

Chi lo ricorda? Un attore sorprendente, dotato di un "idiosyncratic look", intelligenza e vivacità che lo portano a recitare in film assai differenti per genere e origine.
Fisico da marcantonio, volto incredibile e continuamente, diversamente espressivo, interpretazioni di rara efficacia. Nato a New Brunswick in Canada nel'34, a me rimane impresso per via di una terzetto cinematografico privilegiato, ideale e surreale da assaporare: l'eccezionale farsa militaresca M.A.S.H. di Altman (1970), in cui Sutherland ci regala quel medico incredibile, Hawkeye, donnaiolo e chirurgo abilissimo al tempo stesso, puttaniere e gran giocatore di Football, e quel fischietto che correda ogni azione come a voler prendere la vita con filosofica leggerezza è un vezzo irresistibile.
Passando poi al bellissimo e teso thriller Klute (1971) del maestro Alan J. Pakula, in cui Donald recita una parte inedita e sorprendente per il cinema giallo d'allora, un detective riflessivo, all'apparenza timido e dimesso ma risoluto.
Ricordando il suo cameo (quasi irriconoscibile!) in un capolavoro assoluto di poesia cinematografica come E Johnny prese il fucile di Trumbo (1972), che anticipa e sintetizza le tematiche e l'espressività di Mallick, o il professore hippie di Animal House (1977) o il remake dell'Invasione degli Ultracorpi (1978), vado infine a Don't Look Now (1973, ) giallo con tinte horror di N.Roeg. In quest'ennesima opera insinuante e memorabile, Sutherland recita un sensitivo architetto restauratore di opere d'arte a Venezia, in preda a ll'ossessione e al senso di colpa. Un personaggio complementare, profondamente ambiguo, dal carattere spiazzante e imprevedibile, come il film del resto.
La carriera riserverà a Sutherland altre parti chiave come Gente Comune, JFK, ecc...ma a mio avviso questo terzetto non si batte.