Sono alle prime pagine di Lolita di Nabokov.
Sono sempre stato colpito, vedendo il capolavoro che ne trasse Kubrick, dalla parabola di autodistruzione dell'uomo accecato dall'oscuro desiderio per una fanciulla; così mi è venuta la curiosità di approfondire lo scavo nella discutibile psicologia di Humbert Humbert. Della serie "Uomini e tope", dunque.
La prima cosa da dire è che il barocco dello stile è una delizia intellettuale difficilmente eguagliabile.
Però ho trovato subito un paio di frasi che mi hanno fatto storcere il naso. Forse qualcuno lo ha fatto ben prima di me, ma ho notato che quanto Nabokov afferma (o, forse meglio, fa affermare a Humbert) à propos di Dante e Petrarca, nel cap. 5, sia pesantemente errato.
E' vero che quando Dante incontrò Beatrice questa non aveva che nove anni, ma c'è un piccolo particolare: anche il futuro poeta aveva all'epoca quell'età!
Quanto alla Laura petrarchesca, se davvero è da identificare con l'antenata di Sade, Laura de Noves, allora quando il ventitreenne poeta la vide per la prima volta, nel 1327, lei non aveva dodici anni, come scrive Nabokov, ma diciassette...
Ammesso e non concesso che queste "sviste" non fossero volute, la lettura di questo romanzo, da molti celebrato e da alquanti mal digerito, prosegue gustosissima.