Non sapevo se scriverlo qui o in pensieri liberi, ma vabbè: leggendo L'idiota, ieri mi è capitata sotto gli occhi "severo ma giusto", espressione diventata meme ma che chiaramente nell'800 si poteva ancora usare unironically. Non solo nell'800, probabilmente fino ai 2000 le espressioni-meme non erano poi così tante. Cos'è successo negli ultimi 10 anni? È indubbio che i tormentoni/meme siano sempre di più e risultino in espressioni distrutte, svuotate di significato (se vogliamo ne assumono un altro ma troppo fisso e definito, non più assimilabile all'ambiguità di un insieme di parole qualsiasi). Tutta colpa dei social? Lo dico in maniera neutra, ma credo che alla fine siamo sempre lì. Amplificando a dismisura il numero di parole scritte/lette, fuori contesto, e amplificando il numero delle ripetizioni, funzionando da cassa di risonanza e riducendo la varianza ecc, penso sia inevitabile che al loro interno (e quindi, di riflesso, ovunque) sempre più espressioni si svuotino di significato e diventino meme. D'altronde anche nel forum certe parole e certe formule sono diventate tormentoni, ma la platea del forum è ridotta e non può influenzare il resto del mondo, purtroppo. Finiremo per parlare/scrivere solo a meme? Il linguaggio si destruttrutturerà per diventare quello delle diverse fazioni politiche/religiose/memistiche per cui ciascuno riconoscerà solo i meme altrui? Il significato rimarrà solo all'interno del suo contesto (ne L'idiota per esempio)? Vabbè scusate, stamattina mi sono svegliato così. Se devo cambiare topic ditemelo.
cosa state leggendo
#19552
Inviato 10 aprile 2021 - 13:17
Magari i meme sono solo i nuovi luoghi comuni, e già dai tempi andati si ripetevano incessantemente formule colloquiali altrettanto immutabili - solo, non amplificate come oggi. L'ipertrofia del villaggio globale si riflette in ogni aspetto dell'esistenza e della vita quotidiana, non ultimo il linguaggio: e niente è un po' il nuovo signora mia.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#19553
Inviato 28 aprile 2021 - 10:19
Ho finito L'idiota e, insomma, devo dire che speravo un po' meglio.
Ci sono scene e passaggi clamorosi che non voglio sminuire (i famosi discorsi sulla pena di morte e sui momenti prima dell'esecuzione, bellissimi), ma Memorie del sottosuolo, Il Giocatore, Delitto e castigo li ho trovati superiori, più coesi e potenti. Qui tutta la parte centrale (a parte il personaggio di Ippolit) mi è sembrata un po' tirata per le lunghe. Umilissima e personalissima impressione.
#19554
Inviato 28 aprile 2021 - 10:43
Ho finito L'idiota e, insomma, devo dire che speravo un po' meglio.
Ci sono scene e passaggi clamorosi che non voglio sminuire (i famosi discorsi sulla pena di morte e sui momenti prima dell'esecuzione, bellissimi), ma Memorie del sottosuolo, Il Giocatore, Delitto e castigo li ho trovati superiori, più coesi e potenti. Qui tutta la parte centrale (a parte il personaggio di Ippolit) mi è sembrata un po' tirata per le lunghe. Umilissima e personalissima impressione.
La vedo esattamente come te.
Anche se non ricordo più nulla che è passato troppo.
So che c'erano dei passaggi che, senza alcuna offesa, trovai noiosi.
Poi come dici, pagine clamorose.
Ma con Fëdor si va sul sicuro.
#19555
Inviato 29 aprile 2021 - 14:30
Lazlo: mi servirebbe un racconto sulla resistenza, non retorico o meglio antiretorico, e breve.
Mi è venuto in mente "I ventitre giorni della città di Alba" di Fenoglio (ho letto solo il racconto eponimo, non tutta la raccolta). Hai altre idee?
ps: sull'Idiota ricordo la stessa vostra impressione, ma quel che c'è di grandioso vale la lettura appassionata di tutto il resto.
_______
Problemi gravi del primo mondo: ho letto solamente 10 libri dall'inizio dell'anno, pure abbastanza brevi. Ero partito bene e mi sono piantato, il lockdown soft non ha funzionato.
#19556
Inviato 29 aprile 2021 - 21:10
Lazlo: mi servirebbe un racconto sulla resistenza, non retorico o meglio antiretorico, e breve.
Mi è venuto in mente "I ventitre giorni della città di Alba" di Fenoglio (ho letto solo il racconto eponimo, non tutta la raccolta). Hai altre idee?
Eh, mannaggia ricordassi anche solo un titolo sarebbe già qualcosa.
Diciamo che ovvio che ti avrei consigliato Fenoglio, se vuoi domani sfoglio un po' la raccolta di racconti e ti consiglio un paio di titoli.
Per breve cosa intendi? 2-3 pagine?
A che ti serve?
#19557
Inviato 30 aprile 2021 - 15:25
A che ti serve?
Indovina...
Innanzitutto volevo piazzare almeno una cosa di Fenoglio, a scuola in quinta, e che non fosse un passo antologico; e che fosse di argomento partigiano per legarlo ad altre cose fatte (sennò avrei preso "Il gorgo"). Anche più di due-tre pagine, ma magari meno delle 15 o più dei "Ventitre giorni".
Se ti va di farlo, grazie; se no grazie lo stesso. Purtroppo ora non ho il tempo di leggermi tutto (e soprattutto ho la concentrazione disintegrata, faccio una fatica bestia).
#19558
Inviato 30 aprile 2021 - 15:42
Lazlo: mi servirebbe un racconto sulla resistenza, non retorico o meglio antiretorico, e breve.
Ultimo viene il corvo, butta un'occhiata alla raccolta, altrimenti il racconto in sé. Dovrebbe esistere poi un libro antologico di racconti della resistenza (legato a Gabriele Pedullà), vedi se trovi un indice. Non sono sicuro però...
A memoria ho pensato solo a quello.
#19559
Inviato 02 maggio 2021 - 10:13
A che ti serve?
Indovina...
Innanzitutto volevo piazzare almeno una cosa di Fenoglio, a scuola in quinta, e che non fosse un passo antologico; e che fosse di argomento partigiano per legarlo ad altre cose fatte (sennò avrei preso "Il gorgo"). Anche più di due-tre pagine, ma magari meno delle 15 o più dei "Ventitre giorni".
Se ti va di farlo, grazie; se no grazie lo stesso. Purtroppo ora non ho il tempo di leggermi tutto (e soprattutto ho la concentrazione disintegrata, faccio una fatica bestia).
Allora, secondo me puoi andare tranquillo su L'andata. Abbastanza snello e, come al solito, potente nella sua antiretorica,
Lo trovi ne I racconti della guerra civile nella raccolta Einaudi. E a naso direi nella raccolta "I ventitre giorni della città di Alba".
#19560
Inviato 02 maggio 2021 - 10:46
Oggi leggo i due che mi avete citato tu e unterwelt (non sia mai che mi ricreda su Italo), grazie!
#19561
Inviato 05 maggio 2021 - 21:55
Ho finito L'idiota e, insomma, devo dire che speravo un po' meglio.
Ci sono scene e passaggi clamorosi che non voglio sminuire (i famosi discorsi sulla pena di morte e sui momenti prima dell'esecuzione, bellissimi), ma Memorie del sottosuolo, Il Giocatore, Delitto e castigo li ho trovati superiori, più coesi e potenti. Qui tutta la parte centrale (a parte il personaggio di Ippolit) mi è sembrata un po' tirata per le lunghe. Umilissima e personalissima impressione.
La vedo esattamente come te.
Anche se non ricordo più nulla che è passato troppo.
So che c'erano dei passaggi che, senza alcuna offesa, trovai noiosi.
Poi come dici, pagine clamorose.
Ma con Fëdor si va sul sicuro.
Boh, lo ricordo come una delle esperienze più potenti della mia vita di lettore.
Anche solo tutta la parte finale con Myskin e Rogozin nella stanza con Nastas'Ja Filippovna: un crescendo emozionale praticamente insostenibile.
E poi le descrizioni delle visioni, gli attacchi di mal caduco del principe.
Lo reputo superiore persino ai Karamazov e a Delitto e castigo.
"Tu pensi che la storia abbia le sue eccezioni; invece non ne ha nessuna. Pensi che la razza abbia le sue eccezioni; neanche per sogno.
Non esiste alcun particolare diritto alla felicità, né esiste un diritto alla sventura. Non esiste tragedia, non esiste genio.
La tua sicurezza e i tuoi sogni non hanno fondamento. Se su questa terra appare qualcosa di eccezionale, una particolare bellezza o una particolare
manifestazione del male, la natura lo scova subito e lo estirpa."
"Sei benvenuto come una merda dentro una piscina."
L'intelligenza di cui ero dotato ha suppurato per mancanza di materia a cui applicarsi e ha preso strade diverse.
#19562
Inviato 06 maggio 2021 - 06:23
Idem. La scena in cui Myskin vede Rogozin nascosto nelle scale della casa di Natasha, e intuisce di essere di fronte al Male, e' una delle cose lette che piu' mi ha inquietato in vita mia. Magari se la rileggessi non sarebbe neanche piu' cosi' potente, ma la prima volta fu una botta d'inquietudine che manco Poe, Kafka e MRJames che si mettono d'accordo. Poi quel finale. Superiore a Delitto e Castigo forse no, ai Karamazov forse si'.
#19563
Inviato 06 maggio 2021 - 06:26
Idem. La scena in cui Myskin vede Rogozin nascosto nelle scale della casa di Natasha, e intuisce di essere di fronte al Male, e' una delle cose lette che piu' mi ha inquietato in vita mia.
Acciderboli, quanto è vero.
#19564
Inviato 06 maggio 2021 - 06:39
il finale de L'idiota è clamoroso, e tutta la prima parte (ambientata in un solo giorno!) è ottima, ma devo ammettere che in mezzo boh, mi sono un po' annoiato. niente di gravissimo eh, solo una considerazione perché le mie precedenti letture di Dostoevskij non avevano sofferto di questo "problema"
#19565
Inviato 06 maggio 2021 - 06:58
Come di molti grandi (Gesù, Freud, Tommaso Franci) molto si dice ma poco si legge. Qualcuno ha mai letto i testi di Darwin?
(L'altro giorno, per caso, ho letto una pagina a caso della sua autobiografia: raccontava di come avesse raccolto vari coleotteri per portarli al suo studio. Avendo già le mani occupate da questi e notatone un altro, lo aveva preso e trasportato in bocca)
#19566
Inviato 06 maggio 2021 - 08:03
#19567
Inviato 06 maggio 2021 - 09:22
Mia classifica Dosto:
1. I fratelli Karamazov
2. Delitto e castigo
3. Memorie dal sottosuolo
4. Il giocatore
5. I demoni
6. L'idiota
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#19568
Inviato 06 maggio 2021 - 09:24
Ciao Greed, non rispondo direttamente alla tua domanda ma ho terminato da poco "Questa creatura delle tenebre" di Harry Thompson. È un romanzo che parla delle spedizioni di Darwin e del capitano FitzRoy in Patagonia e altri posti sperduti. È un mattonazzo lunghissimo ma secondo me siamo dalle parti del capolavoro. Mi ha fatto venir voglia di leggere qualcosa di Darwin.
Io L'Origine della Specie ce l'ho da sempre nella mia libreria, mai letto però è uno dei due libri (l'altro è Dialogo sopra i due massimi sistemi del Mondo di Galileo Galilei) in cui infilo sempre la roba che mi interessa conservare momentaneamente tipo appunti, biglietti, articoli, foto ecc...
#19569
Inviato 06 maggio 2021 - 09:25
Beati voi che avete questa memoria (o molto più probabilmente sfigato io che no ho una di merda ): L'idiota l'ho adorato ma non mi ricordo praticamente niente
#19570
Inviato 06 maggio 2021 - 09:32
Mia classifica Dosto:
1. I fratelli Karamazov
2. Delitto e castigo
3. Memorie dal sottosuolo
4. Il giocatore
5. I demoni
6. L'idiota
bravo paloz, fra questi mi mancano i demoni e i fratelli, ma prima o poi recupero
#19571
Inviato 06 maggio 2021 - 09:44
1. Delitto e castigo / L'idiota / I demoni / Karamazov / Memorie dal sottosuolo
2. Memorie dalla casa dei morti / Il giocatore / L'eterno marito / La padrona / Le notti bianche / La mite
3. Umiliati e offesi / L'adolescente
4. Povera gente / Il sosia
va da se' che anche al "quarto livello" parliamo sempre di tanta roba
#19572
Inviato 06 maggio 2021 - 09:51
Beati voi che avete questa memoria (o molto più probabilmente sfigato io che no ho una di merda ): L'idiota l'ho adorato ma non mi ricordo praticamente niente
Ma credo sia di tutti. Di un libro di 700 pagine come L'idiota ricordo giusto quella scena che ho descritto, il finale e qualche altro vago flash. La parte del vaso non vale, studiata a scuola e molto citata. Idem di tutti gli altri, forse solo di Delitto e castigo ricordo un po' piu' di roba. Purtroppo e' il destino di quasi tutte letture quello di lasciare alla fine piu' impressioni che "fatti".
#19573
Inviato 06 maggio 2021 - 10:15
2. Delitto e castigo
3. I demoni
4. Memorie dal sottosuolo
5. L'idiota (dovrei rileggerlo, forse non era il periodo giusto)
Gli altri mi mancano
#19574
Inviato 07 maggio 2021 - 12:21
Apettando Corto (ovvero Le pulci penetranti) di Hugo Pratt
Libro che mi sono pentito di aver comprato un istante dopo essere uscito dalla libreria. Non mi interessano piu' le biografie e autobiografie (ultimamente ho preso quella di Allen, ma piu' per una questione di principio) e per quanto artisticamente continui a considerare Pratt uno dei giganti del 900 italiano non posso dire che umanamente mi faccia simpatia, soprattutto dopo aver letto anni fa l'amarissimo ritratto che ne faceva la figlia Silvina in "Con Hugo" (evidentemente ai tempi le bio mi interessavano ancora). Il titolo del volume "Aspettando Corto" e' per altro una paraculata, quando usci' nel 1970 era intitolato "Le pulci penetranti". Anche se comunque c'era Corto in copertina...
E invece, naturalmente, mi ha stupito in positivo. E' un'autobiograia leggibile come un picaresco coming of age di un ragazzo degli anni 30 diventato un simbolo pop degli anni 60 e 70. Pratt racconta la sua vita con uno stile colloquiale, infarcito di venetismi, che asciuga e stilizza le vicende come i suoi disegni stilizzavano le sue fantasie. Con una vena cinica spesso spietata non si sofferma su nulla, ne' sugli orrori della guerra in Africa e la morte del padre, descritto ne' piu' ne meno come un povero coglione fascista, ne' sulle sue molteplici tribolazioni in campi di prigionia, ne' sulle sue tante avventure sessuali (nei molti suoi disegni che adornano il libro due temi si impongono sugli altri: la sua passione per le divise e la figa, nel senso piu' letterale del termine). Il sospetto e' che Pratt ogni tanto spari della grandissime balle, tipo quando racconta i suoi casuali e monicelliani cambi di fronte durante l'occupazione (esilarante l'episodio della nonna che lo prende ad ombrellate quando era finito in una brigata fascista e che manda in figa a so mare sia fascisti che partigiani), ma il tutto e' corente con il tono da racconto da osteria. Del resto se anche solo la meta' delle cose che racconta fossero vere ha avuto una vita quanto meno intensa.
#19575
Inviato 12 maggio 2021 - 08:51
Di questo Olive Kitteridge, di Elizabeth Strout, avevo visto la miniserie di qualche anno fa. M'era piaciuta molto e avevo curiosità per il libro ma mi avevano sempre trattenuto i giudizi entusiastici sul retro della copertina, in particolare quelli di Daria Bignardi per Donna Moderna, del "D di Repubblica" e di Paolo Giordano, di cui non ho letto nulla ma che mi sta sul cazzo.
Però alla fine mi sono fatto coraggio e l'ho letto e, sebbene mi scocci esser d'accordo con la Bignardi , ne vale veramente la pena. Siamo ai confini tra il romanzo e la raccolta di racconti, in quanto tutti gli episodi sono collegati tra loro, soprattutto per la figura obliqua della protagonista: Olive Kitteridge, professoressa di matematica sulla soglia della (e poi in) pensione. Una donna con un'intelligenza fuori dal comune e che ha spesso pienamente ragione, ma ostinata e con un carattere impossibile.
Di contorno c'è il marito, il farmacista del paese che ha sempre una buona parola per tutti, il figlio (provateci voi a crescere con una madre del genere) e gli altri abitanti della cittadina marittima del Maine che fa da ambientazione.
Le storie sono comuni e non lo sono, dato che ci sono sì dentro le solite cose con cui tutti facciamo i conti (l'amore, l'amicizia, la solitudine, la disperazione, la vecchiaia, la malattia ecc.), ma con uno sguardo estremamente lucido e spesso anche particolarmente crudo. Non un libro che tira su di morale, nonostante un po' di speranza la si possa andare a pescare, ma che non passa indenne.
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#19576
Inviato 22 maggio 2021 - 08:44
Bonaventura - Itinerario della Mente a Dio
Upanisad - Introduzione di Peter Norton
J.M. Riviere - Kalachakra - Iniziazione Tantrica del Dalai Lama
#19577
Inviato 22 maggio 2021 - 13:03
Quando trovi la via dell'illuminazione ricordati di noi
#19578
Inviato 23 maggio 2021 - 09:56
- Il fucile da caccia, Yasushi Inoue: romanzo breve delicatissimo, intreccio di voci e lettere in una costruzione a cipolla che svela a ogni nuovo personaggio un nuovo punto di vista e una nuova sensibilità sulla stessa vicenda, bellissimo
- Sì, Thomas Bernhard: sono sempre più convinto che i romanzi brevi di Bernhard siano i migliori, o quantomeno la loro compattezza me li fa digerire meglio; in questo caso poi un racconto relativamente "facile" dove a un certo punto la narrazione diviene quasi convenzionale, con frasi brevi e precise, per poi giungere al drammatico (e inevitabile) finale, con quella parola che assume un significato defintivo
- Piranesi, Susanna Clarke: esplorazione fantastica che diventa thriller metafisico, con una detection mnemonica interessante, dove il lettore capisce tutto molto prima del protagonista, ma non perde interesse nel labirinto dei suoi pensieri; regge fino alla fine, ma devo dire che forse qui mi sarei aspettato qualcosa di più, avrei voluto più corpo, più statue, più permutazioni, più ossessione e malattia, ma va anche bene così alla fine, ottimo romanzo che mi ha tenuto incollato come non mi accadeva da un pezzo
#19579
Inviato 23 maggio 2021 - 13:24
- Piranesi, Susanna Clarke
Ma lo sai che l'ho iniziato ieri?
Però sono ancora alle prime pagine. Da qualche mese leggo molto poco.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#19581
Inviato 23 maggio 2021 - 18:41
Paolo Giordano, di cui non ho letto nulla ma che mi sta sul cazzo.
Madonna che odio lui.
Io, che son uno abbastanza pacifico e paziente, me ne son andato una volta sola da uno spettacolo prima della fine. Una roba oltre l'imbarazzo per le banalità che diceva, credendosi invece un pensatore colto. E tutti a leccargli il culo manco fosse stato Sartre.
Ero in mezzo alla fila, ho fatto alzare tutti per farmi passare e nel frattempo borbottavo: "ma andate tutti a fare in culo".
Io invece ho iniziato questo ieri (Una banda di idioti):
Son a pagina 40 eh, però inizio bello godurioso. E più di tutto ha una storia editoriale magnifica, di quelle che già mi fanno piangere solo a leggerle per quanta vita si portano dentro.
#19582
Inviato 24 maggio 2021 - 06:59
Paolo Giordano, di cui non ho letto nulla ma che mi sta sul cazzo.
Madonna che odio lui.
Io, che son uno abbastanza pacifico e paziente, me ne son andato una volta sola da uno spettacolo prima della fine. Una roba oltre l'imbarazzo per le banalità che diceva, credendosi invece un pensatore colto. E tutti a leccargli il culo manco fosse stato Sartre.
Ero in mezzo alla fila, ho fatto alzare tutti per farmi passare e nel frattempo borbottavo: "ma andate tutti a fare in culo".
Sempre in tema di scienziati imprestati alla letteratura, che mi dite di Marco Malvaldi? Io ho letto un paio di gialli, lontanissimi dall'essere capi ma comunque gradevoli.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#19583
Inviato 24 maggio 2021 - 07:32
- Piranesi, Susanna Clarke
Ma lo sai che l'ho iniziato ieri?
Però sono ancora alle prime pagine. Da qualche mese leggo molto poco.
L'avevo "scoperto" pure io di recente (ero andato a vedere se la Clarke avesse scritto altro dopo il primo romanzo), ma dalla descrizione non mi attira molto.. E sono anch'io in un periodo no. Ma quasi quasi ci provo.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#19584
Inviato 26 maggio 2021 - 10:32
Mi ero messo in testa di leggere tutte le opere di Pynchon in ordine cronologico ma Mason e Dixon continua a non essere disponibile (in italiano)
#19585
Inviato 26 maggio 2021 - 14:39
mi sa che ti tocca aspettare che Einaudi decide di stampare, ho sentito che se lo stanno prendendo tutto.
#19587
Inviato 26 maggio 2021 - 21:21
Ho trovato in edicola il primo volume dei racconti di Philip K, Dick (1947-1953) , Purtroppo non ho avuto molto tempo in questi giorni per leggere molto , ma i primi due racconti (Stabilità e Ora tocca al wub) mi sono piaciuti tanto
Di quale edizione si tratta?
#19588
Inviato 27 maggio 2021 - 08:14
Ho trovato in edicola il primo volume dei racconti di Philip K, Dick (1947-1953) , Purtroppo non ho avuto molto tempo in questi giorni per leggere molto , ma i primi due racconti (Stabilità e Ora tocca al wub) mi sono piaciuti tanto
Di quale edizione si tratta?
questa qui
#19589
Inviato 27 maggio 2021 - 11:45
Paolo Giordano, di cui non ho letto nulla ma che mi sta sul cazzo.
Madonna che odio lui.
Io, che son uno abbastanza pacifico e paziente, me ne son andato una volta sola da uno spettacolo prima della fine. Una roba oltre l'imbarazzo per le banalità che diceva, credendosi invece un pensatore colto. E tutti a leccargli il culo manco fosse stato Sartre.
Ero in mezzo alla fila, ho fatto alzare tutti per farmi passare e nel frattempo borbottavo: "ma andate tutti a fare in culo".
Sempre in tema di scienziati imprestati alla letteratura, che mi dite di Marco Malvaldi? Io ho letto un paio di gialli, lontanissimi dall'essere capi ma comunque gradevoli.
ma gli articoli che Giordano scrive per il Corriere non sono male.
Malvaldi è quello del Bar Lume?
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#19590
Inviato 27 maggio 2021 - 11:55
Ho trovato in edicola il primo volume dei racconti di Philip K, Dick (1947-1953) , Purtroppo non ho avuto molto tempo in questi giorni per leggere molto , ma i primi due racconti (Stabilità e Ora tocca al wub) mi sono piaciuti tanto
Della stessa collana ho quelli di Matheson.
#19591
Inviato 27 maggio 2021 - 12:41
Ho trovato in edicola il primo volume dei racconti di Philip K, Dick (1947-1953) , Purtroppo non ho avuto molto tempo in questi giorni per leggere molto , ma i primi due racconti (Stabilità e Ora tocca al wub) mi sono piaciuti tanto
Se ti piacciono questi, prosegui. I primi sono un po' ingenui ma più va avanti, Dick, meglio è (poi vabbeh impazzisce del tutto verso la fine ma di racconti ce ne sono pochi )
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#19592
Inviato 27 maggio 2021 - 18:38
Reperto fuori catalogo, piccolo formato ma agile (non fosse per la foliazione). Oh, e io continuo a non averne letto nemmeno uno di Dick. La fantascienza/distopia non è un genere che mi attrae molto, però un giorno recupererò visto che ne parlano tutti bene.
#19593
Inviato 28 maggio 2021 - 16:23
I aim to misbehave
#19594
Inviato 28 maggio 2021 - 17:23
Lazlo: mi servirebbe un racconto sulla resistenza, non retorico o meglio antiretorico, e breve.
Mi è venuto in mente "I ventitre giorni della città di Alba" di Fenoglio (ho letto solo il racconto eponimo, non tutta la raccolta). Hai altre idee?
Eh, mannaggia ricordassi anche solo un titolo sarebbe già qualcosa.
Diciamo che ovvio che ti avrei consigliato Fenoglio, se vuoi domani sfoglio un po' la raccolta di racconti e ti consiglio un paio di titoli.
Per breve cosa intendi? 2-3 pagine?
A che ti serve?
Alla fine l'ho letto tutto, I ventitre giorni di Fenoglio. Lentamente, un racconto alla settimana nella mia "ora buca".
Si sente che sono gli inizi, non tutto è a fuoco come in libri successivi. C'è però qualcosa che ancora non riesco ad elaborare e che ti fa dire: "ok, sto leggendo un grande, uno che quando descrive una porta socchiusa da cui arriva un filo di luce, o un ragazzo in riva al fiume che guarda gli uccelli, ti sta dicendo la verità vera con le parole più vere."
C'è la Resistenza vista come racconto corale (racconto eponimo) e anche come contenitore di piccoli "episodi" particolari: a volte anche interni al mondo partigiano, senza fascisti. E poi la storia del giovane che diventa partigiano: Raoul...che nella produzione successiva diventa Milton, Johnny. C'è il bellissimo racconto di prigionia "Un altro muro".
E poi c'è l'immediato dopoguerra con i reduci che non riescono più a lavorare, gli aspiranti suicidi, le ragazze messe incinta, il tisico geloso di chi gli prenderà (gli ha già preso) la ragazza.
Forse detto così non sembra molto attraente, ma basta guardare qualche incipit:
"Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell'anno 1944"
"Era venuto sul fiume nell'ora di mezzogiorno, e non c'era nessuno sul fiume, neanche il martin pescatore"
"-Cos'hai fatto?- gli domandò sua madre a bruciapelo, senza dargli il tempo di chiudersi dietro la porta."
"Fu la peggior alzata di tutti i secoli della mia infanzia"
Se poi vi fiderete arriverete anche ai finali, col loro taglio netto e crudele.
#19595
Inviato 29 maggio 2021 - 12:22
Reperto fuori catalogo, piccolo formato ma agile (non fosse per la foliazione). Oh, e io continuo a non averne letto nemmeno uno di Dick. La fantascienza/distopia non è un genere che mi attrae molto, però un giorno recupererò visto che ne parlano tutti bene.
Non è comunque nè la classica fantascienza, e alla fine i romanzi distopici sono pochi nell'immensa produzione di Dick.
Due consigli spassionati: Confessioni di un artista di merda (non è fantascienza neanche lontanamente) e assolutamente Un oscuro scrutare, forse uno dei suoi migliori non fantascientifici (se non un minimo perchè siamo in un futuro non troppo distante).
Io ho finito stamattina Tempo di uccidere, di Flaiano (che sta un po' alla guerra di Etiopia come Racconto d'autunno di Landolfi sta alla resistenza). Magari commenterò meglio, ma il prossimo in lista è Una buona scuola, di Richard Yates.
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#19596
Inviato 30 maggio 2021 - 21:14
Prendo nota. Nonostante io abbia lavorato a parecchi titoli di Dick non mi sarei saputo orientare.
Tra l'altro ho scoperto che ora usciranno tutte le nuove edizioni.
#19597
Inviato 14 giugno 2021 - 20:14
mi sa che ti tocca aspettare che Einaudi decide di stampare, ho sentito che se lo stanno prendendo tutto.
Uscita proprio qualche giorno fa una ristampa di Vineland. Speriamo.
#19598
Inviato 14 giugno 2021 - 20:19
- Piranesi, Susanna Clarke: esplorazione fantastica che diventa thriller metafisico, con una detection mnemonica interessante, dove il lettore capisce tutto molto prima del protagonista, ma non perde interesse nel labirinto dei suoi pensieri; regge fino alla fine, ma devo dire che forse qui mi sarei aspettato qualcosa di più, avrei voluto più corpo, più statue, più permutazioni, più ossessione e malattia, ma va anche bene così alla fine, ottimo romanzo che mi ha tenuto incollato come non mi accadeva da un pezzo
L'ho finito da un paio di settimane ma mi ero dimenticato di scrivere.
Dopo l'inizio (che forse a causa del covid è stato piuttosto lento) mi ha preso abbastanza per le prime 100-150 pagine, poi è andato in calando.
Anche io mi sarei aspettato qualcosa di più. Alla fine mi ha pure un po' annoiato.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#19599
Inviato 15 giugno 2021 - 20:42
mi sa che ti tocca aspettare che Einaudi decide di stampare, ho sentito che se lo stanno prendendo tutto.
Uscita proprio qualche giorno fa una ristampa di Vineland. Speriamo.
Nice.
Io dopo Un Lento Apprendistato (prima introduzione mia a Pynchon), V. e L'Arcobaleno della Gravità volevo buttarmi su qualcosa di più leggero come Vizio di Forma.
Mi hanno però stra consigliato L'incanto del lotto... e quindi mi sa che andrò di quello
#19600
Inviato 20 giugno 2021 - 22:27
Ultimamente tra le mie letture degne di nota ci sono stati:
La città dei vivi di Lagioia, che mi è piaciuto moltissimo. Un reportage schietto, qualcosa che riesci a sentire sulla pelle (da romano specialmente) perché sono cose che senti tutti i giorni. Un incontro con una realtà purtroppo vivissima che è una discesa nel baratro in cui le sensazioni nella lettura corrispondono a ciò che viene raccontato man mano. Lagioia non delude.
Ho apprezzato anche L'ospite e altri racconti di Amparo Dàvila, una piccola raccolta di racconti in cui la tensione è come una nota stonata e nascosta che accompagna di continuo la lettura. Non li direi racconti dell'orrore, ma c'è sempre un disturbo, qualcosa di inquietante.
E poi Il cielo è dei violenti di Flannery O'connor, che mi ha davvero colpito. Il suo modo di narrare l'ho trovato particolare all'inizio (ma devo dire che la prima parte l'ho letta meno di fila della seconda), a tratti sfuggente, ma è davvero un'impalcatura per dei personaggi fatti per esplodere. La O'Connor riesce a imbastire una storia potente in ogni suo aspetto, in ogni personaggio e in ogni loro gesto.
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