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Radiohead - In Rainbows ( era Dead Air Space [preview])


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974 replies to this topic

#801 Guest_Mattia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 17:16


Ecco che, come per magia, quello che pensano e fanno gli altri (= la maggior parte delle persone) inizia a inficiare anche la nostra sfera...


la mia sfera di cristallo dice: Buscemi chiuderà

la cosa che mi interessa però è un'altra: siamo già abbastanza avanti con lo scenario che hai descritto (downloading selvaggio, nevrosi da ascolto, ecc.), ecco, tu pensi che questi fattori abbiano contribuito a diminuire il livello qualitativo della musica ? (sempre che per te sia diminuito questo livello)


No, no: stiamo accavallando argomenti diversi. Un eventuale abbassamento del livello qualitativo della musica, secondo me, può essere dovuto al fatto che, oggigiorno, realizzare un disco è facile come uscire di casa per andare a comprare il giornale.
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#802 Diamond_Sea

    Glooming in the wind

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Inviato 06 febbraio 2008 - 17:20


qui ricordo la solita cosa: gli utenti tipo di questo forum non rappresentano perfettamente la realtà, ci sono anche altre tipologie di ascoltatori (spariranno? forse)


Oh, certamente! Non è un caso, però, che i negozi di dischi stiano cadendo come mosche (tanto in Italia quanto all'estero) e che, al di fuori di questo forum, sono davvero poche le persone che conosco che, non dico s'intendano di musica, ma che comprino più di tre o quattro dischi l'anno.


e tutte le persone che conoscevi prima di arrivare qui? tutti inglobati nel forum a "intendersi di musica" in maniera frenetica?

nessuno(o quasi) dei miei conoscenti/amici nella realtà scarica (uno lo conosci anche tu); ovviamente non conoscono i 786742384 generi che esistono oggi ma si limitano a comprare 1/2 dischi a setttimana (senza avere letto prima 10000 recensioni), insomma come accadeva a quasi tutti fino a qualche anno fa

si tratta di persone over 30 ma ho notato che ci sono anche giovanissimi che hanno un approcio alla musica abbastanza tranquillo; sono la minoranza ma ci potrebbe essere un'inversione di tendenza (anche rimanessero una minoranza cosa cambierebbe?)

poi io mi preoccupo della mia relazione con la musica, gli altri vadano dove vogliono



Io invece non conosco NESSUNO che compra ancora Cd.

Anche i non appassionati/esperti scaricano e basta, magari solo le singole tracce o le hits di merda. Ma di certo non comprano i dischi. 
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#803 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

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Inviato 06 febbraio 2008 - 17:26

Già, io al massimo posso dividere i miei conoscenti in:
- gente che scarica il singolo pezzo;
- gente che scarica l'intero album (che sarebbero quelli che si intendono di musica).
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#804 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 06 febbraio 2008 - 17:31

qui ricordo la solita cosa: gli utenti tipo di questo forum non rappresentano perfettamente la realtà, ci sono anche altre tipologie di ascoltatori (spariranno? forse)


Oh, certamente! Non è un caso, però, che i negozi di dischi stiano cadendo come mosche (tanto in Italia quanto all'estero) e che, al di fuori di questo forum, sono davvero poche le persone che conosco che, non dico s'intendano di musica, ma che comprino più di tre o quattro dischi l'anno.


Tutto questo mi ricorda un pò la crisi teatrale nella metà dei sessanta. Eduardo trascrisse pienamente il senso di questa involuzione cronica della società massificata verso l'arte della commedia. Diverse, lontane erano le passioni, i pensieri degli uomini d'arte (e della nicchia di divoratori, adoratori) e quelle dei funzionari da cui sarebbe dipesa la vita del teatro stesso. La stretta parentela tra immagine e suono esorta al parallelo ancronistico di un fenomeno che sta lentamente dissolvendo ciò che tanto amiano. La funzione dell'immagine è connessa all'intarsio sonoro, a prescindere dagli stili, e la "confusione" di cui parlava Eduardo, tesa a sconnettere la vera funzione del teatro, intesa come trasposizione artistica dei tormenti, dei problemi, dei dubbi umani, esaltava essenzialmente solo l'aspetto ludico, frivolo. La cancrena che sta invasando il mondo musicale odierno è accostabile a tutto questo. La colpa è (anche) dei comodi clic (inutile cercare vie di fuga), così come dell'insana gestione del prodotto "musica" da parte di chi di dovere, dello sciacallaggio mediatico, e della desertificazione dell'arte sonora, sempre più visibile solo ed esclusivamente come miraggio temporale.
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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#805 dexys

    Groupie

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Inviato 06 febbraio 2008 - 21:21

Capisco e condivido in lunga parte il pensiero di Mattia, adesso che mi è chiaro.

tuttavia, credo che In Rainbows non sia un esempio indicato per il processo di cui si parla. Lo diventa se si pensa alle modalità iniziali di distribuzione (download a prezzo libero, che poi era una maschera per evitare il leak), ma nella sostanza secondo me non lo è.
Anzi è un'opera che è stata concepita ed assemblata con ben in mente il concetto nostalgico di album. I Radiohead hanno puntato a una selezione di canzoni che non andasse oltre i 40 minuti. Hanno fatto una scrematura del materiale proprio per stare dentro al formato album. Hanno praticamente imposto al loro pubblico di acquistare la versione in vinile, con la trovata del discbox. Nei live stanno suonando il disco per intero.

Quindi, quello che dice Mattia è sacrosanto: la tendenza, ormai, è verso la singola canzone. Ma non credo per niente che sia il caso di In Rainbows. Anche perché lo stesso discorso volendo si potrebbe applicare a tutta la musica e tutti gli album, una volta inserita su un ipod, o comunque rippata in mp3 per il player di un PC.
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#806 Claudio

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Inviato 06 febbraio 2008 - 21:41

la fruizione dell'intero album si spoglierà del suo attuale significato, orientandosi verso la singola traccia. In pratica, un ritorno agli anni Cinquanta e al formato del 45'...


Evviva, allora la mia crociata solitaria avrà finalmente successo!  :D

Sono d'accordo, comunque, ma non credo che la cosa danneggerà la qualità media della musica, anzi: ogni artista con due-tre brani buoni in tasca potrà far uscire solo quelli e sarà perciò apprezzato, mentre chi ha l'abilità di comporre lunghe session mirabolanti o concept faraonici potrà continuare a utilizzare ugualmente il formato-album.

In pratica, le uniche a rimetterci saranno le case discografiche, che hanno campato una vita costringendo gli artisti a sfornare album a ritmi da catena di montaggio, e che, di fronte alla diffusione via internet dei singoli brani, resteranno completamente spiazzate.
  • 0

#807 Guest_kobaia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 23:06


la fruizione dell'intero album si spoglierà del suo attuale significato, orientandosi verso la singola traccia. In pratica, un ritorno agli anni Cinquanta e al formato del 45'...


Evviva, allora la mia crociata solitaria avrà finalmente successo!  :D

Sono d'accordo, comunque, ma non credo che la cosa danneggerà la qualità media della musica, anzi: ogni artista con due-tre brani buoni in tasca potrà far uscire solo quelli e sarà perciò apprezzato, mentre chi ha l'abilità di comporre lunghe session mirabolanti o concept faraonici potrà continuare a utilizzare ugualmente il formato-album.

In pratica, le uniche a rimetterci saranno le case discografiche, che hanno campato una vita costringendo gli artisti a sfornare album a ritmi da catena di montaggio, e che, di fronte alla diffusione via internet dei singoli brani, resteranno completamente spiazzate.


:o ma il formato album non si può ridurre solo a quello!
cioè dopo oltre 40 anni di conquiste vogliamo tornare agli anni 50 per il singolino di successo?  ???

secondo me invece i giuovani non riusciranno mai più  capire chi è un musicista e chi no, chi vale e chi è na ciofeca....perché nessuno me lo toglie dalla testa che il formato 45 sia adatto per gli incapaci e le meteore e il piacere effemiro (che ci può stare non lo demonizzo)...quando la politica giusta da riprendere, il discorso serio sulla musica, è proprio quella di investire sui talenti capaci di darci dei lavori che hanno qualcosa da dire e castrare la generazione decerebrata degli x factor che si bruciano nello spazio di nanisecs

se quello che dici tu si avvererà nel rock non avremo mai più i bowie i lou reed i dylan ecc ecc
come faremo a crearli?

ci vorranno di nuovo quei manager con la passione per la musica, e non solo per il denaro,  che nel passato ci hanno dato la island la virgin per intenderci




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#808 Claudio

    I am what I play

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Inviato 06 febbraio 2008 - 23:18

Ma mi spiegate perché deve funzionare l'equazione "brano singolo = puttanata commerciale"? Quella logica valeva in un'epoca in cui le etichette avevano pieni poteri e decidevano loro le strategie di marketing, e quando produrre musica era molto più difficile, non nell'era dell'i-pod e della distribuzione su internet, dove ognuno ascolta e fa ascoltare solo ciò che vuole e quando vuole.
Se gli Stereolab o i REM avessero fatto uscire i loro pezzi a botte di uno-due-tre a scadenze regolari, magari su internet, la qualità della loro musica sarebbe stata diversa? O forse avremmo avuto tutti quei brani e magari ci saremmo anche risparmiati album tipo "Up" o "Fab Four Suture"?

Il punto è che restituendo l'autonomia e il controllo ai musicisti, non solo si permetterà loro di farsi conoscere direttamente, attraverso internet, pubblicando i loro brani nel momento in cui li riterranno "validi", ma ma si toglierà ossigeno a quel meccanismo dell'industria discografica che prevede che il tal musicista debba ogni anno entrare in studio e partorire 80 minuti di musica come una vacca da spremere, per poter vendere l'album, fare il tour di promozione dell'album, fare l'intervista per l'album e compagnia bella.

Poi, ripeto, se ci saranno i nuovi Tortoise che scodelleranno una lunga session tipo "Millions Now Linving", meglio ancora, nessuno glielo potrà impedire.
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#809 Guest_kobaia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 23:36

l'equazione "brano singolo = puttanata commerciale
mica ho scritto questo
so bene che spesso il singolo serviva da promo per l'album

ma spesso i 45 giri erano solo puttanate come dici tu: vedi i 45 giri di amanda lear o della carrà  :D e la lista sarebbe lunghissima

quello che mi lascia perplesso è tutta questa nuova strategia di liberazione dalle major quando alla fine alla majoy si è solo sostituito il nuovo mogul internet che non credo garantisca più qualità ma solo intaserà di più la situazione: tutti si crederanno grandi musicisti, compositori

la musica per me deve essere "difficile ed elitaria" perché la musica è un linguaggio e chi non sa parlarequesto linguaggio ( facendolo programmare ai pc) meglio che taccia che di oche in giro c'è ne sono già troppe

qui si parlava dello scadimento di qualità impressionante degli ultimi tempi
(mi pare che Mattia e Carmelo Bene siano su questa linea di pensiero...io non lo so perché non compro e seguo l'evolversi della situazione non scaricando nulla)

vedremo
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#810 Francis

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Inviato 07 febbraio 2008 - 00:03

Io spero vivamente che, come si è già detto in questo topic si torni effettivamente all'epoca anni'50-'60 in cui il singolo la faceva da padrone, perchè è l'unica cosa che potrebbe salvare la musica dall'autodistruzione: il creare un pezzo solo in virtù della sua pura essenza autonoma senza dovere per forza legarsi con un disco o con un contesto più specifico permetterebbe agli artisti di concentrare il meglio di sè stessi in poche unità invece di far cascare alluvioni di pezzi "usa-e-getta" relegati come riempitivi per via del nevrotico menefreghismo dei consumatori moderni.
Non è un caso che le più belle canzoni del rock uscirono appunto in quei due decenni....penso veramente che sia tramontata l'era dei doppi album, a meno che non ci si inventi qualche nuovo formato per poterla rivalorizzare...il futuro è il pezzo DIRETTO, da comprare singolarmente, o comunque dei dischi da 8-9 pezzi, esattamente come 30 e passa anni fa: questo in un certo senso è un paradosso, anzi, lo è senza dubbio.
Ma le tendenze di consumo, indipendentemente da quanto sia aggiornata o meno l'industria discografica, stanno palesemente prendendo questa direzione.
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#811 Fonzie

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Inviato 07 febbraio 2008 - 00:24

D'accordissimo sul basta ai cd doppi: i miei dischi preferiti non superano quasi mai i 30-40 minuti
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vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."

#812 gigirictus

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Inviato 07 febbraio 2008 - 01:54

Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?
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rym |


#813 RobertoMorelli

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Inviato 07 febbraio 2008 - 09:36

Io spero vivamente che, come si è già detto in questo topic si torni effettivamente all'epoca anni'50-'60 in cui il singolo la faceva da padrone, perchè è l'unica cosa che potrebbe salvare la musica dall'autodistruzione: il creare un pezzo solo in virtù della sua pura essenza autonoma senza dovere per forza legarsi con un disco o con un contesto più specifico permetterebbe agli artisti di concentrare il meglio di sè stessi


...e di crepare di fame probabilmente. Io non riesco a intravedere quali potrebbero essere le forme di guadagno per un musicista AGLI ESORDI che adottasse questa tattica. Lasciamo stare i Radiohead, ma un musicista all'inizio della sua carriera come dovrebbe finanziarsi? Mettere l'offerta libera affidandosi alla sensibilità degli ascoltatori? Non credo. Tranne gli appassionati come noi (siamo una piccolissima nicchia) in ben pochi darebbero qualcosa. C'è il rischio che ci si polarizzi su pochi, famosi, gruppi.
Le major servono anche a dare una "spintarella" a chi ne ha bisogno, alternative io non ne vedo, si rischia di soffocare molti talenti al posto di farli fiorire. A meno che di musica si mangi :(
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#814 punck

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Inviato 07 febbraio 2008 - 10:01

Il punto è che restituendo l'autonomia e il controllo ai musicisti, non solo si permetterà loro di farsi conoscere direttamente, attraverso internet, pubblicando i loro brani nel momento in cui li riterranno "validi", ma ma si toglierà ossigeno a quel meccanismo dell'industria discografica che prevede che il tal musicista debba ogni anno entrare in studio e partorire 80 minuti di musica come una vacca da spremere, per poter vendere l'album, fare il tour di promozione dell'album, fare l'intervista per l'album e compagnia bella.


Questa cosa qui avviene gia' da 10 anni
internet,netlabel,myspace ,siti personali,blog.......

tu che dirigi un bella webzine come questa, hai mai recensito uno sconosciuto gruppetto che ha messo in rete una bella canzone, oppure perche' non parlate mai di musica delle netlabel recensendola o promuovendola?
Vi auspicate una cosa che esiste gia' da una vita
ma vi trovate piu' comodi nella vecchia e rassicurante equazione artista-etichetta-stampa.

la gente esplora a fondo le pagine di myspace?

eppure gia' da parechi anni in rete si puo' trovare musica meravigliosa ed etichette virtuali eccezionali.


la realta' e' che senza il filtro delle etichette (che tanto sembrate odiare),
per un esordiente farsi conoscere nel marasma della rete sara' praticamente impossibile venendo ad aumentare a dismisura la "concorrenza"

perle e gemme si perderanno fra i byte dove alloggeranno ignorate da tutti






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#815 Fonzie

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Inviato 07 febbraio 2008 - 10:25

Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

Poi ho comprato il cd.
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#816 terminator

    Festivalbar con la cassa Inpdap

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Inviato 07 febbraio 2008 - 10:34


Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

Poi ho comprato il cd.

idem...
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#817 Fonzie

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Inviato 07 febbraio 2008 - 10:40


Io spero vivamente che, come si è già detto in questo topic si torni effettivamente all'epoca anni'50-'60 in cui il singolo la faceva da padrone, perchè è l'unica cosa che potrebbe salvare la musica dall'autodistruzione: il creare un pezzo solo in virtù della sua pura essenza autonoma senza dovere per forza legarsi con un disco o con un contesto più specifico permetterebbe agli artisti di concentrare il meglio di sè stessi


...e di crepare di fame probabilmente. Io non riesco a intravedere quali potrebbero essere le forme di guadagno per un musicista AGLI ESORDI che adottasse questa tattica. Lasciamo stare i Radiohead, ma un musicista all'inizio della sua carriera come dovrebbe finanziarsi? Mettere l'offerta libera affidandosi alla sensibilità degli ascoltatori? Non credo. Tranne gli appassionati come noi (siamo una piccolissima nicchia) in ben pochi darebbero qualcosa. C'è il rischio che ci si polarizzi su pochi, famosi, gruppi.
Le major servono anche a dare una "spintarella" a chi ne ha bisogno, alternative io non ne vedo, si rischia di soffocare molti talenti al posto di farli fiorire. A meno che di musica si mangi :(


Su questo sono d'accordo. Infatti sono dell'idea che i Radiohead hanno potuto muoversi in quella maniera solo perchè con un grosso patrimonio alle spalle ed uno zoccolo duro di fan
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#818 Guest_kobaia_*

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Inviato 07 febbraio 2008 - 10:45


Il punto è che restituendo l'autonomia e il controllo ai musicisti, non solo si permetterà loro di farsi conoscere direttamente, attraverso internet, pubblicando i loro brani nel momento in cui li riterranno "validi", ma ma si toglierà ossigeno a quel meccanismo dell'industria discografica che prevede che il tal musicista debba ogni anno entrare in studio e partorire 80 minuti di musica come una vacca da spremere, per poter vendere l'album, fare il tour di promozione dell'album, fare l'intervista per l'album e compagnia bella.


Questa cosa qui avviene gia' da 10 anni
internet,netlabel,myspace ,siti personali,blog.......

tu che dirigi un bella webzine come questa, hai mai recensito uno sconosciuto gruppetto che ha messo in rete una bella canzone, oppure perche' non parlate mai di musica delle netlabel recensendola o promuovendola?
Vi auspicate una cosa che esiste gia' da una vita
ma vi trovate piu' comodi nella vecchia e rassicurante equazione artista-etichetta-stampa.

la gente esplora a fondo le pagine di myspace?

eppure gia' da parechi anni in rete si puo' trovare musica meravigliosa ed etichette virtuali eccezionali.
herzo

la realta' e' che senza il filtro delle etichette (che tanto sembrate odiare),
per un esordiente farsi conoscere nel marasma della rete sara' praticamente impossibile venendo ad aumentare a dismisura la "concorrenza"

perle e gemme si perderanno fra i byte dove alloggeranno ignorate da tutti


si la gente esplora le pagine di myspace ma per proporti sesso  O_O
ho ricevuto solo offerte di quel genere e non scherzo
questo per dire della serietà di quel sito  asd

l'etichetta è importante perché detta una politica
come faremmo, se ritornassimo alla logica del 45 giri usa e getta anni 50, a pensare e parlare di musica? questo sito non esisterebbe più


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#819 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 07 febbraio 2008 - 10:51


si la gente esplora le pagine di myspace ma per proporti sesso  O_O

ho ricevuto solo offerte di quel genere e non scherzo

:-* :-* :-* ti ricordi che bello quando ci siamo conosciuti su myspace?



Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

ma non bisognava dare un minimo?
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#820 LM

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Inviato 07 febbraio 2008 - 11:23




Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

ma non bisognava dare un minimo?


No, dai Lassigue, siamo stati qua tre mesi a urlare che i Radiohead ti davano l'album gratis... Dov'eri?
Comunque io ho dato 2 sterline, perchè non si sa mai... Anzi, sono sicuro che un giorno si ricorderanno di me.
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#821 Fonzie

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Inviato 07 febbraio 2008 - 11:24



si la gente esplora le pagine di myspace ma per proporti sesso  O_O

ho ricevuto solo offerte di quel genere e non scherzo

:-* :-* :-* ti ricordi che bello quando ci siamo conosciuti su myspace?



Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

ma non bisognava dare un minimo?


No
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#822 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 07 febbraio 2008 - 11:31





Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

ma non bisognava dare un minimo?


No, dai Lassigue, siamo stati qua tre mesi a urlare che i Radiohead ti davano l'album gratis... Dov'eri?
Comunque io ho dato 2 sterline, perchè non si sa mai... Anzi, sono sicuro che un giorno si ricorderanno di me.


eh scusate, qua l'ha scaricato un collega e mi pare avesse parlato di un minimo

Punck perchè non provi a pagare la gente per ascoltare la tua mu-ziq?? stipuli un contratto per cui, in caso di esito positivo, ti verranno restituiti i soldi con degli interessi molto alti

saresti il primo e magari noi tutti ci tireremmo un bel pippone sul significato di una simile operazione e magari Madonna...vabbeh hai capito 
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#823 punck

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Inviato 07 febbraio 2008 - 11:38


Punck perchè non provi a pagare la gente per ascoltare la tua mu-ziq?? stipuli un contratto per cui, in caso di esito positivo, ti verranno restituiti i soldi con degli interessi molto alti

saresti il primo e magari noi tutti ci tireremmo un bel pippone sul significato di una simile operazione e magari Madonna...vabbeh hai capito 


controlla il tuo account paypal
ti ho appena inviato 250 euro

adesso ascolta!!
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#824 Francis

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Inviato 07 febbraio 2008 - 13:16


Io spero vivamente che, come si è già detto in questo topic si torni effettivamente all'epoca anni'50-'60 in cui il singolo la faceva da padrone, perchè è l'unica cosa che potrebbe salvare la musica dall'autodistruzione: il creare un pezzo solo in virtù della sua pura essenza autonoma senza dovere per forza legarsi con un disco o con un contesto più specifico permetterebbe agli artisti di concentrare il meglio di sè stessi


...e di crepare di fame probabilmente. Io non riesco a intravedere quali potrebbero essere le forme di guadagno per un musicista AGLI ESORDI che adottasse questa tattica. Lasciamo stare i Radiohead, ma un musicista all'inizio della sua carriera come dovrebbe finanziarsi? Mettere l'offerta libera affidandosi alla sensibilità degli ascoltatori? Non credo. Tranne gli appassionati come noi (siamo una piccolissima nicchia) in ben pochi darebbero qualcosa. C'è il rischio che ci si polarizzi su pochi, famosi, gruppi.
Le major servono anche a dare una "spintarella" a chi ne ha bisogno, alternative io non ne vedo, si rischia di soffocare molti talenti al posto di farli fiorire. A meno che di musica si mangi :(


Le spintarelle servono ma se le major stanno prendendo la strada dell'autodistruzione (è così, basta dare un'occhiata ai vari bilanci di mercato delle singole etichette e delle scarsissime contromisure adottate da gente che per quanto pratica in economia, è ben lontana dall'intuire tendenze e nuove vie di diffusione), all'artista non rimarrà altro da fare che autogestirsi, contando sul fatto che il lavoro dietro a dei singoli pezzi è meno oneroso rispetto a quello per un album fatto e finito.
Tra l'altro bisogna anche fare una distinzione di quale tipo di musica stiamo parlando: se si parla di musica sperimentale, gli ambiti sono altri, ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....l'orizzonte che si prospetta non sarebbe altro che una forma di rilettura di una prassi consolidata da decenni, quindi nessun autentico sconvolgimento.

Tra l'altro la pratica del download a pagamento sarà inusuale qui dove tutto arriva sempre in ritardo, ma nei paesi anglosassoni o in Francia (basti pensare a un sito come Jamendo) è un'usanza già parecchio diffusa....in Inghilterra parecchi gruppi "alternativi" si sono fatti conoscere tramite il web, e il cambiamento dei criteri di composizione delle classifiche discografiche (che prevedono anche il download a pagamento) hanno permesso competitività e visibilità anche a band con scarso supporto promozionale....il fenomeno Arctic Monkeys è nato così ad esempio.
In questo modo uno poco pratico di internet vede all'improvviso spuntarsi questo nome sconosciuto in classifica, lo ascolta, e se gli piace paga il brano e sbircia altri artisti simili contribuendo alla catena.
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#825 gigirictus

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Inviato 07 febbraio 2008 - 14:59


poi io mi preoccupo della mia relazione con la musica, gli altri vadano dove vogliono


Anche io, ma quando inizierà a chiudermi il negozio di dischi vicino a casa (Buscemi, nella fattispecie) perchè i ragazzi scaricano come forsennati e le spese generali di un negozio non possono essere coperte soltanto con gl'introiti provenienti da quel cretino del sottoscritto e da altri quattro o cinque pazzi mentecatti... Quando succederà tutto questo, se permetti, un po' di giramenti di coglioni me li potrai consentire. Ecco che, come per magia, quello che pensano e fanno gli altri (= la maggior parte delle persone) inizia a inficiare anche la nostra sfera...


Secondo me chiuderanno prima di questo fantomatico "cambio generazionale", perché i pazzi mentecatti compreranno su internet a prezzi inferiori di quelli offerti da chi deve coprire le spese generali di un negozio.


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rym |


#826 RobertoMorelli

    pivello

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:10

la realta' e' che senza il filtro delle etichette (che tanto sembrate odiare),
per un esordiente farsi conoscere nel marasma della rete sara' praticamente impossibile venendo ad aumentare a dismisura la "concorrenza"

perle e gemme si perderanno fra i byte dove alloggeranno ignorate da tutti


E' esattamente il mio pensiero. Se qualunque fesso si sentisse autorizzato ad auto-prodursi un album (o singoli pezzi) su internet senza nessun tipo di filtro da parte di chi lavora nelle etichette consolidate ed "ha naso" si finirà per produrre una tale mole di materiale musicale che sarà veramente difficoltoso andare a trovare, in mezzo al mare di merda che ci sommergerà, della musica veramente di qualità.
Che poi io per etichette non intendo le major più grosse, ma anche etichette di dimensioni minori che però fanno "da garanzia" di qualità per la musica in certi frangenti.
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#827 Embryo

    Enciclopedista

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:15

ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....


Tra tutti i gruppi che potevi citare, hai beccato proprio quello che non pubblicò un-singolo-uno tra sessantotto ("Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene") e settantanove ("Another Brick In The Wall, part 2/Young Lust")! Casualmente, negli stessi anni, vendettero svariate decine di milioni di dischi. :D
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At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#828 Leif

    Leif Eriksson

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:19


la realta' e' che senza il filtro delle etichette (che tanto sembrate odiare),
per un esordiente farsi conoscere nel marasma della rete sara' praticamente impossibile venendo ad aumentare a dismisura la "concorrenza"

perle e gemme si perderanno fra i byte dove alloggeranno ignorate da tutti


E' esattamente il mio pensiero. Se qualunque fesso si sentisse autorizzato ad auto-prodursi un album (o singoli pezzi) su internet senza nessun tipo di filtro da parte di chi lavora nelle etichette consolidate ed "ha naso" si finirà per produrre una tale mole di materiale musicale che sarà veramente difficoltoso andare a trovare, in mezzo al mare di merda che ci sommergerà, della musica veramente di qualità.
Che poi io per etichette non intendo le major più grosse, ma anche etichette di dimensioni minori che però fanno "da garanzia" di qualità per la musica in certi frangenti.


Siamo in tre allora.
E' da tempo che sostengo che una certa importanza, le tanto odiate etichette, ce l'hanno.
E se un gruppo che ha già milioni di copie vendute alle spalle, offre il suo nuovo disco in rete, questa può essere una rivoluzione per chi ha già un certo nome in ambito musicale...che, anzi, rischia di ritorcersi contro l'artista che scrive le canzoni a casa e le mette in rete senza il "filtro" dell'etichetta.

  • 0

#829 Leif

    Leif Eriksson

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:22


ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....


Tra tutti i gruppi che potevi citare, hai beccato proprio quello che non pubblicò un-singolo-uno tra sessantotto ("Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene") e settantanove ("Another Brick In The Wall, part 2/Young Lust")! Casualmente, negli stessi anni, vendettero svariate decine di milioni di dischi. :D

Beh ma non ha tutti i torti...i primi Pink Floyd adottavano proprio questa strategia.
...e casualmente negli stessi anni fecero i loro due dischi più belli :-)
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#830 Embryo

    Enciclopedista

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:27



ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....


Tra tutti i gruppi che potevi citare, hai beccato proprio quello che non pubblicò un-singolo-uno tra sessantotto ("Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene") e settantanove ("Another Brick In The Wall, part 2/Young Lust")! Casualmente, negli stessi anni, vendettero svariate decine di milioni di dischi. :D

Beh ma non ha tutti i torti...i primi Pink Floyd adottavano proprio questa strategia.
...e casualmente negli stessi anni fecero i loro due dischi più belli :-)


Era solo una battuta, il discorso di Francis vale per centinaia di band!
Sui migliori dischi mi trovi d'accordo, ma quanto vendettero rispetto ai lavori degli anni settanta? Una miseria. Si parlava di strategie promozionali, no?
I Pink Floyd non arrivarono certo alle masse oceaniche, né diventarono miliardari con i singoli, ecco tutto.
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La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#831 Guest_floriano_*

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:42




ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....


Tra tutti i gruppi che potevi citare, hai beccato proprio quello che non pubblicò un-singolo-uno tra sessantotto ("Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene") e settantanove ("Another Brick In The Wall, part 2/Young Lust")! Casualmente, negli stessi anni, vendettero svariate decine di milioni di dischi. :D

Beh ma non ha tutti i torti...i primi Pink Floyd adottavano proprio questa strategia.
...e casualmente negli stessi anni fecero i loro due dischi più belli :-)


Era solo una battuta, il discorso di Francis vale per centinaia di band!
Sui migliori dischi mi trovi d'accordo, ma quanto vendettero rispetto ai lavori degli anni settanta? Una miseria. Si parlava di strategie promozionali, no?
I Pink Floyd non arrivarono certo alle masse oceaniche, né diventarono miliardari con i singoli, ecco tutto.


Credo che l'esplosione dei singoli fu un qualcosa che cominciò sul finire dei 70', maturò tale esigenza in corrispondenza della nascita di generi assai diversi dal progressive e dalle prime cose dei pink floyd. Vi immaginate una lunga suite su singolo?.
L'impatto di un brano punk o new wave su singolo consentiva una resa maggiore... 

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#832 gigirictus

    ï͂͑̉͆ͧͮͩ̓ͧ̒͒̉̎̂̊͆͑͐̊̓̊̅ͭ͗̐̄̏̾̄͊

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Inviato 07 febbraio 2008 - 15:48


Il punto è che restituendo l'autonomia e il controllo ai musicisti, non solo si permetterà loro di farsi conoscere direttamente, attraverso internet, pubblicando i loro brani nel momento in cui li riterranno "validi", ma ma si toglierà ossigeno a quel meccanismo dell'industria discografica che prevede che il tal musicista debba ogni anno entrare in studio e partorire 80 minuti di musica come una vacca da spremere, per poter vendere l'album, fare il tour di promozione dell'album, fare l'intervista per l'album e compagnia bella.


Questa cosa qui avviene gia' da 10 anni
internet,netlabel,myspace ,siti personali,blog.......

tu che dirigi un bella webzine come questa, hai mai recensito uno sconosciuto gruppetto che ha messo in rete una bella canzone, oppure perche' non parlate mai di musica delle netlabel recensendola o promuovendola?
Vi auspicate una cosa che esiste gia' da una vita
ma vi trovate piu' comodi nella vecchia e rassicurante equazione artista-etichetta-stampa.

la gente esplora a fondo le pagine di myspace?

eppure gia' da parechi anni in rete si puo' trovare musica meravigliosa ed etichette virtuali eccezionali.


la realta' e' che senza il filtro delle etichette (che tanto sembrate odiare),
per un esordiente farsi conoscere nel marasma della rete sara' praticamente impossibile venendo ad aumentare a dismisura la "concorrenza"

perle e gemme si perderanno fra i byte dove alloggeranno ignorate da tutti


La frase che ho grassettato è il motivo per cui trovo la situazione attuale della critica molto peggiore di quella della musica. La vera mediocrità la vedo nella critica, che, incapace di adattarsi alla realtà, cerca di rimanare attaccata a vecchi schemi, tanto se non riesce ad offrire al lettore nulla di decente è colpa del lettore, di internet, dell'ascoltatore, del mondo e tutto è una merda. Così dobbiamo sorbirci le tragedie dell'ascolto o i pipponi tipo quello di SIB (reiterato nella posta dell'ultimo numero). Secondo me i "critici" dovrebbero darsi più da fare, più myspace e meno promo, devono fare loro da filtro se no diventano inutili. Se un'etichetta è garanzia di qualità, non ho bisogno della mediazione di un critico, perché nel 2008 mi posso ascoltare anch'io tutte le uscite, non è più un suo privilegio.


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rym |


#833 Francis

    Classic Rocker

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Inviato 07 febbraio 2008 - 17:37


ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....


Tra tutti i gruppi che potevi citare, hai beccato proprio quello che non pubblicò un-singolo-uno tra sessantotto ("Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene") e settantanove ("Another Brick In The Wall, part 2/Young Lust")! Casualmente, negli stessi anni, vendettero svariate decine di milioni di dischi. :D


Infatti, come io ho scritto, ho parlato di farsi conoscere, che c'entrano gli anni '70? I Pink Floyd iniziarono a diventare noti grazie ai loro primi singoli, ideati per non essere inclusi nel loro debut album.
La strategia commerciale dei Pink Floyd fu la stessa di tutti i gruppi da classifica dell'epoca.
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#834 thetarro

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Inviato 07 febbraio 2008 - 18:02

Già, io al massimo posso dividere i miei conoscenti in:
- gente che scarica il singolo pezzo;
- gente che scarica l'intero album (che sarebbero quelli che si intendono di musica).


Ironicamente e drammaticamente vero... :'(

E in realtà c'era un costo minimo di 60 pence che andavano come "costo transazioni bancarie".
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#835 Leif

    Leif Eriksson

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Inviato 07 febbraio 2008 - 18:35




ma se parliamo di pop rock (cioè praticamente il 90% della musica che uno ascolta, dai Pink Floyd ai Sigur Ros) il canovaccio è sempre stato quello di farsi conoscere tramite i "singoli" o comunque dei pezzi sparsi, E DOPO promuovere un album....


Tra tutti i gruppi che potevi citare, hai beccato proprio quello che non pubblicò un-singolo-uno tra sessantotto ("Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene") e settantanove ("Another Brick In The Wall, part 2/Young Lust")! Casualmente, negli stessi anni, vendettero svariate decine di milioni di dischi. :D

Beh ma non ha tutti i torti...i primi Pink Floyd adottavano proprio questa strategia.
...e casualmente negli stessi anni fecero i loro due dischi più belli :-)


Era solo una battuta, il discorso di Francis vale per centinaia di band!
Sui migliori dischi mi trovi d'accordo, ma quanto vendettero rispetto ai lavori degli anni settanta? Una miseria. Si parlava di strategie promozionali, no?
I Pink Floyd non arrivarono certo alle masse oceaniche, né diventarono miliardari con i singoli, ecco tutto.


Verissimo, si stimava che, arrivati al periodo di Meedle, il loro disco che aveva venduto di più era Atom Hearth Mother.
Io ho appoggiato Francis perchè lui parla di una sorta di "presentazione al mondo musicale". E in questo sono d'accordissimo con lui. La strategia del 45 prima del disco era molto in voga allora, e ancora oggi non si è persa, seppur abbia passato un periodo "storto" negli anni '70 dei gruppi progressive.

Credo che l'esplosione dei singoli fu un qualcosa che cominciò sul finire dei 70', maturò tale esigenza in corrispondenza della nascita di generi assai diversi dal progressive e dalle prime cose dei pink floyd. 

Mah, secondo me l'esplosione dei singoli è molto più antecedente...gli anni '50 erano costellati di uscite di singoli, e anche negli anni '60, nonostante l'esplosione dell'importanza del disco come progetto "unico" e a se stante.
Una curiosità degli anni 60 è che per una strana legge, un singolo non poteva poi esser messo su un disco in uscita (ed è per questo che uno dei più famosi 45 dei beatles finì in una raccolta, e non a dare corpo a Sgt. Pepper).
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#836 Francis

    Classic Rocker

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Inviato 07 febbraio 2008 - 18:51

Tutta la reputazione della Motown fino a What's Goin' On si basò solo ed esclusivamente sui singoli....e non mi sembra che il valore di quella musica sia andato sminuito con il tempo, anzi.
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#837 RogerCrimson

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Inviato 07 febbraio 2008 - 20:15



Ma quanti qui dentro hanno fatto la carità ai radiohead?


Intendi l'offerta online? Io ho dato 0 sterle.

Poi ho comprato il cd.

idem...


Io ho tutta la discografia ufficiale (+ bootlegs) dei radiohead in cd originali.
(In effetti ho anche passato i 30...).
Però il cd di "In rainbows" mi è stato masterizzato da un amico.
Poi lo comprerò, comunque.
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#838 Guest_kobaia_*

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Inviato 08 febbraio 2008 - 09:39



si la gente esplora le pagine di myspace ma per proporti sesso  O_O

ho ricevuto solo offerte di quel genere e non scherzo

:-* :-* :-* ti ricordi che bello quando ci siamo conosciuti su myspace?


non ti ricordavo così volpina
http://messaging.mys....friendRequests




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#839 out of the cool

    Roadie

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Inviato 10 febbraio 2008 - 16:37

dopo un po' di mesi dico:

in rainbows è meraviglioso. c'è solo qualche lungaggine di troppo su house of cards...per il resto mi risulta davvero bellissimo.
se c'è una cosa che odio è il rock adolescenziale, e più i radiohead vanno avanti meno mi sembrano fare musica adolescenziale. fanno musica straordinariamente avanti, sempre avanti, così straordinariamente ritmica ma in questo modo tutto loro sottile e cerebrale, sempre roba migliore...e negli arrangiamenti hanno una sintesi che non ho mai sentito nei gruppi indie: mai un ritornello ripetuto tante volte, mai suoni meno che curatissimi, genialate strutturali in ogni disco che dici "cazzo come ho fatto a non pensarci", pezzi in sè non difficili da suonare ma palesemente frutto di un gruppo di stakanovisti che crea, crea, crea, prova, prova, prova e poi taglia, taglia, taglia.

credo sia l'unico gruppo al mondo di quelli grossi come audience per cui a ogni tour la gente vuole anzitutto sentire i pezzi nuovi, e non le vecchie glorie...e dato che riescono a vendere milioni di dischi con sta musica, io non posso non amarli...e non ho mai cambiato idea anche dopo aver sentito seimila gruppi indie di cui si dice "i radiohead han preso lì".
sì perchè ad es. è vero che in steve reich o terry riley ho sentito roba che loro han riciclato nel pezzo "arpeggi", ma quel pezzo prende certi suoni giusto come uno spezia in più per un qualcosa che dici "non suona come nessun altro, suona come i radiohead"...e poi sanno suonare in seimila stili diversi. quante band rock ci sono con un repertorio tanto vario?

cioè questi sono al settimo disco e sentite che roba fanno(e che pezzoni):

http://www.youtube.c...h?v=7ZdjnoVpPik
http://www.youtube.c...feature=related

per me i radiohead stanno facendo la storia e continuano a progredire, anche più di gente come i beatles (di certo più dei rolling stone, rispetto ai quali gli stessi beatles eran 10 volte più raffinati...).
  • 0

#840 Fonzie

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Inviato 10 febbraio 2008 - 18:01

[...](di certo più dei rolling stone, rispetto ai quali gli stessi beatles eran 10 volte più raffinati...).


uh yeah
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vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."

#841 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 11 febbraio 2008 - 12:00



per me i radiohead stanno facendo la storia e continuano a progredire, anche più di gente come i beatles (di certo più dei rolling stone, rispetto ai quali gli stessi beatles eran 10 volte più raffinati...).


parli dell'impatto che hanno su questi anni (per impatto intendo il Mattia-pensiero) o della qualità della loro musica?

ma tra qualche giorno mi direte "Smile, you're on candid camera"?

e poi i Rolling Stones (quelli con la S, quello senza è il giornale) non miravano a essere raffinati, insomma che paragone è?
  • 0

 


#842 Diamond_Sea

    Glooming in the wind

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Inviato 11 febbraio 2008 - 12:14

Ho ascoltato solo ieri per la prima volta In Rainbows, in precedenza ero preso da cose che ritenevo piu' interessanti.

Il mio giudizio e' ASSOLUTAMENTE NEGATIVO.

Gia' a partire de Hail To The Thief ritenevo che i Radiohead avessero esaurito l'ispirazione e In Rainbows ne e' la conferma.

E tempi di Paranoid Android e Karma Police sono lontani, quei manifesti della generazione post-grunge hanno lascito il posto a un suono piatto, prevedibile e privo di quelle inquietudini e di quelle esplosioni di rabbia e creativita' che hanno segnato un'epoca. Per molti il miglior disco dell'anno, per chi scrive il peggiore, proprio perche' ho amato cosi' tanti i Radiohead che furono.  :-[
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#843 bosforo

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Inviato 11 febbraio 2008 - 13:17

e poi i Rolling Stones (quelli con la S, quello senza è il giornale) non miravano a essere raffinati, insomma che paragone è?


aggiungo che sebbene il loro scopo non fosse essere raffinati, ma zozzi, ci riuscivano molto meglio di questi Radiohead.
confrontare gli arrangiamenti di un let it bleed con i pastrocchi di archi di in rainbows...  ::)
  • 0

#844 khonnor

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Inviato 12 febbraio 2008 - 18:38


e poi i Rolling Stones (quelli con la S, quello senza è il giornale) non miravano a essere raffinati, insomma che paragone è?


aggiungo che sebbene il loro scopo non fosse essere raffinati, ma zozzi, ci riuscivano molto meglio di questi Radiohead.
confrontare gli arrangiamenti di un let it bleed con i pastrocchi di archi di in rainbows...  ::)


Scusatelo, parla senza cognizione di causa asd asd :-* :-*
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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

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#845 aSaucerfulOfSecrets

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Inviato 14 febbraio 2008 - 17:36



e poi i Rolling Stones (quelli con la S, quello senza è il giornale) non miravano a essere raffinati, insomma che paragone è?


aggiungo che sebbene il loro scopo non fosse essere raffinati, ma zozzi, ci riuscivano molto meglio di questi Radiohead.
confrontare gli arrangiamenti di un let it bleed con i pastrocchi di archi di in rainbows...  ::)


Scusatelo, parla senza cognizione di causa asd asd :-* :-*


si in effetti.
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#846 RogerCrimson

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Inviato 19 febbraio 2008 - 20:51

dopo un po' di mesi dico:

in rainbows è meraviglioso. c'è solo qualche lungaggine di troppo su house of cards...per il resto mi risulta davvero bellissimo.
se c'è una cosa che odio è il rock adolescenziale, e più i radiohead vanno avanti meno mi sembrano fare musica adolescenziale. fanno musica straordinariamente avanti, sempre avanti, così straordinariamente ritmica ma in questo modo tutto loro sottile e cerebrale, sempre roba migliore...e negli arrangiamenti hanno una sintesi che non ho mai sentito nei gruppi indie: mai un ritornello ripetuto tante volte, mai suoni meno che curatissimi, genialate strutturali in ogni disco che dici "cazzo come ho fatto a non pensarci", pezzi in sè non difficili da suonare ma palesemente frutto di un gruppo di stakanovisti che crea, crea, crea, prova, prova, prova e poi taglia, taglia, taglia.

credo sia l'unico gruppo al mondo di quelli grossi come audience per cui a ogni tour la gente vuole anzitutto sentire i pezzi nuovi, e non le vecchie glorie...e dato che riescono a vendere milioni di dischi con sta musica, io non posso non amarli...e non ho mai cambiato idea anche dopo aver sentito seimila gruppi indie di cui si dice "i radiohead han preso lì".
sì perchè ad es. è vero che in steve reich o terry riley ho sentito roba che loro han riciclato nel pezzo "arpeggi", ma quel pezzo prende certi suoni giusto come uno spezia in più per un qualcosa che dici "non suona come nessun altro, suona come i radiohead"...e poi sanno suonare in seimila stili diversi. quante band rock ci sono con un repertorio tanto vario?

cioè questi sono al settimo disco e sentite che roba fanno(e che pezzoni):

http://www.youtube.c...h?v=7ZdjnoVpPik
http://www.youtube.c...feature=related

per me i radiohead stanno facendo la storia e continuano a progredire, anche più di gente come i beatles (di certo più dei rolling stone, rispetto ai quali gli stessi beatles eran 10 volte più raffinati...).


Io condivido in toto questo post. Il riferimento ai Beatles e ai Rolling Stones è un po' forzato, in effetti (anche se io condivido il fatto che siano ipersopravvalutati), ma la sostanza è quella. Più ascolto l'album e più mi pare un ulteriore capolavoro.

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#847 Fonzie

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Inviato 14 marzo 2008 - 13:51

http://www.onesevens...live/index.html
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#848 thetarro

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Inviato 15 marzo 2008 - 19:11

http://www.onesevens...live/index.html


Piuttosto interessante, sto scaricando spinto da curiosità. Qualcuno l'ha già ascoltato?
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#849 bosforo

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Inviato 15 marzo 2008 - 19:21

pare che un ristorante inglese, ispirandosi al lancio di In Raibows, abbia fatto un menu senza prezzi, in modo da lasciare libera offerta al cliente.

In Rainbows pietra miliare della ristorazione!
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#850 sanctio

    Michele Saran

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Inviato 15 marzo 2008 - 19:29

http://www.onesevens...live/index.html


"Radiohead's HISTORIC seventh album".

historic.  :)

mik
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