"Che lavoro vuoi fare da grande?", mi chiedevano vedendomi invasato per gli animali, "Il veterinario? Il biologo?", quando sapevo a malapena cosa fosse il primo. "Io voglio fare il pieroangela!", dicevo, per poi scoprire che non era un lavoro, bensì il nome proprio di un essere quantomeno umano. Fu una delusione, ma l'accettai, dopotutto quel signore lì era la DeAgostini in persona se avevo ben capito, responsabile degli atlanti degli animali da mia zia veterinaria e poi della serie di cassette che comprai sui Mammiferi (gli animali per me erano Dinosauri o Mammiferi, ci misi anni per ampliare gli orizzonti), adoravo specialmente quella del Lupo e del suo figlio pacioccone Cane, nonché quelle sui grandi e piccoli felini (massima stima per Giorgio Celli*, ma all'epoca comunque canidi>felidi). Man mano che crescevo, riuscivo a non dormire sino alla fine del primo documentario di SuperQuark, generalmente la migrazione degli gnu del Serengeti con ecatombe nel fiume pieno di coccodrilli, oppure la coordinazione dei banchi di aringhe e le orche mangia-otarie, fino alla vita segreta degli scimpanzè. E proprio dopo questa giungeva Danilo Mainardi a spiegare che le scimmie imparavano il linguaggio dei segni, i macachi lavavano le patate nell'acqua salata per piacere e gli elefanti contemplavano le ossa dei loro defunti. Inizialmente fu fastidioso vedere questo signore poco affascinante fare il professorino con Piero, ma poi capii. Il trauma di gelosia, forse un transfer da mia sorella neonata, lo ebbi con colui che poi avrei desiderato come fratello maggiore, Albertoangela! Inizialmente mi stupii che due persone su tre in un programma avessero un doppio nome maschile-femminile, ma con tutti quei Gian Maria ci poteva stare, però appresi che Angela era soltanto un cognome e i due lo condividevano in quanto Padre e figlio. Alberto si occupava più di questioni storiche e piano piano uscii dallo stato quasi rousseauano in cui versavo, piccolo adamo, per scoprire le meraviglie delle civiltà della storia. Come nelle parodie, così nella realtà, è chiaro che anche Alberto fosse superiore alla sua possibile nemesi Cecchi Paone. Se Passaggio a Nord Ovest mi sembrava il tipo di roba che interessa a mio papà e basta, Ulisse mi permise di apprezzare davvero il Delfino d'Italia e questo fu il suo capolavoro. Non ne ho il dvd, mi sono invece procurato la serie sulle personalità del passato (Da Vinci, Colombo, ecc).
Ovviamente a celebrare l'antica dinastia ci hanno già pensato quelli del partito antidemocratico e nobilissimo Angela Sovrani, però qui possiamo tutti fare un bell'amarcord tendente al TuttoScienze, prima di passare a Licia Colò, Sveva Sagramola ed eventualmente una battle dei divulgatori che superi anche i confini nazionali!
Che il CICAP sia con voi
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*stavo scrivendo Danilo Mainardi, per uscire dal lapsus ho dovuto cercare su Google "conduttore biologo animali morto gatti" e ha funzionato al primo colpo. Ci manchi, Celli uber Mainardi
**Non c'è la seconda nota ma questa è una chicca che se no non so dove innestare: da piccolo giocavo al dinosauro nella vasca, da solo (mia madre evidentemente non aveva voglia di starmi dietro) mi muovevo nell'acqua insaponata, immergendomi ed emergendo: il gioco consisteva di fatto nell'immaginare una voce narrante che spiegasse la mia etologia. D'altra parte ancor oggi faccio dei sogni atavici su resti di civiltà scomparse, la cui storia è narrata da un'inudibile voce mentale ed io esisto a malapena come spettatore. Rovinato per sempre.