1448 replies to this topic

[ucca]

beh ma scusate bersani, d'alema e company nel pd che fanno? son così matti da pensare di riprendersi il partito? non vedo altri motivi dato che renzi fa tutto il contrario di quel che dicono loro

 

ma scusami allora perchè uno fa un congresso? se le due linee politiche sono identiche, cos'è una specie di gara a chi è più simpatico? Quando vinse bersani (sinistra classica), renzi (sinistra alla blair) restò ad aspettare la rivincita. E viceversa. Non sarà Bersani, sarà Zingaretti i Pisapia. Ma che succede, per dire, se in questa nuova fantomatica formazione si fanno le primarie per il leader? che se vince D'Attore contro Fratoianni, quest'ultimo fa un altro partito..non capisco, mi sembra che manchino le basi proprio della democrazia.

[Infinite dest]

Dal Post

 

"La sinistra italiana non ha bisogno di un nuovo partito ma di un nuovo leader

Le cose che sono successe negli ultimi mesi alla sinistra del Partito Democratico non suscitano alzate di spalle solo per come contraddicono il dato di realtà emerso a ogni elezione nazionale dal 2008 in poi, cioè che non esiste uno spazio a sinistra del PD – né quello di Veltroni, né quello di Bersani, né quello di Renzi – che valga più del 5-6 per cento. Nemmeno per come questi soggetti politici vecchi e nuovi – SEL, Sinistra Italiana, Possibile, la cosiddetta “Coalizione Sociale”, quello che resta delle liste Tsipras e Ingroia – appaiano allo stesso tempo sovrapponibili e litigiosi tra loro. E ancora, nemmeno per come le istanze di questi soggetti appaiano oggi schiacciate dalla povera concretezza della speculazione immediata – tutto viene detto o fatto in reazione a cosa dice o fa da Renzi – e da un astrattismo identitario da due soldi che difficilmente sarà in grado di attrarre elettori che oggi votano altrove.

Questi problemi esistono e sembrano oggi difficilmente superabili, ma il vero punto riguarda secondo me l’idea che la costruzione di un’alternativa politica di sinistra a Matteo Renzi – obiettivo certamente legittimo e democraticamente sano, al di là delle opinioni di ciascuno – possa passare per la nascita di un altro ennesimo partito, peraltro nelle aule parlamentari e nei teatri. Chi vuole ancora impiegare il suo tempo a discutere di “uomo forte”, “regime” e “leaderismo” faccia pure, ma dimostra di aver capito poco della politica internazionale degli ultimi vent’anni: la prevalenza dei leader sui partiti è un fenomeno storico, che ha ragioni certe e fondate, e non è più un tema di dibattito. Come spesso accade, non è un fenomeno buono o cattivo in sé: ogni caso è diverso dall’altro. La sinistra greca era un tappeto di gruppuscoli più o meno insignificanti, prima che Alexis Tsipras non la mettesse insieme e non riuscisse – col suo talento politico, il suo carisma, eccetera – a rendere quel progetto interessante e credibile per un pezzo significativo dell’elettorato greco. Senza Tsipras non esiste Syriza al 25 per cento. Dall’altro lato, i successi dei conservatori tedeschi quanto sono ascrivibili alla CDU e quanto personalmente ad Angela Merkel? È “leaderismo”? È “uomo forte”? O è soltanto il modo in cui – senza che sia necessariamente l’apocalisse – funziona la politica nel 2015? I partiti non sono morti né sono diventati tutti soggetti inutili, ma le loro funzioni sono cambiate.

L’idea che per indebolire il Partito Democratico di Renzi basti costruire qualcosa alla sua sinistra, qualsiasi cosa, e che i “delusi da Renzi” finiranno per esserne attratti naturalmente, come per magnetismo, è così velleitaria e fuori dalla realtà da dare ragione a chi descrive cose come “Sinistra Italiana” come banale trasformismo parlamentare di un pezzo di classe politica: operazioni che spostano qualche soldo di rimborsi ai gruppi parlamentari ma non muovono un voto. Gli unici che sembrano aver capito un po’ questa lezione sono quelli di Possibile, anche se pure da quelle parti è difficile trovare iniziative politiche che non siano reazioni a cose dette o fatte dal governo; negli scorsi anni l’unico potenziale credibile leader di quell’area è stato Nichi Vendola, ma in un momento politico dal quale oggi sembra trascorso un secolo e che non appare replicabile. L’indebolimento del governo Renzi non passerà per la costruzione di un nuovo partito, quale che sia, ma solo per l’emersione eventuale di un nuovo leader che si possa credibilmente immaginare a governare il paese: a un certo punto arriverà, ma al momento non se ne vedono. Salvo che lo scopo non sia proprio tenersi stretto quel 5-6 per cento, e con quello il solo fatto politico che ne deriva: un certificato di esistenza in vita, finché dura."

[Moontesquieu]

Forse l' ho già detto: Francesco Costa si conferma uno dei giornalisti più lucidi in circolazione. Detti così sembrano dei concetti davvero banali, ma sono messi in fila per bene.

[solaris]

Due appunti da fare:

 

- nel discorso sul leaderismo, come la mettiamo coi 5s? Non so quanto Grillo sia d'aiuto, ora. Né quanto incida realmente Di Maio. Dibba non parliamone.

 

- quel 5-6% (a raggiungerlo) penso nei loro intenti (oltre all'ovvio certificato d'esistenza / conservazione) voglia svolgere l'ennesima funzione parassitaria sul PD dell'attuale 3% (c'arriva?) di Alfano, rispostando forzosamente il baricentro a sinistra data l'oramai dimostrata appartenenza centrista di Renzi

 

 

Poi per carità, il leader ci vuole, ma il leader va anche formato. E se ci si trova d'accordo nel non appoggiare questa tendenza (che ha i suoi danni, vedi la totale assenza di seconde file degne nei partiti e le conseguenti improbabili candidature esterne alle elezioni locali) è comprensibile tentare d'approcciare la sfida politica da una prospettiva differente.

 

Senza voler difendere quei disastri di Fassina e Sel, parlo in linea teorica.

[Moontesquieu]

Beh Solaris, secondo me i 5stelle rafforzano il discorso. I cinque stelle non sarebbero mai arrivati a quelle percentuali senza la presenza di un comunicatore fortissimo come Grillo. Ma proprio mai. Ora anche loro si sono messi alla ricerca di un leader forte e Di Maio, per il loro elettorato, sembra proprio esserlo. Parlo a livello comunicativo, poi vederli governare sarà un' altra storia. E anche io sono rimasto stupito da quanto piaccia dibba, persino mia zia mi ha detto "Me piace proprio tanto Di Battista, peccato che sta con i cinque stelle". E' incredibile ma in effetti piace come leader (magari non a livello nazionale ma per una città si). Ripeto, da qui alla considerazione che si avrà di loro su un eventuale operato amministrativo c' è un abisso.

E' inutile dirvi che ho riversato su mia zia tutti gli improperi possibili, oh, se l' è pure cercata.

 

Sul secondo punto, per me non c' è bisogno di fare un nuovo partito per spostare gli equilibri, anzi, secondo me è una scelta deleteria. Ovviamente di spostare l' asse a sinistra in questo governo non se ne parla perché non ci sono i numeri, ma si fanno valere meglio le proprie ragioni all' interno del partito, magari facendo delle buone primarie e, magari, rendendosi credibili all' elettorato di sinistra che va a votare alle primarie e presentandosi come alternativi a Renzi. Il PD ha tanti difetti, ma è un partito contendibile e Renzi non è eterno. Anzi, sarebbero più una rogna per Renzi dentro il PD, perché dovrebbe confrontarsi con loro all' interno del Partito Democratico con un elettorato diverso da quello nazionale, più sensibile a temi di sinistra. Detto questo il 5/6% anche per me è una stima lusinghiera.

[ucca]

Dal Post
 
"La sinistra italiana non ha bisogno di un nuovo partito ma di un nuovo leader


Le cose che sono successe negli ultimi mesi alla sinistra del Partito Democratico non suscitano alzate di spalle solo per come contraddicono il dato di realtà emerso a ogni elezione nazionale dal 2008 in poi, cioè che non esiste uno spazio a sinistra del PD – né quello di Veltroni, né quello di Bersani, né quello di Renzi – che valga più del 5-6 per cento. Nemmeno per come questi soggetti politici vecchi e nuovi – SEL, Sinistra Italiana, Possibile, la cosiddetta “Coalizione Sociale”, quello che resta delle liste Tsipras e Ingroia – appaiano allo stesso tempo sovrapponibili e litigiosi tra loro. E ancora, nemmeno per come le istanze di questi soggetti appaiano oggi schiacciate dalla povera concretezza della speculazione immediata – tutto viene detto o fatto in reazione a cosa dice o fa da Renzi – e da un astrattismo identitario da due soldi che difficilmente sarà in grado di attrarre elettori che oggi votano altrove.
Questi problemi esistono e sembrano oggi difficilmente superabili, ma il vero punto riguarda secondo me l’idea che la costruzione di un’alternativa politica di sinistra a Matteo Renzi – obiettivo certamente legittimo e democraticamente sano, al di là delle opinioni di ciascuno – possa passare per la nascita di un altro ennesimo partito, peraltro nelle aule parlamentari e nei teatri. Chi vuole ancora impiegare il suo tempo a discutere di “uomo forte”, “regime” e “leaderismo” faccia pure, ma dimostra di aver capito poco della politica internazionale degli ultimi vent’anni: la prevalenza dei leader sui partiti è un fenomeno storico, che ha ragioni certe e fondate, e non è più un tema di dibattito. Come spesso accade, non è un fenomeno buono o cattivo in sé: ogni caso è diverso dall’altro. La sinistra greca era un tappeto di gruppuscoli più o meno insignificanti, prima che Alexis Tsipras non la mettesse insieme e non riuscisse – col suo talento politico, il suo carisma, eccetera – a rendere quel progetto interessante e credibile per un pezzo significativo dell’elettorato greco. Senza Tsipras non esiste Syriza al 25 per cento. Dall’altro lato, i successi dei conservatori tedeschi quanto sono ascrivibili alla CDU e quanto personalmente ad Angela Merkel? È “leaderismo”? È “uomo forte”? O è soltanto il modo in cui – senza che sia necessariamente l’apocalisse – funziona la politica nel 2015? I partiti non sono morti né sono diventati tutti soggetti inutili, ma le loro funzioni sono cambiate.
L’idea che per indebolire il Partito Democratico di Renzi basti costruire qualcosa alla sua sinistra, qualsiasi cosa, e che i “delusi da Renzi” finiranno per esserne attratti naturalmente, come per magnetismo, è così velleitaria e fuori dalla realtà da dare ragione a chi descrive cose come “Sinistra Italiana” come banale trasformismo parlamentare di un pezzo di classe politica: operazioni che spostano qualche soldo di rimborsi ai gruppi parlamentari ma non muovono un voto. Gli unici che sembrano aver capito un po’ questa lezione sono quelli di Possibile, anche se pure da quelle parti è difficile trovare iniziative politiche che non siano reazioni a cose dette o fatte dal governo; negli scorsi anni l’unico potenziale credibile leader di quell’area è stato Nichi Vendola, ma in un momento politico dal quale oggi sembra trascorso un secolo e che non appare replicabile. L’indebolimento del governo Renzi non passerà per la costruzione di un nuovo partito, quale che sia, ma solo per l’emersione eventuale di un nuovo leader che si possa credibilmente immaginare a governare il paese: a un certo punto arriverà, ma al momento non se ne vedono. Salvo che lo scopo non sia proprio tenersi stretto quel 5-6 per cento, e con quello il solo fatto politico che ne deriva: un certificato di esistenza in vita, finché dura."

Ma quale 5-6%, neanche in cartolina.

[khonnor]

l'endorsement su e da fusaro [reciproco] penso sia sufficiente per decretare il fallimento di TUTTO.

[Seattle Sound]

 

MARCO RIZZO scende in campo come candidato sindaco di Torino con una grande intervista dall'alto contenuto lisergico

 

 

[Moreno Saporito]

Spero almeno che Sandokan sia F. Schiavone di Casal di Principe, il proprietario di Fiorino Bell, e non quello dei libri

[dick laurent]

"per difendere i miei figli non ho bisogno di pistole. Bastano i miei pugni per farli uscire in barella"

 

[ucca]

appunto, rizzo.

[Garp Buzzy Power]

[solaris]

Compagno Fassina in formissima da Mentana

[Cliff]

A Napoli pare che un esponente del PD inviti laggente a votare per Lettieri pur di togliersi dalle palle l'attuale sindaco

[ucca]

Posto qui, perchè è anche giusto riaprire il glorioso topic della sinistra vera. Quella piena di leader e soprattutto di rancore personale. 

La prima puntata della serie è molto promettente. Pisapia leader federatore, pacato, ottimista, deve quindi subito iniziare a pentirsi. 

 

http://www.ilfattoqu...ndo-si/3640705/

 

Se non riconosce l'errore è già fuori il progettone. 

[Max Stirner]

chissà se capiranno come funziona la nuova legge elettorale

[ucca]

si va a votare e nessuno entra in parlamento, ovviamente. Ma noi di sinistra VERA comunque continuiamo a riunirci in comitati e ad incontrarci ai compleanni 

[Mr Repetto]

Posto qui, perchè è anche giusto riaprire il glorioso topic della sinistra vera. Quella piena di leader e soprattutto di rancore personale. 

La prima puntata della serie è molto promettente. Pisapia leader federatore, pacato, ottimista, deve quindi subito iniziare a pentirsi. 

 

http://www.ilfattoqu...ndo-si/3640705/

 

Se non riconosce l'errore è già fuori il progettone. 

“Se riconosce di aver sbagliato a votare Sì al referendum costituzionale, per lui e per altri le porte sono aperte” 

 

Ah , è lei che apre le porte a Pisapia, che non vedrà l'ora di farsi prendere sotta l'ala protettiva di una che nessuno sa neanche che faccia abbia.

 

Con il pd che guarda a Berlusconi, ci sarebbe uno spazio enorme da andarsi a prendere di delusi ex-pd che si sentono comunque molto più lontani da Grillo che da Renzi. Basterebbe vedere un po' di serietà da parte di tutti, non solo di Pisapia.

[Gonzalo Pirobutirro]

Pisapia al momento potrebbe essere l'unica mia alternatica all'astensione, pensate come sto/stiamo messo/i.

[ucca]

Anche per me, ma hanno tempo per farci cambiare idea.

[vandiemen]

Civati e Fratoianni mi sembrano fin troppo pieni di sé per accettare la proposta di Pisapia.

Meglio rimanere con lo 0,5% fuori dal Parlamento, non sporcarsi le mani e proclamare la propria verginità, così da passare all'1% alle elezioni del 2023.

E' un progetto a lungo termine che permetterà il ritorno della "vera" Sinistra nelle istituzioni entro il 2100.

Naturalmente all'opposizione.

Io non ci sarò ma i miei nipoti potranno assistere a questo evento storico.

[signora di una certa età]

E non hai sentito quelli dei comitati del NO

[Spiritchaser]

Sei didestra e voti Sel?

[beatoangelico]

ma le porcate in materia ambientale che sarebbero, i poveri ulivi della TAP e le mitologiche trivelle?

[reallytongues]

Voto chiunque sia per eutanasia, legalizzazione di qualunque droga e rivoluzione ambientale totale. Fosse anche pippo franco

Facciamo su un partito?
Dai cazzo che magnamo gratis e ci droghiamo. Ovviamente in bicicletta sempre, anche dentro il parlamento.

[joseph K.]

Un grandissimo Max D'Alema. Notare la circonvoluzione retorica...

 

 

E lei tornerà alla Camera?

«Sono uno dei pochi che dal Parlamento è uscito di propria iniziativa.

Non potrei, però, non prendere in considerazione una richiesta, se venisse dai cittadini, di dare una mano alla campagna elettorale attraverso la mia candidatura. Del resto, sono stato dismesso da presidente della fondazione dei socialisti europei; è comprensibile che il mio ritorno all' impegno politico comportasse questo prezzo».

 

Massimo eroe degli oppressi ("sono stato generoso con lui")

 

 

Insomma. Quest' estate ha detto: «Finché vivrò, Renzi non potrà mai stare tranquillo».

«Ho detto sereno. Citavo la battuta che propinò al povero Letta. Tuttavia, non lo ripeterei perché Renzi è in difficoltà e a me piace prendermela con i potenti, non con chi è in difficoltà. Feci così anche con Craxi. Dalla parte di Berlinguer sono stato ferocemente anticraxiano; ma quando è cominciata la disgrazia di Craxi sono stato generoso con lui».

[bELLE ELLEish]

"Chaos is a ladder, questo il mio messaggio per i giovani che mi hanno in simpatia su facebook" dice l'ex premier prima di lasciare l'intervista

[joseph K.]

Max credo possa essere un caso interessante per un analista. Una sorta di narcisista egotico manipolatore un po' border che però ama il mare, la sua quiete salmastra, l'aleggiare dei gabbiani.

[ucca]

 

Un grandissimo Max D'Alema. Notare la circonvoluzione retorica...

 

 

E lei tornerà alla Camera?

«Sono uno dei pochi che dal Parlamento è uscito di propria iniziativa.

Non potrei, però, non prendere in considerazione una richiesta, se venisse dai cittadini, di dare una mano alla campagna elettorale attraverso la mia candidatura. Del resto, sono stato dismesso da presidente della fondazione dei socialisti europei; è comprensibile che il mio ritorno all' impegno politico comportasse questo prezzo».

 

Massimo eroe degli oppressi ("sono stato generoso con lui")

 

 

Insomma. Quest' estate ha detto: «Finché vivrò, Renzi non potrà mai stare tranquillo».

«Ho detto sereno. Citavo la battuta che propinò al povero Letta. Tuttavia, non lo ripeterei perché Renzi è in difficoltà e a me piace prendermela con i potenti, non con chi è in difficoltà. Feci così anche con Craxi. Dalla parte di Berlinguer sono stato ferocemente anticraxiano; ma quando è cominciata la disgrazia di Craxi sono stato generoso con lui».

 

 

Ecco, quindi MDP nemmeno si può votare.

[vandiemen]

Intervista lisergica al limite della trollata.

Mi chiedo come pensa di poter essere creduto dopo tutti questi anni.

Stronzo maledetto (trollata riuscita).

[ucca]

Ma perchè santo dio non ci lascia in pace, alla sua età. Basta.

[joseph K.]

Ma perchè santo dio non ci lascia in pace, alla sua età. Basta.

 

Ma è egli stesso a spiegarti il motivo: "Non potrei, però, non prendere in considerazione una richiesta, se venisse dai cittadini, di dare una mano alla campagna elettorale attraverso la mia candidatura".

 

Sono i cittadini che glielo chiedono e lui, da generoso qual è come dice dopo, si sacrifica.

[Zpider]

Di D'Alema vi invito a sfogliare l'ultimo libro
"Non solo euro: Democrazia, lavoro, uguaglianza. Una nuova frontiera per l'Europa".

Una sequela di banalità e luoghi comuni (a partire dal titolo) in grado di seppellire per sempre la vostra libido.

[Infinite dest]

Pezzo di merda è stato, pezzo di merda è, pezzo di merda sarà finchè campa (speriamo poco)

[ucca]

http://www.ilfattoqu...iaggio/3901145/

 

E' già finita, hanno mandato Pisapia a parlare con Gentiloni mentre levavano la fiducia a prescindere. Pisapia saluta, gli altri partono con un nuovo progetto alternativo non a Berlusconi, ma a Renzi. Capolavoro.

[Trickster017]

Fino a qualche anno fa si diceva che non esiste un comunista uguale ad un altro: si dinstingueranno l'uno dall'altro sempre per qualche dettaglio ideologico.

Ora il discorso vale in generale per tutta la sinistra.

Ma s'era già capito: quando all'interno del PD si lamentavano, ognuno lo faceva a modo suo senza un minimo di coordinamento. Fassina aveva una lamentela, Civati un'altra, Mineo un'altra ancora ecc. E ognuno se n'è andato per la sua strada solitaria.

Poi, quando Orlando ha chiesto a coloro che minacciavano l'uscita dal partito, di rimanere per sostenerlo alle primarie, ovviamente se ne sono scappati perché avevano idee diverse da Orlando. E ovviamente lo stesso dicasi per Emiliano. Ora hanno idee diverse anche da Pisapia.

E' grottesco, ma anche stupefacente, come non solo non riescano a trovare un fattore comune (che non sia l'antirenzismo) per creare una coalizione che conquisti la maggioranza dei seggi, ma come addirittura in questo modo riescano persino a mettere in forse la loro stessa presenza nella prossima legislatura parlamentare.

Un suicidio politico.

Che poi un politico lo giudichi sì dagli errori che fa, ma anche dalla rapidità con cui apprende da essi. E mi sa che questi dagli errori di Rifondazione non hanno ancora appreso nulla.

[ucca]

Secondo me il problema è da una parte la debolezza della proposta. E' gente che ha perso ogni riferimento, ha votato di tutto, sostenuto governi di un liberismo sfacciato, cosa gli cambia un pò di investimenti in più, qualche taglio in meno? Non riusciranno comunque a venderselo come risultato (fermo restando che non gliene frega niente). Quindi si buttano sulla tattica, c'è spazio a sinistra di Renzi, occupiamolo. Ma poi si scanneranno per decidere il leader, perchè tutti loro hanno una fortissima personalità, e sarebbe uno spreco non valorizzarla. Chiaro che un federatore, cioè una persona tuttosommato normale come Pisapia, li in mezzo sia visto come un alieno. Di certo cosi anche Pisapia  ne esce indebolito, perchè una cosa è stare a capo di un "coso progressista" che prende l'8% e che quindi in un'eventuale nuovo governo ha modo di farsi sentire. Altra è prendere il 2%, che vuol dire non esistere politicamente. E quindi di fatto hanno ucciso un altro leader. 

[Trickster017]

Sì, ma pure nell'ipotesi in cui si riunissero tutti sotto l'ala di Pisapia e conquistassero - sempre per ipotesi - una discreta percentuale, quanto durerebbe un governo appoggiato da costoro? Tra rivendicazioni civili, sociali ed economiche (o di poltrone ed equilibri nella coalizione) litigherebbero nel giro di qualche mese, per poi minacciare di non votare questo o quell'altro. E il Governo cadrebbe.

Film già visti. Sono inaffidabili cronici.

[ucca]

Tra rivendicazioni civili, sociali ed economiche

 

 

ma magari! ma sappiamo benissimo che non è quello il punto

[Garp Buzzy Power]

[ucca]

la prima frase che mi è venuta in mente è stata "gente che non ha mai fatto un cazzo nella vita". Poi mi sono sentito subito ingiusto pensando a quello con la maglietta rosa e la signora che guarda disgustata

[Trickster017]

Il loro unico piano è assassinare Renzi. Poi magicamente la sinistra tornerà a essere quella degli ideali e delle esorbitanti vittorie elettorali.

[Garp Buzzy Power]

Russia, comunisti italiani a Mosca per i cento anni della Rivoluzione

http://www.repubblic...0-C4-P4-S1.4-T1

 

Tra le delegazioni italiane, come detto, c'è quella del Partito comunista guidata dal segretario Marco Rizzo, che per l'occasione ha presentato anche il suo nuovo libro "Urss, a cento anni dalla rivoluzione sovietica, i perché della caduta", edito da Male edizioni. E che ha organizzato a Roma per sabato 11 novembre un grande corteo nazionale di giovani e lavoratori che partirà alle 16 dal Colosseo.

[Max Stirner]

[Moreno Saporito]

 

Russia, comunisti italiani a Mosca per i cento anni della Rivoluzione

http://www.repubblic...0-C4-P4-S1.4-T1

 

Tra le delegazioni italiane, come detto, c'è quella del Partito comunista guidata dal segretario Marco Rizzo, che per l'occasione ha presentato anche il suo nuovo libro "Urss, a cento anni dalla rivoluzione sovietica, i perché della caduta", edito da Male edizioni. E che ha organizzato a Roma per sabato 11 novembre un grande corteo nazionale di giovani e lavoratori che partirà alle 16 dal Colosseo.

 

 

grandi!!!

capeggiati da Claudione

 

la politica di questi anni ha senso solo dietro uno specchio vintage

 

https://www.youtube....eature=youtu.be

 

[Nijinsky]

Ma MAX?

[joseph K.]

La comica descrizione della ridicola (centro) sinistra italiana. http://www.repubblic...0-C8-P1-S2.4-T1

Scopro per altro ora l'esistenza dei "civici del Brancaccio". 

 

 

• LA COALIZIONE DEL PD

La prima gamba è appunto il Pd renziano. La seconda sono i centristi: Pier Ferdinando Casini sta cercando di compattare un gruppo composto da Idv, ex Scelta civica e probabilmente anche da Angelino Alfano. La terza è una lista frutto dell'unione dei prodiani con Campo Progressista di Giuliano Pisapia. La quarta gamba, per l'appunto, dovrebbe essere rappresentata dai Radicali italiani di Emma Bonino e Riccardo Magi e gli europeisti di Benedetto Della Vedova, che potrebbero fondersi in un unico cartello anche con Verdi e socialisti. Una lista che, secondo il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, potrebbe chiamarsi "Europa, ecologia e diritti". Ma Bonino ai microfoni di Radio Capital per ora sconfessa l'esistenza di accordi con il Pd: "Siamo distanti su molti temi, dalla giustizia ai migranti".

 

• LA SINISTRA

Roberto Speranza, Pippo Civati e Nicola Fratoianni, leader rispettivamente di Mdp, Possibile e Sinistra italiana, hanno convocato per il 3 dicembre la grande assemblea dei delegati con lo scopo di definire la lista unitaria e il simbolo con cui correre alle elezioni a sinistra del Pd. Dalla coalizione, per il momento, si tirano fuori i civici del Brancaccio, il movimento di Tomaso Montanari e Anna Falcone in disaccordo con i metodi di spartizione delle quote nelle liste.

 

I tentativi di dialogo del "pontiere" dem Piero Fassino sono stati respinti dai demoprogressisti. Ieri a "in mezz'ora in più", Pier Luigi Bersani ha ribadito il no degli scissionisti all'offerta di un'alleanza larga di centrosinistra: "Con il Pd si parla dopo il voto". E l'assemblea di Mdp si è conclusa con l'approvazione all'unanimità della relazione del coordinatore Speranza, con cui si chiede di continuare il percorso con Si e Possibile.

[Max Stirner]

quindi è deciso, l'unica cosa che non ho capito è se la discrimine è solo renzi

[Moreno Saporito]

qualcuno ha notizie sulla presunta omosessualità del Pisa?

o meglio sul suo amante

 

ho uno scoop incredibile, non vorrei però fosse una baggianata (il suo lobbismo mi pare fosse già stato dichiarato, ai tempi d'oro, nonostante le fida femmine)