D'accordissimo sul lavoro di Venturi. A proposito, Tom, ero curioso di sentire la tua sul primo numero di Orfani. A me nel complesso è piaciuto, con qualche riserva. Provando ad elencare sbrigativamente i pro e i contro.
PRO
- La modernità della concezione, del montaggio, del ritmo, del linguaggio. Orfani è davvero qualcosa di nuovo nel fumetto italiano da questo punto di vista. Più che al cinema – verso cui i riferimenti sono comunque ovviamente costanti – Recchioni sembra riprendere metodi appresi dai più recenti contributi in ambito di serial televisivi. L’impostazione a stagioni è lì a testimoniare ulteriormente la cosa.
- La padronanza del mezzo dell’autore. Recchioni sa scrivere, c'è poco da dire. Nel giro di un albo imposta un ambiente caratteristico e credibile, dei personaggi ben definiti e un’atmosfera peculiare. Ottima l’idea di una serie corale, senza un protagonista stabile (almeno per ora), e notevole l'intenzione di rendere la serie una specie di enorme compendio sull'immaginario collettivo plasmato da un secolo e passa di letteratura, cinema e design sci-fi.
- I disegni e i colori. Bene i i primi e molto bene i secondi, nonostante le tavole su carta ruvida – rispetto alle anteprime che circolavano in rete – appaiano poco luminose. Il che paradossalmente contribuisce a dare alla storia un’atmosfera leggermente più cupa, e non è un male.
CONTRO
- L’eccesso di frasi ad effetto. Non c’è un solo scambio di battute che non termini con una chiosa sopra le righe. A me sinceramente la cosa dopo un po’ infastidice.
- Il cinismo spaccone da action-movie agli steroidi. Tanto per ribadire il classico "quando si spara si spara, non si parla", trovo un poco antipatici questi eroi-macchine da guerra che ammazzano scambiandosi battutone coi colleghi e ritornano dalla strage in posa scultorea e con un'altra sentenzona ad effetto sulle labbra. Va be', questione di gusti, e poi siamo appena al primo episodio.
Concordo su tutto.
I dialoghi a sentenza che si concludono con frasi ad effetto sono uno dei peggiori lasciti del Frank Miller anni 80 (beniteso che lui sapeva come scriverli e renderli efficaci). Anche se in questo caso non mi hanno dato troppo fastidio, visto comunque il carattere esplicitamente "sborone" della serie.
Certo spero che la serie sappia andare oltre a quello stile...
Per il resto, copio e incollo il mio intervento da comicus:
Un primo capitolo più che una prima storia, come d'altra parte preventivato.
Molta azione, un bel po' di sboronaggine "action", un'atmosfera da vera fantascienza come raramente mi capitata di trovare nel fumetto e nel cinema odierni. Personaggi delineati con pochi tratti sicuri, senza timore degli stereotipi e anche a rischio di scarsa empatia, visto che così come ce li hanno presentati gli Orfani adulti non sono decisamente dei campioni di simpatia. Ma non è detto che sia per forza un difetto.
Notevole la colorazione, che gradualmente cambia con il cambiare della storia. Scelta immagino ispirata allo stile dei videogiochi. Dalle tonalità fredde e spente, blu e verdi, della prima parte si passa ai toni violacei della parte centrale, fino all'esplosione di rossi della parte finale. Uno spettacolo anche solo a sfogliare velocemente l'albo.
Disegni magistralmente essenziali, spogli e armoniosamente dinamici di Mammucari. Sarà dura per gli altri disegnatori replicare tanto equilibrio.
Un solo punto mi ha lasciato piuttosto perplesso, spero quindi che verrà ripreso e sviluppato in futuro: ottenuta così come l'abbiamo vista in questo albo, la selezione dei futuri soldati è un giochetto sadico decisamente assurdo, con la tettona e il giappo che sembrano più degli psicopatici che non una scienziata e un militare.
Buon inizio. Ma il meglio probabilmente (e si spera) deve ancora venire.
Aggiungo che finora di questa nuova generazione Bonelli i miei preferiti sono Saguaro (serie ottima nonostante i disegni scarsi) e Le Storie. Dragonero mi ha convinto davvero solo al quinto numero e non sono ancora sicuro che continuerò a leggerlo.