Legge Gelmini 133, o la fine dell'Università Pubblica
#851
Inviato 30 marzo 2011 - 12:43
#852
Inviato 30 marzo 2011 - 13:06
Se è vero è allucinante, solo che ultimamente Repubblica è diventata affidabile quanto il giornale piu' o meno.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#853
Inviato 02 aprile 2011 - 08:48
tolto il taglio, sensazionalistico, c'è una verità di fondo che dovrebbe far riflettere: il blocco del turnover e i criteri di accorpamento stanno portando o alla soppressione di alcuni corsi di laurea o alla creazione di dipartimenti monstre, che, nel corso degli anni, difficilmente porteranno a qualcosa di positivo, perchè spesso si tratta di aggregazioni fatte su somiglianze disciplinari quanto meno vaghe
#854
Inviato 02 aprile 2011 - 14:06
parlando con chi dentro l'università di lavora, un mio collega dottorando, mi diceva come l'accorpamento dei corsi di laurea fosse un'assoluta necessità perchè di fondo c'era una truffa per beccare piu' soldi. Accorpare ovviamente va fatto con criterio, ma è necessario. Tenere in piedi corsi con 4-5 studenti non è sensato. Stesso discorso mi diceva andrebbe fatto per l'accorpamento degli atenei e le sedi distaccata proliferate senza senso negli ultimi anni.
In generale su questo tema è molto difficile avere delle notizie oggettive.
C'è un tasso di propaganda nell'informazione altissimo, di Repubblica poi non mi fido piu' nemmeno per le previsioni del tempo.
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#855
Inviato 02 aprile 2011 - 14:15
va beh, esempio:http://www.repubblic...5/?ref=HREC2-11
tolto il taglio, sensazionalistico, c'è una verità di fondo che dovrebbe far riflettere: il blocco del turnover e i criteri di accorpamento stanno portando o alla soppressione di alcuni corsi di laurea o alla creazione di dipartimenti monstre, che, nel corso degli anni, difficilmente porteranno a qualcosa di positivo, perchè spesso si tratta di aggregazioni fatte su somiglianze disciplinari quanto meno vaghe
in pratica tipo come nel vecchissimo ordinamento... Non vedo dove sia sto grosso problema.tre corsi triennali "vicini" - Informatica, Elettronica, Comunicazioni - confluiranno in uno solo che sarà suddiviso in tre curricula.
#856
Inviato 02 aprile 2011 - 14:42
Se è vero è allucinante, solo che ultimamente Repubblica è diventata affidabile quanto il giornale piu' o meno.
Mancava l'ucca-frecciata a scelta tra Travaglio/Grillo/DiPietro/Repubblica/Santoro in effetti...
#857
Inviato 02 aprile 2011 - 16:10
parlando con chi dentro l'università di lavora, un mio collega dottorando, mi diceva come l'accorpamento dei corsi di laurea fosse un'assoluta necessità perchè di fondo c'era una truffa per beccare piu' soldi. Accorpare ovviamente va fatto con criterio, ma è necessario. Tenere in piedi corsi con 4-5 studenti non è sensato. Stesso discorso mi diceva andrebbe fatto per l'accorpamento degli atenei e le sedi distaccata proliferate senza senso negli ultimi anni.
In generale su questo tema è molto difficile avere delle notizie oggettive.
C'è un tasso di propaganda nell'informazione altissimo, di Repubblica poi non mi fido piu' nemmeno per le previsioni del tempo.
va beh, esempio:
in pratica tipo come nel vecchissimo ordinamento... Non vedo dove sia sto grosso problema.
tre corsi triennali "vicini" - Informatica, Elettronica, Comunicazioni - confluiranno in uno solo che sarà suddiviso in tre curricula.
Tolta la questione cicli di dottorato, che in alcuni casi raggiunge livelli ridicoli, accorpando discipline molto differenti (il classico storia dell'arte archeologia, ad esempio), il problema è: accorpare secondo me è giustissimo e correttissimo se l'idea è tagliare i costi burocratici, segreterie e stronzate affini (è questo può essere il caso della proliferazione dei corsi di laurea); tuttavia se al contrario è solo un modo per evitare di avere un corpo docente numericamente sufficiente, no. Il motivo è molto semplice: un dipartimento universitario, per avere efficacia, deve poter offrire un corpo docente numericamente consistente, non per il gusto di stare in compagnia, ma perchè la ricerca è anche e soprattutto operata con un confronto quotidiano con colleghi, assegnisti, dottorandi e, perchè no, studenti.
L'idea che per esempio,un dipartimento come il mio, ad oggi già sotto numero e che, con il pensionamento di un paio di docenti di notevoli meriti, si troverà in una situazione molto complicata causa blocco del turn over, possa veder risolti i suoi problemi, che non sono di produzione o di costi, ma semplicemente di numeri, con un magico accorpamento con il dipartimento di storia dell'arte, con cui azzecchiamo zero, è semplicemente ridicola.
#858
Inviato 02 aprile 2011 - 18:04
L'idea che per esempio,un dipartimento come il mio, ad oggi già sotto numero e che, con il pensionamento di un paio di docenti di notevoli meriti, si troverà in una situazione molto complicata causa blocco del turn over, possa veder risolti i suoi problemi, che non sono di produzione o di costi, ma semplicemente di numeri, con un magico accorpamento con il dipartimento di storia dell'arte, con cui azzecchiamo zero, è semplicemente ridicola.
E quindi che si doveva fare? Io ultimamente ci sto capendo lo confesso molto poco. Ho visto uno speciale di presa diretta che mi ha lasciato perplesso. Accorpare va bene ma poi non va tanto bene, responsabilizzare gli atenei si ma anche no perchè non è un'azienda, diminuire il numero di fuori corso si ma l'università è un servizio sociale (l'ho sentito dal rettore della Sapienza) quindi in fondo no. Insomma, mi sembra un tema in cui sensazionalismo di Repubblica è particolarmente fuori luogo. Perchè la situazione dell'Università Pubblica non è che è diventata disastrosa in questi tre anni e prima era un gioiello. Cosa si vuole ottenere? A destra l'ho capito (CEPU) a sinistra no, sinceramente.
Mancava l'ucca-frecciata a scelta tra Travaglio/Grillo/DiPietro/Repubblica/Santoro in effetti...
Cucciolo, mi sa che Grillo lo conosci poco. L'hai inserito a cazzo nella lista, in cui toglierei anche Santoro che ho sempre apprezzato.
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#859
Inviato 02 aprile 2011 - 18:38
E quindi che si doveva fare? Io ultimamente ci sto capendo lo confesso molto poco. Ho visto uno speciale di presa diretta che mi ha lasciato perplesso. Accorpare va bene ma poi non va tanto bene, responsabilizzare gli atenei si ma anche no perchè non è un'azienda, diminuire il numero di fuori corso si ma l'università è un servizio sociale (l'ho sentito dal rettore della Sapienza) quindi in fondo no. Insomma, mi sembra un tema in cui sensazionalismo di Repubblica è particolarmente fuori luogo. Perchè la situazione dell'Università Pubblica non è che è diventata disastrosa in questi tre anni e prima era un gioiello. Cosa si vuole ottenere? A destra l'ho capito (CEPU) a sinistra no, sinceramente.
Ma se in un'impresa edile un ruspista va in pensione quelli fanno una fusione con uno studio dentistico per fare numero?
Molto semplicemente: se l'obbiettivo dichiarato è quello di migliorare l'università allora lo si sta facendo molto male.
Togliendo i soldi è difficile sostenere si possa migliorare mischiando le carte; io l'ho scritto più volte: una riforma degli ordinamenti universitari e delle figure professionali che operano è necessaria, una razionalizzazione dei costi idem ma non si può pretendere che la formazione e la ricerca universitaria siano a costo zero. Se vi dico con che budget ho visto organizzare scavi archeologici durati mesi vi mettete a ridere e fate una colletta per pietà.
#860
Inviato 02 aprile 2011 - 18:53
Figurati che una mia collega sta facendo il dottorato pagando.
Cioè lavora e paga lei l'università. Ma ripeto, vorrei capire
una volta tornati i "buoni" cosa si vuol fare perchè non m'è chiaro.
Che non c'è un euro l'ho capito ma se ristrutturo metto le basi almeno
per poter ripartire in modo sano quando i fondi tornano. oppure
mi metto in testa che i soldi me li devo trovà da solo, e l'università
ha un patrimonio di conoscenza e di talenti che secondo me potrebbe
sfruttare ad esempio collaborando con le aziende sulla formazione.
O prendendosi piu' fondi dall'UE con un buon ufficio di progettazione.
Te lo fanno fare? Te lo chiedo sinceramente, perchè io altre strade
non ne vedo.
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#861
Inviato 02 aprile 2011 - 22:10
E' possibile farlo? certo, ma, ovviamente è tutto all'italiana, favori e scambi vari, la moglie del professor X è membro di una fondazione Y e allora quella fondazione finanzia l'attività di X, anche se questi è un cane
Se questo deve essere il privato nell'università grazie e ciao, io all'estero posso andare abbastanza a botta sicura ed evitarmi molti rodimenti.
#862
Inviato 03 aprile 2011 - 00:04
Io parlavo di formazione alle imprese, come primo canale. Sicuramente andrebbe organizzato dall'università mentre al momento è effettivamente tutto in mano al singolo docente che lavora extra per università private che lavorano con aziende. Ok? L'università privata siccome i soldi se li deve cercare (in parte) va dalla aziende e gli fa progetti di formazione. Nel farlo utilizza soprattutto corpo docente e ricercatori del pubblico sottopagati e utilizzato in modo improprio (parlo dei ricercatori). Ci sono anche quelli che ci marciano? Ovviamente si, ma per i ricercatori è una salvezza. Le stesse persone fuori, a contatto con le aziende, valgono oro. Valgono oro perchè sono giovani, flessibili, e perchè si calano nel contesto settoriale di quell'azienda molto facilmente. E l'Università pubblica che fa? Sta a guardare e concede i nullaosta. E basta, perchè sa di aver utilizzato quel ricercatore come docente e quindi gli deve qualcosa. Ti rendi conto? Non va a competere col privato, ma di fatto perde forza lavoro e arretra continuando a protestare. Tra l'altro una cosa (soldi pubblici) non escluderebbe l'altra (soldi dalle aziende).
..
La progettazione europea è un altro canale.
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#863
Inviato 13 aprile 2012 - 14:52
inoltre, quel poco che ha provato a fare (e mi riferisco alla scuola pubblica, dalla primaria al secondo grado), è stato bloccato da una valanga di ricorsi (dai presidi ai precari della iii fascia senza abilitazione).
il nuovo governo e il nuovo ministro, Profumo, in questi mesi sono saltuariamente usciti allo scoperto con proclami fumosi: e prima si parla di concorso, poi rispuntano i tirocini formativi della MaryStar, poi di nuovo il concorso, ecc. ecc. in un'altalena di comunicati stampa ai quali nulla di concreto è seguito.
da qualche giorno, però, la Regione Lombardia ha provato a forzare la mano; Formigoni e Aprea hanno presentato un progetto di Legge regionale, secondo il quale i presidi (assimilati nè più nè meno che a manager privati) possono assumere insegnanti a chiamata diretta!
inutile dire che tutte le sigle sindacali e di rappresentanza docenti (abilitati e non), sono scesi in campo per ostacolare questa ipotetica riforma che, a loro dire, lede addirittura alcuni principi costituzionali; qualcuno ha parlato di "separatismo lombardo".
se si unisce tutto ciò alla grave "questione morale" in cui è incappato il Pirellone, va da sè che la questione rischia di sollevare un gran casino... difatti, sono alcuni giorni che il selciato di Palazzo Lombardia è presidiato dai sindacati; i quali hanno chiesto al ministro Profumo di dichiarare l'incostituzionalità del PdLR.
il timore che anima le proteste sindacali è comprensibile (in un Paese come il nostro, dove vai avanti solo grazie al "santo in paradiso", immaginate cosa potrebbe accadere) ma è pur vero che il pantano nel quale è stata cacciata la scuola pubblica italiana dev'essere smosso, in un modo o nell'altro... i precari ammontano a circa 300.000 docenti, una cifra spaventosa.
c'è qualcuno in questo forum che cerca lavoro nelle scuole o che segue queste vicende?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#864
Inviato 13 aprile 2012 - 15:10
- i giovani sono iperprecarizzati e supertitolati (2 lauree o 1 laurea e 2 SIS) e finiscono in attesa di chiamata, con contratto ad un anno, con i progettini PON, supplenze, insomma vivacchiano.
- i vecchi anche bravi dopo anni che hanno lavorato magari di piu' con piu' passione, magari come rappresentanti dei docenti, senza avere un minimo di riconoscimento/incentivo hanno mollato.
Le conclusioni che posso trarre è che un sistema che funziona. E quindi sta affondando lentamente come tutto il resto.
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