Segnalo questo film, che non manchera' di appassionare soprattutto i numerosi amanti della fotografia presenti in questo forum (mi uniro' al piu presto al fotoblog). Girato dallo stesso autore della "Storia del cammello che piange", a meta' strada tra un documentario e un film drammatico. Lo stile ricorda molto quello del bellissimo "Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera" anche se meno simbolico e con cura meno maniacale della fotografia.
Uno spaccato commovente della vita di una famiglia semi-nomadica, immersa nel fascino dei paesaggi della mongolia.
La versione inglese cui ho assistito era in lingua originale mongola, con sottotitoli, cosa che a mio avviso ha contribuito ad aumentarne il fascino, nonostante che io generalmente non ami molto i film non doppiati. Non so come sara' per la versione italiana.
Da vedere