non capisco perché aprire un altro thread su Saviano quando ce n'è già uno sulla questione ma in Cinema, dove peraltro si discuteva delle medesime cose.
infatti, non posso far altro che postare il mio intervento, proprio in risposta a R. Mutt:
Ho spesso ribadito che non mi piace il "personaggio" Saviano, che il libro Gomorra è un abbaglio totale tipo "The Wall" dei Pink Floyd, altro che libro rivoluzionario;
l'abbaglio, come al solito, l'hanno creato i mezzi d'informazione; Gomorra non è un libro rivoluzionario nel senso letterale del termine (sebbene abbia riproposto con estrema efficacia un tipo di letteratura di denuncia sociale alla Zola) e nemmeno perché denuncia il fenomeno camorra (fenomeno noto da sempre e denunciato in maniera più efficace da libri come quello della Capacchione o dell'ex pm Cantone).
Gomorra è rivoluzionario così come rivoluzionari sono stati i racconti di Buscetta nel sollevare la "coperta" che nascondeva la struttura di Cosa Nostra.
Prima di Gomorra, pochi (addetti al lavori) erano davvero al corrente della struttura organizzativa dei clan camorristici e della loro partecipazione all'imprenditoria coinvolta negli appalti di lavori pubblici, dell'alimentazione, dell'abbigliamento, ecc. insomma del ruolo chiave di questi clan (soprattutto quelli riconducibili ai casalesi) in settori fondamentali dell'economia, non solo campana.
Questo è il grande merito che andrebbe riconosciuto incondizionatamente a Saviano: ha illuminato con il potentissimo riflettore dei media un mondo rimasto nell'ombra, grazie a tante connivenze (politica, imprenditoria, informazione) e omertà.
e questa è la sua vera condanna a morte.
ieri sera Saviano non ha avuto la possibilità di allargare il suo discorso (già così complicato, soprattutto per chi non è napoletano o casertano) ma pochi ancora oggi si rendono davvero conto di come l'economia italiana non annega sotto le ondate della crisi grazie proprio alla cosiddetta Mafia SpA.
Questa società virtuale, dal fatturato degno di un PIL di uno stato, oggi è l'unica in grado di fornire liquidità al sistema capitalistico, in crisi proprio per mancanza di liquidità.
Oggi solo un boss del calibro, ad es., di Michele Zagaria (uno dei 4 grandi capi della camorra, oggi latitante, e fratello di Pasquale "Bin Laden", il più illuminato imprenditore casalese) è in grado di entrare in banca con una valigetta stracolma di soldi, soldi VERI e non titoli virtuali del cazzo, parlo di banconote nuove di zecca, di moneta sonante...
la Mafia SpA salverà l'Italia e l'Europa dalla crisi... e prima o poi questi signori torneranno a chiedere contropartite... favori che nessuno (politico, imprenditore, finanziere o banchiere che sia) potrà mai negargli.
vorrei aggiungere un paio di cose:
Tra l'altro tanti ragazzi delle tue parti potrebbero farsi furbi e fare i quattrini andando a denunciare il fenomeno camorra (sulla scia del fenomeno Gomorra) invece di aderire più o meno direttamente all'establishment camorrista.
da "quelle parti" non è che si sceglie di far parte di quell'establishment; molto semplicemente non hai alternative, se non andare via oppure finire ammazzato oppure, come per la stragrande maggioranza, imparare a conviverci.
nessuno può essere obbligato a fare l'eroe; gli eroi nascono una volta in un secolo e se in un territorio monopolizzato da un ristretto manipolo di criminali senza scrupolo (coperto da un ventaglio di connivenze) scegli di "farti i cazzi tuoi" non dev'essere vista come una scelta vigliacca.
fare "quattrini" con un libro implica che tu sappia almeno scrivere; ma in un posto dove nessuno ti invoglia fare un cazzo per la società civile (anzi, il contrario) qualche volta la scelta camorrista finsice per non avere alternative.
ora non fraintendetemi, questa non vuole essere una giustificazione. sono scelte che vanno condannate con forza e bisognerebbe trovare la forza per fare qual passo in avanti verso una società che non si regga solo sul profitto camorristico.
ma voi avete mai visto cos'è Casal di Principe? e Parete? e Casapesenna? e Giugliano? e Villaggio Coppola? e Mondragone? e Castel Volturno?
ebbene lì la vita non solo è soggiogata al volere criminale ma ogni spinta verso l'
aria viene immediatamente soffocata.
quando si ascoltano i giovani di quelle zone attaccare Saviano e il suo libro, bisogna sapere che si ascotano ragazzi che, rigettando Saviano e "giustificando" la camorra, tentano di affermare un'identità che invece non hanno mai avuto e che lo Stato gli ha sempre negato.
anche a me fa rabbia vedere le panchine di Casal di Principe imbrattate con scritte offensive verso Saviano oppure vederli intervistati mentre lanciano per terra
Gomorra ma, in cuor mio, ni fanno solo tanta compassione.
Claudio, una domanda: ma nemmeno tu che sei giornalista, anche se ti occupi essenzialmente di altro, non sapevi cosa fosse il Clan dei casalesi e quali fossero le sue strategie. Davvero anche tu hai dovuto aspettare Gomorra per sapere certe cose?
siamo seri Mutt, dai... che nella Terra di Lavoro ci fosse la camorra certo che lo si sapeva.
ma
Gomorra non si limita ad affermare che a Casale c'è la camorra o che il boss è Sandokan.
Quel libro, come scrivo sopra, svela il mondo affaristico di quel clan; lo svela come un qualcosa che si avvicina alla "piovra" siciliana dei corleonesi; e questo, diciamo la verità, pochi lo sapevano.
è vero che ci sono altri libri che narrano "più cose" sul fenomeno ma lo sguardo d'insieme di
Gomorra è stato qualcosa di potentissimo.
non a caso l'ho paragonato alle dichiarazioni di Buscetta per la mafia.
Ma dicano quello che vogliono, per me Roberto Saviano sarà sempre un eroe, un modello. Ce ne fossero di umoni così, Cristo Santo! Sempre a criticare... ma che rottura di palle! Sono meglio quei politicanti che fanno affari con la camorra? O, quelli sì che vengono osannati tutti i giorni! Come il Nano Puttaniere. E poi vogliamo attaccare Saviano!
parole sacrosante!
Ai boss non ha dato fastido Gomorra (che non scopre niente) ma l'atteggiamento di sfida di Saviano, che aveva riscosso meritati applausi nel loro fortino, insultandoli. Ha avuto coraggio più in questo che in Gomorra secondo me, anche perché era stato capace di andare oltre il muro d'omertà e paura faendo applaudire una piazza.
ma quando mai!
agli Schiavone, Iovine, Zagaria e Bidognetti ha dato fastidio che Saviano, con il clamore suscitato dal suo libro, ha illuminato con un riflettore da stadio un fenomeno che funzionava nell'ombra.
Figurati che cazzo se ne frega un Antonio Iovine degli insulti di Saviano; al massimo l'avrebbero fatto pestare a sangue, così per dare un esempio.
e poi in piazza a Casale non mi risulta che sia stato così tanto applaudito; certo c'erano le autorità (se non sbaglio c'era pure Bertinotti, allora presidente della Camera) e le telecamere ma tra le gente il malumore era alto... per rendertene conto, prova a vedere il servizio de Le Iene, girato proprio in occasione di quella manifestazione.
Ai casalesi non è andato giù che TUTTI oggi sappiano chi sono loro, che affari conducessero, con chi e in che termini; prima di Gomorra solo i magistrati e pochi giornalisti di cronaca sapevano qualcosa. Dopo Gomorra, anche uno di Lecco o di Saragozza che ha letto il libro sa chi erano i capi e con chi conducessero affari e in quali paesi, italiani e non.
Altro che insulto... questa è una vera e propria condanna a morte... che cazzo te ne fai dei soldi?
Frankie tu come lotti la camorra: leggendo Saviano?
perché no? leggere significa formarsi anche una coscienza civile... la mafia si combatte anche così.
come ho scritto sopra, dove sta scritto che i napoletani e i casertani debbano essere per forza o degli eroi o dei collusi o dei codardi?