Sì, ma lo posso vedere o no il documentario? E perché, secondo voi, non dovrei vederlo?Una intervista a don Fortunato Di Noto e un articolo di Massimo Introvigne:
http://www.franoi.ne...o/dondinoto.htm
Inoltre rimane un punto a cui sia Don Di Noto, che merita massimo rispetto per le mille altre cose buone e guiste che fa, che Introvigne non danno risposta, anzi svicolano proprio. Non risulta UNA SOLA, dico UNA SOLA, denuncia alla Magistratura o alle forze dell'ordine per abusi sessuali o reati di tipo sessuale di ecclesiastici da parte di qualasiasi altro ecclesiastico e men che meno da parte degli organi ufficiali della Chiesa o della giustizia ecclesiastica. E' questo il punto, per la Chiesa Cattolica Romana tutto si risolve e si esaurisce all'interno della "istituzione Chiesa" e degli organi della sua guistizia, lasciando del tutto fuori il resto della società e soprattutto la "istituzione Stato".
Loro ci girano intorno con un sacco di latinorum ma la sostanza vera è che un prete non denuncia un altro prete, una suora non denuncia un prete, un vescovo non denuncia un suo sottoposto, la Congregazione per la Dottrina della Fede che accerta un reato sessuale non denuncia l'autore. E' tutto chiuso lì dentro, e il caso ultimo che lo dimostra per l'ennesima volta è quello della parrocchia fiorentina della Regina della Pace. Per avere una indgine le vittime dopo dieci anni di inutili denuncie al Vescovo e di visite a Roma, sono dovute andare loro dai magistrati, deluse e frustrate dall'istituzione-Chiesa in cui credevano.
Il fatto che il segreto non si applichi solo ai reati sessuali non è un'attenuante ma semmai aggrava ulteriormente le cose.
Ci siamo, sul punto?
Quanto alle leggi razziali, al fascismo, la gestapo e il Terzo Reich e il papato io stenderei un velo pietoso. Molti preti non si meritano la Chiesa che hanno. Che tanti sacerdoti abbiano rischiato la vita per proteggere le vittime degli orroroi razziali e dello sterminio non vuol dire che Pio XII non abbia tenuto un atteggimaneto quantomeno ambiguo in più di un'occasione. Compreso lo stracciare il discorso di terrible condanna del nazismo e dell'allenza con Hitler che il suo predecessore aveva già pronto da pronunciare il giorno della morte e che Pacelli aveva invano tentato di scongiurare da Segretario di Stato. Una vicenda che la benemerita opera del Il Sole 24 Ore (non certo il giornale dei mangiapreti) ha ricordato e ampliato con dovizia di perticolari nel suo inserto domenicale di domenica scorsa.