Terminato Delitto e castigo. Romanzo contro il nichilismo e sulla poetica nobiltà del martirio, pieno di pagine notevoli, soprattutto laddove si percepisce l'angoscia di Raskol'nikov di venir scoperto, incastrato. Far capire e sentire come un individuo intelligente possa incastrarsi da sé per una serie di idee capziose e di fattori contingenti, calandoci nella sua mente inferma, è poi una delle grandi qualità di questo libro; come lo è il logoramento interiore dopo il delitto: quel travaglio in cui consiste in gran parte il castigo del titolo.
Senza contare la romanzesca bellezza della nutrita galleria degli altri "malati", che lo arricchisce di sottotrame: i vari Svidrigajlov, Marmeladov, Dementev, Luzhin - cui fanno da contrappunto figure incarnanti la virtù quali Razumichin, Sonja, Dunja, etc. Il personaggio che ho amato di più è però Porfirij Petrovic. Sarà per il mio gusto proclive al giallo, ma ogni episodio in cui appare mi sembra spicchi in qualche modo sul resto.
Mi aspettavo forse solo qualcosa di più nello stile; ma è pur vero che dopo essersi fatti la bocca al fancy prose style di "Lolita" persino lo stile capolavoresco può - erroneamente - sembrare non tanto giusto di sale.