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Odi et Amo - Idoli e personaggi detestati nello sport


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122 replies to this topic

#101 Guest_teddy_*

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Inviato 01 luglio 2009 - 11:49

Per la serie "merde irritanti a causa della loro incapacità" asd:
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Kwamone Brown, qui ai gloriosi tempi dei Los Angeles Lakers, probabilmente la peggior prima scelta di tutti tempi insieme a..

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Michael Olowokandi

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#102 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 01 luglio 2009 - 17:16

Duncan è un grande, anche se gli Spurs in generale non mi stanno simpaticissimi.

Poi scusa ma KG miglior giocare degli ultimi 10 anni non te l'appoggio  :P

Idoli:

Shaq
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Poz
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Thuram
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Pessotto giocatore sempliciotto (finché non ha smesso)
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Nakata
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Gheddafi
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Niente merde per ora (oddio, gli ultimi due ci potrebbero anche stare asd)
  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#103 Haggard

    mainstream Star

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Inviato 01 luglio 2009 - 17:37

Più merdificano Schumacher più per me è un idolo  :D Grandissimo Michael, un vero professionista che ha avuto un colpo di follia con Villeneuve junior (lui merda)
  • 0

#104 Guest_Erzengel der Vernichtung_*

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Inviato 03 luglio 2009 - 18:11

http://www.facebook....3&id=1176944160

Idolissimo e naturalmente lui:

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#105 Guest_Julian_*

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Inviato 03 luglio 2009 - 18:43

Più merdificano Schumacher più per me è un idolo  :D Grandissimo Michael, un vero professionista che ha avuto un colpo di follia con Villeneuve junior (lui merda)


Io non l'ho mai tifato neanche per sbaglio ma non lo merdifico, non solo grande professionista ma fenomeno assoluto del suo sport in tutto e per tutto, e proprio per questo era bello dargli contro, tifando Senna e poi Hill  :P

Villeneuve figlio lui sì, merdaccia arrogantella ed abbastanza mediocre come pilota, stagione mondiale a parte.
  • 0

#106 coby

    Classic Rocker

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Inviato 03 luglio 2009 - 19:11

qualche mito italiano dell'atletica

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Livio Berruti

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Pietro Mennea

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Maurizio Damilano

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Salvatore Antibo (grande fondista, non ha vinto tantissimo, ma secondo me era un campione, peccato che abbia avuto una sfortuna maledetta)
  • 0

incantato da simon tout court


#107 cerezo

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Inviato 11 dicembre 2010 - 14:26

bellissimo articolo di franco rossi su un personaggio che non conoscevo e si meriterebbe un film
joao saldanha, allenatore

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"Il suo Brasile giocava con 5 numeri 10 in attacco, fu esonerato alla
viglia del Mondiale 1970 perché era comunista.
Sulla panchina del Brasile tri-campione in Messico c'è Mario Zagalo
perchè a pochi mesi dal Mondiale il presidente Medici e la sua
giunta militare fascista hanno esonerato Joao Saldanha, reo di non
essersi allineato e, sopratutto di esse comunista.
Questa è la storia dell'uomo che ha ideato, selezionato, allenato e
ispirato il Brasile '70, la più forte squadra di ogni tempo, una
squadra che nelle dodici partite (tra qualificazioni
ed eliminatorie) ha ottenuto altrettante vittorie.
Una storia che nasce da conversazioni avute con Saldanha, da articoli che ha
scritto (era anche giornalista) e da un libro di Joao Maximo.
Joao Saldanha è morto a Roma, durante i Mondiali del 1990, a 74
anni.
Qualche giorno più tardi sicuramente si è presentato a San Pietro
spiegando chi era stato in vita.
"Fui contrabbandiere di armi a sei anni, quando passavo il confine
tra Paraguay e Brasile nascondendole sotto il grembiule.
Leader studentesco a 20 anni, apprendista notaio a 33, membro del
Partito Comunista Brasiliano tutta la vita.
Fui anche giocatore e tecnico di football, campione di basket,
giornalista, commentatore di radio e televisione,
analista di scuola di samba, scrittore, co-autore di enciclopedia,
attore di cinema, candidato a vice sindaco.
Partecipai alla Grande Marcia con Mao, sbarcai in Normandia con
Montgomery, mi sono sposato cinque volte, litigai molto e quasi mai
ebbi la peggio.
Assistii a tutte le Coppe del Mondo, Di me dicono che fui un grande
e contradditorio personaggio. Lucido e confuso al tempo stesso.
Intelligente e ingenuo, gentile e collerico, giusto e assurdo.
Il migliore degli amici e il peggiore dei nemici.
Un appassionato della verità che ha camminato sopra le nuvole della
fantasia.
Posso entrare in Paradiso?"
Faceva il giornalista e gli dissero: fai vincere il Mondiale al
Brasile?
Nel 1968 il calcio in Brasile è in pieno caos.
Dopo la sconfitta nel Mondiale di due anni prima Joao Havelange
(all'epoca presidente della Federcalcio brasiliana) mette a capo
della commissione tecnica Paulo Machado de Carvalho, ruolo ricoperto
nelle due felici spedizioni di Svezia
e Cile e poi messo da parte dallo stesso Havelange per questioni
commerciali (i due erano soci in una azienda di trasporti).
Senza Carvalho il calcio brasiliano, a livello di nazionale,
sprofonda nell'assurdo.
Al momento di convocare i giocatori per il Mondiale del 1966 Feola
viene convocato a Rio e davanti ai presidenti delle più grandi e
ricche società è costretto a fare i nomi dei calciatori prescelti.
Quello del Flamengo sbraita: "Se Maurilio sta fuori la torcida farà
la rivoluzione". "Come, non chiami Paranà?" urla il rappresentante
del San Paolo.
Quando Feola arriva a ventun nomi e ne manca soltanto uno, gli si
avvicina il presidente del Corinthians e gli sussurra in un
orecchio: "La ma società è troppo grande per non avere un giocatore
ai Mondiali".
Feola guarda il presidente e gli chiede chi secondo lui merita di
essere convocato. "Ditao, che sta giocando alla grande" è la
risposta.
Feola chiede allora qual'è il nome completo di Ditao.
I nomi dei convocati sono: Edson Arantes do Nascimento, Hilderaldo
Luis Bellini, Josè Ely de Miranda, per Ditao non si può fare
un'eccezione.
Il presidente del Corinthians se ne torna a San Paolo tranquillo sul
fatto che Ditao sarà tra i ventidue.
Feola chiede alla segreteria dell Federazione il nome completo di
questo sconosciuto Ditao e l'impiegato, completamente disinformato,
telefona al Flamengo, dove gioca un Ditao che è il fratello di
quello che c'è al Corinthians.
E' così che Feola inserisce nei ventidue che prenderanno parte ai
Mondiali del 1966 (dove non giocherà mai) il Ditao sbagliato.
Soltanto chi non conosce bene il Brasile di quei tempi (ma anche
oggi stranissime cose laggiù possono accadere?) può pensare che
questo aneddoto sia inventato.
E' comunque registrato in vari libri (es: "Subterraneos do futebol"
e "O anjo torto").
Nel 1968 dunque Carvalho è chiamato a creare la Commissione
Selezionatora Nazionale, subito chiamata Cosena.
In Brasile c'è la dittatura militare e i militari, si sa, amano le
sigle.
Joao Havelange ha in mente di dare una struttura militare alla
federazione perchè pensa che anche il calcio deve adeguarsi al
momento socio-politico.
Pensa a Joao Saldanha, che in passato ha
fatto mille mestieri, tra i quali l'allenatore e che al momento fa
il giornalista.
Critica, ricorderà poi lo stesso Havelange, ma in modo costruttivo,
ponderato e obiettivo.
Quando ne accenna a Saldanha, questi risponde: è un invito o un
sondaggio?
Il giorno dopo Saldanha, che aveva accettato, ma non aveva detto
nulla ai suoi colleghi de "Ultima Hora", esce dalla redazione
assieme a un fotografo al qualche chiede:
dove vai?
"Alla federazione, presentano il nuovo selezionatore".
Sai chi è? "No" è la risposta del fotografo.
E quando, alla conferenza stampa, Havelange rivela che chi guiderà
il Brasile in Messico è Joao Saldanha, questi si alza e va a sedersi
al centro del tavolo presidenziale.
"Questi gli undici titolari e queste le undici riserve tra due anni
in Messico?"
I giornalisti presenti sono sbalorditi e increduli.
Prima d'ora una cosa del genere non s'era mai vista?
Saldanha mette una mano in tasca, tira fuori un foglietto di carta e
comincia a parlare:
"Cari colleghi, so che in passato gli altri selezionatori hanno
prima fatto una lista di quaranta o cinquanta nomi di convocati e
soltanto a due mesi dai Mondiali hanno reso noto i ventidue da
comunicare alla Fifa.
Adesso mancano quasi due anni ai Mondiali e io vi comunico
ufficialmente gli undici titolari e le loro rispettive riserve".
Un'autentica bomba, i giornali, le radio e le televisioni hanno da
sbizzarrirsi all'infinito.
Nel 1969 il Brasile di Saldanha gioca le
sei gare di qualificazione e le vince tutte.
Centocinquantamila torceadores al Maracanà cantano l'inno nazionale
tutti assieme, in un momento in cui molta gente pensa che cantarlo
significhi in qualche maniera appoggiare la dittatura.
Saldanha sceglie i migliori e dà a tutti una ricetta fatta di buon
senso e semplicità:
"Quattro uomini sulla stessa linea vanno bene solo per le parate
militari",
"Nessuno è proprietario di una zona del campo, non esistono
posizioni fisse".
Tutte affermazioni che anche oggi appaiono moderne, talmente moderne
che i cosidetti inventori del Calcio del Duemila, le combattono
ancora.
Un sondaggio rivela subito che Saldanha è popolarissimo.
A Rio il 78% della popolazione lo appoggia, a San Paolo il 68%.
Mai nella storia del calcio brasiliano un selezionatore ha riscosso
(nè riscuoterà in futuro) un simile trionfo.
Troppo moderno per essere amato: per lui contavano solo i campioni
Il Brasile oltre alle partite di qualificazione vince anche grandi
amichevoli, ad esempio c'è un 2-1 contro i campioni del mondo
inglesi al Maracanà con 160mila spettatori.
Al termine dell'incontro Ramsey invita Saldanha in Inghilterra. Joao
accetta e prima di andare a Londra passa per la Germania.
Ad Amburgo è ospite di un popolarissimo programma televisivo e alla
domanda: cosa ne pensa del genocidio degli indios in Amazzonia?
dà una risposta che per poco non trasforma lo studio televisivo in
un ring di pugilato: "In 469 della storia brasiliana abbiamo ammazzato meno persone di
voi tedeschi in dieci minuti di una delle troppe guerre che avete
fatto".
A Londra è ospite della Bbc assieme a Ramsey che svolge il ruolo di
intervistatore.
I problemi che noi europei troveremo in Messico non deriveranno
soltanto dall'altura, ma anche dagli arbitri e dai guardialinee
sudamericani?
"E perchè?" la replica di Saldanha.
Perchè i sudamericani in genere non sono onesti?
"E gli inglesi lo sono?"
Certamente?
"E allora se gli inglesi sono così onesti, a cosa si deve la fama di
Scotland Yard?"
Ma all'inizio del 1970 cominciano i primi problemi per Saldanha.
In quella squadra c'erano tre coppie gay e circolava droga
Il generale Emilio Garrastazu Medici, presidente del Brasile lancia
una campagna contro i giovani universitari che vogliono maggior
libertà, perseguita i comunisti e quando il ministro dell'Educazione, Jarbas
Passarinho viene a sapere che Saldanha è un seguace di Stalin e di
Mao, dà ordine al capitano dell'esercito Claudio Coutinho (che sarà
selezionatore del Brasile ai Mondiali del 1978 in Argentina) di
riferire al presidente Medici che la nazionale brasiliana
è nelle mani di un uomo che è in totale disaccordo con le idee della
rivoluzione militare, nelle mani di un sovversivo bolscevico.
Non si sa come finì il colloquio tra Coutinho e Medici, di sicuro
c'è che il presidente cominciò a rilasciare dichiarazioni nelle
quali parlava sempre più di calcio.
E ad un certo punto disse in televisione che se fosse stato lui il
selezionatore, in Messico avrebbe portato Dario, centravanti
dell'Atletico Mineiro di Belo Horizonte.
Saldanha durante le partite di qualificazione aveva rilasciato
interviste che non erano piaciute certamente alla giunta militare
fascista e razzista.
Ad esempio aveva detto: "Nel calcio i migliori hanno la pelle
colorata. Sono veloci, leggeri, abili e hanno inventiva.
Di Stefano e Puskas sono stati calciatori favolosi, ma nessuno di
loro sarebbe capace di realizzare un dribbling senza palla come Pelè
o una prevedibile e imprevedibile al tempo stesso discesa sulla
linea destra come Garrincha.
Sono più veloci dei bianchi perchè i loro trisavoli africani sono
rimasti vivi sfuggendo ai leoni affamati.
I negri non emergono nel nuoto perchè per loro le piscine sono
sempre chiuse".
Saldanha difende anche le sue teorie sopra l'omosessualità e la
droga.
Qualche anno più tardi avrebbe dichiarato (e scritto) che metà della
squadra che vinse i Mondiali del 1970 aveva provato, almeno una
volta, marijuana, cocaina o altre droghe.
Aggiunse inoltre che in quella squadra c'erano almeno tre coppie gay.
E' chiaro che a mano a mano che si avvicinavano i Mondiali qualcuno doveva sollevare Saldanha dall'incarico, anche perchè ad una televisione di Porto Alegre, alla domanda:
lo sa che il presidente Medici vorrebbe Dario in nazionale?
lui risponde: "Il presidente scelga i ministri e lasci stare le cose serie?"
E' Joao Havelange che lo ha chiamato, è lo stesso Havelange che lo
deve cacciare, dopo 406 giorni.
Il fatto avviene il 17 marzo 1970, un martedì. Il giorno successivo
al suo posto è chiamato Zagalo.
E la prima cosa che fa Zagalo è quella di convocare Dario e di
portarselo in Messico.
Dove non giocherà nemmeno un minuto.
La squadra che vince il Mondiale è la stessa indicata da Saldanha
nella sua prima conferenza stampa da cittì, due anni prima, nel 1968."

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#108 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 12 dicembre 2010 - 12:58

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Non voglio aspettare che muoia per ringraziarlo di tutto
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Adescatore equino dal 2005

#109 strafanich

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Inviato 12 dicembre 2010 - 14:23

Idoli:

Immagine inserita
Bogdan Tanjevic

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Gregor Fucka

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Nando Gentile

Merde: il comune di Trieste che preferì costruire uno stadio nuovo piuttosto che un palazzetto, causando la dipartita di Mr. Stefanel e di quella squadra che potenzialmente poteva vincere TUTTO per molti anni.
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#110 dirac

    mainstream Star

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Inviato 21 dicembre 2010 - 10:20

fuori categoria: Marco Pantani

poi qualche idolo da aggiungere ad altri già postati:

Stefania Belmondo
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Paolo Bettini
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Walter Bonatti
Immagine inserita

Gianni Bugno
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Deborah Compagnoni
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Bjorn Daehlie
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Michael Johnson
Immagine inserita

Alberto Tomba
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edit:
Evgeni Plushenko
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Tatiana Lebedeva
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#111 dirac

    mainstream Star

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Inviato 21 dicembre 2010 - 11:30

detestati:

basket tranne Jordan

Brasile tranne Senna

calcio (più del basket)

Spagna (più del Brasile)

tennis femminile tranne le Martine e Henin


continua



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#112 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 07 gennaio 2011 - 20:15

idolissimi amatissimi:

PIPPO
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MARCO
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HAKEEM
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FEDOR
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PAPEROGA
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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#113 Jøl

    Groupie

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Inviato 07 gennaio 2011 - 21:56

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John Stockton  ;)
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#114 starmelt

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Inviato 07 gennaio 2011 - 22:13

Idoli:

Bogdan Tanjevic

Gregor Fucka

Nando Gentile

Merde: il comune di Trieste che preferì costruire uno stadio nuovo piuttosto che un palazzetto, causando la dipartita di Mr. Stefanel e di quella squadra che potenzialmente poteva vincere TUTTO per molti anni.


Te lo ricordi? http://www.youtube.c...h?v=xKxY3fD1VUk


Edit: spettacolari i giocatori con la maglietta sotto la canottiera.
  • 0

#115 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 08 gennaio 2011 - 18:19

Nakakata
[img width=100]http://www.ecoflag.com/entry/photo/nakata_l.jpg[/img]


Niente merde per ora (oddio, gli ultimi due ci potrebbero anche stare asd)


  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#116 hi girls!

    utente fun fun fun

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Inviato 09 gennaio 2011 - 22:36

Forse l'avete già ricordata, ma comunque...
Maria Sharapova
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:-*
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MB - in una canzone dici "i cattivi non sono poi così cattivi". allora chi sono i veri cattivi?
CANE - in italia ci sono molte persone cattive. i forum musicali sono pieni di persone cattive

CULONI

#117 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 11 gennaio 2011 - 14:59

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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#118 Abe

    Sharing Passions

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Inviato 11 gennaio 2011 - 15:03

Forse l'avete già ricordata, ma comunque...
Maria Sharapova
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Caroline Wozniacki
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#119 strafanich

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Inviato 11 gennaio 2011 - 15:06

Te lo ricordi? http://www.youtube.c...h?v=xKxY3fD1VUk


Edit: spettacolari i giocatori con la maglietta sotto la canottiera.

Avevo 9 anni ma me lo ricordo si! Grande Nando! O_O
Ma in generale era una squadra davvero forte, Bodiroga, Fucka... potevamo vincere tutto in quegli anni :(

E poi che bella era la pallcanestro in tv così con le interviste e tutto quanto, calcio maledetto ha fogicitato tutto!
  • 0

#120 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 14 gennaio 2011 - 00:43

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Marco Olmo, sessantaduenne corridore di ultramaratone(montagna/deserto), atleta dal palmares impressionante, dalle umili origini e dalla storia affascinante...ultimo eroe romantico dello sport(basta leggere le parole della foto per capire di che pasta è fatto) aloha
  • 0

#121 rubbish

    Not living, just killing time

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Inviato 03 febbraio 2011 - 12:10

dunque, cercherò di limitarmi ad uno, massimo due per sport tra quelli che mi hanno "segnato" maggiormente.

ODI
Calcio: Cristiano Ronaldo
Basket: Ricky Rubio (e so di non essere solo asd )
Formula 1: Juan Pablo Montoya
Moto: Dani Pedrosa
Tennis: Rafa Nadal
Ciclismo: Lance Armstrong

AMO
Calcio: Robi Baggio
Basket: Jason Kidd
Formula 1: Gilles Villeneuve
Moto: Kevin Schwantz
Tennis: Boris Becker
Ciclismo: Claudio Chiappucci


ma ovviamente ce ne sarebbero altri...
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#122 Garga Charrua

    Dal fiume al mare

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Inviato 23 marzo 2011 - 17:00

L'uomo al cui confronto Maradona era un educanda svizzera, Gascoigne era un astemio ed Edmundo un filantropo: Robin Friday.

<a href="http://www.oldbritis...isto.html">Quel pazzo di Robin Friday</a>


Robin Friday, nasce il 27 luglio 1952 ad Acton, un quartiere difficile della zona ovest di Londra. Figlio della working class, Robin si avvicina sin da piccolo al mondo del calcio, ed in un certo senso il suo è un percorso da predestinato essendo la madre figlia di un ex giocatore del Brentford. Dopo aver fallito vari provini per club famosi quali QPR, Chelsea e Crystal Palace abbandona a 16 anni gli studi, si mette a fare il muratore e comincia la sua pazza carriera di calciatore nel Walthamstow Avenue Football Club, club dilettante di Londra fondato nel 1900 ed estinto nel 1988 in seguito ad una fusione con altri club. Passa poi nei "missionari" dell'Hayes, ad ovest di Londra, e quindi più vicino ad Acton, come detto quartiere di nascita di Robin. Con l'Hayes ( club di non-league anch'esso estinto di recente ) Friday guadagna 30 sterline a partita.  Durante un match con la maglia biancorossa dell'Hayes Friday entra nella storia dei pazzi del calcio lasciando i suoi compagni a giocare con un uomo in meno per ben 10 minuti, tornando poi in campo, ubriaco, per segnare l'unico e decisivo goal della partita. Nei 10 minuti di assenza Robin era infatti nel pub adiacente il Church Road di Hillingdon, lo stadio dell'Hayes. Il 9 e il 12 dicembre 1972 la sua carriera calcistica prende una svolta: nel secondo turno di fa cup il Reading viene sorteggiato con l'Hayes. Il primo match in casa dei royals termina 0 a 0, il replay, a Londra vede uscire la squadra di Friday sconfitta per 1 a 0. Charlie Hurley, manager del Reading ( all'epoca club di quarta divisione ), si innamora del genio calcistico di Friday e lo porta in biancoblu l'anno successivo versando nelle casse dell'Hayes 750 sterline. Nel febbraio del 1974 debutta contro il Barnsley. I Royals perdono 3 a 2 e lui sigla una delle due reti. Pochi giorni dopo il suo esordio casalingo contro l'Exeter City; nel 4 a 1 finale per il Reading Friday sigla una splendida doppietta. La sua prima stagione è in chiaro scuro, ma Hurley è l'unico a saper gestire i suoi eccessi dentro e soprattutto fuori dal campo, e Friday colleziona 19 presenze e 4 reti in campionato.

L'anno successivo esplode il suo enorme talento: 49 presenze totali distribuite fra campionato e coppa, a fine anno è il capocannoniere della squadra con ben 20 centri, di cui 18 in campionato ( dove il Reading si classifica settimo) con appena due penalty. Nell'annata 75/76 i royals centrano la promozione in terza divisione arrivando terzi dietro il Northampton e il Lincoln City. A trascinarli è Robin che, tra una sbronza e l'altra, segna la bellezza di 22 reti in 46 presenze, di cui 21 in campionato. I suoi goal e le sue giocate gli valgono il titolo di giocatore dell'anno per il Reading. Il celebre gol nel 5-0 al Tranmere del 31 marzo 1976 è ancora impresso nella mente e negli occhi di chi c'era quel giorno, quando Friday realizzò il suo goal più bello: stop di petto appena fuori area con le spalle alla porta e veloce girata al volo senza far toccare terra al pallone che va a morire sotto l??incrocio destro della porta, con la Tilehurst end e l??intero Elm Park a spellarsi le mani. La stagione successiva è avara per Friday, i royals vanno male e a fine stagione tornano in quarta divisione, lui colleziona 21 presenze e 7 reti e viene ceduto, dopo 135 presenze e 53 reti al Cardiff City per la somma di 30mila sterline. Alcuni tifosi storici del Reading raccontano che in quell'anno Friday era spesso irrascibile e che una volta, durante il secondo tempo di un match casalingo contro lo Swindon Town, sotto una pioggia incessante, Robin si avvicinò alla tribuna chiedendo ai propri tifosi quale fosse il risultato della partita in corso. Un'altra volta, in un match contro il Preston NE venne espulso per una manata al difensore Mark Lawrenson. Friday rientrò ma non nel suo spogliatoio bensì in quello del Preston dove defecò nella borsa di Lawrenson.

Al Cardiff, all'epoca in second division, le cose andarono peggio: appena arrivato in Galles venne arrestato alla stazione centrale e la notte prima del suo debutto contro il Fulham andò in un pub a scolarsi una dozzina di bottiglie di birra per poi tornare al suo hotel. Il giorno dopo segnò due goal, a marcarlo c'era un certo Bobby Moore, che seppur calcisticamente in declino, venne surclassato dalla potenza di Robin e poi omaggiato dallo stesso Friday con una irrispettosa strizzata ai testicoli...All'interno dello spogliatoio del Cardiff tutti sapevano dei suoi problemi con l'alcool e la sua attrazione per le belle donne e l'lsd. Di quell'anno in Galles si ricordano le sue impressionanti giocate in campo divise in appena 21 presenze e 6 reti, di cui una irriverente contro il Luton nel quale Friday, capello lungo e basetta folta, venne immortalato nel gesto ( diretto al portiere avversario ) del vaffa a v effettuato con l'indice ed il medio della mano destra, foto poi che divenne anche la copertina di un disco.
Jimmy Andrews, all'epoca team manager dei bluebirds, ad un giornalista che gli chiedeva come pensasse di gestire l'esuberanza di Robin rispose: " Non so quale è il suo problema, era già cosi quando lo acquistai dal Reading. Temo che Robin sia un caso disperato e irrecuperabile".
Il Cardiff gli revocò il contratto, Friday tornò a Londra e iniziò la sua discesa all'inferno in un turbine di alcool, droghe e problemi mentali...
Purtroppo, per il ribelle Robin, Andrews non sbagliò: Friday, il più grande calciatore mai visto ( titolo del libro inglese a lui dedicato ), venne trovato morto nel suo appartamento londinese il 22 dicembre del 1990. Arresto cardiaco da overdose disse il medico legale. Robin aveva appena 38 anni... 


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"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."


#123 gigirictus

    ï͂͑̉͆ͧͮͩ̓ͧ̒͒̉̎̂̊͆͑͐̊̓̊̅ͭ͗̐̄̏̾̄͊

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Inviato 23 marzo 2011 - 18:17

enorme, la migliore è quella della prima frase in grassetto
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rym |





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