Non so se metterti un più o un meno.
Nel dubbio postami in grandi protagonisti del 21esimo secolo.
Inviato 29 gennaio 2020 - 17:50
Non so se metterti un più o un meno.
Nel dubbio postami in grandi protagonisti del 21esimo secolo.
Inviato 02 febbraio 2020 - 08:19
austerità, compostezza, rigore.
il faut se radicaliser.
Inviato 11 febbraio 2020 - 13:54
Domandone mezzo OT mezzo no: quali sono i migliori film "lovecraftiani? Papabili sia effettivi adattamenti di storie sue che film con storie simili o, soprattutto, con sensazioni simili. In quest'ultima categoria ad esempio metterei ovviamente In the Mouth of Madness di Carpenter.
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
Inviato 11 febbraio 2020 - 14:38
Domandone mezzo OT mezzo no: quali sono i migliori film "lovecraftiani? Papabili sia effettivi adattamenti di storie sue che film con storie simili o, soprattutto, con sensazioni simili. In quest'ultima categoria ad esempio metterei ovviamente In the Mouth of Madness di Carpenter.
Di recente ho visto questo e mi è piaciuto:
Dagon - La mutazione del male (2001)
È ispirato liberamente a La maschera di Innsmouth; alla fine c'è un utilizzo della CG assai posticcio quando viene mostrata sua santità Dagon ed è un vero peccato perché le atmosfere marce e salmastre del resto del film sono azzeccate.
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
Inviato 29 febbraio 2020 - 07:28
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
Inviato 29 febbraio 2020 - 11:42
Inviato 03 marzo 2020 - 16:59
2 domande.
Il racconto dove c'è un guardiano che vigila un passaggio sottoterra, come si intitola?
Quello in Antartide non è simile? Montagne della follia.
Una mio pensiero.
Mi inquietano molto i paesaggi ghiacciati soprattutto in zone remote come l'Antartide. Anche quando guardo una cartina geografica la visione dell'Antartide mi angoscia. Mi appare minaccioso. Avete presente la zona più meridionale dell'America del sud e quella specie di tentacolo di terra d'Antartide che sembra voler avviluppare la Terra del Fuoco? Paura eh?
anche a me, ambientazione perfetta per un horror. Cerco sempre racconti o film ambientati da quelle parti. Non ce ne sono moltissimi, se non erro le montagne della follai è a sua volta ispirato ad un altro racconto..
eccolo
Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe
non l'ho letto però
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 03 marzo 2020 - 17:03
2 domande.
Il racconto dove c'è un guardiano che vigila un passaggio sottoterra, come si intitola?
Quello in Antartide non è simile? Montagne della follia.
Una mio pensiero.
Mi inquietano molto i paesaggi ghiacciati soprattutto in zone remote come l'Antartide. Anche quando guardo una cartina geografica la visione dell'Antartide mi angoscia. Mi appare minaccioso. Avete presente la zona più meridionale dell'America del sud e quella specie di tentacolo di terra d'Antartide che sembra voler avviluppare la Terra del Fuoco? Paura eh?
anche a me, ambientazione perfetta per un horror. Cerco sempre racconti o film ambientati da quelle parti. Non ce ne sono moltissimi, se non erro le montagne della follai è a sua volta ispirato ad un altro racconto..
eccolo
Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe
non l'ho letto però
Leggilo, è fighissimo e ha un finale veramente mindfuck.
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
Inviato 03 marzo 2020 - 17:17
Mi accodo. Bellissimo quello di HPL ma il precedente non è da meno.
Inviato 03 marzo 2020 - 19:33
Inviato 22 luglio 2020 - 15:05
Inviato 22 luglio 2020 - 15:22
Arrivi tardi, questo topic è stato messo fuori legge dagli woke.
Inviato 23 luglio 2020 - 01:13
Inviato 18 agosto 2020 - 15:39
La prima immagine è palesemente il Capo di Art Attack.
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
Inviato 18 agosto 2020 - 18:59
il faut se radicaliser.
Inviato 18 agosto 2020 - 19:09
Comunque qualche pagina fa parlavo dell'innegabile e virulento razzismo di Lovecraft che secondo molti era diventato molto più blando negli ultimi anni pur senza alcun pentimento in proposito, ora vorrei parlare di un altro dei mantra preferiti dai suoi detrattori (gente che spesso da la chiara impressione di avere un'idea molto fumosa dell'opera e delle idee del solitario di Providence) ovvero il suo essere un inguaribile e schifoso reazionario.
Qui l'accusa è veramente ingiusta e arbitraria perché a partire dalla crisi del 29 e sino alla morte, dopo aver visto le sofferenze patite dalla classe lavoratrice, HPL svolta chiaramente e lucidamente verso il socialismo, voterà Roosevelt nel 32 e sosterrà il suo New Deal auspicando la nazionalizzazione delle industrie per il bene comune pur rimanendo convintamente antimarxista:
"Dobbiamo puntare a governi socialisti progressisti e intelligenti che si dovrebbero tenere ben lontani dalle "barbarie, dall'ignoranza, dalla falsa scienza e dai valori grottescamente capovolti dei comunisti marxiani ortodossi"
Lui stesso descriverà in maniera molto sincera e senza sconti la sua nuova consapevolezza:
"Ero conservatore per ragioni tradizionali e per amore dell'antichità, ma anche perché non avevo mai riflettuto sui problemi sociali e del lavoro, riesaminando i fatti della storia da un punto di vista non sentimentale, ma anzi di analisi scientifica non è passato molto prima che mi rendessi conto di essere stato un imbecille"
Ovviamente la cosa viene spesso taciuta perché rovinerebbe la fantastica ed elementare combo "razzista+bigotto+reazionario" con cui viene ormai invariabilmente bollato in ogni articolo che lo riguarda e si che basterebbe non dico studiare un po' la sua vita e le sue idee ma almeno consultare wikipedia da cui senza grosso sforzo ho tratto le dichiarazioni soprariportate.
Inviato 18 agosto 2020 - 19:21
non ho nemmeno letto ché non voglio rimettere la cena né rovinarmi la serata ma fatemi sapere com'è
Inviato 18 agosto 2020 - 22:14
Inviato 18 agosto 2020 - 22:27
Inviato 19 agosto 2020 - 08:13
non ho nemmeno letto ché non voglio rimettere la cena né rovinarmi la serata ma fatemi sapere com'è
Inviato 16 febbraio 2022 - 09:47
Inviato 16 febbraio 2022 - 11:57
saro' scontato o a poco prezzo ma poe a livello di narrativa mi sembra più tecnico
Inviato 16 febbraio 2022 - 14:54
il faut se radicaliser.
Inviato 16 febbraio 2022 - 16:07
Visto che avete riportato in auge il topic magari uno di questi giorni vi parlerò di Zealia Bishop...
Inviato 16 febbraio 2022 - 21:26
atlas sono fuori fase in questo thread, ma secondo te il mapassaunt del le horla potrebbe rientrare o farsi strada dentro questa situazione stabilita dalla discussione.
a volte penso che il le horla sia l'apice o la matrice di tutti sti sistemi horror letterari,
le horla parlava a se stesso, quel piccolo libro stende il suo creatore. la paura è soltanto il se mai visto del proprio ego ovvero l'io
Inviato 16 febbraio 2022 - 22:35
Inviato 16 febbraio 2022 - 22:41
Inviato 17 febbraio 2022 - 08:38
Io qualche tempo fa ho letto il racconto Rosa Alchemica di W.B. Yeats: sapevo quanto HPL amasse Yeats, ma mi ha colpito quanto il racconto in questione ricordi le strutture lovecraftiane, l'unica differenza è che Lovecraft avrebbe sicuramente fatto fare una fine meno pietosa al protagonista .
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
Inviato 17 febbraio 2022 - 08:44
Sono diversi gli autori che HPL ha "saccheggiato", da Machen a Hodgson fino ad Bierce e Blackwood, la grossa differenza, oltre al fatto di percorrere fino in fondo le strade che questi avevano tracciato, è il fatto che quelle che negli autori precedenti erano suggestioni notevoli ma sparse in Lovecraft diventano una struttura enorme e definita in grado di sostenere tutte le declinazioni del fantastico.
Inviato 18 febbraio 2022 - 20:14
atlas sono fuori fase in questo thread, ma secondo te il mapassaunt del le horla potrebbe rientrare o farsi strada dentro questa situazione stabilita dalla discussione.
a volte penso che il le horla sia l'apice o la matrice di tutti sti sistemi horror letterari,
le horla parlava a se stesso, quel piccolo libro stende il suo creatore. la paura è soltanto il se mai visto del proprio ego ovvero l'io
assolutamente, mistico: maupassant è maestro del genere e del racconto breve tout court. leggi il testo di savinio "maupassant e l'altro" se non l'hai già fatto.
segnalo (mi segnalano) the ballad of black tom, l'orrore a red hook riscritto dal punto di vista di uno dei membri del culto.
il faut se radicaliser.
Inviato 16 aprile 2022 - 09:41
Sto leggendo per la prima volta l'opera omnia del genio sommo.
Dopo la fase delle novelle e dei racconti brevi sono circa a metà de "At the Mountain of Madness": non ne ho ancora approfondito puntualmente la vita e la filosofia (anche da un punto di vista programmatico, come il suo saggio sulla letteratura dell'orrore), ma a pelle trovo paradossale che, per un autore che è celebrato, e il cui nome è aggettivato, per la vaghezza e l'indeterminatezza di descrizioni storiche, mitologhiche, geografiche, fattuali, ecc... la sua opera più celebre sia quella in cui sembra tradire il tutto; se altrove la sua scrittura scorre come l'acqua, agile e leggera, qui è tutto appesantito da lunghe e articolate descrizioni che flexano geologia, paleologia, anatomia, architettura, geografia...
Certo, per certi versi il tutto è funzionale alla creazione del pivot di tutta la sua mitologia e la potenza della creazione è sempre al suo massimo, ma al momento è l'opera a cui mi approccio meno volentieri per la fatica della lettura.
Inviato 16 aprile 2022 - 11:49
Inviato 16 aprile 2022 - 13:28
Inviato 16 aprile 2022 - 15:01
il faut se radicaliser.
Inviato 16 aprile 2022 - 15:56
Provo a spiegarmi meglio: da profano, il termine lovecraftiano l'ho sempre associato a un orrore indeterminato, suggerito più che mostrato, ineffabile, inconcepibile, indicibile.
Da un lato, esempi in cui mi è parso di trovarne corrispondenza nella risoluzione del racconto e nella costruzione della lore: Nyarlathotep, Eric Zann, la paura in agguato, la natura e la composizione dello stesso colore venuto dallo spazio, Chtulhu e R'lyeh, Pickman, ma anche molto dello stesso orrore di Dunwich, tant'è che la risoluzione la vediamo dal punto di vista confuso e agitato dei contadini che si passano un cannocchiale; ma anche quanto impatta sulle leggi della fisica, della biologia, della geometria, di cui non sappiamo mai cosa sono, ma di sicuro cosa non sono.
Dall'altro lato, la sorpresa man mano che leggevo i racconti nel trovarmi di fronte ad alcune delle sue più celebri creature descritte e approfondite nei minimi dettagli anatomici e storici come Wilbur Whateley, i Mi-Go o gli Antichi e gli shoggoth, tendenza alla precisione, al dettaglio, all'accumulo che proprio nelle Montaghe ha l'esempio migliore.
Probabilmete, questo è dovuto al preciso obiettivo del romanzo: mi pare che questa sia l'opera in cui Lovvy ha investito di più e in cui ha cercato di chiudere il cerchio di tutto, dando spessore e coerenza alla lore finora creata; per farlo, per mio gusto (sono un fan della leggerezza calviniana, forse perché alla ma età ho meno pazienza con gli artisti che da me pretendono troppo e che nella mia scala di valori, al momento, stanno sotto ad altro), ha forse spinto troppo spingendo l'acceleratore sulla tecnica ottocentesca dell'elenco (Hugo) e dell'accumulo: i concetti e le immagini spesso diventano ridondanti (sto leggendo con l'articolo di wiki aperto sulle ere geologiche della terra per seguire i contesti) che non rende la lettura scorrevole, tutt'altro.
Esempio del cazzo: un risoluzione tipo "bassorilievi e arabeschi più antichi della terra come la conosciamo, emersi dopo eoni, ere inimmaginabili tra cominciano e giurassico" avrebbe reso il tutto ugualmente enorme, senza bisogno di interrompere continuamente la narrazione e saltare avanti e indietro tra fossili e ere: ti avrei creudot lo stesso e ci avrei impiegato metà del tempo e della fatica.
In ogni caso si fa pur parler, stiamo sempre parlando di un capolavoro, e questo è solo uno dei tanti aspetti dell'opera.
Un mio inutile inciso sul razzismo: trovo ridicole, pretestuose e fuori luogo le campagne no-racism contro l'autore; dopo un secolo, sapere che a un maschio wasp del New England morto nel 1937 facevano schifo gli immigrati non è una preoccupazione che mi pregiudica il piacere che mi danno le sue opere e a tal proposito me lo farei problematizzare dal professor Estiquatsi.
Non ha mai fatto propaganda, non ha mai provato a inquinare il dibattito pubblico: non era e non è stato un Julius Evola o un Dugin, ma uomo del suo tempo, con vizi e idee private discutibili, che si è limitato a produrre grande letteratura di escapismo.
Probabilmente oggi sarebbe considerato un uomo di merda da Freeda e da La Repubblica e, di sicuro, non andrei a sentirlo presentare l'ultimo romanzo alla Mondadori ma, come per Mark Kozelek (prima delle porcherie del post-Benji), sapere che sia un coglione non mi impedirebbe di comprarne o di goderne il catalogo.
Inviato 20 aprile 2022 - 15:24
Finito
Curiosità: qualcun* avrebbe voglia, per favore, di consigliarmi romanzi o racconti tangenti e all'altezza dell'opera del nostro (se ce ne sono)?
Ho visto che la lore di Chtulhu è stata approfondita e ampliata da altri autori: Bloch, Derleth, Smith... mi piacerebbe leggere altro, anche se possibilmente storie dalle atmosfere e ambientazioni più intime, circoscritte, meno cosmiche o titaniche (gli angoli bui di una stanza, volti in penombra, rumori di passi, bisbiglii avvertiti nel silenzio della notte... per intenderci storie che, a mio gusto, ho preferito: il dipinto nella casa, quello che sussurra nell'ombra, from beyond, the shunned house... ).
Inviato 20 aprile 2022 - 15:48
Finito
Curiosità: qualcun* avrebbe voglia, per favore, di consigliarmi romanzi o racconti tangenti e all'altezza dell'opera del nostro (se ce ne sono)?
Ho visto che la lore di Chtulhu è stata approfondita e ampliata da altri autori: Bloch, Derleth, Smith... mi piacerebbe leggere altro, anche se possibilmente storie dalle atmosfere e ambientazioni più intime, circoscritte, meno cosmiche o titaniche (gli angoli bui di una stanza, volti in penombra, rumori di passi, bisbiglii avvertiti nel silenzio della notte... per intenderci storie che, a mio gusto, ho preferito: il dipinto nella casa, quello che sussurra nell'ombra, from beyond, the shunned house... ).
Aggiungo che i più bei racconti a tema misterico con punte di orrorifico li ho letti in un vecchio classico Urania, sono nella raccolta "Le Fantastorie Del Brigadiere" di Sterling E. Lanier, misconosciuto scrittore con studi di antropologia alle spalle capace di creare atmosfere eccezionali. Iperconsigliato.
Non posso dirti molto di più, ma ciascuno di quei racconti prende un mito e lo ricrea con un senso della suspense notevolissimo.Fidati che ti piacerà molto.
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