live. Ho consumato il doppio cd Live in Dublin!!!!!!!!! L'ho scoperto qualche anno fa e ora non posso fare a meno di adorarlo!
#37
Posted 22 January 2008 - 21:15 PM
Come diceva qualcuno: "Ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che amano Springsteen, e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo".
si vede che quelli che l'hanno visto dal vivo potevano permetterselo (a quanto mi risulta per le ultime date italiane i biglietti non scendono sotto gli 80 euro, che anche per un concerto lunghissimo non sborserò mai)
#38
Posted 22 January 2008 - 21:25 PM
Personalmente i miei tre dischi preferiti sono: Nebraska (emozionante come pochi, si dice che se si fa attenzione si sentono persino gli scricchiolii della sedia), The River (anche se qualche caduta quà e là c'è) e Darkness On The Edge Of Town (la title track è una delle mie canzoni preferite, soprattutto dal vivo).
Amo di meno Born to run: la title track e Thunder Road (dai più osannate) secondo me sono inferiori (musicalmente) a capolavori assoluti come Tenth Avenue Freeze-Out, She's the One e Jungleland.
Bellissimo il cofanetto con 3 cd, Live: 1975 - 1985.
Più complesso ed affascinante The Ghost Of Tom Joad.
The Rising è un disco solido ed emozionante, un pò commerciale ma il Boss un pò lo è sempre stato; e Worlds Apart è un grandissimo pezzo. Speravo continuasse sullo stile di quest'ultimo, ma per ora non sembra intenzionato; tranne che in Gipsy Biker, forse il pezzo migliore del suo ultimo (deludente) album Magic: un album semplicemente di mestiere in cui Springsteen tenta di recuperare lo spirito dei suoi primi lavori e con anche alcuni pezzi abbastanza brutti ed anonimi (soprattutto nella seconda parte, tipo la title track).
Una cosa che ho sempre notato in Springsteen è la grande differenza che c'è tra i pezzi sentiti su disco ed i pezzi sentiti dal vivo: non c'è paragone. La registrazione su disco sembra sminuire la carica, l'energia, la voglia di fare musica che invece riesce a comunicare su di un palco (grazie anche alla E-Street Band, che è favolosa).
L'ho visto tre volte dal vivo ed è sempre una grandissima emozione. Potrà non farvi impazzire, ma se non avete mai visto un suo concerto, dovete assolutamente rimediare.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#39
Posted 22 January 2008 - 22:25 PM
boss: live in florence
eccola eccola!!! in anteprima MONDIALE la scaletta del concerto del BOSS© e della sua accolita di bolsi e sfiatati rocknrollerZZZ.
si parte con un pezzo da the rising, uno a caso, tanto non li conosce nessuno, qualcosa comunque che possa permettere ai fedeli di lanciarsi in qualche "lalalala" all'unisono. quindi "ciao firenze, siette belissimi" e solite banalità. dopo un altro paio di pezzi che nessuno riconosce, si passa a un evergreen bello tosto come glory days: favoloso il coretto botta e risposta "uh yeah" "allright!" tra bruce© e il resto della band. [N.d.R.: potrebbero anche durare 42 minuti a fare questo giochino, approfittatene per andare comodamente a cena].
pausa di 5 minuti per la e-street band per respirare - grazie anche ad apposite bombole installate sul palco - e si riparte con 10th avenue, così che il sassofonista possa emettere la prima delle 3 note che suonerà in tutta la serata.
dopo altri pezzi dimenticabilissimi, scatta uno dei momenti clou della serata: bruce© che spara un sermoncino. la stragrande maggioranza dei presenti non capisce niente di inglese, ma il neurone si risveglia quando LUI© pronuncia "bush".
partono i buhh e i fischi d'ordinanza, un paio di bandiere della pace sventolano nel prato, gran blues del fritto e rifritto. i suoi compari tornano appena in tempo dal piazzale michelangelo dove erano andati a fare un giretto e parte booooooooooooooorn in the uesssei - vi informo che è gradito il pugnetto alzato durante l'esecuzione del pezzo.
durante l'intervallo gran daffare dei roadies - vengono somministrati gerovital e ginseng, un paio di trasfusioni di sangue. è il momento dove patty scialfa prende in mano le redini della serata: bruce© la spedisce a un lavaggio automatico per pulire la limo. il batterista si inietta uno 'bbello speedballll e nonostante questo riuscirà a fare solamente una rullata fino alla fine del concerto. ci si accorge che le chitarre di bruce© nils steve e patty non erano collegate al banco del mixer: tutto viene risolto con una gran risata e con la decisione di lasciar perdere.
si ricomincia alla grande con un pezzo quasi rap, molto duro, molto fascio anche, dove bruce afferma la sua purezza (messa un po' in discussione ultimamente su certi forum) "no matter how many jacuzzi i've got, i'm STILL i'm STILL bruce© from the block". la folla in deliquio chiaramente apprezza.
i pezzi si susseguono senza tregua, la band è al massimo, grinta da vendere, gran rock'n'roll!!! ops scusate mi sono confuso con un altro gruppo.
bruce© adesso imbraccia l'acustica e suona un paio di pezzi da tom joad: l'ammosciamento di palle raggiunge livelli radioattivi, ma che nessuno osi dire una parola - faccia come il resto della gente, si precipiti verso il bar.
altro momento topico è la presentazione della band: uno per uno vengono introdotti tutti e 27 i musicisti sul palco, ognuno con una gag-chiosetta che varia dai 30 secondi ai 30 minuti: è il caso questo di clarence clemmons, il quale ha recentemente abbracciato la fede musulmana, ribattezzandosi mohammed albuziz pakanuss barzay etc etc e pretendendo sempre da bruce© lo spelling del suo nome. mi raccomando, voi delle prime file, imparatelo bene a memoria per ripeterlo, altrimenti il ciccione vi salta addosso.
gli accendini si accendono, i cuori si rincuorano, è il momento di un classico "da brividi" con contorno finale di aleee-oooo. quindi, gran finale: fuochi d'artificio, zucchero filato, scimmiette e caprette, e stanotte, naturalmente, henry il cavallo ballerà il valzer.
Tu sei un genio!
#40
Posted 23 January 2008 - 08:07 AM
ma infatti, l'altro dei "primi 2" a cui mi riferivo era proprio Greetings... sono molto diversi da tutto quello che ha fatto dopo, per questo credo siano sottovalutati (o poco ascoltati) e, allo stesso tempo, i preferiti di molti fans del boss.
Ecco, questo e Greetings from Asbury Park sono terribilmente e colpevolmente sottovalutati, secondo me.
Adoro i suoi primi 2 dischi (soprattutto The Wild, The Innocent and The E-Street Shuffle, per me il suo unico capolavoro),
Più che altro mi sa che quasi nessuno si prende la briga di ascoltarli.
#41
Posted 23 January 2008 - 08:11 AM
per quanto mi riguarda questo è un elenco delle sue canzoni più pacchiane... "Dancin' in the dark", poi, è un plagio di "Ci vorrebbe un amico" del Venditti.Canzoni come [...] the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A.
#42
Posted 23 January 2008 - 10:08 AM
Non rimuginano affatto gli stessi temi si vede che hai ascoltato poco waits....è come paragonare bukowski a kerouac sono distanti anni luce, oltre a parlare di cose differenti lo fanno con un liguaggio piuttosto antitetico. per quanto riguarda il populismo io non ho mai usato questo termine... ritengo solo che springsteeen sia schiavo di un clichè che lo condanna a risultare, dopo oltre trent'anni di carriera, patetico
Guarda, considero Waits il mio padre putativo insieme a Bruce, Zappa e pochi altri.
Gli stessi temi sono: vita ai margini, disincanto sulla vita e sulla società, difficoltà nel trovare il proprio posto nel mondo, solitudine, sbronze, ragazze... (per Waits sono esclusi i lavori con Wilson, che fanno ovviamente storia a sè, essendo riduzioni "teatrali" di altri testi, il Woyzeck, Alice e "The Black Rider" che ricordo da dove venga). Entrambi offrono uno sguardo di lucido disincanto sul sogno americano, sui suoi falsi miti del successo, della seconda opportunità, e via discorrendo.
I (più) grandi della letteratura americana dei '30 sono tre: Steinbeck, Faulkner e Fitzgerlad. Bene, è difficile trovare tre autori stilisticamente più diversi (duro, secco e "politico" il primo; visionario, contorto e metafisico il secondo; idealista, per certe cose vicino al simbolismo, pieno di luci e ombre il terzo), eppure sono spesso accostati in quanto massimi cantori, ciascuno a modo suo, della fine del sogno americano. Idem Springsteen e Waits.
#43
Posted 23 January 2008 - 11:58 AM
Non e che vi rode perche' e' così amato e popolare?
#44
Posted 23 January 2008 - 12:09 PM
Non e che vi rode perche' e' così amato e popolare?
Sinceramente non vedo cosa ce ne possa fregare della popolarità... io semplicemente trovo determinate sue caratteristiche per lo più a livello di suoni o arrangiamenti che mi hanno sempre impedito di apprezzarlo.
Che poi sia così amato, buon per lui, a me sinceramente importa davvero poco.
#45
Posted 23 January 2008 - 13:24 PM
Guarda, considero Waits il mio padre putativo insieme a Bruce, Zappa e pochi altri.
Gli stessi temi sono: vita ai margini, disincanto sulla vita e sulla società, difficoltà nel trovare il proprio posto nel mondo, solitudine, sbronze, ragazze... (per Waits sono esclusi i lavori con Wilson, che fanno ovviamente storia a sè, essendo riduzioni "teatrali" di altri testi, il Woyzeck, Alice e "The Black Rider" che ricordo da dove venga). Entrambi offrono uno sguardo di lucido disincanto sul sogno americano, sui suoi falsi miti del successo, della seconda opportunità, e via discorrendo.
I (più) grandi della letteratura americana dei '30 sono tre: Steinbeck, Faulkner e Fitzgerlad. Bene, è difficile trovare tre autori stilisticamente più diversi (duro, secco e "politico" il primo; visionario, contorto e metafisico il secondo; idealista, per certe cose vicino al simbolismo, pieno di luci e ombre il terzo), eppure sono spesso accostati in quanto massimi cantori, ciascuno a modo suo, della fine del sogno americano. Idem Springsteen e Waits.
Purtroppo passo per denigratore di bruce ma assolutamente non lo sono. a me piace ma credo abbia limiti evidenti. per quanto riguarda il paragone improponibile con waits be a me pare che la poetica di waits si sia modificata sostanzialmente parallelamente alla sua musica. non si può fare lo stesso discorso per il boss...
#46
Posted 23 January 2008 - 13:35 PM
Scusami ma cosa c'è di pacchiano nella canzone "I'm on fire"?
per quanto mi riguarda questo è un elenco delle sue canzoni più pacchiane... "Dancin' in the dark", poi, è un plagio di "Ci vorrebbe un amico" del Venditti.
Canzoni come [...] the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A.
#47
Posted 23 January 2008 - 13:39 PM
mi sembra l'inno romantico del villoso camionista in amore
Scusami ma cosa c'è di pacchiano nella canzone "I'm on fire"?
per quanto mi riguarda questo è un elenco delle sue canzoni più pacchiane... "Dancin' in the dark", poi, è un plagio di "Ci vorrebbe un amico" del Venditti.
Canzoni come [...] the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A.
#48
Posted 23 January 2008 - 13:43 PM
Embè questo è pacchiano? Io la trovo dolcissima
mi sembra l'inno romantico del villoso camionista in amore
Scusami ma cosa c'è di pacchiano nella canzone "I'm on fire"?
per quanto mi riguarda questo è un elenco delle sue canzoni più pacchiane... "Dancin' in the dark", poi, è un plagio di "Ci vorrebbe un amico" del Venditti.
Canzoni come [...] the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A.
#49
Posted 23 January 2008 - 14:03 PM
buon per te
Embè questo è pacchiano? Io la trovo dolcissima
mi sembra l'inno romantico del villoso camionista in amore
Scusami ma cosa c'è di pacchiano nella canzone "I'm on fire"?
per quanto mi riguarda questo è un elenco delle sue canzoni più pacchiane... "Dancin' in the dark", poi, è un plagio di "Ci vorrebbe un amico" del Venditti.
Canzoni come [...] the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A.
#50
Posted 23 January 2008 - 15:32 PM
buon per te
Embè questo è pacchiano? Io la trovo dolcissima
mi sembra l'inno romantico del villoso camionista in amore
Scusami ma cosa c'è di pacchiano nella canzone "I'm on fire"?
per quanto mi riguarda questo è un elenco delle sue canzoni più pacchiane... "Dancin' in the dark", poi, è un plagio di "Ci vorrebbe un amico" del Venditti.
Canzoni come [...] the rising, I'm on fire (per me è stupenda), no surrender, dancing in the dark, born in the U.S.A.
ohi vrummel de gustibus non disputandum est!! )))
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