[Monografia] Robert Altman
#51
Inviato 06 aprile 2011 - 11:54
1980 Popeye - Braccio di ferro di Robert Altman. Con Robin Williams, Paul Dooley, Shelley Duvall, Ray Walston, Paul Smith.
Mentre oggi fior di esperti ci spiegano quanto sia assurdo e ingenuo pretendere che nel passaggio al cinema vengano rispettate le caratteristiche e la personalità di un fumetto, ma che anzi "tradire" sia lecito e persino auspicabile, trent'anni fa, non un Kevin Munroe qualsiasi, ma due acidi iconoclasti come il regista Robert Altman e il fumettista Jules Feiffer realizzavano una versione cinematografica di Braccio di Ferro assolutamente rispettosa e fedele, sia visivamente sia nello spirito, alle strisce originali di Segar.
Quindi mettendo in scena un personaggio molto diverso da quello reso celebre dai cartoni animati e noto in Italia per le storie dal taglio disneyano realizzate per anni da autori nostrani. Un personaggio che si muove in un mondo grottesco e vagamente inquietante, con una sua morale surreale e anticonformista: se gli viene affidato un bebè chiedendogli di fargli da mamma, lui esegue alla lettera senza curarsi del paradosso sessuale - idea ripresa proprio dalle strisce. (E tanto per cambiare... nella monografia del Castoro dedicato a Altman negli anni '80, il critico di turno attribuiva il tono grottesco e i paradossi dei personaggi alla volontà iconoclasta di Altman di "elevare" la vile banalità del fumetto, l'idea che il regista fosse invece perfettamente fedele al tono del fumetto non lo sfiorava nemmeno.)
Stroncatissimo all'epoca e poi quasi invisibile (oltre che in Italia orrendamente doppiato e sforbiciato di quasi mezz'ora), mi è sembrato invece uno dei migliori comic movie di sempre (non che ci voglia molto per quanto mi riguarda). Se per Segar il mondo di Popeye era l'immagine ilare e distorta dell'America della Grande Depressione, per Altman e Feiffer è una deformazione dell'America dell'allora neoeletto Ronald Reagan: all'inizio del film gli abitanti di Sweethaven, lo splendido paesino in cui è ambientato il film, cantano in coro "Ci piace star così senza democrazia /chi una volta viene qui non se va più via". Se da una parte Altman rispetta il fumetto, dall'altra fa letteralmente a pezzi l'idea di uno spettacolone colorato per bambini, realizzando il suo film più squinternato e anarchico, roba che "M.A.S.H." o "Nashville" sembrano film normali e tradizionali. Ai produttori della Disney(!) deve essere venuto un colpo quando hanno visto il film finito. Tra le tante: Popeye canta "Io sono quel che sono" in un bordello, circondato da inequivocabili baldracche. Le canzonacce da musical sono inserite quasi a caso e cantate dagli attori con le loro vere, sgraziatissime voci, la gag si accumulano vertiginose e insensate, gli abitanti di Sweethaven sono interpretati da dei saltimbanchi da strada che durante le riprese Altman invitava a fare le cose più assurde senza curarsi della storia. Per due terzi ne è uscito un film geniale, caotico, irreale, autenticamente folle. Più sottotono l'ultimo terzo, dove la storia prende il sopravvento sull'improvvisazione e si perde l'aria di follia corale.
Perfetto il cast. Già famoso per "Mork e Mindy" (che Altman detestava) Robin Williams al suo esordio cinematografico dimostrava di essere un immenso attore comico, peccato che invece si specializzerà come attore melenso e lagnoso. Shelley Duvall sembra nata per la parte di Olivia. Nella parte di Bluto c'è Paul Smith, che negli anni '70 aveva girato parecchi film di serie C in Italia come sosia di Bud Spencer e anche qui sembra spesso di vedere in azione l'attore nostrano.
#52
Inviato 06 aprile 2011 - 14:16
I compari
Quoto ovviamente.
[...]
Non vorrei esagerare, ma credo che I COMPARI sia uno dei film più profondi e dolorosi che abbia mai visto sull'assenza e il silenzio di Dio (vedi anche cosa trova Warren Beatty nella chiesa) e sul non senso della vita.
Non so se vi può interessare, ma proprio l'altro giorno ho visto il DVD in edicola, credo sia stato recentemente pubblicato in una delle "solite" collane sui "grandi western".
#53 Guest_ale_*
Inviato 07 aprile 2011 - 23:11
ridimensionare non vuol certo dire ignorare l'importanza di un autore, semplicemente sono per non accettare tacitamente tutto ciò che è tendezialmente accettato (come il presunto genio di Almodovar o la grandezza di Olmi)...molti film di Altman sono quantomeno non riusciti e, spesso, mi trovo a notare che molti suoi lavori, a differenza di quelli di altri maestri, risultano terribilmente datati...e, in sfregio al pericolo, fra ciò ci metto anche la satira militare di Mash..
non so se Jules condivide ancora queste sue parole e non che me ne freghi molto del ridimensionamento o meno della sua filmografia, però condivido quel senso di "invecchiamento precoce" di alcune sue pellicole, tipo Mash.
ammetto che non ho visto molto di Altman, giusto i film più famosi e amati, per il fatto che quando un regista non mi "parla", mi scappa la voglia di approfondirne la conoscenza. poi che sia uno dei numi tutelari del cinema moderno, su questo non ci piove: ma come dico spesso, non sono uno storico del cinema, sono uno che guarda film. i film che gli piacciono, soprattutto.
#54
Inviato 08 aprile 2011 - 12:32
Posso comprendere il discorso sul minor valore di certe opere di Altman ma non il fatto che porterebbero a ridiscuterne l'altissima considerazione della sua opera; opera che andrebbe continuamente approfondita, nella misura in cui è stata trascurata se non proprio ignorata (cfr. post disamina di Tom su Popeye e relativi tagli)
Lunga vita!!!
#55 Guest_ale_*
Inviato 09 aprile 2011 - 09:28
invecchiamento precoce? M.a.s.h. c'ha 41 anni va collocato nel contesto dell'epoca, ci mancherebbe
41 anni? li si sentono tutti. prendi invece Notorious di Hitchcock (lo cito perché l'ho rivisto giusto ieri sera) che ne ha 65 di anni, bene, è di una modernità straordinaria.
parli di collocarlo storicamente: hai perfettamente ragione, e penso che questo sia un po' un limite del cinema di Altman, ovvero la mancanza di "universalità" che ad esempio il cinema di Hitchcock possiede, più che altro l'a-storicità. nel senso: i film di Altman sono un potente affresco dell'epoca in cui sono stati concepiti, sono legati a doppio filo con la loro contemporaneità, forse troppo, ed inevitabilmente sono come il tempo che passa. il cinema di Hitchcock invece è cinema puro.
ma ripeto: Altman è uno dei grandi del cinema, a me non interessa proprio ridimensionarlo, non è di certo mio compito o mio interesse. semplicemente ognuno ha delle impressioni, ha registi che ama di più e altri di meno. quindi non prenderla sul personale!
#56
Inviato 28 febbraio 2018 - 17:37
#58
Inviato 28 febbraio 2018 - 22:13
bellissima monografia.
personalmente invertirei i voti di MASH con quelli di Nashville, e alzerei a 10 anche il lungo addio.
America oggi non l'ho ancora visto, tuttavia è interessante come Altman sia riuscito fare diversi grandi film negli anni 90' dopo un decennio (80') quasi senza mai superare l'insufficienza.
#59
Inviato 28 febbraio 2018 - 23:31
grazie
#60
Inviato 13 dicembre 2018 - 14:50
Qualcuno ha i sottotitoli in italiano per California Poker?
Sempre piaciuto sto film, non parla quasi mai nessuno o perlomeno io l'ho sempre trovato citato pochissimo.
Elliott Gould grandissimo attore, credo di aver visto solo la tripletta altmaniana, altri film degni di nota suoi?
#61
Inviato 13 dicembre 2018 - 14:59
Qualcuno ha i sottotitoli in italiano per California Poker?
Sempre piaciuto sto film, non parla quasi mai nessuno o perlomeno io l'ho sempre trovato citato pochissimo.
Elliott Gould grandissimo attore, credo di aver visto solo la tripletta altmaniana, altri film degni di nota suoi?
Bob & Carol & Ted & Alice, regia di Paul Mazursky (1969)
L'impossibilità di essere normale (Getting Straight), regia di Richard Rush (1970)
Piccoli omicidi (Little Murders), regia di Alan Arkin (1971)
L'adultera (Beröringen), regia di Ingmar Bergman (1971)
Mani sporche sulla città (Busting), regia di Peter Hyams (1974)
S.P.Y.S., regia di Irvin Kershner (1974)
Capricorn One, regia di Peter Hyams (1978)
L'amico sconosciuto (The Silent Partner), regia di Daryl Duke (1978)
Il mistero della signora scomparsa (The Lady Vanishes), regia di Anthony Page (1979)
Dagli anni 80 in poi criminalmente sotto/mal-utilizzato.
#62
Inviato 13 dicembre 2018 - 15:27
Il dittico di Peter Hyams - Mani sporche sulla città e Capricorn One - è assolutamente da recuperare (come molti altri film di questo bravo regista)
#63
Inviato 13 dicembre 2018 - 15:55
Mi ricordo come un gran film dimenticato anche il thriller "L'amico sconosciuto", che pero' ho visto qualcosa come 30 anni fa.
Il film simbolo di Gould e' comunque "L'impossibilità di essere normale", per anni associato a "M.A.S.H", "Easy Rider", "Fragole e sangue" tra i film simbolo sulla/della contestazione, ma poi quasi completamente dimenticato. Come del resto il suo regista, Richard Rush, autore di altri due cultoni che andrebbero riscoperti: il poliziesco buddie movie fuori di zucca "Una strana coppia di sbirri" e il meta-cinematografico e ancor piu' fuori di zucca "The Stunt Man".
#64
Inviato 13 dicembre 2018 - 16:07
Qualcuno ha i sottotitoli in italiano per California Poker?
Sempre piaciuto sto film, non parla quasi mai nessuno o perlomeno io l'ho sempre trovato citato pochissimo.
Elliott Gould grandissimo attore, credo di aver visto solo la tripletta altmaniana, altri film degni di nota suoi?
Bob & Carol & Ted & Alice, regia di Paul Mazursky (1969)
In questo in particolare (un enorme successo all'epoca, oggi poco ricordato) fa morire dal ridere! Per esempio quando si prepara, in bagno, per l'orgia finale
#65
Inviato 13 dicembre 2018 - 17:33
Stavo guardando proprio un documentari sulla nuova hollywood quando hanno appunto nominato Bob & Carol etc, l'ho cercato ma senza successo. Non l'avevo mai sentito nominare, mi sa che non conoscevo minimamente neanche il regista.
Gli altri elencati da Tom mi sa che mi mancano tutti, bene so cosa guardare stasera, grazie!
Ah, se trovate i sottotitoli sono sempre bene accetti eh
#66
Inviato 09 gennaio 2019 - 20:56
Bob Carol Ted etc e Piccoli Omicidi sono stati messi sul blog hd4me con dual audio e sub solo in inglese, io me li sono visti in lingua originale che Gould con la voce di Terence Hill non si può sentire.
Entrambi ottimi film, sicuramente in italia praticamente dimenticati.
#68
Inviato 10 gennaio 2019 - 16:31
No dai, Elliott Gould-Pino Locchi grande accoppiata, accentua il suo lato ironico! In "Bob & Carol & Ted & Alice" (a proposito: su TNT si trova, in italiano) comunque lo doppia Pino Colizzi.
Allora si, ne accentua il lato comico è vero. Però ad esempio in piccoli omicidi la voce di Gould è profonda e apatica, quella di Colizzi è molto giovanile/adolescenziale, difficilmente associabile a un personaggio apatico, quindi snatura di non poco l'interpretazione e l'intento.
Poi non è che sono contro il doppiaggio a priori, è che di Gould ho visto solo film in lingua originale e quando hai conosciuto un attore con la sua vera voce poi passare al doppiaggio mi rende la visione difficile.
#69
Inviato 18 marzo 2019 - 11:21
Ma di Altman dopo Tre Donne (capolavoro) cosa c'è da vedere? Escludendo America Oggi e I Protagonisti che ho già visto non conosco nient'altro e vedo che per molti film da fine anni 70 in poi i voti sono bassini, quindi mi affido a voi...
#70
Inviato 18 marzo 2019 - 11:24
Ma di Altman dopo Tre Donne (capolavoro) cosa c'è da vedere? Escludendo America Oggi e I Protagonisti che ho già visto non conosco nient'altro e vedo che per molti film da fine anni 70 in poi i voti sono bassini, quindi mi affido a voi...
il Lungo Addio è il mio preferito, forse anche per il genere, per dire Jimmy Dean è bello ma che cazzo me ne frega di quel tema da donne?
#71
Inviato 18 marzo 2019 - 11:27
Negli anni 80 ha girato praticamente solo film per la tv. Io ho visto "Jimmy Dean, Jimmy Dean" ed è bello. Un melodramma al femminile, pessimista, isterico e urlato, con riflessioni non banali sulla nostalgia (per i Fifties, nello specifico) e sul tempo che passa. Ottima prova di tutto il cast (che comprende anche Cher).
#72
Inviato 18 marzo 2019 - 11:44
Ma di Altman dopo Tre Donne (capolavoro) cosa c'è da vedere? Escludendo America Oggi e I Protagonisti che ho già visto non conosco nient'altro e vedo che per molti film da fine anni 70 in poi i voti sono bassini, quindi mi affido a voi...
Come Lassi, Il lungo addio per me è il suo capolavoro. Un film che potrei rivedere quasi tutti i giorni e non stancarmi mai. Non solo per il film in sé che è praticamente perfetto. Ma soprattutto per la capacità di creare un personaggio talmente figo (e Altman va oltre Chandler) e perdente che io che son solo perdente alle volte mi sento anche figo.
#73
Inviato 18 marzo 2019 - 11:52
(che comprende anche Cher).
che era ancora bellissima lì, perchè poco rifatta
#74
Inviato 18 marzo 2019 - 11:54
Si Il Lungo Addio è precedente a Tre Donne, visto come minimo tre volte e riscaricato da poco in versione restaurata che si attende la quarta visione.
Mi manca Nashville ma l'accoppiata country + 3 ore di film mi ha sempre tenuto lontano, prima o poi mi deciderò...
#75
Inviato 18 marzo 2019 - 11:58
Si Il Lungo Addio è precedente a Tre Donne, visto come minimo tre volte e riscaricato da poco in versione restaurata che si attende la quarta visione.
Mi manca Nashville ma l'accoppiata country + 3 ore di film mi ha sempre tenuto lontano, prima o poi mi deciderò...
comunque ha ragione Kerz, Jimmy Dean è bello però ripeto, prova a guardare il tema trattato se ti interessa; immagino che MASH qui sia apprezzato ma per me è un altro contenuto di cui mi frega poco
#76
Inviato 18 marzo 2019 - 12:02
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#77
Inviato 18 marzo 2019 - 12:05
era lei che aveva detto che era bello "il cigno nero"? di Arofnosky
come si fa a fare un film sulle ballerine? Sarà pure bello, la piccoletta è anche brava ma a una persona di cuore cosa rimane?
#78
Inviato 18 marzo 2019 - 12:10
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#80
Inviato 18 marzo 2019 - 12:45
Un Matrimonio non se lo calcola nessuno?
Dai, trovatemi un altro film che nel cast può vantare contemporaneamente Gigi Proietti e Lillian Gish.
che carucci tutti e tre
"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."
#81
Inviato 18 marzo 2019 - 12:49
Si Il Lungo Addio è precedente a Tre Donne, visto come minimo tre volte e riscaricato da poco in versione restaurata che si attende la quarta visione.
Mi manca Nashville ma l'accoppiata country + 3 ore di film mi ha sempre tenuto lontano, prima o poi mi deciderò...
sempre precedente a 3donne capo come Il Lungo Addio o quasi secondo me I Compari che è un western particolarissimo
#82
Inviato 18 marzo 2019 - 13:32
Va buo' Woody, da Quel freddo giorno nel parco a Quintet (compreso) sono tutti da vedere.
Ma pure nel suo periodo "down" cioe' da A Perfect Couple e tutti gli anni 80 ci sono dei gioielli: Beyond Therapy, il citato Jimmy Dean Jimmy Dean, Streamers, Popeye (versione integrale). A me piace anche la squiternata commedia O.C. and Stiggs (da noi "Non giocate con il cactus", sic) dove Altman prende per il culo le commedie giovaniliste edoniste dell'epoca.
Anche gli ultimi film, da I protagonisti in poi sono quasi tutti belli, Kansas City e' un mio cult.
Ah, non vedere Nashville perche' non interessa il country, e' come dire che a uno non interessa Apocalypse Now perche' non gli interessano gli elicotteri.
#83
Inviato 18 marzo 2019 - 14:06
No vabbè non ho detto che fa cacare a priori, me lo sono scaricato più volte perchè non trovavo mai una copia decente e ogni volta che facevo partire il film in un punto a caso per vedere come si vedeva trovavo qualcuno che cantava. Sarò sicuramente stato sfortunato, non leggo mai le trame prima di vedermi un film, quindi non so di cosa parli. Ognuno ha le sue idiosincraie, poi lo so che è considerato uno dei migliori Altman più o meno all'unanimità.
LASSI: è incredibile come ogni volta che rispondi a una mia richiesta di consigli parti per la tangente consigliando cose che non ho chiesto. "I compari" l'ho visto in quanto precedente a "tre donne" così come "il lungo addio" e "MASH".
#84
Inviato 18 marzo 2019 - 14:09
hai ragione ma non frequento questa sezione e quindi non avevo il filo della discussione, per cui ho preso il "dopo" come un "oltre", ho pensato tu avessi visto solo quello; sarebbe strano certo ma ieri si parlava per la prima (o seconda) volta di Muslimgauze dopo secoli che sono qua...
cmq ovvio, vado OT sempre e sono felice così
Ma di Altman dopo Tre Donne (capolavoro) cosa c'è da vedere? Escludendo America Oggi e I Protagonisti che ho già visto non conosco nient'altro e vedo che per molti film da fine anni 70 in poi i voti sono bassini, quindi mi affido a voi...
#85
Inviato 18 marzo 2019 - 14:11
Credo che proseguirò in ordine cronologico, con Un Matrimonio e poi magari Quintet, ma ha voti piuttosto bassi Quintet per quello chiedevo informazioni su cosa vedere prima, visto che ne ha fatti diversi il buon Robert
#86
Inviato 18 marzo 2019 - 14:13
hai ragione ma non frequento questa sezione e quindi non avevo il filo della discussione, per cui ho preso il "dopo" come un "oltre", ho pensato tu avessi visto solo quello; sarebbe strano certo ma ieri si parlava per la prima (o seconda) volta di Muslimgauze dopo secoli che sono qua...
cmq ovvio, vado OT sempre e sono felice così
Ma di Altman dopo Tre Donne (capolavoro) cosa c'è da vedere? Escludendo America Oggi e I Protagonisti che ho già visto non conosco nient'altro e vedo che per molti film da fine anni 70 in poi i voti sono bassini, quindi mi affido a voi...
Si hai ragione mi sono spiegato male
#87
Inviato 18 marzo 2019 - 15:41
#88
Inviato 18 marzo 2019 - 22:04
#89
Inviato 24 marzo 2021 - 11:08
1969 That Cold Day in the Park
Signora di una certa eta' ( - che poi Sandy Dennis all'epoca c'aveva 32 anni, ma fa un ruolo per cui oggi sarebbe impensabile un'attrice sotto i 45-50) ospita nel suo splendidamente gelido appartamento un giovane e misterioso hippie che aveva visto prendere freddo nel parco. Lui non dice una parola e sembra una presenza angelica, lei quasi lo imprigiona e va in fregola. Il finale quasi thriller e' di quelli che non si dimenticano.
Dopo "Secret Ceremony" c'avevo voglia di altri psico-drammi femminili tardi 60s e sono andato a rivedermi il primo vero film di Altman, dopo molte false partenze. C'era gia' tutto il suo stile: le inquadrature "liquide", le zoomate stranianti, i dialoghi sovrapposti, il rifiuto di spiegare in modo razionale e lineare le azioni dei personaggi. Primo tassello di una memorabile (ma ahime' invece poco ricordata) trilogia altmaniana sulla frammentazione delle psiche femminile, con gli altrettanto misteriosi e altrettanto inquietanti ''Images" e "3 Women".
Fa sempre impressione constatare come, nel giro di un paio d'anni ('68 - '69), l'asticella del mostrabile e raccontabile fosse vertiginosamente schizzato in alto, soprattutto nell'autocensuratissimo cinema americano. Un film come questo solo un paio d'anni prima sarebbe stato inconcepibile, tra piu' o meno espliciti nudi, amplessi, dialoghi sul sesso. Non mi stupirei fosse il primo film non-underground che mostra una donna che va a fare una visita ginecologica per mettersi la spirale.
Alcune scene mi hanno ricordato una mia vecchia teoria: mai come nel cinema a cavallo degli anni 60 e 70 e' stata filmata la vecchiaia. Il senso di polverosita', di prosciugato, di esaurimento vitale, che riuscivano a trasmettere all'epoca quando filmavano persone anziane e' ancora potentissimo. E forse di una crudelta' che oggi non verrebbe ben digerita.
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