Mi aggiungo anch'io alla discussione di questo disco stupendo!
Quando l'ho scoperto questa era la mia situazione: avevo quattordici anni e una miriade di brufoli, nel pieno del mio periodo punk, e in cerca di nuova musica. Questo disco era praticamente tra i top di tutte le classifiche musicali della storia del rock e chiunque prima o poi ci va a sbattere contro. Ci tengo a sottolineare quanto poco maturo fosse il mio orecchio e quanta poca musica avessi ancora ascoltato (la crème de la crème della mia libreria musicale erano i NoFX tanto per intenderci) ma quest' album, questo in particolare, mi piacque subito.
Dal 1967 le melodie di "Velvet Underground & Nico" continuano a colpire quella tua parte nascosta, quella tranquilla e sporca, che se ne sta serena nella sua imperfezione e sguazza in un mare di opportunità e fallimenti che il futuro ti offre.
Il suono è rozzo, graffiato e logoro, ma emana luce intensa da qualsiasi stereo o cuffia lo si stia ascoltando. Riempie lo spazio con melodie semplici e muri d'armonie sonore che fanno parte della sensibilità uditiva dell'uomo praticamente da sempre. L'album gioca tutto sul confine della sensibilità e della caduta, una tensione tranquilla che è esattamente il gradino più basso e rilassato dello stress perenne dell'uomo moderno.
Fa figo, fa figo ascoltare questo disco. All'inizio mi piaceva in modo innocente, lo abbandonai, ora l'ho ripreso, e ancora mi piace, ma in modo diverso. Perchè fa figo, non è solo bella musica, è bella tutta l'estetica decadente che lo circonda, dalla copertina di Andy Wharol alla condotta morale dei membri del gruppo.
E' difficile stabilire quale sia il miglior disco musicale della storia del rock. Al debutto dei Velvet underground merita sicuramente il secondo posto.