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20104 replies to this topic

#12201 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 11 maggio 2015 - 18:29

è bellissimo aggiugnere la "i" in quei casi.
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#12202 Paraponzipò

    Groupie

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Inviato 11 maggio 2015 - 20:05

Appena finito Il vangelo secondo Gesù Cristo, e al secondo libro che leggo di Saramago ritengo lecito chiedermi come abbiano fatto a dargli il nobel :(


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#12203 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 12 maggio 2015 - 10:02

 

 

 

Grande Malraux ma hai ragione, va letto in francese

 

Eh non so se ne sono in grado. Siano santificate le biblioteche, ma spessissimo hanno edizioni leggermente antiquate. Poi non so se di questo esistano più traduzioni eh...

 

 

Purtroppo confermo la sensazione: traduzione datatissima, pedante. Con cose tipo "in istrada", "in Isvizzera", alcole. Inglesisimi inutili es. tanks per carro armato. Robe come alcole, verbi poeticizzanti tipo "spallucciò"...

Devo cercare se c'è qualcosa di diverso come edizione e traduzione perché mi rovina la lettura.

 

Sei seguro che non sia invece una peculiarità dell'autore?

 

 

Non saprei, occorrerebbe chiudere a Piersa che l'ha letto in lingua franzosa.

Certo in Isvizzera e in istrada in francese non credo esista...


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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#12204 OldfieldReturn

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Inviato 12 maggio 2015 - 10:17

Terry Pratchett - Faust Eric


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#12205 Greed

    round control to major troll

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Inviato 12 maggio 2015 - 13:05

Oggi leggendo il XIX del Purgatorio nella mia edizione commentata della Chiavacci-Leonardi mi sono accorto che due versi erano invertiti.
Mi sono sentito per la prima volta un filologo.
  • 1

#12206 Unison

    mainstream Star

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Inviato 12 maggio 2015 - 18:55

Nietzsche - Così Parlò Zarathustra


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“Looking forward is only an imagination of your brain.

It’s what you want to imaginate.

I can honestly say what I think now, ‘cause I’m in the time now, is what I can tell you.

So, giving you a story of the future is just an imagination.”


#12207 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 12 maggio 2015 - 19:00

Il legamento loro lo hanno di default. Per il resto non mi ricordo arcaismi se non stocazzo de t9
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#12208 atlas

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Inviato 12 maggio 2015 - 19:45


Grande Malraux ma hai ragione, va letto in francese


Eh non so se ne sono in grado. Siano santificate le biblioteche, ma spessissimo hanno edizioni leggermente antiquate. Poi non so se di questo esistano più traduzioni eh...

ma non c'è un tascabile a prezzo budget della bompiani e con una traduzione realtivamente recente? giusto per evitare la muffa delle biblioteche, dico. la trad. in questione a quando risale e a chi è dovuta, per curiosità?
  • 0

il faut se radicaliser. 


#12209 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 12 maggio 2015 - 20:23

Giusto per restare in tema due parole su Malraux, militare, scrittore, regista,ministro gollista della cultura ma soprattutto uno dei piū grandi critici di arte mai esistiti. Il suo musee immaginaire, mai tradotto in italiano é una opera di visionarietà straordinaria, frutto di tutte le competenze sopra dette, politiche e artistiche. Grande personaggio mica Umberto Eco...
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#12210 Leeeo

    nazi-core

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Inviato 12 maggio 2015 - 21:46

 

 

Grande Malraux ma hai ragione, va letto in francese


Eh non so se ne sono in grado. Siano santificate le biblioteche, ma spessissimo hanno edizioni leggermente antiquate. Poi non so se di questo esistano più traduzioni eh...

ma non c'è un tascabile a prezzo budget della bompiani e con una traduzione realtivamente recente? giusto per evitare la muffa delle biblioteche, dico. la trad. in questione a quando risale e a chi è dovuta, per curiosità?

 

Da quello che ho visto è di un certo Antonio Radames Ferrarin, datata 1976. Leggendola e paragonandola con l'originale non mi sembra male, per lo meno l'inizio (tanto per dire, building nell'edizione francese rimane immutata in quella italiana). Per questo la mia perplessità.

Piersa, può darsi che invece quello a cui ti riferisci sia questo?


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"Скучно на этом свете, господа!"

RYM RYM RYM

ANOBII ANOBII


#12211 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 12 maggio 2015 - 22:04

Mi pare di no, questo forse é un compendio di una sua opera quasi enciclopedica ma sto andando a memoria e adesso non ho voglia di guardare. Comunque é esaurito.
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#12212 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 13 maggio 2015 - 07:27

 

 

 

Grande Malraux ma hai ragione, va letto in francese


Eh non so se ne sono in grado. Siano santificate le biblioteche, ma spessissimo hanno edizioni leggermente antiquate. Poi non so se di questo esistano più traduzioni eh...

ma non c'è un tascabile a prezzo budget della bompiani e con una traduzione realtivamente recente? giusto per evitare la muffa delle biblioteche, dico. la trad. in questione a quando risale e a chi è dovuta, per curiosità?

 

Da quello che ho visto è di un certo Antonio Radames Ferrarin, datata 1976. Leggendola e paragonandola con l'originale non mi sembra male, per lo meno l'inizio (tanto per dire, building nell'edizione francese rimane immutata in quella italiana). Per questo la mia perplessità.

Piersa, può darsi che invece quello a cui ti riferisci sia questo?

 

Nella mia (cioè in quella della biblioteca) c'è @ 1934 Gruppo editoriale Fabbri-Bompiani-Sonzogno. 1a edizione "Tascabili Bompiani" febbraio 1982.

La traduzione è del Ferrarin citato da Leeno. Io ho riportato degli esempi. Magari cerca di stare fedele all'originale, non saprei dire. Ma se la legatura in francese si fa abitualmente quell'in istrada in italiano oggi fa sorridere (tanto più se la traduzione è relativamente recente) ed è un vezzo di traduzione. Così come alcole o ubbriaco con 2 b o pitture per dipinti o altre cose che leggendole non possono risultare pedanti e ce ne sono 3-4 per pagina. O poi magari è così anche in francese, non so dire...

 

Andrebbe fatta una ricerca più approfondita sull'originale per un confronto.


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#12213 joseph K.

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Inviato 13 maggio 2015 - 07:32

 

 

Grande Malraux ma hai ragione, va letto in francese


Eh non so se ne sono in grado. Siano santificate le biblioteche, ma spessissimo hanno edizioni leggermente antiquate. Poi non so se di questo esistano più traduzioni eh...

ma non c'è un tascabile a prezzo budget della bompiani e con una traduzione realtivamente recente? giusto per evitare la muffa delle biblioteche, dico. la trad. in questione a quando risale e a chi è dovuta, per curiosità?

 

 

Il problema è che non ritraduce più nessuno, anche casi eclatanti come Furore di Steinbeck ci sono voluti decenni prima di avere una nuova traduzione.

Ad es. del citato libro in vendita oggi c'è solo la traduzione del nostro Radames Ferrarin.


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#12214 Merlo

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Inviato 13 maggio 2015 - 07:37

 

 

 

Grande Malraux ma hai ragione, va letto in francese


Eh non so se ne sono in grado. Siano santificate le biblioteche, ma spessissimo hanno edizioni leggermente antiquate. Poi non so se di questo esistano più traduzioni eh...

ma non c'è un tascabile a prezzo budget della bompiani e con una traduzione realtivamente recente? giusto per evitare la muffa delle biblioteche, dico. la trad. in questione a quando risale e a chi è dovuta, per curiosità?

 

 

Il problema è che non ritraduce più nessuno, anche casi eclatanti come Furore di Steinbeck ci sono voluti decenni prima di avere una nuova traduzione.

Ad es. del citato libro in vendita oggi c'è solo la traduzione del nostro Radames Ferrarin.

 

 

Vi faccio una domanda da profano: se un libro esce negli anni '50 e viene tradotto negli anni '50, ha senso ritradurlo in maniera più attuale nel 2015? L'originale comunque rimarrà un libro degli anni '50, con tutte le peculiarità dell'epoca....


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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#12215 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 13 maggio 2015 - 07:43

Secondo me va visto caso per caso. Se Furore aveva persino delle parti tagliate di netto, la traduzione che era inevitabilmente e drammaticamente superata.

Se ti ritrovi, come è successo per moltissimi autori americani, traduzioni fatte da poeti/scrittori (i vari Montale, Pavese ecc.), spesso essi ci mettono del loro e in sostanza capita che possano riscrivere il testo in modo "autorale". Pagine addietro avevo fatto l'esempio di Montale che traduce la Battaglia di Steinbeck. E l'effetto è straniante con il paragone dell'originale. Per dire Montale al posto di dire Ciao o buongiorno traduce sempre con Allò, scritto così.


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#12216 Merlo

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Inviato 13 maggio 2015 - 07:45

Per dire Montale al posto di dire Ciao o buongiorno traduce sempre con Allò, scritto così.

 

 

Gesù  :(


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#12217 100000

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Inviato 13 maggio 2015 - 07:48

Che io sappia, anche Beckett è spesso tradotto più letterariamente di quanto sia scritto in originale.
Ne ho avuto prova nella trilogia della biblioteca, ma che io sappia anche quelli usciti più recenti (da cui manca sempre L´innominabile, il più difficile in tutti i sensi) non sono ritradotti.
Peccato.
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#12218 OldfieldReturn

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Inviato 13 maggio 2015 - 09:39

oggi inizio Le opere segrete del re di Rocky Wood,una guida a tutte le opere non pubblicate (o uscite su riviste ecc) di Stephen King


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#12219 atlas

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Inviato 13 maggio 2015 - 09:41

va beh, per le traduzioni d'epoca fascista andateci piano, e tenete presente in primis la censura. per questioni universitarie ho avuto a che fare nel recente periodo con questo testo, e l'ho trovato interessante. ve lo consiglio, se non altro per scoprire cose sul conto di quel farabutto di vittorini.
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#12220 Greed

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Inviato 13 maggio 2015 - 12:32

Cosa combinava Vittorini?

Vi faccio una domanda da profano: se un libro esce negli anni '50 e viene tradotto negli anni '50, ha senso ritradurlo in maniera più attuale nel 2015? L'originale comunque rimarrà un libro degli anni '50, con tutte le peculiarità dell'epoca....


Anche io avevo pensato questa cosa, tempo fa.
Come detto sopra dipende dai casi, dal traduttore, dallo stile del romanzo tradotto ecc. Comunque non leggendo in originale mi sa che ha poco senso avere una traduzione attempata, anche perché le lingue non viaggiano su binari paralleli. Cioè, non penso abbia molto senso leggere una traduzione dei Viaggi di Gulliver nell'italiano del Settecento o di Balzac nell'italiano (quale italiano, poi) dell'Ottocento.

Questo è quello che mi dice la logica e un poco di esperienza, probabilmente qualcuno più avvezzo alle lingue e a questioni di traduzione potrebbe spiegare meglio.
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#12221 Infinite dest

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Inviato 13 maggio 2015 - 12:36

Anche l'inglese del 700 e il francese dell'800 saranno diversi dall'inglese e dal francese contemporanei, presumo

Insomma, un lavoraccio


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12222 Greed

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Inviato 13 maggio 2015 - 12:50

Intendevo che leggendo una traduzione italiana ottocentesca del francese ottocentesco al massimo si ricava un'impressione di antichità (probabilmente anche artificiosità), ma non se ne trarrà giovamento nella comprensione, o non si troverà quel "sapore" che anche una buona traduzione contemporanea potrebbe dare.

Rilancio con domanda che non c'entra nulla. Qualcuno ha provato a leggere i Promessi Sposi nell'edizione del '27, quella non sciacquata in Arno per capirci? Un mio prof diceva che era più bella e stilisticamente "naturale", letta oggi.
  • 0

#12223 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 13 maggio 2015 - 12:54

Intendevo che leggendo una traduzione italiana ottocentesca del francese ottocentesco al massimo si ricava un'impressione di antichità (probabilmente anche artificiosità), ma non se ne trarrà giovamento nella comprensione, o non si troverà quel "sapore" che anche una buona traduzione contemporanea potrebbe dare.

 

Si si avevo capito, e sono sostanzialmente d'accordo. Può darsi che la nostra, tra quelle europee, sia stata la lingua più ancorata alla classicità e quindi tra le utlime a modernizzarsi.


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12224 piersa

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Inviato 13 maggio 2015 - 15:45

Michel Houellebecq - Soumission

 

Il tanto atteso romanzo di Houellebecq si è trovato in una di quelle situazioni che entusiasmano le case editrici e gettano l’autore nello sconforto o nell’angoscia, quegli stati d’animo che corrispondono all’aver preconizzato la realtà troppo presto, come fosse stato nulla più di un esercizio di logica, di aver comunque fatto degli errori di valutazione fin troppo grossolani e, buon ultimo, di assurgere a ruolo di guru della società dello spettacolo nonché possibile obiettivo di ritorsioni politiche e/o terroristiche, tipo i fatti di Parigi del gennaio 2015 che a Soumission sono coevi.

 

Così come tutti gli alter-ego di H., Francois si affaccia alla carriera universitaria quasi senza volerlo, ostacolandola quasi, come fosse sicuro che a vivere d’aria, lui, sarebbe capace. Ha una laurea in quelle Lettere che non interessano più nessuno e una tesi di dottorato di quasi ottocento pagine dedicate a uno dei più noti e oscuri scrittori francesi del XIX secolo, Huysmans.
Cosa è una persona nota e allo stesso oscura è facile dirlo: Huysmans è quello di Á rebours, che molti hanno letto e ancor di più sono quelli che ne conoscono almeno il nome, una specie di Houellebecq insomma.

 

Francois/Michel è bruttino, di salute cagionevole, solitario, poeta dei supermercati (“Je cherche mon Monoprix”, aveva decantato qualche romanzo fa), discreto atleta del sesso che esercita senza passione, capace di inculare una giovane per un’ora intera senza goderne, con noia.
L’unica occasione in cui la sua eiaculazione è gioiosa (in francese sono sinonimi) è in quell’unica occasione di un threesome con una spagnola e una marocchina che inaspettatamente lo prende da dietro per lisciargli la prostata e l’evento, quel “frisson” che sta a metà strada tra il gesto inaspettato (un threesome non lo è, è solo un prezzo più alto da pagare al portale delle escort) e l’iniziale terrore che il negro voglia incularvi nel mentre in realtà una negra vi lecca, è l’unica esplosione di un personaggio apatico, arrendevole, il nonemù di tutti i suoi romanzi.

 

Ed è esattamente quello che succede nelle 300 pagine di Soumission.

Un presente, intorno al 2020 che è esattamente uguale al 2014 in cui l’ha scritto, in cui Hollande ha ottenuto un secondo mandato senza meriti specifici, per inerzia, e siamo alle nuove elezioni presidenziali in una stasi deprimente e in cui le forze cosiddette tradizionali hanno ormai esaurito la loro spinta: i neogollisti sono praticamente spariti, la gauche arriva stremata dopo otto anni di presumibile nulla. Marie Le Pen (se stessa) e Ben Abbes, leader carismatico del partito musulmano moderato, hanno il vento in poppa. Chiamando in causa direttamente Toynbee, Francois chiosa: “Le civiltà non vengono assassinate, si suicidano”.

Tutto intorno nulla si muove salvo gli operosi cinesi che abitano in massa (in effetti l’unico loro modo di occupare gli spazi) nel quartiere di Francois e continuano le loro azioni rituali e imperscrutabili. Passons, non è un trattato di geopolitica e nulla di più sapremo di questa Paese né della Russia, degli USA e nemmeno dell’Europa. La stessa macchina del consenso, mass e social media più che altro tacciono quando addirittura non si spengono motu proprio, non è chiaro se per scelta o per decisione “dall’alto”.

 

I musulmani vincono le elezioni col concorso esterno della gauche che prende in carico i ministeri economici lasciando al partito di Abbes l’unico da loro desiderato, quello dell’Educazione.
Ultimo colpo di teatro, Abbes recupera il bel fantoccio di Bayrou imposto capo del governo, ruolo secondario nel sistema bicefalo francese. Il Presidente chiaramente è Abbes.

Le università, per un breve periodo chiuse, riaprono coi soldoni delle petrol-monarchie saudite (e salafite quando va bene) e diventano posti da sogno, si pensionano con cifre spropositate quei professori poco in linea (tra cui Francois, testimonial del natural-decadentismo) e si tengono quelli più docili, anche vecchiacci luridi che si ritrovano con tre mogli o pseudo-ricercatori del pensiero di Rimbaud solo perché Rimbaud, prima di morire, forse si convertì all’Islam.
Nel frattempo, tra poligamia, patriarcato, riduzione della delinquenza e della disoccupazione, l’Islam ottiene i primi successi fuori dalla Francia in una traiettoria direttamente ispirata all’Impero Romano sotto Augusto, cui spesso Abbes è accostato, che si estende fino alle Piramidi, Libano, Cipro...

 

Prima considerazione: che si tratti di un romanzo di H. è fuor di questione: siamo nel suo mondo, coscienziosamente alcolico e decisamente gourmande (tante grazie al microonde), sprezzante dell’uomo-merce ma orgoglioso del suo Mac 28 pollici e della potente berlina che spinge ai 200 km/h su strade ormai desiolate; anaffettivo e malaticcio ma sempre voglioso di scopare, a pagamento e non, in cui il pagamento più che una difficoltà di “drague” è la volontà di affidarsi a professioniste che il sesso sanno farlo bene.
Nell’insieme dei suoi romanzi egli può essere il nemico del liberalismo (almeno, così esordì) o il turista sessuale, la copia numero sette o il prof universitario, è sempre lui, l’uomo cui è giusto non volere bene, l’homme qui pue.
Il racconto che tiene insieme le fila della sua micro-storia nel mentre si fa la macro-storia non abbassa la tensione in nessuna delle pagine, l’apocalissi è pigra come una gattina, accennata e quasi mai mostrata, quasi desiderata per una libidine arrendevole.
Il finale riprende il vecchio leit-motiv di Edith Piaf e lo svuota di quel senso di sicurezza di un tempo coniugato al presente che è già passato nel momento in cui lo dice (ne rien regretter) nel mentre Francois lo coniuga al futuro e ci chiama direttamente in causa.

 

Molte cose invece sono discutibili e lo sono nella misura in cui questo è il suo primo romanzo politico (in senso stretto, d’accordo). Politico nel senso di utilizzare la Storia per estrarne giudizi, un buon uso in effetti talché solo la nostra intelligenza pigra può confinarla nel Limbo della Memoria (e pure a breve termine).
Nei ringraziamenti finali (solo uno, in verità) H. si premura di confessare che lui l’Università non l’ha frequentata e calarsi nei panni di un prof è stato il frutto di una dettagliata consulenza di un’amica che la è, a Nanterre.
In effetti si percepisce lo schema, la mancanza di quei dettagli “ottusi” (come li avrebbe chiamati Barthes nell’unica sua teoria degna di questa nome) che costruiscono le agnizioni, che sono la gioia dei lettori: uno scazzato caffè alle macchinette, una cravatta allentata, un proiettore che non si accende, insomma le cose così come sono. Non documentazione dunque, la Letteratura i mondi li crea e vi si aderisce o meno, ma imbriglio di narrazione e dettagli irriducibili che danno l’idea dell’aver inteso in un qualche modo, sia pur soggettivo ma comunque intimamente, la cosa in sé.

Più desolanti sono i momenti in cui H. si lancia in spiegazioni schematiche del pensiero Occidentale e di come questo sia imploso già nel 2020. Esse non puzzano di Wikipedia, lo sono, lo stesso H. lo ha confessato e naturalmente dice il falso ma lo schema è quello, una narrazione che fila liscia al solo costo di aderirvi biecamente, più roncola che realtà.

E così Ben Abbes è il leader musulmano che ha vinto la battaglia della leadership contro la filo-star Tariq Ramadan perché Abbes è un moderato mentre Ramadan era troppo legato alla gauche (in realtà è, o meglio era, corteggiato dalla sinistra sempre pronta a diventare cucchiaino d’argento per le gazze essendo la teoria di Ramadan quantomeno ambigua e continuativa della culla in cui è nata, la Fratellanza Musulmana).
La Diaspora è la Diaspora, oggi (domani) come ieri e come sempre pare dovrà essere se è vero che Myriam, la sua amante appassionata, non vede di meglio di tornarsene a Tel Aviv pur essendo cittadina francese, come se il peso politico di Israele fosse nullo, come quello delle già citate Cina, Russia, USA…
Il Fronte Nazionale (o meglio: l’elettorato della destra nazionalista) si riduce a un partito di sì vasta popolarità ma ingessato e in cui l’unico movimento riottoso è quello degli Identitaires, una sorta di Brigata Rossa se non eterodiretta dai Reinsegnements Generaux (che non esistono più, e di cui per curiosità ho guardato la pagina wiki che mi ha ricordato pari pari quello che nel romanzo c’è scritto fin dalla sua fondazione nel 1907) almeno incoraggiata.
settanta anni di Nouvelle Droite buttati nella spazzatura e almeno un pensatore, Alain de Benoist, che non avrebbe certo sfigurato in Soumission; non avrebbero sfigurato le sue dibattutissime tesi intorno ai concetti di Impero, ecologia, paganesimo, fortezza Europa, neanche nella forma schematizzata di una wikipedia qualsiasi.

A Francois ciò interessa poco; di più invece un libello divulgativo che affronta l’Islam in dieci domande (ma il copyright non appartiene a Repubblica?) e lui si sofferma su quella della poligamia. Non voglio sapere se il libro esiste per davvero, di certo assomiglia sinistramente a uno qualsiasi dei  pesanti saggi del succitato Tariq Ramadan (in special modo “L’Islam e l’Occidente” che in Italia fu ben venduto) che infatti non se li fila nessuno.

 

I capolavori arrivano però con la ribalta di Nietzsche e Guenon.
Qui wikipedia si salda con una qualche reminiscenza forse liceale e solo per Nietzsche poiché di Guenon non esiste vulgata che non sia qualche frase ischemica (nazismo, magie e robe così).
Non è chiaro perché Huysmans, che si disinteressò completamente del suo tempo e ci tenne invece costantemente aggiornati sulla sua crisi diciamo così spirituale che si chiuse con una oblatura (una sorta di sottomissione che gli permetteva però di fumarsi tutto il tabacco che voleva) debba essere (giustamente!) disaminato in ottocento pagine mentre di Nietzsche dobbiamo tenere per buono il recupero, scientifico certo, di questi ultimi 30 anni (Vattimo e seguaci su tutti).
Nietzsche è l’Anticristo e stop (non l’Anticristiano, proprio l’Anticristo), il nemico di una religione sentimentale (quindi femminile) che poteva solo produrre il Cristo che amava troppo gli uomini e ne morì, e la morale che a tutt’oggi fa da freno al Superuomo. Del Cristo terribile del “lascia tutto”, “taglia il tuo braccio”, “cava il tuo occhio”, “dividiti dal fratello o dalla moglie”, in pratica di tutti i prodromi del superuomo che Nietzsche non poteva non sapere (e in quel cul de sac forse ci lasciò la ragione) nulla di nulla. Peccato.

 

Guenon è una storia un po’ a sé.
Pesa, su questo personaggio oggettivamente straordinario, la totale assenza di una sia pur minuscola vulgata e la cosa si nota nel romanzo sicché H. se ne occupa per qualche pagina sulla scorta di nulla: ne cita un articolo risibile riguardo una certa chiosa del comunismo che si interrogava sulla via Trotzky o su quella Stalin, propendendo per il primo data la sua visione mondiali sta (che è la stessa dell’Islam, chiosata da uno dei discorsi di Khomeini) e comunque sinistramente votata allo scacco.
Lo presenta come “scienziato” (de che? Non c’è una sola virgola essoterica in Guenon che è piuttosto la propedeutica all’esoterismo). Dulcis in fundo ne ricorda la sua (tarda) conversione all’Islam (vera, ma questione troppo lunga da dibattere).

Tanto era dovuto, tiè asd.


  • 1

#12225 Leeeo

    nazi-core

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Inviato 13 maggio 2015 - 18:52

Più che l'epoca della traduzione io mi studio per bene il traduttore. C'è di bello, e ringraziamo il cielo e il socialismo, che di bravi slavofili ne abbiamo avuti a iosa, e traduzioni dal russo anche di ottanta anni fa sembrano fatte l'altro giorno, tale è la freschezza che emanano: Polledro, Ripellino, Ginzburg, Lo Gatto e compagnia bella della Slavia.

Pecchiamo invece molto su quella americana, tra i vari autori tradotti malamente (Steinbeck, Faulkner fino a che non è giunto il signor Materassi) oppure totalmente ignorati o non più rivisti.

In ultimus devo dire che le traduzioni più obbrobriose, per quantità e qualità, sono della Mondadori, come beccarsi il meridiano di Kafka tradotto da Pocar.


  • 0

"Скучно на этом свете, господа!"

RYM RYM RYM

ANOBII ANOBII


#12226 Guest_didestra_*

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Inviato 14 maggio 2015 - 06:08

Ocean warrior di paul watson. l'incredibile epopea del fondatore di Sea sheperd. da una vita solca i mari del mondo alla difesa delle creature che lo popolano. imperdibile per chi ama l'ambiente tutte le specie viventi (tranne gli ominidi asd ). 


  • 0

#12227 Reynard

    No OGM

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Inviato 14 maggio 2015 - 07:54

Alice Munro prepotentemente promossa.
  • 2
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#12228 Paraponzipò

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Inviato 14 maggio 2015 - 16:38

Alice Munro prepotentemente promossa.

 

:unsure:

io ho letto troppa felicità ma non è che mi abbia convinto proprio tantissimo... cioè, a livello contenutistico offre spesso spunti anche molto interessanti, ma si ferma là secondo me. Un po' poco per giustificare un nobel, insomma.

È un problema che ho con molti nordamericani, a cominciare da Roth, il totale piattume a livello strutturale e contenutistico, come se non riuscissero a dare un'identità propria ad idee pur interessanti che siano. O ho sbagliato raccolta di racconti e pescato proprio la più debole?


  • -2

#12229 Thælly

    mascellona da bukkake

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Inviato 15 maggio 2015 - 07:07

Alice Munro prepotentemente promossa.

Mi è venuta recentemente voglia di leggerla ma non ho idea di da che libro partire, tu cosa consigli?
  • 0

Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.


#12230 Reynard

    No OGM

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Inviato 15 maggio 2015 - 07:32

Ho letto "Nemico, amico, amante".


  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#12231 Infinite dest

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Inviato 15 maggio 2015 - 08:21

a cominciare da Roth, il totale piattume a livello strutturale e contenutistico

 

Dici che, avendolo letto praticamente tutto e avendo riscontrato praticamente l'opposto di

 

totale piattume a livello strutturale e contenutistico

 

non ci ho capito un cazzo? Se si, devo smettere di bere. Se no, devi smettere tu.


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12232 Paraponzipò

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Inviato 15 maggio 2015 - 09:37

In realtà dovevo scrivere stilistico, non contenutistico, anche perché due righe sopra avevo scritto che sotto quell'aspetto offre spunti interessanti

poi beh, non c'è bisogno di prenderla tanto a cuore la cosa, mica ho insultato te o roth; sto dicendo che è un tipo di scrittura che trovo personalmente  piuttosto piatto a livello formale ed è una cosa che ho riscontrato in molti scrittori statunitensi e canadesi. Cioè, la capacità di mettere su storie anche forti e solide, senza però riuscire in qualche modo a dargli nerbo, personalità, carattere. Premesso che NON ho letto tutta la letteratura nordamericana e tutto Roth in particolare, e ribadito che si tratta di un giudizio strettamente personale, ma abbastanza convinto per quanto ho potuto constatare fino a questo punto.


  • 0

#12233 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 15 maggio 2015 - 09:54

Nel solito tentativo di riavvicinare la poesia ho preso una raccolta di Sylvia Plath e l'antologia Mondadori dei poeti italiani 45-95.
Plath non mi spiaceva ma neanche mi ha spinto a leggere tutto. Magari la riprendo più avanti.
Nell'antologia italiana sono andato avanti sfogliando a manetta, saltando a pié pari appena leggevo un paio di versi consecutivi che mi sembravano banali o stucchevoli. Mi è rimasta solo la voglia di approfondire Elio Pagliarani, "La ragazza Carla" mi interessa molto. Qualcuno ha qualcosa di integrale?
  • 0

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#12234 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 15 maggio 2015 - 09:59

In realtà dovevo scrivere stilistico, non contenutistico, anche perché due righe sopra avevo scritto che sotto quell'aspetto offre spunti interessanti

poi beh, non c'è bisogno di prenderla tanto a cuore la cosa, mica ho insultato te o roth; sto dicendo che è un tipo di scrittura che trovo personalmente  piuttosto piatto a livello formale ed è una cosa che ho riscontrato in molti scrittori statunitensi e canadesi. Cioè, la capacità di mettere su storie anche forti e solide, senza però riuscire in qualche modo a dargli nerbo, personalità, carattere. Premesso che NON ho letto tutta la letteratura nordamericana e tutto Roth in particolare, e ribadito che si tratta di un giudizio strettamente personale, ma abbastanza convinto per quanto ho potuto constatare fino a questo punto.

ma mica l'ho presa a cuore, nè voglio fare polemiche o guerre di religione (l'ultimo Roth peraltro è parecchio sottotono, non ho difficoltà ad ammetterlo) solo mi sembra un commento folle. capisco possa non piacere (non piace a tanti) ma descrivere la sua scrittura piatta (è il contrario, casomai) fa sembrare come se non l'avessi nemmeno letto. A questo punto sarei davvero curioso di capire cosa hai letto di lui, davvero


  • 1

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12235 Paraponzipò

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Inviato 15 maggio 2015 - 10:51

Per intero La macchia umana, qualche stralcio di Pastorale americana; per cui ti dico, non ho letto tutto, ma già la macchia umana è un romanzo che ritengo sufficientemente esteso e complesso per farsi una buona idea dell'autore. E in genere dedicarsi all'opera omnia può riscattare i contenuti espressi (che sono la cosa che invece mi ha convinto maggiormente), stile e conformazione strutturale il più dell volte tendono a rimanere gli stessi

Poi oh, magari è una questione di traduzione, purtroppo a leggere in lingua non sono capace :(


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#12236 Infinite dest

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Inviato 15 maggio 2015 - 12:40

Anche io lo leggo tradotto, vuoi scherzare? Bisognerebbe padroneggiare l'inglese alla grandissima, per districarsi tra le frasi lunghe e articolatissime, le gergalità, le allusioni, i rimandi e gli intrecci verbali - alla faccia della piattezza

 

Comunque mi sembra un po' poco per giudicare un autore enorme come Roth, le cui peculiarità sono molte e molto etrogenee. La Macchia umana è strutturato in maniera molto classica, ma la genialità e la grandezza di Roth si palesano in maniera devastante e irresistibile altrove (Portnoy, Sabbath, Everyman, et alia)

 

So che Grivs non sarà d'accordo con me, ma è fuoco amico


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12237 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 15 maggio 2015 - 12:47

Per intero La macchia umana, qualche stralcio di Pastorale americana; per cui ti dico, non ho letto tutto, ma già la macchia umana è un romanzo che ritengo sufficientemente esteso e complesso per farsi una buona idea dell'autore. E in genere dedicarsi all'opera omnia può riscattare i contenuti espressi (che sono la cosa che invece mi ha convinto maggiormente), stile e conformazione strutturale il più dell volte tendono a rimanere gli stessi

Poi oh, magari è una questione di traduzione, purtroppo a leggere in lingua non sono capace :(

 

scusa eh ma più che non hai letto tutto praticamente non hai letto niente.


  • 0

#12238 ravel

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Inviato 15 maggio 2015 - 14:29

Nel solito tentativo di riavvicinare la poesia ho preso una raccolta di Sylvia Plath e l'antologia Mondadori dei poeti italiani 45-95.
Plath non mi spiaceva ma neanche mi ha spinto a leggere tutto. Magari la riprendo più avanti.
Nell'antologia italiana sono andato avanti sfogliando a manetta, saltando a pié pari appena leggevo un paio di versi consecutivi che mi sembravano banali o stucchevoli. Mi è rimasta solo la voglia di approfondire Elio Pagliarani, "La ragazza Carla" mi interessa molto. Qualcuno ha qualcosa di integrale?

 

Prova Anne Sexton. Chissà perché l'associo sempre nella testa alla Plath.

 

Per Pagliarani, La ragazza Carla è un capolavoro assoluto. Non capisco bene la domanda sull'integrale, non sono al corrente, ma Pagliarani è morto da pochi anni e mi pare che avessero pubblicato qualcosa tipo tutte le poesie.


  • 0

«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#12239 Paraponzipò

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Inviato 15 maggio 2015 - 18:12

No ma infatti ho intenzione di approfondire, però di primo acchitto è questa l'impressione che ho avuto. È che poi mi è venuto spontaneo immaginare un minimo comune denominatore con altra letteratura che avevo trovato in questo simile, e da qui immaginare che dipendesse dalla mancanza di una tradizione letteraria radicata d'oltreoceano, come differentemente avviene in quelle singolarmente nazionali in Europa.

Cioè, può essere che sbagli, ma mi è sembrato incanalato in una certa tendenza che indiscutibilmente sussite anche soltanto a livello meramente geografico.


  • -1

#12240 piersa

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Inviato 15 maggio 2015 - 21:24

Non ho capito (se ho capito che gli yankee non hanno una tradizione letteraria).
  • 0

#12241 hexen

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Inviato 16 maggio 2015 - 02:29

Ho appena finito V. Di Pynchon, sono stordito ma estasiato.
In questo giorni riprendo il saggio sul postmoderno di Jameson, che avevo messo in pausa per seguire meglio v. e domani mattina inizio Vita di Carmelo Bene di Bene e Dotto.
  • 0

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#12242 Paraponzipò

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Inviato 16 maggio 2015 - 15:21

Non ho capito (se ho capito che gli yankee non hanno una tradizione letteraria).

 

Beh, credo sia il modo più logico per giustificare il fatto che mi sembra scrivino in maniera simile e similmente molto scolastica. Non tutti, chiaramente, ma guarda caso gli autori che se ne discostano sono quelli meno propriamente "americani", per quanto anagraficamente tali.


  • 0

#12243 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 16 maggio 2015 - 15:53

Non ho capito (se ho capito che gli yankee non hanno una tradizione letteraria).

mi sembra scrivino

ok a posto così dai
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12244 piersa

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Inviato 16 maggio 2015 - 16:05

s', ok. Ma Houellebeck ti/vi piacie?


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#12245 Greed

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Inviato 16 maggio 2015 - 18:56

Ho apprezzato la tua lunga recensione ma io non so davvero niente di lui.
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#12246 100000

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Inviato 16 maggio 2015 - 19:01

Ho apprezzato la tua lunga recensione ma io non so davvero niente di lui.

Idem.


  • 0

#12247 Greed

    round control to major troll

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Inviato 16 maggio 2015 - 19:08

Vi ricordate che tipo 4 anni fa noi tre ultimi scriventi e Not ci siamo visti a Bologna? Ho anche una foto imbarazzante coi taralli e il vino.
  • 1

#12248 hexen

    the nameless uncarved user

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Inviato 16 maggio 2015 - 19:45

s', ok. Ma Houellebeck ti/vi piacie?


Io l'altro giorno ho comprato Le particelle elementari, sarà il primo suo romanzo che leggo. (L'ho preso a scatola chiusa, non so che aspettarmi; in realtà volevo prendere Estensione del dominio della lotta ma non l'avevano e ho ripiegato su quello)
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#12249 grivs

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Inviato 16 maggio 2015 - 20:42

Anche io lo leggo tradotto, vuoi scherzare? Bisognerebbe padroneggiare l'inglese alla grandissima, per districarsi tra le frasi lunghe e articolatissime, le gergalità, le allusioni, i rimandi e gli intrecci verbali - alla faccia della piattezza

 

Comunque mi sembra un po' poco per giudicare un autore enorme come Roth, le cui peculiarità sono molte e molto etrogenee. La Macchia umana è strutturato in maniera molto classica, ma la genialità e la grandezza di Roth si palesano in maniera devastante e irresistibile altrove (Portnoy, Sabbath, Everyman, et alia)

 

So che Grivs non sarà d'accordo con me, ma è fuoco amico

 

concordo sul fatto che leggerlo in originale è una mazzata, meno su la macchia umana.*  secondo me non è così "classico" 

 

* a me piace tanto, per me è l'ultimo suo picco con l'animale morente (che però è molto meno ambizioso)   


  • 0
[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#12250 Infinite dest

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Inviato 16 maggio 2015 - 20:48

Everyman è prima o dopo de L'animale morente (enorme, comunque)
A me pare dopo ma potrei sbagliare (si lo so, sarebbe facile controllare ma sono al bar e mi si scioglie il ghiaccio)
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 





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