non pensate che sia troppo spesso sottovalutato?
pure lui?
ma basta dai
Inviato 20 ottobre 2008 - 00:41
non pensate che sia troppo spesso sottovalutato?
Inviato 20 ottobre 2008 - 07:37
Inviato 20 ottobre 2008 - 11:47
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
Inviato 20 ottobre 2008 - 13:07
La prima volta che ho sentito Rock Bottom mi ha folgorato: è un capolavoro, uno dei miei dischi preferiti in assoluto.
Tutti gli altri lavori di Wyatt che ho sentito, però, li trovo parecchio noiosi.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
Inviato 20 ottobre 2008 - 13:35
La prima volta che ho sentito Rock Bottom mi ha folgorato: è un capolavoro, uno dei miei dischi preferiti in assoluto.
Tutti gli altri lavori di Wyatt che ho sentito, però, li trovo parecchio noiosi.
anche il secondo dei soft machine?
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
Inviato 21 ottobre 2008 - 07:14
il Maestro non è certo uno che ha qualcosa da dimostrare, essendo probabilmente lui la quintessenza della storia del rock, una delle sue personalità più importantti di sempre.
per me non si dovrebbe nemmeno sprecare tempo a mettere voti a wyatt (chi davvero è in grado di giudicare l'opera di questo genio nel suo complesso?).
fatto sta che quest'ultimo lavoro ci porge un musicista che ormai è fuori dal mondo, anzi che è esso stesso un mondo a parte, un universo parallelo, fatto di vette vertiginose e di profondità spaventose, nel quale non ha senso "analizzare" (ammesso che ci si riesca) ma solamente "perdersi" per vivere un'esperienza che con il quotidiano non ha più nulla a che fare.
si sorvola anche sul fatto che un paio di brani sono "riciclati" (Dal Mondo e Comandante, quest'ultima cantata qualche anno fa con Ricky Gianco).
Brani come Stay Tuned piuttosto che Cancion de Julieta svettano paurosamente e ci fanno vivere anche per questa volta un'emozione tutt'altro che epidermica, vuoi per la voce incredibile di Wyatt (la più bella della storia?), vuoi per la mestizia inconsolabile che ormai è parte integrante della vita di questo personaggio al quale tutti, TUTTI dovremmo dire solo: grazie di esistere...
Inviato 21 ottobre 2008 - 14:22
Inviato 21 ottobre 2008 - 14:39
Mollica lo conoscerà Wyatt?!?
Trema la mano che insegue il sole, fino a sparire.
Inviato 03 luglio 2009 - 10:54
Inviato 13 gennaio 2013 - 15:47
http://www.ondarock....robertwyatt.htm
OH! Chiesta un po' da tutti gli ondarockiani dal cuore di burro finalmente arriva anche su Ondarock la monografia su uno dei giganti della musica del secondo novecento tutto. Se si può dire una cosa di Wyatt è che non si è mai fossilizzato in un solo stile, un solo linguaggio, un solo genere. Bobbone nostro è una figura assolutamente trasversale che ha si mantenuto una coerenza nel pensiero, ma si è portato a letto il jazz tradendolo col rock, flirtando nel frattempo con ' avanguardia, gettando le basi di una storia d' amore con il progressive ed essendo da sempre in fondo platonicamente innamorato del pop.
Ripercorrere tutta la sua carriera è cosa da non fare in un post anche perché ci ha pensato già Notker con la Monografia Monstre (grazie Gaetano ) quindi lascerei da parte Soft Machine e Matching Mole e mi dedicherei per iniziare ai dischi consigliati da Ondarock
.
The End Of an Ear (1970)
Primo album solista di Wyatt in cui da sfogo a tutta la sua follia compositiva che fin ora era più o meno riuscito a contenere. Las Vegas Tango è un pezzo che volente o nolente non si scorda mai. Visto che Wyatt non è come gli altri lui comincia dalla fine. Si butta Canterbury alle spalle (anche se mai definitivamente) e per farlo non poteva che passare per un disco dadaista. Ma a parte la follia qua c' è anche tanta razionalità, tanto mestiere, tanta maestria compositiva sia nella gestione del ritmo, sia nella costruzione delle melodie, sia nell' uso dei fiati. Notker dice che è un disco che non si è ancora del tutto rivelato per il peso specifico che occupa nella storia della musica e probabilmente ha ragione.
Rock Bottom (1974)
Vabbé ma che ci sono ancora parole da spendere qui? Questo disco si che si è disvelato eccome, forse perché d' approccio più immediato. Ripercorro brevemente le sei perle che lo compongono, tutte da 10 in pagella: Sea Song è la canzone più struggente di sempre, i suoi afflati finali conducono subito ai lacrimoni (ed il disco è iniziato da sei minuti), A last Straw si fa largo nel profondo a colpi di basso e rimane in sospensione grazie alle tastiere, Little Red Riding Hood Hit the Roadè il preludio perfetto al colpo di grazia con un intermezzo che fa prendere fiato, la coppia Alifib/Alife il punto di ritorno nella profondità dell' inconscio, Little Red Robin Hood Hit The Road la conclusione ideale di un viaggio senza meta.
Dondestan (1992)
Forse inserito a sorpresa tra i dischi consigliati, un lavoro che ho sempre considerato estremamente intimo e delicato, dove Wyatt cerca di esprimere il suo pensiero in punta di piedi in modo molto asciutto, il che per uno dei massimi esponenti di Canterbury potrebbe sembrare un non-sense. Ed in realtà Wyatt con il non-sense gioca fin dall' inizio del disco mostrandolo con evidenza nella spendida title-track che chiude l' album.
Shleep (1997)
E qui vi volevo! C' è Eno, si sente, del resto si sa che non è la prima volta che i due si ritrovano uno al fianco dell' altro. Forse è il disco in cui l' anima di Wyatt si mostra in modo più completo. Cos' è? E' jazz? E' pop? E' blues? E' rock? E' rock sperimentale? E' cantautorato? Per me è semplicemente Robert Wyatt in tutta la sua bellezza, se dovessi consigliare a qualcuno da dove cominciare con Robertone io gli indicherei questo disco. Chi non si emoziona per questa ora scarsa non credo abbia un cuore.
Da parte mia voglio aggiungere altri due lavori di Wyatt che amo alla follia tra quelli da me personalmente consigliati. Sono entrambi dei dischi piuttosto sperimentali, uno è un Ep, l' altro un LP. In comune hanno la libertà estrema di non seguire alcuno schema tanto da sembrare suonati "a braccio" ed il fatto che per seguirli bisogna perdersi, a quel punto non ci sarà alcuna difficoltà nell' essere colti di sprovvista dalla bellezza che emanano. Essi sono:
A Short break (1992)
Radio Experiment Rome, February 1981
Inviato 14 gennaio 2013 - 14:12
Inviato 15 gennaio 2013 - 11:36
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
Inviato 15 gennaio 2013 - 14:47
Inviato 15 gennaio 2013 - 14:49
Non voglio esagerare dicendo che una volta che si finisce il disco si diventa persone diverse
RYM ___ i contenuti
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 15 gennaio 2013 - 15:42
Inviato 15 gennaio 2013 - 15:47
intendevo più queste cose dance
peccato che Wyatt non si sia lanciato nel r&b
C' è andato vicino però.
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
Inviato 15 gennaio 2013 - 16:12
Inviato 15 gennaio 2013 - 16:14
Inviato 15 gennaio 2013 - 16:17
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
Inviato 15 gennaio 2013 - 16:22
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