mi interesa molto l'aspetto "speculativo" che ruota intorno a Berlusconi.
il campione indiscusso della media-borghesia italiana, quella che spesso è titolare delle pmi e che vede in questo signorotto moderno un nume tutelare (per i proprio affari, ovvio).
Più che media borghesia, direi piccola, piccolissima. Gli ultimi resti di pseudo-media borghesia sono stati spazzati via con le ultime due crisi economiche (quella di inizio/metà anni Novanta e quella odierna). Berlusconi ha capito presto e bene alcune cose fondamentali:
1) lo scarsissimo livello d'istruzione del Paese;
2) l'estrema debolezza della coscienza collettiva e del rispetto delle regole;
3) l'individualismo e l'indolenza che, mediamente, ci contraddistinguono;
4) l'insofferenza verso la politica, in senso lato;
Intrufolarsi in questo "paradiso", quindi, è stato un gioco da ragazzi. Finché questo popolo continuerà ad abbracciare la filosofia donabbondiana del quieto vivere, della testa sotto la sabbia, ahinoi, altri 100, 1000 Berlusconi ci schiacceranno la testa.
cosa davvero si aspetta da questo parossismo che oggi caratterizza l'agire politico, sempre più frustrante ed epilettico, di questo piccolo e ricco uomo del nord?
Davvero me lo chiedo anch'io! Credo che la risposta sia più facile (e agghiacciante) di quanto si possa immaginare:
nulla, ma proprio nulla, perché non è una risposta
politica che il suo elettorato vuole, bensì, credo,
l'illusione, l'effetto superficiale, la propaganda fine a sé stessa. Votando Berlusconi, cioè, ci si identifica proprio in quella 'non-politica', disimpegnata e grossolana, tuttavia così familiare e affine. Berlusconi, secondo me, proprio per la sua incarnazione in un modello di 'non-politica' che, però,
fa politica, riesce a rappresentare al meglio ciò che l'italiano medio si aspetta: un politico finalmente
comprensibile proprio per il suo linguaggio e la sua modalità apolitica (vedi sopra al punto 4). Indubbiamente è stato uno dei primi a capire e sfruttare l'importanza della televisione come mezzo di persuasione, controllo e comando. Ma più che Berlusconi, un pagliaccio destinato a essere spazzato via presto dal corso della storia, mi preoccupa lo stato civile e morale di questa Repubblica e questo popolo: troppo poco tempo è passato dall'unità storica. Nonostante tutto, siamo ancora fandamentalemente un Paese di staterelli e comuni, dove prevale ancora nettamente l'interesse di clan. LA strada verso la coscienza collettiva, purtroppo, è ancora molto lunga e molti altri "ducetti" ne approfitteranno.