Inviato 24 giugno 2018 - 13:14
Una idea elaborata no, una osservazione magari parziale si. Tu facevi riferimento agli anni '80 come epoca dell'emergere di una estetica 'patinata' (con gli anni '90 a segnare la svolta in un'altra direzione). Vero è che negli anni '90 una certa estetica sporca e slabbrata è venuta (o tornata) in auge: qualche tempo fa facevo l'esempio dello stile da 'telecamera di sicurezza' di molti videoclip. Eppure anche allora c'era tutta una parte di estetica 'fighetta', ed una di estetica asettica e proto-apple (e non necessariamente le due coincidevano). D'altra parte negli anni '80 non era tutto sbrilluccichio.
Ecco, l'osservazione è questa: l'estetica odierna mi pare molto più omogenea di quella(/e) con cui sono cresciuto. L'influsso dei social, in questo senso, ho come l'impressione che sia decisivo, non solo e non tanto nelle forme estetiche particolari quanto nella ricerca di omogeneità. Voglio dire, chi 'crea' a qualsiasi titolo immagini (dal regista cinematografico al truccatore dei politici) non lavora all'interno di una estetica che poi viene riflessa dai nuovi mezzi di comunicazione, ma lavora con quell'esito già in mente e che condiziona le sue scelte.
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.