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Radiohead - In Rainbows ( era Dead Air Space [preview])


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974 replies to this topic

#751 maelstrom

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Inviato 05 febbraio 2008 - 13:34

Che frettoloso! Due ascolti e già stroncato? Ho capito che spesso ad altri album non si concedono molti più ascolti ma per questo fidati ne vale la pena, non cercare avanguardia o altro, lascialo andare senza pensarci e senza pensare che sono i radiohead, lo troverai meraviglioso (o ti farà più schifo di prima :) ). Lo dice uno che ha trovato troppo freddo ok computer, belli ma non perfetti kid a e amnesiac (e poi da come se ne parla sembra che l'abbiano inventata loro l'elettronica!) e hail to the thief troppo pesante e lungo, quindi non son un gran fan dei radiohead.
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#752 iancurtis80

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Inviato 05 febbraio 2008 - 13:37

e poi da come se ne parla sembra che l'abbiano inventata loro l'elettronica!)


Finalmente uno che lo dice (avevo paura a farlo io qui :P) ;D.
L'ignoranza genera falsi miti.
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#753 Fonzie

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Inviato 05 febbraio 2008 - 13:40


e poi da come se ne parla sembra che l'abbiano inventata loro l'elettronica!)


Finalmente uno che lo dice (avevo paura a farlo io qui :P) ;D.
L'ignoranza genera falsi miti.


Già...

Boh ce l'ho dall'uscita e ancora lo ascolto senza sosta: non mi era mai successo con un cd prima...
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#754 RobertoMorelli

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Inviato 05 febbraio 2008 - 14:27

Finalmente uno che lo dice (avevo paura a farlo io qui :P) ;D.
L'ignoranza genera falsi miti.


Per carità, l'elettronica non l'hanno inventata loro. Dicevo solamente che a me, a suo tempo, l'uso che loro ne hanno fatto in KidA/Amnesiac piacque molto.
Era al tempo stesso molto ascoltabile e fruibile (cosa che non sempre si può dire della maggior parte della musica elettronica) e comunque frutto di un buon lavoro, accurato (è anche a quello che serve una major alle spalle secondo me).
Detto questo è logico che chi, come me, apprezza i Radiohead elettronici, non potrà non trovarlo una delusione completa.
Non credevo che dopo Hail To The Thief avrebbero intrapreso la strada che, secondo me (e tra non molto), li riporterà ai livelli di Pablo Honey.
Rimane un' opinione strettamente personale, ma secondo me quel che avevano da dire lo han detto proprio nella fase elettronica, poichè nella fase chitarra rock-batteria non è che si siano contraddistinti per chissà cosa (tranne per Paranoid Android, ma anche Airbag che è un bel pezzo...salverei anche qualcosa di The Bends ora che ci penso).
Quello che voglio dire è che avrebbero toccato "vette" molto più alte continuando sulla strada di KidA/Amnesiac, una strada che si erano giù sputtanati in parte con Hail To The Thief, ma che ora con questo In Rainbows sembra definitivamente abbandonata.

Per chiarirci io valuto così (tutti i voti su 10 naturalmente)

Pablo Honey  4.5
The Bends    6.5
Ok Computer  7
Kid A        8.5 (9 a tratti)
Amnesiac    8.0-8.5
Hail To The Thief 6.5 (7 a tratti)
In Rainbows  5

PS
Trovo appropriato il paragone fatto da altri qualche pagina prima tra In Rainbows e gli U2 versione aizza-folla-da-stadi-in-alto-gli-accendini, c'è addirittura un pezzo che mi ha ricordato una canzone degli Strokes...meglio che mi taccio và :)
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#755 dirac

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Inviato 05 febbraio 2008 - 14:39


Finalmente uno che lo dice (avevo paura a farlo io qui :P) ;D.
L'ignoranza genera falsi miti.


Per carità, l'elettronica non l'hanno inventata loro. Dicevo solamente che a me, a suo tempo, l'uso che loro ne hanno fatto in KidA/Amnesiac piacque molto.
Era al tempo stesso molto ascoltabile e fruibile (cosa che non sempre si può dire della maggior parte della musica elettronica) e comunque frutto di un buon lavoro, accurato (è anche a quello che serve una major alle spalle secondo me).
Detto questo è logico che chi, come me, apprezza i Radiohead elettronici, non potrà non trovarlo una delusione completa.
Non credevo che dopo Hail To The Thief avrebbero intrapreso la strada che, secondo me (e tra non molto), li riporterà ai livelli di Pablo Honey.
Rimane un' opinione strettamente personale, ma secondo me quel che avevano da dire lo han detto proprio nella fase elettronica, poichè nella fase chitarra rock-batteria non è che si siano contraddistinti per chissà cosa (tranne per Paranoid Android, ma anche Airbag che è un bel pezzo...salverei anche qualcosa di The Bends ora che ci penso).
Quello che voglio dire è che avrebbero toccato "vette" molto più alte continuando sulla strada di KidA/Amnesiac, una strada che si erano giù sputtanati in parte con Hail To The Thief, ma che ora con questo In Rainbows sembra definitivamente abbandonata.

Per chiarirci io valuto così (tutti i voti su 10 naturalmente)

Pablo Honey  4.5
The Bends    6.5
Ok Computer  7.5
Kid A        8.5 (9 a tratti)
Amnesiac     8.0-8.5
Hail To The Thief 6.5 (7 a tratti)
In Rainbows  5


vabbe'... il giudizio complessivo su InRainbows magari ci sta anche, ma le argomentazioni mi sembrano debolucce e contradditorie. KidA è fatto anche di How to disappear, Optimistic, Morning bell... in Amnesiac c'è Pyramid song, I might be wrong, You and whose army... tutti pezzi "classici".
e sono sicuro che se ti soffermi un altro po' sulla fase «chitarre e batteria», ne trovi pure degli altri di pezzi belli (o che ti piacciono).
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#756 Fonzie

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Inviato 05 febbraio 2008 - 14:54

Vabbè ognuno ha i suoi gusti: per me, adoratore fanatico di OK Computer, sentire qualche suono che "sa di Ok Computer"  su in rainbows è stato meraviglioso.
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#757 RobertoMorelli

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Inviato 05 febbraio 2008 - 15:13

vabbe'... il giudizio complessivo su InRainbows magari ci sta anche, ma le argomentazioni mi sembrano debolucce e contradditorie. KidA è fatto anche di How to disappear, Optimistic, Morning bell... in Amnesiac c'è Pyramid song, I might be wrong, You and whose army... tutti pezzi "classici".
e sono sicuro che se ti soffermi un altro po' sulla fase «chitarre e batteria», ne trovi pure degli altri di pezzi belli (o che ti piacciono).


Si ma pezzi come Hot to disappear, Pyramid Song e Optimistic sono comunque molti "sporchi", mi verrebbe da dire "imbrattati" di elettronica (in senso positivo). Per non parlare del fatto che il vocoder ha fatto miracoli con la voce di Yorke, che "nature" a me risulta davvero insopportabile.
Prova a pensare poi a un pezzo come Morning Bell senza vocoder, l'avrebbe rovinato secondo me, rimane bellissimo invece sia per quello che per il generale senso di disturbo del suono che a me piace tanto, come fosse registrato in bassa fedeltà.

Per Fonzie: posso timidamente chiederti dov'è l'hai sentito qualche suono alla OK Computer in In Rainbows? Intendo in quali tracce, son curioso ;)
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#758 maelstrom

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Inviato 05 febbraio 2008 - 15:22

"Scotch Mist" il film è molto bello anche se praticamente identico all'album. E' bello sopratutto il fatto che è quasi interamente suonabile dal vivo.
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#759 Fonzie

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Inviato 05 febbraio 2008 - 15:34

"15 steps","Reckoner" e "Weird Fishes/Arpeggi": la chitarrina.
"Nude": i "cori" (quelle vocione alte e "scure" in sottofondo) alla Exit Music (guarda caso è una traccia che deriva da Big Ideas, registrata in quel periodo mi pare).

Ma in generale ho la sensazione di un OK Computer più pop.
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#760 RogerCrimson

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Inviato 05 febbraio 2008 - 16:29

Ribadisco che, se si trattasse di un disco di un gruppo nuovo o comunque non così famoso, si griderebbe al miracolo e ai nuovi geni della musica rock che sanno conciliare la melodia mai banale, con un sound chitarristico molto british, unito ad effetti elettronici all'avanguardia.

C'è chi lo ha paragonato ad Ok Computer e in parte concordo. Non mi pare più pop. Premesso che reputo Ok Computer uno dei capolavori di ogni tempo, trovo che in quel disco ci fosse un numero maggiore di brani 'accesibili' rispetto ad In Rainbows.
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#761 Fonzie

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Inviato 05 febbraio 2008 - 16:56

Secondo me sono più accessibili quelli di questo, considerando che molta più gente attorno a me, per lo più detestante i Radiohead, lo ha innalzato a grande disco "che fila liscio senza difficoltà ed allo stesso tempo ti rimane dentro".
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#762 dirac

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Inviato 05 febbraio 2008 - 17:03

Prova a pensare poi a un pezzo come Morning Bell senza vocoder, l'avrebbe rovinato secondo me


eh sì, ma viene da pensare a Morning bell live, che è la versione fra le 3 che preferisco  :D

ti dirò, anche KidA (canzone) la preferisco live senza tutti quegli effetti sulla voce.
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#763 Guest_Mattia_*

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Inviato 05 febbraio 2008 - 17:07

In Rainbows è un lavoro etereo, impalpabile, che focalizza con grande perizia ciò che i Radiohead mancarono con Kid A.

Al contrario di Ok Computer, non si regge sull'efficacia della traccia come "canzone"; la forza di In Rainbows è l'atmosfera e l'amore quasi ossessivo per il dettaglio. In Rainbows è il più geniale e sincero tributo alla superficialità e nemmeno Brian Eno riuscì a fare tanto. Per assurdo ci è riuscito Godrich.

Quest'album, secondo me, eserciterà un impatto sulle generazioni future paragonabile soltanto a quello che negli anni Settanta ebbe Metal Machine Music o qualche altra opera estrema.

In Rainbows rappresenta il punto di non ritorno del pop moderno e forse non soltanto di questo (a cominciare dalla storia del download con offerta libera: un coup de théâtre così perfetto, così mainstream, che, in termini di genialità e d'impatto popolare, potrebbe essere assimilato al concetto che sta dietro a e all'effetto che ebbe sulle persone la copertina di Sgt. Pepper).

In Rainbows non è "il disco del 2007", ma "il disco dal 2000 al 2010". Basta con tutte 'ste cazzate dei cLOUDDEAD e dei Microphones: i Radiohead passeranno alla storia, non loro.

In Rainbows è la migliore, nonchè la più grande trovata commerciale del decennio. La sua importanza trascende il suo valore effettivo (che ciascun fan avrà saputo quantificare opportunamente quand'era ancora disponibile in download. Prima ancora di poterlo ascoltare, of course...).

Peccato soltanto possa vantare soltanto grandi momenti e non pezzi: se Yorke, Greenwood & co. avessero saputo aspettare e avessero deciso di condensare Kid A, Amnesiac, quella vomitata di ubriaco che è Hail To The Thief e quest'ultimo in un solo lavoro, avrebbero messo a tacere per sempre il solito gruppo di sfigati di mezza età che è ancora convinto che la qualità dei dischi risieda nelle decadi e che non si sforni un capolavoro dalla prima metà degli anni Settanta... Un vero peccato. Un peccato veniale coerente con i ritmi del nostro tempo, però.

Troppo dispersivi, i nostri amici. Ma chi se ne frega: sono il più grande gruppo mainstream in circolazione e riescono a stupire il mondo ogni volta che aprono bocca. E questo disco, cazzo, è una bomba, nonchè un monumento alla contemporaneità. Una specie di Pink Flamingos per il ceto medio del dopo-Torri Gemelle. In Rainbows siamo noi, oggi. Purtroppo.
  • 0

#764 aSaucerfulOfSecrets

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Inviato 05 febbraio 2008 - 17:15

che punto di vista radicale. mi trovi d'accordo quasi su tutto.
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#765 Leif

    Leif Eriksson

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Inviato 05 febbraio 2008 - 17:18

...

Io non credo di aver capito molto, ma leggere i tuoi interventi è una piacevolissima droga.
E' come essere inghiottiti da una nebbia fittissima.
Grazie.
  • 0

#766 Fonzie

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Inviato 05 febbraio 2008 - 17:21

Davvero un bel post
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vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."

#767 maelstrom

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Inviato 05 febbraio 2008 - 17:42

che punto di vista radicale. mi trovo d'accordo quasi su tutto.


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#768 dexys

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Inviato 05 febbraio 2008 - 18:01

Quest'album, secondo me, eserciterà un impatto sulle generazioni future paragonabile soltanto a quello che negli anni Settanta ebbe Metal Machine Music o qualche altra opera estrema.

---

un coup de théâtre così perfetto, così mainstream, che, in termini di genialità e d'impatto popolare, potrebbe essere assimilato al concetto che sta dietro a e all'effetto che ebbe sulle persone la copertina di Sgt. Pepper)

---

In Rainbows non è "il disco del 2007", ma "il disco dal 2000 al 2010". Basta con tutte 'ste cazzate dei cLOUDDEAD e dei Microphones: i Radiohead passeranno alla storia, non loro.


:o....

:)...

  asd
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#769 Guest_kobaia_*

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Inviato 05 febbraio 2008 - 18:09

In Rainbows è un lavoro etereo, impalpabile, che focalizza con grande perizia ciò che i Radiohead mancarono con Kid A.

Al contrario di Ok Computer, non si regge sull'efficacia della traccia come "canzone"; la forza di In Rainbows è l'atmosfera e l'amore quasi ossessivo per il dettaglio. In Rainbows è il più geniale e sincero tributo alla superficialità e nemmeno Brian Eno riuscì a fare tanto. Per assurdo ci è riuscito Godrich.



solo un OT:
secondo me hai dimenticato i kraftwerk: loro sono la superficie di tutte le superfici.
Da un certo momento in poi della loro carriera ...i loro dischi sono tutti dei tributi alla superficialità, sono i quadri di Mondrian rivisitati in musica.

Non entro nel merito del disco in questione perché non l'ho sentito

  • 0

#770 Guest_Mattia_*

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Inviato 05 febbraio 2008 - 18:24

solo un OT:
secondo me hai dimenticato i kraftwerk: loro sono la superficie di tutte le superfici.
Da un certo momento in poi della loro carriera ...i loro dischi sono tutti dei tributi alla superficialità, sono i quadri di Mondrian rivisitati in musica.

Non entro nel merito del disco in questione perché non l'ho sentito


Non saprei. Trovo che lavori come Trans-Europa Express e Die Mensch Machine siano provvisti di una grevità e di una drammaticità quasi Mahler-iane. Al contrario dei Radiohead, non rifletterono la vacuità di un'epoca ma ne anticiparono l'imminente decadenza; per fare ciò, dovettero raggiungere una perfezione formale che gli permettesse d'interagire con la contemporaneità. Forse riuscirono a immergersi nella mediocrità con il superlativo Computer World e, in questo caso, un ideale paragone con Hail To The Thief non sarebbe così azzardato... Ma In Rainbows è ben altro, ovvero il fedele riassunto di un qualcosa che non c'è. Paradossalmente si potrebbe affermare che In Rainbows è il nutrimento perfetto per saziare la generazione allevata da Steve Jobs, la stessa che se ne frega di ascoltare un album dall'inizio alla fine. Una generazione che non ha tempo di distinguere una canzone dall'altra, perchè non ha nulla da fare.
  • 0

#771 Guest_kobaia_*

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Inviato 05 febbraio 2008 - 18:36

solo un OT:
secondo me hai dimenticato i kraftwerk: loro sono la superficie di tutte le superfici.
Da un certo momento in poi della loro carriera ...i loro dischi sono tutti dei tributi alla superficialità, sono i quadri di Mondrian rivisitati in musica.

Non entro nel merito del disco in questione perché non l'ho sentito


Non saprei. Trovo che lavori come Trans-Europa Express e Die Mensch Machine siano provvisti di una grevità e di una drammaticità quasi Mahler-iane. Al contrario dei Radiohead, non rifletterono la vacuità di un'epoca ma ne anticiparono l'imminente decadenza; per fare ciò, dovettero raggiungere una perfezione formale che gli permettesse d'interagire con la contemporaneità. Forse riuscirono a immergersi nella mediocrità con il superlativo Computer World e, in questo caso, un ideale paragone con Hail To The Thief non sarebbe così azzardato... Ma In Rainbows è ben altro, ovvero il fedele riassunto di un qualcosa che non c'è. Paradossalmente si potrebbe affermare che In Rainbows è il nutrimento perfetto per saziare la generazione allevata da Steve Jobs, la stessa che se ne frega di ascoltare un album dall'inizio alla fine. Una generazione che non ha tempo di distinguere una canzone dall'altra, perchè non ha nulla da fare.


addirittura Mahler ...non saprei anch'io a questo punto  ;D
Mahler va nel profondo nello spirituale cerca il Dio cattolico drammatico e usa spirali avvolgenti ascensionali per portarti in paradiso

Die Mensch Machine a livello di sonorità non cerca il profondo ma proprio la superficie, il vacuo e il tragico dei tempi moderni.La linearità che non porta da nessuna parte.

La decadenza non è anticipata nei Kraftwerk che è gia a mio avviso avvenuta e ben consumata: si pongono su un altro piano che è quello di riprendere il suprematismo russo e farlo suonare synth pop

Per il resto della tua disanima capisco bene: è la generazione ipoo quella che proprio mi incute un timore assoluto, la morte della musica.


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#772 Guest_Mattia_*

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Inviato 05 febbraio 2008 - 19:06

(...)


Non ho mai considerato Die Mensch Machine (ma, soprattutto, Trans-Europa Express) un lavoro di ricerca (o condanna) del superficiale, quanto un doloroso strumento per intraprendere un iter introspettivo non privo di elementi ottimistici. Il paragone con Mahler riguarda il grigio spettro d'azione di entrambi (ed il germe di speranza di cui sono pervasi i rispettivi atteggiamenti): se questo si è servito di fredda austerità e spiritualità per individuare una via di fuga dalla relativa assenza di valori della sua contemporaneità, i Kraftwerk hanno utilizzato l'algido paradosso laico del "cyborg" per conferire dignità umana allo squallore urbano.


  In Rainbows siamo noi, oggi. Purtroppo.


ti senti rappresentato da In Rainbows?


Sì, in quanto non sono certo un extraterrestre.
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#773 Suedehead

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Inviato 05 febbraio 2008 - 19:53

...


Ti è arrivato il box per caso?  :P
  • 0

#774 Guest_Mattia_*

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Inviato 05 febbraio 2008 - 19:57

Ti è arrivato il box per caso?  :P


Da un pezzo, ormai! :P
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#775 RogerCrimson

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Inviato 05 febbraio 2008 - 21:19

In Rainbows è un lavoro etereo, impalpabile, che focalizza con grande perizia ciò che i Radiohead mancarono con Kid A.

Al contrario di Ok Computer, non si regge sull'efficacia della traccia come "canzone"; la forza di In Rainbows è l'atmosfera e l'amore quasi ossessivo per il dettaglio. In Rainbows è il più geniale e sincero tributo alla superficialità e nemmeno Brian Eno riuscì a fare tanto.


Un bel post, davvero. Hai trovato espressioni molto pertinenti.
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#776 dexys

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Inviato 05 febbraio 2008 - 22:52

Ti è arrivato il box per caso?  :P


Da un pezzo, ormai! :P


Allora In Rainbows ti piace davvero...
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#777 RobertoMorelli

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Inviato 06 febbraio 2008 - 13:04

In Rainbows è un lavoro etereo, impalpabile, che focalizza con grande perizia ciò che i Radiohead mancarono con Kid A.


Etereo, impalpabile in questo caso, secondo me, vuol dire solo mancanza di un concetto unitario che tenga "incollati" i pezzi (sfido chiunque a trovarlo).
In pratica si tratta di una raccolta di pezzi alla rinfusa, che può essere certamente un bene se il target è quello dei teen ager della generazione i-pod.La generazione di quelli che sentono un pezzo, ne saltano un altro, ascoltano l'album con il random attivato ecc...
Per quanto mi riguarda questo è un difetto drammatico nel caso dei Radiohead, considerando invece l'unitarietà di progetti come KidA e Amnesiac, resa ancor più grave dal tempo che hanno avuto a disposizione per sfornarlo.

Al contrario di Ok Computer, non si regge sull'efficacia della traccia come "canzone"; la forza di In Rainbows è l'atmosfera e l'amore quasi ossessivo per il dettaglio. In Rainbows è il più geniale e sincero tributo alla superficialità e nemmeno Brian Eno riuscì a fare tanto. Per assurdo ci è riuscito Godrich.


Ok computer è un concept album meraviglioso, la tua affermazione è errata. Non punta assolutamente all'effetto "pezzo a sorpresa", è un tutt'uno che si regge tutto sulla claustrofobia, l'oppressione ed il senso di impotenza Orwelliano. Non capisco davvero da dove prendi l'affermazione che "si regge sull'efficacia della traccia come canzone".
Geniale tributo alla superficialità? Brian Eno? Ho capito! Basta fare un collage di 10 pezzi alla cazzo, come fai su Itunes ed eccoti qua, sei il genio della superficialità, Brian Eno ti fa na pippa :)

Quest'album, secondo me, eserciterà un impatto sulle generazioni future paragonabile soltanto a quello che negli anni Settanta ebbe Metal Machine Music o qualche altra opera estrema.


Delirio allo stato puro. Ad ogni modo ne riparleremo tra un anno, quando In Rainbows sarà solo un lontanissimo e sbiadito ricordo. Per curiosità vedremo in questo 2008 quanti riferimenti a In Rainbows si scriveranno nelle recensioni, quanto vasta sarà la sua influenza.


In Rainbows rappresenta il punto di non ritorno del pop moderno e forse non soltanto di questo (a cominciare dalla storia del download con offerta libera: un coup de théâtre così perfetto, così mainstream, che, in termini di genialità e d'impatto popolare, potrebbe essere assimilato al concetto che sta dietro a e all'effetto che ebbe sulle persone la copertina di Sgt. Pepper).


Doabbiamo giudicare la musica o le tecniche di marketing?

In Rainbows non è "il disco del 2007", ma "il disco dal 2000 al 2010". Basta con tutte 'ste cazzate dei cLOUDDEAD e dei Microphones: i Radiohead passeranno alla storia, non loro.


1 Affermazione del tutto pretenziosa, praticamente per te è il miglior disco degli ultimi 10 anni?
2 Se passeranno alla storia sarà per Ok computer o Amnesiac/KidA, non certo per In Rainbows. 


Troppo dispersivi, i nostri amici. Ma chi se ne frega: sono il più grande gruppo mainstream in circolazione


Contento tu di definirli così...

e riescono a stupire il mondo ogni volta che aprono bocca.


Qui siamo all'isterismo modello forum di Britney Spears. Fanno parlare di loro unicamente per ciò che hanno raggiunto in passato. Se In Rainbows l'avese realizzato il gruppo che suona sotto il garage del tuo palazzo non lo si sarebbe cagato neanche di striscio, ma un pò di onestà intellettuale no eh?
Bisogna dividersi in "fun" e "non fun", modello Juventini e Interisti. Io voglio solo analizzare OBIETTIVAMENTE il loro ultimo disco.

In Rainbows siamo noi, oggi. Purtroppo.


Quel purtroppo mi fa ben sperare ;D
  • 0

#778 Von

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Inviato 06 febbraio 2008 - 13:52



Quest'album, secondo me, eserciterà un impatto sulle generazioni future paragonabile soltanto a quello che negli anni Settanta ebbe Metal Machine Music o qualche altra opera estrema.


Delirio allo stato puro. Ad ogni modo ne riparleremo tra un anno, quando In Rainbows sarà solo un lontanissimo e sbiadito ricordo. Per curiosità vedremo in questo 2008 quanti riferimenti a In Rainbows si scriveranno nelle recensioni, quanto vasta sarà la sua influenza.


Per il momento mi sembra già indicativo che abbiamo parlato di questo disco per 39 pagine, e lo stiamo ancora facendo. Potrà piacere o non piacere, ma è innegabile che abbia fatto discutere
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#779 Guest_Cannibal Ox_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 13:58




Quest'album, secondo me, eserciterà un impatto sulle generazioni future paragonabile soltanto a quello che negli anni Settanta ebbe Metal Machine Music o qualche altra opera estrema.


Delirio allo stato puro. Ad ogni modo ne riparleremo tra un anno, quando In Rainbows sarà solo un lontanissimo e sbiadito ricordo. Per curiosità vedremo in questo 2008 quanti riferimenti a In Rainbows si scriveranno nelle recensioni, quanto vasta sarà la sua influenza.


Per il momento mi sembra già indicativo che abbiamo parlato di questo disco per 39 pagine, e lo stiamo ancora facendo. Potrà piacere o non piacere, ma è innegabile che abbia fatto discutere


E' il nuovo agalloch
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#780 bosforo

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:01

un conto è far discutere all'uscita (tutti i dischi dei gruppi famosi lo fanno), un altro è dire che sarà ricordato questo disco come opera importante (magari invece di un altro loro album precedente - e migliore).
per me questo In Rainbows non lascerà traccia (magari mi sbaglio, ma non vedo perchè dovrebbe, è un disco così slegato e trito)
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#781 RobertoMorelli

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:08

Per il momento mi sembra già indicativo che abbiamo parlato di questo disco per 39 pagine, e lo stiamo ancora facendo. Potrà piacere o non piacere, ma è innegabile che abbia fatto discutere


Questo succede perchè io ci resto basito quando vedo formarsi attorno ad un gruppo rock questo tipo di partigianeria da tifosi di calcio.Io anni fa adoravo i Radiohead con lo stesso atteggiamento iper-indulgente, con il quale adesso molte persone gridano al miracolo di fronte ad un album, In Rainbows, che a me appare mediocre in maniera imbarazzante.
Lasciamo perdere poi il fatto che su 39 pagine circa una ventina riguardano la distribuzione autonoma, la modalità di download a contributo libero e cose così.
Son sicuro che i Radiohead hanno puntato tutto su questa strategia di Hype prodotta dalla distribuzione anomala e rivoluzionaria (su questo concordo senza difficoltà), ma io sto facendo un discorso di musica, solo e soltanto musica (non economia o strategie di merketing).

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#782 RobertoMorelli

    pivello

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:28

beh no, è un fatto abbastanza importante
qui e non solo qui spesso si parla di musica in termini di "sì Madonna è una grande perchè si vende benissimo", "Bjork ok fa cagare ma hai visto il video?", ecc.


Posso farti una domanda? Ma quindi secondo te fenomeni che prescindono dall'aspetto musicale nudo e crudo posso influire sulla valutazione di un album?
Ovvero alziamo il voto a Bjork perchè fa dei bei video? Lo alziamo a Madonna perchè vende 1 milione di copie in un mese? Lo alziamo a In Rainbows perchè lo hanno dato via gratis su internet?

Per quanto mi riguarda non è così. C'è un album, c'è la musica,STOP.
Il resto è fuffa: video, classifiche, dischi venduti, distribuzione più o meno indie (o gratis o quello che vuoi) non influenzeranno mai il parere o il voto che dò ad un disco.
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#783 aSaucerfulOfSecrets

    Groupie

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:31

In Rainbows è un lavoro etereo, impalpabile, che focalizza con grande perizia ciò che i Radiohead mancarono con Kid A.


Etereo, impalpabile in questo caso, secondo me, vuol dire solo mancanza di un concetto unitario che tenga "incollati" i pezzi (sfido chiunque a trovarlo).
In pratica si tratta di una raccolta di pezzi alla rinfusa, che può essere certamente un bene se il target è quello dei teen ager della generazione i-pod.La generazione di quelli che sentono un pezzo, ne saltano un altro, ascoltano l'album con il random attivato ecc...
Per quanto mi riguarda questo è un difetto drammatico nel caso dei Radiohead, considerando invece l'unitarietà di progetti come KidA e Amnesiac, resa ancor più grave dal tempo che hanno avuto a disposizione per sfornarlo.


mi sembrano due affermazioni un pochino azzardate.
  • 0

#784 Von

    Groupie

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:33

un conto è far discutere all'uscita (tutti i dischi dei gruppi famosi lo fanno), un altro è dire che sarà ricordato questo disco come opera importante (magari invece di un altro loro album precedente - e migliore).


Non dimentichiamoci che dall'uscita (digitale) del disco sono passati ormai 4 mesi. E siamo ancora qui ad accapigliarci su marketing e mica marketing, capolavoro o cesso totale, mentre per la stragrande maggioranza, o forse la totalità, dei dischi usciti negli ultimi anni le discussioni durano lo spazio di un mese se proprio va bene.
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#785 tupelo

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:36

non esco certo a cena con Madonna


Ovvio.
Lei esce con me.
Però io amo segretamente Mattia.
Non ditelo a Madonna, per piacere.
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#786 Fonzie

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:49

Da creatore di questo topic mi compiaccio delle 40 pagine raggiunte che vuoi o non vuoi stanno a significare SICURAMENTE che l'album era attesissimo e che all'uscita, al di là delle tecniche PER NULLA innovative di distribuzione (era già stato fatto da altri anche se con formule diverse e i Radiohead lo hanno potuto fare in quanto GIA' RICCHI), ha fatto e continua a far discutere: c'è da dire che sono pochi quelli che conosco che lo giudicano un brutto album anzi la già gigantesca nicchia di ascoltatori dei Radiohead si è ingigantita a dismisura, con l'ovvio rischio U2.

Al di là di queste considerazioni sull'aria fritta (marketing, hype...) non credo possa davvero considerarsi un album che farà la storia ma solo l'essersi avvicinato all'aura di semi-Dio che avvolge nel mio pensiero Ok Computer è un grossissimo pregio: Kid A/Amnesiac dal canto loro sono due capolavori indiscussi ma scindo quei Radiohead elettronici (tra molte virgolette) da questi, quindi non me la sento di dire "No ma dopo KidA continueranno a fabbricare cacca" con In Rainbows nelle cuffie ININTERROTTAMENTE da quando è uscito. E non sono un fanboy così cieco considerando che Hail to the Thief dopo una settimana mi aveva scassato i maroni e non posseggo Pablo Honey, che mi fa abbastanza schifo.

In conclusione lunga vita a Thom Yorke e soci, che non avranno inventato nulla e potrebbero non passare alla storia ma di certo mi fanno passare dei bei momenti!
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vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."

#787 Guest_Mattia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 14:54

(...)


Rileggiti meglio ciò che ho scritto: secondo me ti sei perso qualcosa. Senza rancore, davvero.
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#788 White Duke

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Inviato 06 febbraio 2008 - 15:07


non esco certo a cena con Madonna


Ovvio.
Lei esce con me.
Però io amo segretamente Mattia.
Non ditelo a Madonna, per piacere.


Finalmente ho trovato il protagonista di questa canzone degli Sparks!

While the symphony played
I was starting to fade
'Til I woke to a cymbal crash
I turned to my right
You were gone, that's all right
These platonic things are such a burn
I walked out on the street
While the big city lights
Tried to sell me on a way of life
I was already living
Well, a limousine longer than
The Golden Gate Bridge
Pulled up along side me at the curb
All the glass was blacked out
so I knew there was somebody
Very important in there
Then the door opened up
And a blonde in the shadows said,
"Get inside."
And of course, I got inside

Madonna, is that really you
Madonna, what 'cha gonna do
Feelings only you can have
Never in the photograph
Feelings only you can have
Well, she took me back to her penthouse
And showed me all of her platinum records
And of course there were a lot
Then we sat on the sofa
And she turned on a classical station
But the reception was poor
And we sat there and talked
And talked a little more
And one thing lead to another
As they often do in these situations
All the stars are shinging tonight for me
All the stars are shining tonight glory be
In the morning
She fixed me a continental breakfast
And then she said, "Well, goodbye."
And I said, "Can I see you again?"
And she said, "No."
And I said, "Well, goodbye."
And I never old anyone about this
'Cause after all
It's none of their business what she or I did

Off Topic, chiedo ammenda ::)

  • 0
"No matter how high are one's estimates of human stupidity, one is repeatedly and recurrently startled by the fact that: a) people whom one had once judged rational and intelligent turn out to be unashamedly stupid b) day after day, with unceasing monotony, one is harassed in one's activities by stupid individuals who appear suddenly and unespectedly in the most inconvenient places and at the most improbable moments" (Carlo M. Cipolla)

#789 Guest_kobaia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 15:08

io quella di Mattia l'ho intensa come una stroncatura netta  O_O e infatti non me lo compro più di certo ora
poi mi sono un po' scervellato su superficie e superficialità per vedere se era giusto così

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#790 Guest_Mattia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 15:11

io quella di Mattia l'ho intensa come una stroncatura netta...


Più che una stroncatura, una pubblica ammenda su quanto credo stia accadendo alla musica oggi. E ti giuro che non ho "gigioneggiato": credo che In Rainbows sia davvero un album importantissimo, nonchè una sorta di punto-di-non-ritorno. Forse l'unico album davvero "epocale" che sia stato dato alle stampe negli ultimi anni. Il fatto che possa piacermi o meno conta davvero poco, alla fine della fiera.
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#791 Guest_kobaia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 15:17


io quella di Mattia l'ho intensa come una stroncatura netta...


Più che una stroncatura, una pubblica ammenda su quanto credo stia accadendo alla musica oggi. E ti giuro che non ho "gigioneggiato": credo che In Rainbows sia davvero un album importantissimo, nonchè una sorta di punto-di-non-ritorno. Forse l'unico album davvero "epocale" che sia stato dato alle stampe negli ultimi anni. Il fatto che possa piacermi o meno conta davvero poco, alla fine della fiera.


scusa che io so de coccio  :P
quando dici importantissimo pensi al suo valore extra/meta musicale più che al suo valore intrinsenco musicale?
se lo sarà , dici epocale , che futuro si prospetta per la musica giovane?
se questo disco è l'apocalisse della superficialità fra tre anni quando si svelerà il nuovo tempo musicale ,che da uello che dici così mi pare di percepire, che ne avremo?
da metal machine ne siamo usciti indenni da questo lavoro pensi di no?
scusa se faccio queste domande stupide ma sono spontanee

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#792 RogerCrimson

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Inviato 06 febbraio 2008 - 15:39

Etereo, impalpabile in questo caso, secondo me, vuol dire solo mancanza di un concetto unitario che tenga "incollati" i pezzi (sfido chiunque a trovarlo).
In pratica si tratta di una raccolta di pezzi alla rinfusa


Io la penso al contrario; mi pare che ci sia un'unità stilistica come minimo pari a quella degli album precedenti. Ma anche se fosse come dici tu che cambierebbe?
Mi pare che tempo fa sia uscito un disco molto quotato dai più, chiamato "London calling", in cui la disomogeneità viene tuttora considerata come un pregio.

Se In Rainbows l'avese realizzato il gruppo che suona sotto il garage del tuo palazzo non lo si sarebbe cagato neanche di striscio, ma un pò di onestà intellettuale no eh?


La qualità dei brani di "In rainbows" mi fa esprimere nel senso opposto, come ho già detto. Se un gruppo meno celebre avesse dato vita ad "In rainbows", si sarebbe gridato ai nuovi geni del rock.

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#793 White Duke

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Inviato 06 febbraio 2008 - 15:59

La qualità dei brani di "In rainbows" mi fa esprimere nel senso opposto, come ho già detto. Se un gruppo meno celebre avesse dato vita ad "In rainbows", si sarebbe gridato ai nuovi geni del rock.


Mah, è molto probabile che si sarebbe parlato di onesti epigoni dei Radiohead.
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"No matter how high are one's estimates of human stupidity, one is repeatedly and recurrently startled by the fact that: a) people whom one had once judged rational and intelligent turn out to be unashamedly stupid b) day after day, with unceasing monotony, one is harassed in one's activities by stupid individuals who appear suddenly and unespectedly in the most inconvenient places and at the most improbable moments" (Carlo M. Cipolla)

#794 Guest_Mattia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 16:19

...quando dici importantissimo pensi al suo valore extra/meta musicale più che al suo valore intrinsenco musicale?


Sono convinto che, ora più che mai, le due cose siano inscindibili. E' un album rock e, in quanto tale, la sua immagine è parte integrante della sua proposta. Il suo valore "intrinseco musicale" è quello che è e non è certo migliore delle tonnellate di merda che ingurgitiamo ogni giorno: le riassume tutte quante.

...se lo sarà , dici epocale , che futuro si prospetta per la musica giovane?


Non avendo io la sfera di cristallo, posso soltanto trarre alcune conclusioni sulla mia esperienza personale e su quella delle persone che conosco o di cui leggo: la fruizione dell'intero album si spoglierà del suo attuale significato, orientandosi verso la singola traccia. In pratica, un ritorno agli anni Cinquanta e al formato del 45'... Questo perchè sarà sempre più difficile beneficiare di un intero album di qualità; oggi, infatti, è diventato estremamente semplice fare musica e diffonderla. I musicisti sono incalzati dall'ansia di poter offrire il proprio "prodotto" prima che lo faccia qualcun altro (magari il ragazzino che abita nella casa di fronte, che ha il suo spazio su My Space esattamente come il musicista di cui sopra) e le idee che prima avrebbero potuto essere concepite, esacerbate, metabolizzate e raffinate in tutta tranquillità da una sola persona, oggi sono diluite dalla sovrabbondanza di proposta (e qui mi riallaccia  a quanto già scritto in merito al fatto che se i Radiohead avessero aspettato otto anni senza pubblicare Kid A, Amnesiac, Hail To The Thief e In Rainbows e avessero deciso di far confluire in un solo lavoro tutte le diverse idee presenti in ciascuno dei suddetti album, avremo tra le mani un autentico capolavoro - o forse soltanto un'apprezzabile sintesi d'intuizioni frammentarie ad essa preesistenti). L'aspetto positivo di tutto questo è che ciasuno avrà la possibilità di far sentire la propria voce a chiunque; l'aspetto negativo sarà rappresentato dal disorientamento dell'ascoltatore, sempre più superficiale e "nevrotico" (perchè investito da una quantità tale d'informazioni da impedirgli di decodificare nuove intuizioni o potersi dedicare con serenità a ciò che più gli piace).

...se questo disco è l'apocalisse della superficialità fra tre anni quando si svelerà il nuovo tempo musicale ,che da uello che dici così mi pare di percepire, che ne avremo?
da metal machine ne siamo usciti indenni da questo lavoro pensi di no?
scusa se faccio queste domande stupide ma sono spontanee


Da Metal Machine Music non siamo usciti troppo indenni, se pensi che c'è gente che si ascolta i Birchville Cat Motel...
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#795 RobertoMorelli

    pivello

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Inviato 06 febbraio 2008 - 16:21

mi sembrano due affermazioni un pochino azzardate.


Si, forse ho un pò esagerato, più che di unitarietà parliamo di organicità. Diciamo che KidA e Amnesiac creano proprio quell'atmosfera che secondo me a In Rainbows manca (e che invece qualcun altro trova non so come).
Io ti giuro che per quanto mi sforzi proprio non riesco a capire perchè, ad esempio,  reckoner debba stare prima di House of Cards, oppure Nude prima di Arpeggi...confermo la mia opinione, la tracklist sembra frutto dello shuffle di Winamp (o Itunes).


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#796 vuvu

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Inviato 06 febbraio 2008 - 16:21


La qualità dei brani di "In rainbows" mi fa esprimere nel senso opposto, come ho già detto. Se un gruppo meno celebre avesse dato vita ad "In rainbows", si sarebbe gridato ai nuovi geni del rock.


Mah, è molto probabile che si sarebbe parlato di onesti epigoni dei Radiohead.


Esatto. D'altronde, credo che tutte queste belle teorie sulla sua presunta epocalità (l'epocalità viene focalizzata nel tempo, e non in brevi istanti iniziali),  seminalità (ma un disco non diventa seminale dopo anni e anni di variazioni e sviluppi musicali tesi a esaltarne la vera funzione?), siano solo l'ennesimo frutto delle scosse nostalgiche/personali, nascoste nell'anima dei fan. Personalmente è davvero impossibile incastrare l'aspetto seminale senza attendere un razionale (e non emozionale) decorso temporale. E, a dirla tutta, questo disco fa discutere solo perchè è un disco dei Radiohead, inutile negarlo. Da un lato mi sembra anche giusto tutto questo, dall'altro trovo un pò esagerate certe esaltazioni, fuori dal comprensibile contesto soggettivo.
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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#797 RobertoMorelli

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Inviato 06 febbraio 2008 - 16:25


(...)


Rileggiti meglio ciò che ho scritto: secondo me ti sei perso qualcosa. Senza rancore, davvero.


Avevo inteso il tuo post esattamente capovoltp, chiedo venia :)
I tuoi interventi successivi mi hanno chiarito definitivamente la tua posizione.
Sul discorso del "punto di non ritorno" comunque io spero tu ti sbagli, se In Rainbows sarà la definitiva consacrazione del passaggio dall'unitarietà d'ascolto di un album alla sua singola traccia lo dirà il prossimo futuro, sinceramente spero che la musica rock non sia già arrivata così alla frutta :(
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#798 Guest_Mattia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 16:39

qui ricordo la solita cosa: gli utenti tipo di questo forum non rappresentano perfettamente la realtà, ci sono anche altre tipologie di ascoltatori (spariranno? forse)


Oh, certamente! Non è un caso, però, che i negozi di dischi stiano cadendo come mosche (tanto in Italia quanto all'estero) e che, al di fuori di questo forum, sono davvero poche le persone che conosco che, non dico s'intendano di musica, ma che comprino più di tre o quattro dischi l'anno.
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#799 Uma

    Praxis Makes Perfect

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Inviato 06 febbraio 2008 - 16:52

la fruizione dell'intero album si spoglierà del suo attuale significato, orientandosi verso la singola traccia. In pratica, un ritorno agli anni Cinquanta e al formato del 45'...


Questo lo penso anche io: l'unico modo per "fare soldi" facendo musica sarà sempre più legato ai singoli e dal loro uso nei media (in particolare nei media visuali, quindi uso in spettacoli, tv, spot, video musicali, suonerie, sigle, jingle, etc.)

PS: però questo mi sembra OT, anche perché nel disco dei Radiohead non è che ci siano sti gran singoloni... o sì?  ::)
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Nancy: "How should I sing this?"
Lee: "Like a 16 year old girl who's been dating a 40 year old man, but it's all over now"

#800 Guest_Mattia_*

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Inviato 06 febbraio 2008 - 17:06


la fruizione dell'intero album si spoglierà del suo attuale significato, orientandosi verso la singola traccia. In pratica, un ritorno agli anni Cinquanta e al formato del 45'...


Questo lo penso anche io: l'unico modo per "fare soldi" facendo musica sarà sempre più legato ai singoli e dal loro uso nei media (in particolare nei media visuali, quindi uso in spettacoli, tv, spot, video musicali, suonerie, sigle, jingle, etc.)

PS: però questo mi sembra OT, anche perché nel disco dei Radiohead non è che ci siano sti gran singoloni... o sì?  ::)


A parte che il secondo cd contenuto nel box credo davvero sia un gioiellino provvisto di qualche canzoncina mica male, la risposta è "no, non ci sono gran singoloni". Ma non siamo off topic, in quanto In Rainbows è l'album per la generazione iPod, l'album che tanto-non-me-l'ascolterò-mai-ma-intanto-me-lo-scarico-e-sentiamo-'sta-canzone-vabbè-no-adesso-ciò-da-scopare. Ecco, forse il mio esempio del 45' può essere frainteso: qui si parla di gente che s'ascolta una sola canzone una.

si tratta di persone over 30


Verissimo. Posso dichiararlo davanti ad un microfono in diretta mondiale: all'infuori di questo postaccio, non conosco gente sotto i trent'anni che si compri dischi con una certa frequenza. E non vivo sulla luna.

poi io mi preoccupo della mia relazione con la musica, gli altri vadano dove vogliono


Anche io, ma quando inizierà a chiudermi il negozio di dischi vicino a casa (Buscemi, nella fattispecie) perchè i ragazzi scaricano come forsennati e le spese generali di un negozio non possono essere coperte soltanto con gl'introiti provenienti da quel cretino del sottoscritto e da altri quattro o cinque pazzi mentecatti... Quando succederà tutto questo, se permetti, un po' di giramenti di coglioni me li potrai consentire. Ecco che, come per magia, quello che pensano e fanno gli altri (= la maggior parte delle persone) inizia a inficiare anche la nostra sfera...
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