Vai al contenuto


Foto
* * * * * 4 Voti

Miike Takashi


  • Please log in to reply
316 replies to this topic

#251 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 09:16

 

e se miike fosse visto sotto un'altra luce in occidente rispetto al suo paese? non sarebbe neanche la prima volta. quindi allora aggiungo: e i "nostri miike"? perché a loro non si riconosce legittimità? forse perché noi siamo dentro alla loro stessa cultura?

 

 

 

tutt'altro che la prima volta, come ricordava già William anche di Kitano potremmo dire lo stesso. Il fatto è che non so chi possano essere i nostri Miike. Alex De La Iglesia? Boh, forse, e ho visto poche cose sue, ma mi pare che fin dall'inizio una certa, strampalata e provocatoria autorialità fosse palese. Un po' come per Tarantino, che è stato un autore da subito ma ha messo mano a un armamentario di elementi vintage/pulp/di genere.

Stando su nomi che mi paiono associati a questa corrente non vedo reali similarità di Miike con PT Anderson (che è semplicemente un autore capace di gestie grandi budget e fare anche buoni incassi, tra l'altro per me è un po' sopravvalutato), ma in fondo nemmeno con Carpenter (regista di genere ma con una ferrea coerenza addirittura politica). Interessante l'inserimento di Michael Mann, cineasta che è effettivamente partito "dal mestiere" per poi prendersi libertà stilisctiche crescenti di pari passo con l'incremento del prestigio critico. Anche qui, però, ci sono tante differenze stilistiche e poi Mann fa sempre meno film mainstream laddove Miike continua a sporcarsi le mani con piacere. E poi, in ogni caso, direi che Mann è mediamente considerato un genio non meno di Miike, ecco.

 

Detto ciò, indubbiamente le differenze culturali sono grandi, ma non grandi abbastanza da fare di Visitor Q un film commerciale. Ichi the killer ok, è pur sempre tratto da un manga di successo. Ma poi Miike ti torna con un'atmosfera simile in Gozu, ma anzichè speculare sul successo del predecessore e spingere sul gore rallenta di brutto il ritmo e mette insieme una trama praticamente improvvisata e assurda.

Se devo dire una pellicola che a mio parere è stata fin troppo pompata dalla critica forse proprio per via delle distanze culturali è Battle Royale di Fukasaku. Buon film, ma onestamente idea non così originale e realizzazione non strepitosa.

Poi, volendo, come percorso anche quello di Monte Hellman (agli antipodi però per prolificità) è simile, ma parliamo non a caso di un altro dei miei idoli, ecco.


  • 0

#252 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1063 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 09:54

quindi "Visitor Q" o "Izo" sarebbero film commerciali in Giappone, mentre noi li riteniamo film d'autore?

 
non lo so, lo chiedo a te. dai tuoi interventi mi pare di capire che miike non è il tipico regista orientale che fa i film per i festival europei, ma fa film per chi va al cinema nel suo paese. la concezione di cosa è o non è mainstream (lasciamo stare l'aggettivo "commerciale" che è fuorviante) è culturalmente situato: mi pare abbastanza ovvio che i giapponesi abbiano un'altra concenzione rispetto alla nostra, basta vedere i loro cartoni e fumetti. un film come ichi the killer qui da noi è quasi pornografia per pervertiti (immagina se lo facessi vedere in una multisala come un qualsiasi cine-comics) mentre in giappone mi confermi è stato anche un successo
 
io quindi porto questa piccola provocazione: e se miike fosse visto sotto un'altra luce in occidente rispetto al suo paese? non sarebbe neanche la prima volta. quindi allora aggiungo: e i "nostri miike"? perché a loro non si riconosce legittimità? forse perché noi siamo dentro alla loro stessa cultura?


Diversità indubbiamente ce ne saranno, ma non credo ci sia questa sostanziale differenza di concezione che dici tu riguardo al mainstream: dopotutto anche Miike quando anziché su produzioni indipendenti si è trovato a lavorare su pellicole 'commerciali' ad alto budget per i grossi studios nipponici ha smussato notevolmente gli angoli più estremi e borderline della sua poetica e ha realizzato dei prodotti sempre validi ma cinematograficamente molto meno anarchici e oltranzisti (i vari Sukiyaki Western Django, Crows Zero, Yattaman, ecc.)...
  • 0

#253 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 10:15

Sì, in un Yattaman la follia miikiana si limita a 2/3 trovate, un po' come accade a Peter Jackson che dopo Brain Dead passa a una fase di budget crescenti che culmineranno con il Signore degli Anelli. Non credo che PT Anderson o Michael Mann girerebbero mai uno Yattaman.


  • 0

#254 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 10:18

slot ma p.t. anderson non è nel "vulgar auteurism": mi sa che ti confondi con l'altro anderson, p.w.s. ashd e comunque anche mann secondo me non ci azzecca granché...


  • 0

#255 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 10:56

slot ma p.t. anderson non è nel "vulgar auteurism": mi sa che ti confondi con l'altro anderson, p.w.s. ashd e comunque anche mann secondo me non ci azzecca granché...

 

 

cavolo, hai ragione!


  • 0

#256 woody

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3503 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 12:18

 

I primi film di Takashi Miike erano per la televisione o direct to video, i successivi sono tutti di budget molto ridotto, si va dai 50 mila dollari di Visitor Q ai 300 mila dollari di alcuni yakuza movie, come puoi ben capire la cosa è ben diversa dai registi che citi te.

 

quindi il discrimine è per il budget? per la violenza? per il sesso? il clima folle e malato?

 

mi sembra, come già accennavo sopra, una lettura occidentale. ciò che noi intendiamo per mainstream è proprio questo: film di grossi budget, tendenzialmente per tutta la famiglia (in realtà tra i registi del vulgar auteurism c'è tutta gente che ha girato anche molti film R rated), convenzionali nello stile e nei temi (quindi niente gente che spruzza latte dalle tette). tutto ciò che non risponde a questi criteri non è, per definizione, mainstream, almeno su un piano "ideologico"

 

ma se per i giapponesi non fosse così? lo chiedo, non lo so. non sono un esperto di cultura giapponese ma già solo a vedere i loro manga ed/o anime mi pare di capire che abbiano una concezione molto diversa dalla nostra (e fumetti e cartoni da loro non sono proprio di nicchia). magari da loro miike è percepito come bay qui da noi. siamo noi a vederlo sotto un'altra luce

 

p.s: guarda che li ho visti qualche film di miike. alcuni mi sono pure piaciuti: indietro di qualche pagina ci dovrebbe essere pure qualche mio commento ^_^

 

 

Il discrimine è anche il budget, ma più che altro gli incassi!
Se fai film mainstream di solito lavori con grossi budget e soprattutto grossi guadagni, perchè piaci al grande pubblico. Se fai film alla Snyder ma hai gli incassi di Tarkovsky secondo me non sei mainstream, probabilmente fai film di merda.
Miike qualcuno diceva è inserito nell'industria, ma molto spesso nella piccola industria non nelle major, i suoi sono film su commissione ma con budget ridottissimi e introiti in proporzione, quindi non fa cinema mainstream perchè il grande pubblico non lo conosce.
Lui dice, o almeno ha detto in un intervista, di voler solamente essere se stesso e di voler fare film a modo suo (credo che poi vedendo i film possiamo fidarci di questa affermazione), per questo preferisce lavorare per piccole roduzioni con totale libertà e pubblico di nicchia. Quindi se è nicchia non è mainstream, non credo possa esserci un mainstream di nicchia, va bene le culture differenti ma allora parliamo di cose differenti.
Qui probabilmente abbiamo una visione distorta perchè siamo appassionati di cinema ed è tanto che se ne chiacchiera di questo regista ma a livello di grande pubblico è sconosciuto in tutto il mondo, terra natia compresa, se si eccettuano pochi film tipo Yattaman che magari hanno avuto più successo ma comunque non sono quelli che l'hanno fatto considerare un autore e sono arrivati anche piuttosto tardi nella sua carriera.

Anche Ichi the killer non so quanto successo abbia avuto in patria, se si possa considerare un film mainstream. Mettiamo anche che abbia avuto successo, non è certo un film tipo quello lo standard del mainstream giapponese e comunque non credo sia entrato nemmeno lontanamente nella top ten dei film giapponesi dell'anno. Anche qui è un successo relativo al budget (se non erro comunque un pò più alto del solito) e al tipo di film.
Credo che in realtà si stia anche un pò esagerando con lo stereotipo del giapponese "strano" che va a nozze con i film estremi e la musica harsh noise. A noi ci arriva quello perchè siamo un po' nerd ed è quello che andiamo cercando nella musica e nel cinema.
Io sono stato a Kyoto a vedere un concerto di Jim O'Rourke e Merzbow e ci saranno state più o meno duecento persone, più o meno quelle che ci sarebbero state qui a Firenze.

Poi sinceramente faccio una fatica incredibile a cercare delle ragioni per cui Miike non è il corrispettivo giapponese di Michael Bay, è un po' come se qualcuno mi chiedesse "perchè secondo te una panda è diversa da un microonde"?  Non lo so, forse il microonde non ha le cinture di sicurezza!

 


  • 0

#257 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 12:40

Poi sinceramente faccio una fatica incredibile a cercare delle ragioni per cui Miike non è il corrispettivo giapponese di Michael Bay, è un po' come se qualcuno mi chiedesse "perchè secondo te una panda è diversa da un microonde"?  Non lo so, forse il microonde non ha le cinture di sicurezza!

 

 

asd

 

era ovviamente una provocazione quella di accostarlo a bay. ma quando leggo di miike "autore che non vuole essere autore", a me vengono in mente certi registi americani di genere (per fare un esempio più soft di bay: tony scott) che non hanno mai ricercato l'autorialità, ma anzi hanno perseguito una carriera "commerciale" (non per forza girando blockbusters), ma allo stesso tempo però hanno tracciato un identificativo percorso che a tutti gli effetti possiamo definire "d'autore", ovvero hanno elaborato una cifra personale e riconoscibile, proponendo anche una certa unità tematica e d'intenti

 

lo dice chi è più esperto di me sul regista in questione: miike non è tsukamoto, non è neanche kitano. allora chi è? è miike, un regista che se fosse nato in occidente, con una carriera analoga, sarebbe inserito nel "vulgar auteurism" insieme a i citati. miike ha girato dei cine-comics: ma ve lo immaginate fosse stato un occidentale? avrebbe la pietra miliare su ondacinema? giusto tim burton ce l'ha, forse perché ha girato un cine-comics in tempi non sospetti asd

 

con questo non voglio sminuire miike. anzi, sapete bene che a me piacciono pure alcuni registi ascrivibili al "vulgar auteurism". è una mia interpretazione poi, eh. è che io penso sia tutto una questione di "cultura". e di mediazione tra culture differenti. qui miike ci sembra l'anti-mainstream per eccellenza: in giappone magari invece fa un cinema "convenzionale" per i criteri estetici e tematici giapponesi (ripeto: a vedere certi fumetti e certi cartoni giapponesi, non mi sembra così una mosca bianca miike). ma poi dite: miike in patria non è mica famoso come... come chi? non l'ho mica paragonato a spielberg, di cui tutti conoscono il nome. l'ho paragonato a registi di cui la gente magari ha visto i film (tipo scott o bay), ma che in realtà non conoscono


  • 0

#258 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 12:49

 


Credo che in realtà si stia anche un pò esagerando con lo stereotipo del giapponese "strano" che va a nozze con i film estremi e la musica harsh noise.

 

 

 

Su questo non c'è il minimo dubbio. Bisogna però concedere a cinemaniaco che un film come As Gods Will, l'ultimo Miike da cui è nata la discussione, in Occidente non esisterebbe perchè non potrebbe avere quel budget una storia così strampalata. Quindi sul tipo di storie che fanno furore attraverso i manga secondo le differenze non sono piccole. E' però vero che - se non sbaglio, ma non sono espertissimo - si parla di otaku, che sono tipo i nerd giapponesi che hanno gusti e immaginario diversi dai nerd occidentali. Inoltre gli otaku sono un fenomeno macroscopico, per dire che probabilmente As Gods Will lo puoi realizzare con un bel budget ma non è comunque il film che va a vedere il giapponese medio, che invece si filerà tutto quel cinema romantico e fin troppo lieve che credo vada per la maggiore.


  • 1

#259 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 12:53

datemi un ultimo dato per favore: qual è il giudizio su miike della critica giapponese? perché se in patria è fatto a pezzi ha un'altra caratteristica centrata nell'identikit del regista da "vulgar auteurism" ashd


  • 0

#260 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 11 giugno 2015 - 12:53

É quello delle tette che esplodono?
10\10 a prescindere, 5000 anni di Giappone in due minuti
  • 0

#261 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 12:59

 


non è comunque il film che va a vedere il giapponese medio, che invece si filerà tutto quel cinema romantico e fin troppo lieve che credo vada per la maggiore.

 

ma secondo me il pubblico di riferimento in patria di miike è lo stesso dei registi americani che citavo: i giovani. l'americano medio è morto, non detta più le regole. non so se in giappone è così


  • 0

#262 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:04

É quello delle tette che esplodono?
10\10 a prescindere, 5000 anni di Giappone in due minuti

 

è quello, purtroppo lo spot è a se stante rispetto al film. Nel film esplodono teste, non tette (e sì che c'è solo una t di differenza)


  • 0

#263 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:13

ora io non lo conoscevo questo film e sono andato a cercare il trailer. ma a me sembra il corrispettivo giapponese dei nostri cine-comics: sbaglio?

 

 

è folle e malato - per i nostri standard - perché i giapponesi hanno una cultura pop che sembra partorita da un serial-killer pedofilo asd ma questo film mi sembra esprimere una estetica per nulla "trasgressiva" rispetto ai canoni giapponesi

 

comunque faccio i complimenti a chi di voi ha avuto il coraggio di vedere questo film. io già solo dal trailer mi ha tolto la voglia di vivere ;_;


  • 1

#264 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1063 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:15

 

Poi sinceramente faccio una fatica incredibile a cercare delle ragioni per cui Miike non è il corrispettivo giapponese di Michael Bay, è un po' come se qualcuno mi chiedesse "perchè secondo te una panda è diversa da un microonde"?  Non lo so, forse il microonde non ha le cinture di sicurezza!

 

 

asd

 

era ovviamente una provocazione quella di accostarlo a bay. ma quando leggo di miike "autore che non vuole essere autore", a me vengono in mente certi registi americani di genere (per fare un esempio più soft di bay: tony scott) che non hanno mai ricercato l'autorialità, ma anzi hanno perseguito una carriera "commerciale" (non per forza girando blockbusters), ma allo stesso tempo però hanno tracciato un identificativo percorso che a tutti gli effetti possiamo definire "d'autore", ovvero hanno elaborato una cifra personale e riconoscibile, proponendo anche una certa unità tematica e d'intenti

 

lo dice chi è più esperto di me sul regista in questione: miike non è tsukamoto, non è neanche kitano. allora chi è? è miike, un regista che se fosse nato in occidente, con una carriera analoga, sarebbe inserito nel "vulgar auteurism" insieme a i citati. miike ha girato dei cine-comics: ma ve lo immaginate fosse stato un occidentale? avrebbe la pietra miliare su ondacinema? giusto tim burton ce l'ha, forse perché ha girato un cine-comics in tempi non sospetti asd

 

con questo non voglio sminuire miike. anzi, sapete bene che a me piacciono pure alcuni registi ascrivibili al "vulgar auteurism". è una mia interpretazione poi, eh. è che io penso sia tutto una questione di "cultura". e di mediazione tra culture differenti. qui miike ci sembra l'anti-mainstream per eccellenza: in giappone magari invece fa un cinema "convenzionale" per i criteri estetici e tematici giapponesi (ripeto: a vedere certi fumetti e certi cartoni giapponesi, non mi sembra così una mosca bianca miike). ma poi dite: miike in patria non è mica famoso come... come chi? non l'ho mica paragonato a spielberg, di cui tutti conoscono il nome. l'ho paragonato a registi di cui la gente magari ha visto i film (tipo scott o bay), ma che in realtà non conoscono

 

 

Per me il tuo è un paragone sballato alla base, nel senso che il Miike che è diventato famoso  in Europa è appunto quello coscientemente (e provocatoriamente) 'autoriale' delle produzioni indipendenti e del V-cinema, poi quando è passato al cinema cosiddetto mainstream si è giocoforza spesso normalizzato e ha realizzato le sue opere meno personali: per me un paragone con un regista occidentale che avrebbe senso potrebbe essere quello con Paul Verhoeven, o per certi versi con David Lynch...


  • 0

#265 woody

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3503 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:17

Se Miike non fosse giapponese semplicemente non sarebbe Miike. Scusa la semplicità ma è così.

E l'altra differenza fondamentale è che Miike fa 90 film di cui 10 destinati a un pubblico più ampio e tutti questi dieci film sono arrivati comunque nella seconda parte della sua carriera. Tutti gli altri sono ampiamente fuori dai canoni sia occidentali che giapponesi, sperimentali, malati, altri più comunemente intesi autoriali etc

I registi che citi te fanno solo film mainstream e non hanno mai provato ad uscire dai loro canoni.

Lynch e Cronenberg sarebbero dei paragoni molto più pertinenti.

E guardacaso Cronenberg ha diretto film tratti da fumetti e Lynch film prodotti dalla Disney eppure sono miliari.
Quindi non basta un cinefumetto per essere paragonato a Snyder, Bay o Scott.


  • 0

#266 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:24

Per me il tuo è un paragone sballato alla base, nel senso che il Miike che è diventato famoso  in Europa è appunto quello coscientemente (e provocatoriamente) 'autoriale' delle produzioni indipendenti e del V-cinema

 

 

ma quali sarebbero i film di questo periodo? audition? ichi? io ho visto questi e so che sono famosi in occidente. non mi sembrano proprio delle schegge di cinema underground come il testuo di tsukamoto

 

 

Lynch e Cronenberg sarebbero dei paragoni molto più pertinenti.

E guardacaso Cronenberg ha diretto film tratti da fumetti e Lynch film prodotti dalla Disney eppure sono miliari.
Quindi non basta un cinefumetto per essere paragonato a Snyder, Bay o Scott.

 

va bè definire a history of violence un cinefumetto è dura eh. cronenberg neanche l'ha letto il fumetto alla base (che è pure diverso) asd miike invece gira proprio adattamenti di manga

 

ma a parte questo io non volevo paragonare miike a tutti questi registi che so che odiate: tranquilli, calma. volevo solo mettere in luce il paradosso - almeno secondo me - delle differenze culturali, che ci portano a vedere all'estero sotto un'altra luce registi che in patria invece sono percepiti differentemente. era solo un modo per ribadire la relatività dei giudizi, e molto spesso dei pre-giudizi...


  • 0

#267 Tom

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 15606 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:37

 

É quello delle tette che esplodono?
10\10 a prescindere, 5000 anni di Giappone in due minuti

 

è quello, purtroppo lo spot è a se stante rispetto al film. Nel film esplodono teste, non tette (e sì che c'è solo una t di differenza)

 

 

Nuoooo. Sognavo che almeno mezzo film fosse così. : 


  • 1

#268 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:47

e comunque l'apologia del cinema direct-to-video la fate solo per miike. io ho aperto qualche anno fa un topic sui direct-to-video e non ci ha mai scritto nessuno, sembra un lungo monologo. questo perché la roba occidentale direct-to-video non viene nemmeno presa in considerazione da cinefili e critici. invece se a farla è miike si tratta di produzioni "coscientemente e volutamente autoriali"...

 

  :firuli:


  • 0

#269 woody

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3503 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:47

Si ma guarda che è un pregiudizio anche il tuo eh.

Qualcuno dice che sono film su commissione allora da qui deduci che in realtà Miike è un regista come Scott e che la critica snob lo considera un autore mentre in realtà è un regista mainstream. Secondo me sei fuori strada.

Anche perchè, e questo è un particolare importante, Miike stravolge completamente le sceneggiature. Giusto un paio di aneddoti presi dal libro su Miike "Anime perdute".
Miike a fine anni 90 gira un film tratto da un manga piuttosto famoso, lui lo stravolge completamente e alla prima lo mettono a sedere davanti all'autore del fumetto. Miike ha detto che non è riuscito minimamente a seguire il suo film perchè per tutta la durata aveva paura che l'autore seduto dietro di lui s'incazzasse e gli mettesse le mani addosso.in realtà opi dice che il fumettista apprezzò il film.

Un altra volta doveva girrae un film su commissione però non gli piaceva la sceneggiatura che gli avevano presentato, quindi Miike mette la condizione che se volevano il film dovevano riscrivere completamente la sceneggiatura. Mette lo sceneggiatore incredibilmente sotto pressione visto che aveva anche poco tempo a disposizione poi alla fine arriva a un risultato ottimo per Miike. Quando iniziano le riprese ilsecondo regista si trova in mano la sceneggiatura con tutte le scene sbarrate con una X e accanto riscritte completamente da Miike.

Tutto questo per dire che non è precisamente un tipo che gira qualsiasi cosa senza personalità ma l'esatto contrario, stravolge la maggior parte delle sceneggiature (quando gli è possibile) e le rende Miikiane.

PS: mai visto un direct to video di Miike e ingenerale quelli di cui si parla in occidente non sono i direct to video, che se sono stati distribuiti lo sono stati a posteriori dopo che Miike si era guadagnato fama col cinema.


  • 1

#270 maelstrom

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2106 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:49

Una delle caratteristiche principali di Miike è la sua difficile collocazione, il suo sviluppo come autore non assomiglia a nessun regista occidentale ma neanche giapponese, è quasi impossibile incasellarlo in una categoria, di per sé non è un merito né un difetto, solo un dato di fatto. Quindi il parallelo che fai, Cine, volto ad evidenziare certi pregiudizi, potrebbe avere senso se rivolto ad altri autori giappo, non a Miike.

 

Ad ogni modo mi è rimasto impresso The Happiness of the Katakuris, penso l'unico musical di Miike, ma inevitabilmente c'è tanto altro, omicidi su omicidi, humor nero, horror e una strana intro in claymation. Mi ricordo che mi lasciò una strana piacevole sensazione: la vita è bella anche se ammazziamo tutti male.


  • 0

#271 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 13:56

Si ma guarda che è un pregiudizio anche il tuo eh.

Qualcuno dice che sono film su commissione allora da qui deduci che in realtà Miike è un regista come Scott e che la critica snob lo considera un autore mentre in realtà è un regista mainstream. Secondo me sei fuori strada.

 

dico solo che qui in occidente molti si esaltano per film "convenzionali" solo per il fatto che sono di miike, mentre lo stesso film "convenzionale" fatto da un americano viene massacrato o snobbato a priori

 

con questo non voglio revisionare tutta la figura di miike che in passato ha fatto sicuramente dei film importanti ed è una figura eclettica. il mio bersaglio - come sempre - sono più i critici e i cinefili occidentali che il povero miike asd


  • 0

#272 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 14:34

x cinemaniaco: credo non sia il trailer giusto, cerca quello che segna 5 minuti.


  • 0

#273 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 14:39

x cinemaniaco: credo non sia il trailer giusto, cerca quello che segna 5 minuti.

 

asd


  • 0

#274 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1063 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 16:43

dico solo che qui in occidente molti si esaltano per film "convenzionali" solo per il fatto che sono di miike, mentre lo stesso film "convenzionale" fatto da un americano viene massacrato o snobbato a priori


 

Si, quando Michael Bay o Zack Snyder dirigeranno qualcosa di convenzionale tipo 'Izo' fammi un fischio eh  asd

 

che poi, oh, io capisco e in certo lato condivido pure la tua crociata, ma stavolta nella tua furia smantella-cinefili mi pare che stai andando proprio fuori bersaglio  ;D


  • 0

#275 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 17:48

eh va bè kris io ci ho provato. ci provo sempre. comunque in mezzo a tante cose che ho detto qualche spunto interessante secondo me c'è

 

in ogni caso noi amanti del cinema siamo una grande famiglia quindi non potrei mai sentirmi un crociato quando discuto di cinema :)


  • 0

#276 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17712 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 21:24

Se Miike non fosse giapponese semplicemente non sarebbe Miike. Scusa la semplicità ma è così.

E l'altra differenza fondamentale è che Miike fa 90 film di cui 10 destinati a un pubblico più ampio e tutti questi dieci film sono arrivati comunque nella seconda parte della sua carriera. Tutti gli altri sono ampiamente fuori dai canoni sia occidentali che giapponesi, sperimentali, malati, altri più comunemente intesi autoriali etc

I registi che citi te fanno solo film mainstream e non hanno mai provato ad uscire dai loro canoni.

Lynch e Cronenberg sarebbero dei paragoni molto più pertinenti.

E guardacaso Cronenberg ha diretto film tratti da fumetti e Lynch film prodotti dalla Disney eppure sono miliari.
Quindi non basta un cinefumetto per essere paragonato a Snyder, Bay o Scott.

 

il parallelismo con Cronenberg e Lynch non è affatto gratuito - anche se ovviamente Miike ha un gusto per il bizzarro e per il "pop" che l'altero David C. non ha. comunque quando si parla di "industria" non si deve per l'appunto pensare al mestierante hollywoodiano che fa film su commissione ma con un grande cast e milioni di dollari, ma più a un Edgar J. Ulmer asd anche se poi sono arrivati anche gli attori noti e, infine, budget meno striminziti: infatti un "As Gods Will" è un film da major. poi la grandezza di Miike sta nel realizzare film personalissimi e perfettamente aderenti alla propria poetica (anzi quasi emblematici) con opere distantissime quali "13 assassini" e "Ai to Makoto" (dove non mancano gli intervalli musicali)


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#277 woody

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3503 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 22:14

Sto leggendo come scritto più sopra il libro "anime perdute" su Miike, pubblicato nel 2006 e composto da articoli scritti da vari critici di diverse nazionalità.
Sono arrivato a un articolo scritto da un giapponese nel 2005 quando Miike aveva già iniziato a farsi conoscere nel mondo.
La cosa su cui aveva ragione cinemaniaco è che la critica giapponese non se lo inculava quasi per niente, però a quanto pare perchè ancora troppo relegato all'underground. La cosa su cui aveva torto quindi è che fosse un regista mainstream, l'articolo in questione è più o meno incentrato sull'alterità di Miike rispetto al cinema giapponese e al cinema tutto e sul suo essere quasi sempre troppo estremo.
Dice anche che Gozu sia dichiaratamente ispirato a Lynch, ma non mi fido mai al 100%, comunque anche io vedendolo ebbi questa impressione.
La cosa divertente è che il critico in questione parlando di Visitor Q dice che la madre per dimenticare lo squallore in cui vive si inietti tranquillanti, mentre per me era palesemente eroina. Non so se dipenda dal fatto che che i giapponesi siano alquanto naive in termini di droghe o se perchè essendo un argomento ancora molto tabù eviti di parlarne esplicitamente.


  • 0

#278 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17712 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 22:22

a me non era piaciuto granché sotto il profilo critico quel saggio, molto più interessante come inside look


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#279 woody

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3503 Messaggi:

Inviato 11 giugno 2015 - 22:27

Ah meno male, non sta piacendo troppo nemmeno a me!
La cosa buona sono un pò di informazioni magari un pò più attendibili di quelle che girano per il web, un'intera intervista al regista che è la prima cosa che mi sono letto.
Poi Miike è abbastanza imperscrutabile ma non credo dipenda da un'incomprensibilità legata a differenze culturali, credo che dipenda proprio dal fatto che i giapponesi siano restii a parlare di emozioni, vissuto personale etc ma su questo potrei sbagliarmi.


  • 0

#280 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 12 giugno 2015 - 16:48

comunque, per chiudere, vi siete fissati troppo sulle parole "mainstream", "commerciale" (forse perché le ho usate troppo anche io), che sono connotate culturalmente, quando io partivo dal discorso fatto da william e slot su miike "autore che non vuole essere tale". miike non è un punk come tsukamoto, non è un autore nel senso di kitano. qualcuno ha detto: è inclassificabile. okay

 

a me sembra un regista di genere, cosa nobilissima, con una cifra personale riconoscibilissima, altro fattore notevole, che se fosse nato in occidente avrebbe girato una vagonata di action-movies invece che di yakuza movie. non vedo nessuna corrispondenza con lynch e cronenberg, registi che non si sono mai veramente "sporcati le mani" nel genere (forse giusto cronenberg agli inizi)


  • 0

#281 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17712 Messaggi:

Inviato 12 giugno 2015 - 19:48

comunque, per chiudere, vi siete fissati troppo sulle parole "mainstream", "commerciale" (forse perché le ho usate troppo anche io), che sono connotate culturalmente, quando io partivo dal discorso fatto da william e slot su miike "autore che non vuole essere tale". miike non è un punk come tsukamoto, non è un autore nel senso di kitano. qualcuno ha detto: è inclassificabile. okay

 

a me sembra un regista di genere, cosa nobilissima, con una cifra personale riconoscibilissima, altro fattore notevole, che se fosse nato in occidente avrebbe girato una vagonata di action-movies invece che di yakuza movie. non vedo nessuna corrispondenza con lynch e cronenberg, registi che non si sono mai veramente "sporcati le mani" nel genere (forse giusto cronenberg agli inizi)

 

minchia, Cronenenberg è stato considerato un regista di horror fino agli anni 90 e si è sporcato le mani "giusto agli inizi"? asd Miike ha girato tantissimi yakuza movie ma anche film assolutamente inclassificabili e spesso ha portato i generi fuori dagli schemi di partenza, poi ha girato thriller, horror, drammi, commedie grottesche e commedie con spazi musicali...facendo film spesso e volentieri personalissimi (o che comunque portano la sua firma, non solo per determinate scelte stilistiche ma anche tematiche con una continuità assolutamente "autoriale"). insomma se mi trovi un altro regista come lui, invece di dire che se fosse americano avrebbe fatto una vagonata di action movie facciamo prima :D comunque il discorso è utile anche perché risalta ancora di più l'inafferrabilità del regista nipponico...


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#282 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3916 Messaggi:

Inviato 12 giugno 2015 - 20:16

è quella che vi dico dall'inizio: miike è un autore. e perché invece registi come, boh, tony scott non lo sono per voi cinefili/critici?


  • 0

#283 Sandor

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6261 Messaggi:
  • LocationVersilia

Inviato 14 giugno 2015 - 13:22

Per me sta nelle emozioni che ti trasmette e naturalmente é una questione personale.
A me ogni film di Miike ha lasciato un ricordo importante,niente contro i Tony Scott vari ma siamo su un'altro livello,al massimo sono un paio d'ore di piacevole passatempo che é già qualcosa.
  • 0

#284 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 14 giugno 2015 - 13:33

Il discrimine fra cinema mestierante e cinema d'autore in alcuni casi è molto labile, lo sappiamo (anche perchè una categoria critica, utile per sistematizzare la storia del cinema ma forse non così sentita da chi il cinema lo fa sul serio). In passato sempre sul forum posi la questione a propositodi Robert Aldrich (uno che di sicuro non faceva film per andare a Cannes ma altrettaneto certamente oltre che il manico aveva pure delle ossessioni ricorrenti nel suo cinema) e arrivai a porla, pur come provocazione consapevole, persino su Arthur Penn (che peraltro amo assaje, ma certo è uno che ha fatto film di genere sempre diverso, lo si potrebbe dire anche di Kubrick...). Ed esistono miriadi di casi di confine, dai citati Hellman e Cronenberg fino a Sam Fuller e Carpenter, da Danny Boyle a Rodriguez e così via.

 

Diciamo che in ultimissima istanza la differenza chiave tra Miike e Tony Scott è che del primo scelgo di vedere un film perchè "è di Takashi Miike", del secondo lo faccio "se mi interessa la trama". In sostanza, non tratto Scott come un autore, pur avendone apprezzato diversi film. Penso che sia bravo anche Zach Snyder, per dirne uno di oggi, ma non vado a vedere uno suo film perchè è suo. Fin qui però il discorso è puramente personale, consequenziale a una mia classificazione che potrebbe essere figlia di un pregiudizio e di un condizionamento culturale. Eppure con Miike faccio selezione in base alla trama solo perchè di film ne fa troppi, altrimenti me li vedrei tutti, come cerco di fare con Sogo Ishii del quale in realtà amo pochi film, di solito mi delude abbastanza ma mi interessa la sua estetica, il suo modo di guardare le cose. So che Miike di solito mi sorprende o con trame veramente strampalate, o con trovate registiche assurde o con sequenze mozzafiato (gli ultimi 40 minuti di Lesson of the Evil sono una delle migliori sequenze horror scolastiche di sempre, peccato che per arrivarci tocchi fare qualche sforzo di pazienza...).

 

Detto questo, la categoria del "cinema d'autore" è pesantemente influenzata dai festival del cinema, che ad esempio invitano Miike solo da qualche anno e direi sempre fuori concorso, mentre i giapponesi preferiti a Cannes sono nettamente Koreeda e la Naomi Kawase, cineasti dalla sensibilità molto europea, per quanto presi da problematiche, tradizioni e scenari molto nipponici.

Tsukamoto è stato ammesso in concorso a Venezia solo di recente, Sion Sono è stato considerato solo a Venezia con Himizu nel 2011 (comunque in una sezione minore, mi pare). Insomma, diciamo che il riconoscimento critico autoriale di questi registi (ci metto dentro sia Miike che i punk-rooted) non è passato dai grandi festival.


  • 0

#285 Sandor

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6261 Messaggi:
  • LocationVersilia

Inviato 14 giugno 2015 - 15:02

Per curiosità ho letto qualcosa di Tony Scott  e manco sapevo che si era suicidato,comunque ha fatto film di merda forte ,altro che piacevole passatempo  asd

Dai non facciamo confronti inutili e parliamo di Miike che è meglio.


  • -1

#286 Sandor

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6261 Messaggi:
  • LocationVersilia

Inviato 17 giugno 2015 - 14:54

Sembra che il nostro eroe si sia sposato,così dicono su 400calci ,ho fatto una veloce ricerca ma non ho trovato ne altre conferme ne immagini,vediamo se mette la testa apposto asd  


  • 0

#287 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 17 giugno 2015 - 16:37

Ne approfitto a questo punto per condividere alcune immagini di Megumi Kagurazaka, moglie di Sion Sono, Chissà se Takashi ha superato il rivale... asd

 

http://www.google.it...ed=0CCYQMygHMAc



http://www.google.it...ed=0CEYQMygaMBo


http://www.google.it...ed=0CDEQMygRMBE



http://www.google.it...ed=0CDIQMygSMBI


  • 0

#288 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17712 Messaggi:

Inviato 17 giugno 2015 - 19:15

è l'attrice popputa di "Guilty of Romance", no?

Miike mi pare strano che non sia gay (anche se mai dichiarato) asd 


  • 2
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#289 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 18 giugno 2015 - 15:45

Fudoh - The New Generation (MT, 1996)

 

Segnato come il film che ha globalizzato il fenomeno Miike, ha una sinossi deprimente che non gli rende giustizia: film-yakuza, rapporto padre-figlio-fratello, la squola giapu con le cosciazze e i vestitini alla marinara, tanto sangue, finale aperto (il sequel c'è ma lo ha girato un altro).

Il processo invece è una sorta di diorama, di quei mischioni che utilizza tarantino (e rodriguez, anche se non ha la fama dei due sopra): zoccole che insegnano inglese, tossici che insegnano inglese, spie nordcoreane che insegnano ginnastica, bande di bambini come neanche Rossellini in "Germania anno zero" si era sognato di rappresentare, professori di inglese che giocano a palla ma solo rotolando. E poi Bud Spencer che te corka con l'avambraccio, zoccole con i denti nella vagina (mestruata) e il boss dei boss che si riconosce perché è l'unico che mette i rayban di notte.

Senza alcuna preoccupazione morale, al netto di un certo riserbo sul sesso (talché secondo me è gay e forse non lo sa), la forza con cui gira strafottendosene della pre-occupazione intellettuale dello scoprire le cause delle cause (ho rivisto un pezzo di assassini nati di stone che per fare sociologia sfarina un ottimo copione, di tarantino, è una più che buona realizzazione, la sua) punta all'effetto puramente estetico come se il mondo fosse perfetto comunque, anche quando ti tagliano la testa.

Ottimo.


  • 2

#290 Sandor

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6261 Messaggi:
  • LocationVersilia

Inviato 19 giugno 2015 - 07:22

Ne approfitto a questo punto per condividere alcune immagini di Megumi Kagurazaka, moglie di Sion Sono, Chissà se Takashi ha superato il rivale... asd

 

http://www.google.it...ed=0CCYQMygHMAc



http://www.google.it...ed=0CEYQMygaMBo


http://www.google.it...ed=0CDEQMygRMBE



http://www.google.it...ed=0CDIQMygSMBI

Bravo Sono,ottima scelta  :popcorn:


  • 1

#291 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 19 giugno 2015 - 10:20

Sono Bravo


  • 0

#292 Sandor

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6261 Messaggi:
  • LocationVersilia

Inviato 19 giugno 2015 - 13:04

Sono Bravo

Ti Sono 


  • 0

#293 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 24 giugno 2015 - 13:02

Attenzione perchè Sogo Ishii pare tornato ad alti livelli:

 

http://www.dailymoti...r-vo_shortfilms

 

PS: forse non è la discussione giusta, vabbè....


  • 0

#294 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 13 maggio 2017 - 21:08

Riporto su dopo 22 mesi e 15 giorni (forse 16, l'anno scorso era bisesto, no?).
Nell'arco di 22 ore ho visto

The City of the Lost Souls (2000)
Zebraman 2 (2010)

Entrambi belli.
Il primo rientra nel genere "identitario".
Una sorta di Apollo, figone mulatto con gli occhi azzurri, è un giapu di discendenza brasileira innamorato di una cinesin-bam-bam (la bajura la bajà) nelle mire di una triade che ha portato a Tokyo la cocaina e il Tao Te Ching, e una jakuza che si crede padrona di casa e del gioco (sul Tao si dimostra più possibilista).
Si spara e l'Amore è perfido e pericoloso. Sarà di sicuro piaciuto al Rodriguez dei machete e Mariachi. Tokyo è vista nei suoi quartieri più eterotopici, i brasili viaggiano nei loro luoghi comuni più frusti (il futbol, la torcida, la tv epica, il ballo, le percussioni; peccato non abbia, Miike, fatto una comparazione tra i due Carnevale tra i più suggestivi e pur diversissimi tra loro). Bravo Miike.

Zebraman, una sfortunata serie tv che visse una decina di episodi, torna 6 anni dopo ed è ambientata nel 2025, anno in cui il mondo è diventato come The Purge, la violenza catartica in realtà malthusiana.
Il film, entrambi, potrebbero rientrare nel filone "cazzone" (tipo gli Yattaman e gli Yakuza Apocalypse) e invece, oltre a essere ricchi di iper-realtà, hanno anche una forte carica morale e questa volta i sensei, maestri di vita ma anche di scuola, sono i buoni per davvero. La zebra oltre a significare la Juve è anche bianca e nera, il bene e il male che da teodicea acclarata si può separare tramite apposite centrifughe che danno vita a una fighissima Zebra-Woman. Tempo addietro avevo accostato il primo episodio a " Lo chiamavano Jeeg Robot", per evidenziare che il pur gradevole film italiano aveva strutture definitive di un barocco terminale laddove Miike lo aveva girato con leggerezza e disimpegno.
Li consiglio caldamente, i 2 zebra e i Lost Souls.
Bravo Takashi!
  • 0

#295 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17712 Messaggi:

Inviato 13 maggio 2017 - 21:31

 

 

 

The City of the Lost Souls (2000)

Il primo rientra nel genere "identitario".
Una sorta di Apollo, figone mulatto con gli occhi azzurri, è un giapu di discendenza brasileira innamorato di una cinesin-bam-bam (la bajura la bajà) nelle mire di una triade che ha portato a Tokyo la cocaina e il Tao Te Ching, e una jakuza che si crede padrona di casa e del gioco (sul Tao si dimostra più possibilista).
Si spara e l'Amore è perfido e pericoloso. Sarà di sicuro piaciuto al Rodriguez dei machete e Mariachi. Tokyo è vista nei suoi quartieri più eterotopici, i brasili viaggiano nei loro luoghi comuni più frusti (il futbol, la torcida, la tv epica, il ballo, le percussioni; peccato non abbia, Miike, fatto una comparazione tra i due Carnevale tra i più suggestivi e pur diversissimi tra loro). Bravo Miike.

 

 

 

abbastanza folle anche questo. secondo me un film che di base poteva essere abbastanza scarso, valorizzato proprio dai temi e dai modi miikiani che evidenzi. ma la questione dello sradicamento, del senso di continuo estraniamento è forse affrontata con maggiore profondità e sensibilità in "Ley Lines" (ma in generale in tutta la trilogia) e in "Blues Harp"


  • 1
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#296 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 13 maggio 2017 - 22:04

Lo credo anche io ma purtroppo ho dovuto interrompere la visione di Ley Lines dopo pochi minuti perché, nonostante le ricerche spasmodiche per trovare i sub (infine trovati in eng) mi son dovuto arrendere a una qualità video quasi vergognosa. Peró ho visto i primi due e non fatico a non darti torto.
Hai mica una versione decente?
  • 0

#297 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17712 Messaggi:

Inviato 14 maggio 2017 - 07:57

non l'ho con me. comunque se non sbaglio l'avevo registrato su fuori orario, quando ancora mi funzionava il registratore dvd


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#298 Dudley

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1880 Messaggi:

Inviato 03 agosto 2017 - 21:01

Premessa: non nutro una particolare venerazione per MT, non ho mai cercato ad ogni costo di guardare ogni suo film (qualcuno c'è mai riuscito?). Di tanto in tanto sono capitato su sue opere, qualcosa mi è piaciuto (il rifacimento de "13 assassins", "Ichi the killer"), qualcosa meno (il pompatissimo "Audition", tanto per dirne uno - ma ammetto che non lo vedo da anni).

Ad ogni modo, in questi giorni ho visto la trilogia "Black society": si parte fortissimo con "Shinjuku triad society": grande, cazzutissimo film. Uno yakuza-movie fuori dagli schemi, con personaggi sgradevoli ma tratteggiati benissimo, con una marcissima Tokyo ripresa "ad alzo zero", un'accozzaglia disordinata di stradine, di sotterranei, di stamberghe che, davvero, inghiotte la luce ... Impareggiabile la galleria di tossici, furfanti, debosciati e malati di mente messa in scena, lunga la lista di scene e situazioni azzeccatissime, bene anche la trama (insomma non ci sono troppe sbrodolature), con sullo sfondo l'interessante questione razziale dei sino-giapponesi, non così ben visti a quanto pare ...

Si prosegue con "Rainy Dog", e per me qui si fa un passo indietro. Film discreto, ma dal ritmo un po' zoppicante, con un filo di maniera nel dipingere certe atmosfere noir/malinconiche. Si chiude con "Ley Lines", e si riprende quota. Al centro della storia, di nuovo, tre disadattati sino-giapponesi, che se ne vanno a Tokyo e finiranno per fare amicizia con una prostituta, fare affari con un produttore di droga e ... fare la guerra con un boss di Shinjuku. Il film è un po' una via di mezzo tra i primi due della trilogia ... non così indiavolato come il primo, non così lento come il secondo. Il tocco è inoltre un filo più leggero, nonostante non manchino le tragedie ... Grandi attori grandi facce, personaggi geniali, tanta libertà nel portare avanti la storia, insomma mi è piaciuto.

Gran finale con i voti: 8.5 al primo, 6 al secondo, 7.5 al terzo (mezzo punto in più grazie all'attore Kazuki Kitamura).

Segnalo che i film sono finalmente disponibili in una buona edizione homevideo pubblicata dalla ARROW, i sottotitoli (in inglese) sono fatti in modo da permettere di capire quando si parla giapponese e quando in mandarino, e questo (della lingua, dell'origine, dello sradicamento) è uno dei punti chiave di tutta la trilogia.

BLACK_SOCIETY_2D_BD-228x228.jpg


  • 3

#299 xone89

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1116 Messaggi:

Inviato 06 novembre 2017 - 20:00

Finalmente sono riuscito nell'eroica impresa di iniziarmi alla maratona miikiana che mi ha portato a visionare un numero sufficiente di pellicole (ne recupererò altre sicuramente, almeno The bird people, DOA 2 e Katakuris) volte a farmi una panoramica su questo grande e imprescindibile (non)autore che vado qui ad elencare in ordine -più o meno - di gradimento:
 
Izo (2004): E qui siamo dalle parti del capolavoro, 2 ore di nichilismo puro, seppur con una (forse) speranza alla fine del circolo, cinema totalmente libero e che non fa sconti a nessuno
Ichi the killer (2001): manifesto per eccellenza del suo cinema o del suo momento clou (anche se ovviamente sarebbe oltraggioso fermarsi solo qui), che dire di più
13 assassini / Hara-kiri (2010-2011): qui va fatta una piccola puntualizzazione: di sicuro questi non sono i film più rappresentativi di Miike, nè pertanto quelli che consiglierei a un neofita o comunque uno che volesse comprendere l'estetica/cifra dell'autore, ma proprio per questo formano un dittico che in maniera proprio opposta rispetto all'altro filone rivelano tutta l'ecletticità di Miike e il suo sapersi adattare a qualsiasi pelle; poi si, sono dei remake, io non ho visto gli originali, quello di Kobayashi so che è unanimamente considerato un capo, siccome non faccio eccezzioni per nessuno su tale questione, sono pronto a declassare i suddetti nel caso, resta il fatto che sono due film bellissimi e che forse finiscono per piacermi anche un filo in più rispetto al altri suoi lavori capitali
Audition (1999): con Ichi il suo più famoso e "spendibile", almeno fra quelli della prima fase, una prova maiuscola e di maturità, nonchè un punto di svolta nella sua carriera, e lei non si dimentica, anche se alcune cose sul finale mi hanno lasciato perplesso, e l'averlo visto tempo dopo Imprint (al cui confronto questo sembra quasi una passeggiata di salute) me lo ha inevitabilmente un pò depotenziato
Big bang love, juvenile A (2006): visivamente probabilmente rappresenta il suo apice, non mi è arrivato del tutto ma è forse il suo film più complesso, difatti dovrei rivederlo, comunque un unicum nella sua filmografia e un altra dimostrazione dell'eclettismo del nostro che lascia spiazzati, c'è poi un lavoro di montaggio sopraffino che scompone e ricompone gli eventi a piacimento e una regia e scenografia che annulla il tempo e lo spazio 
Visitor Q (2001): lucida follia, altro must e punto focale dell'irruenza e libertà artistica del regista, che qui sperimenta anche con il formato video, forse il grottesco a tratti sovrasta un pò tutta l'impalcatura "teoretica" che a dispetto di ciò che è messo in scena qui è quadratissima, ma avercene, paradossalmente poi si ride di gusto come nessun altra sua opera
Graveyard of honor (2002): vale un pò lo stesso discorso fatto per il dittico samurai, con la differenza che qui si cambia un pò di più rispetto alla fonte, a cominciare dal piano temporale in cui si svole la vicenda
Fudoh: The new generation (1996): suo primo in cui emerge la cifra folle, pop, freak e fumettosa per cui è maggiormente famoso, ed è fra i suoi migliori in quel senso e uno di quelli con la miglior gestione del ritmo
Lesson of the evil (2012): questo appartiene alla cosidetta svolta "mainstream" (d'uopo il virgolettato), e difatti si nota la messa in scena più classicheggiante e il budget più alto credo, resta un altro gran bel film, quasi una sorta di versione terrena di Izo volendo, lungo ed eccessivamente lento a tratti (una sua consuetudine), ma con una seconda parte che in occidente semplicemente non potrebbe esistere se non forse relegata all'interno di circuiti veramente underground
Gozu (2003): da molti ritenuto il suo capolavoro, per me no, anzi li per li non m'era piaciuto, poi pensandoci su e leggendo un pò di roba in giro ho corretto il tiro, la creatività secondo me è un pò derivativa stavolta, sia nei confronti di altri autori che di sè stesso per alcune trovate, noiosetto a tratti e  che un pò mi ha lasciato il dubbio di essere un tantino pretestuoso, ma è anche un altra opera totalmente fuori dagli schemi, disturbata e al suo interno custodisce schegge di straordinaria inquietudine e weirdismo. Anche e sopratutto qui mi tengo in serbo una revisione
Black society trilogy (1995-1999): ​qui Miike a tratti sembra un po' voler appropriarsi e riadattare certi stilemi da cinéma vérité europeo, si tratta però dei suoi film con cui ho avuto più problemi. Il primo (Shinjuku triad society) è per me il migliore ed è anche un film importante in quanto il primo pensato per il cinema e in cui la sua poetica e le sue ossessioni sono già ben distinguibili, gli altri due mi hanno convinto meno, non fosse altro perchè ho avuto proprio difficoltà ad entrare nelle storie e nei personaggi, anche a causa di un ritmo e una narrazione zoppicante e di troppi tempi morti. Dei due Ley lines forse è più interessante, ha degli splendidi scorci visivi virati su rossi e blu pienissimi. In ogni caso, è incredibile come a seconda di cosa deve filmare Miike riesca ad adottare uno stile registico sempre diversissimo e specifico per l'occasione, difatti questa - come anche quella di DOA - è una trilogia antologica, che condivide solo temi e stile registico impiegato, eppure si identificano bene come un corpus unitario
Dead or alive (1999): questo è l'altro suo classicone che non ho propriamente amato, essenzialmente si costituisce di un incipit e un finale geniali (roba che quando lo vedi non ci credi asd), il problema è che tutto ciò che sta nel mezzo mi ha convinto e interessato assai meno e in maniera un pò simile a quanto detto sopra, resta comunque un paradigma delle infinite possibilità dell'autore all'interno del genere e non
Yakuza apocalypse (2015): altra follia totale, anche parecchio di maniera stavolta, certo, ma è anche nella maniera di un film come questo (qui alla sua 100 produzione tipo ndr) che vedi la genialità di Miike, quel guizzo che ti fa svoltare, vedere per credere
Sukyiaki western django (2007): il suo minore fra quelli visti, simpatico l'omaggio, le citazioni, lo humor e tutto il resto, ma stavolta il risultato è un pout-purri fiacco, stanco, e nemmeno così pop come potrebbe sembrare a prima vista, poi anche il solito intreccio "aka Kurosawa"  capisco che è un topoi, ma avrebbe anche un pò rotto...poi tecnicamente è ottimo e come DOA gode di un gran bell' incipit (con la scenografie finte) e un buon finale, e i tocchi miikeani - comunque presenti - sparsi all'interno del genere gli danno comunque senso d'esistere

  • 1

#300 slothrop

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7408 Messaggi:

Inviato 14 novembre 2017 - 12:59

raramente sono stato così d'accordo con qualcuno su così tanti film di Miike. Se guardo al microscopio qualche pensierino diverso dai tuoi lo posso trovare, ma devo dire che la convergenza di giudizio è sorprendente, specie se parliamo di un regista del genere.

 

A proposito, qualcuno ha visto "Blade of the Immorta!"?

E soprattutto, ma dove diavolo "si reperiscono", nel 2017, questi film?


  • 1




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi